domenica 25 ottobre 2009

L'ORA LETALE

Nella comunità dei trans "Qui un gran viavai di vip"

ROMA - "Marrazzo? Boh, di vip e uomini politici di tutti i partiti qui ne vediamo di continuo. I trans sudamericani sono molto richiesti", sorridono due vicine casa di "Natalì" in via Gradoli. La caduta del governatore del Lazio, costretto ad autosospendersi per la vicenda di sesso e ricatti in cui è precipitato, è l'argomento del giorno per la comunità delle prostitute transessuali romane. "Non c'entro niente, lasciatemi in pace - implora Brenda, la transessuale con un'ottava di seno e un fisico da corrazziere che secondo Natalì ha incontrato più volte Marrazzo - il governatore lo conoscevo solo alla televisione. L'ho visto venire qui sotto con una Porsche grigia e con una Smart ma non era per me, non so da chi andasse. Non ce la faccio più, mi stanno tutti addosso, questa storia mi sta rovinando la vita". Accanto a lei, sotto un palazzo fatiscente stipato di clandestini in via Due Ponti, c'è "China", un ragazzo che dice di essere il suo compagno da tre anni: quando Brenda e i giornalisti vanno via, China apre un album dei ricordi che se non fosse fantasia sarebbe un incubo, e racconta di foto osé scattate in una vasca idromassaggio che lui avrebbe avuto tra le mani e poi distrutto. China dice che è stata Natalì a incastrare Brenda, che "era invidiosa perché Marrazzo le aveva dato meno soldi di quanti ne desse a Brenda", e dice che ora la sua compagna ha paura perché qualcuno vuole ucciderla: "Le hanno detto che se non se ne sta zitta la fanno fuori", racconta nel salottino di casa.
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L'aria torbida di fine regno

L'ARIA che si respira in questi giorni è di fine della seconda Repubblica. Non è detto che sia anche la fine di Berlusconi perché le due cose non sono necessariamente coincidenti. Può darsi che la fine della seconda Repubblica porti con sé e travolga chi su di essa ha regnato; ma può darsi anche che sia proprio lui ad affossarla sostituendola con una Repubblica autoritaria, senza organi di garanzia capaci di preservare lo Stato di diritto e l'equilibrio tra i vari poteri costituzionali. Il Partito democratico ha presentato in Parlamento il 22 ottobre, con la firma di Anna Finocchiaro, Luigi Zanda e Nicola Latorre, una mozione che fotografa con efficacia questa situazione. Se ne è parlato poco sui giornali, ma è l'atto parlamentare più drammaticamente documentato del bivio cui il paese è arrivato, mentre la crisi economica mondiale è ancora ben lontana dall'aver ceduto il posto ad una ripresa. I sintomi di questa "fin du règne" sono molteplici. Ne elenco i principali: l'attacco martellante e continuativo del presidente del Consiglio contro la Corte costituzionale e la magistratura; la definitiva presa di distanza del medesimo nei confronti del Capo dello Stato; il disagio crescente di Gianfranco Fini verso la linea del Pdl e in particolare verso le candidature dei governatori in alcune regioni e in particolare il Veneto, il Piemonte, la Campania; l'irrigidimento della Lega su Veneto e Piemonte da lei rivendicate. E poi il dissenso sempre più profondo tra una parte del Pdl (Scajola, Verdini, Baldassarri, Fitto, Gelmini) e Tremonti e la difficoltà di Berlusconi a ricomporre questo scontro che sta spaccando in due il centrodestra; la rivolta degli artigiani del Nordest contro la politica economica del governo; l'analoga rivolta di molti imprenditori lombardi; i casi giudiziari della famiglia Mastella; i casi giudiziari di un gruppo di imprenditori collegati a Formigoni; il caso Marrazzo e le sue possibili conseguenze politiche ed elettorali; gli attacchi dei giornali berlusconiani contro Tremonti e la sua minaccia di dimettersi. Infine la preoccupazione del presidente della Repubblica che aumenta ogni giorno di più e si manifesta in ripetuti e pressanti richiami a mandare avanti le riforme in un clima di condivisione.
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"Giulio deve capirlo, il premier sono io" - Fini: se Silvio cede si fa commissariare

ROMA - "Giulio, ti pare che io voglio abolire l'Irap così, da un giorno all'altro... Lo faremo quando ci saranno i soldi. Ma in due mesi arriveranno i miliardi dello scudo fiscale e quelli dobbiamo usarli per abbassare le tasse". Dopo nemmeno tre giorni dall'annuncio al convegno della Cna, Berlusconi smentisce se stesso e firma con Tremonti la tregua armata. Del resto per uno che si è inventato la tempesta di neve sopra la dacia di Putin per partire in ritardo e far saltare il Consiglio dei ministri, una smentita non è poi la fine del mondo. Il gelo resta, i rapporti personali sono ormai deteriorati e non basta un incontro di tre ore per ricucire lo strappo. Ne è prova il commento a denti stretti di Calderoli sull'esito dell'incontro: "Meglio non parlarne. Il governo sta in piedi solo grazie a quell'uomo lì", indicando Bossi. Il vertice di Arcore si è svolto in due parti: prima Berlusconi con Calderoli e Bossi. Poi è arrivato anche Tremonti che il premier avrebbe cercato di evitare fino all'ultimo. "Giulio deve capire che il presidente del consiglio sono io e la linea politica la stabilisco io e non lui. Entro la fine dell'anno qualcosa sulle tasse devo farlo e lui si deve adeguare", ha premesso il premier con i capi leghisti. "Non ti preoccupare, convincerò Tremonti", ha garantito Bossi. In tre ore il vertice è servito per rinviare lo show down finale con il ministro, che Berlusconi ha criticato per voler fare tutto da solo, senza coinvolgere anche gli altri ministri: "Non sapete che fatica faccio a tenere tutti uniti. D'ora in poi non voglio più dichiarazioni contrastanti di un ministro contro un altro". E la prima a raccogliere la sollecitazione è stata la Gelmini, Scuola, che dopo essersi lamentata vivacemente nei giorni scorsi per i finanziamenti troppo scarsi, ieri si è affrettata a ringraziare Tremonti per l'opera di risanamento dei conti. Nel salotto di Arcore sono entrati per primi Calderoli e Bossi (che considera Tremonti il garante del federalismo fiscale), e anche se il leader lumbard nega di aver fatto da paciere, non c'è dubbio che la sua presenza al vertice stabilisce chi è il vero ago della bilancia nel governo e nello scontro sanguinoso fra Tremonti e i sempre più insofferenti ministri anti-Giulio. Bossi si è fatto sentire, eccome, sulle troppe parole in libertà dei ministri e soprattutto sulla voglia di spesa facile in vista delle elezione. "Troppi pasticcioni, troppi ministri a caccia di consenso, troppa gente che fa casino", ha detto avvertendo Berlusconi di tenere a bada quei ministri "troppo invidiosi" di Tremonti.
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Il colloquio e il pianto con la famiglia «Basta, adesso voglio sparire» Il governatore: lascio, pago la mia debolezza

ROMA - «Ho sbagliato e pagherò. Ora voglio solo sparire, sparire a lun­go». I suoi amici sussultano a questa frase. Davanti hanno un Piero Marraz­zo irriconoscibile: barba lunga, le oc­chiaie profonde di chi non ha dormi­to neanche un minuto, un maglione blu stropicciato al posto della solita giacca. Prostrato, debilitato, «un ma­lato ». Sono, queste, le ultime parole pro­nunciate da Piero Marrazzo prima di allontanarsi definitivamente dall’atti­vità politica e istituzionale. Pochi mi­nuti prima aveva pronunciato le paro­le più difficili del suo mandato di go­vernatore: «Ho deciso di autosospen­dermi immediatamente e ho conferi­to al vicepresidente Montino la dele­ga ad assumere la responsabilità di governo e di rappresentanza, rinun­ciando a ogni indennità e beneficio connessi alla carica. Ho detto la verità ai magistrati prima che la vicenda fos­se di dominio pubblico. Si tratta di una vicenda personale in cui sono en­trate in gioco mie debolezze inerenti alla mia sfera privata». Parole attese, ma che hanno riaper­to immediatamente la corsa alla suc­cessione.
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http://www.corriere.it/politica/09_ottobre_25/marrazzo_pianto_figlia_2913ce06-c134-11de-b4fa-00144f02aabc.shtml

Iraq: si aggrava il bilancio degli attentati, 40 morti

BAGDAD - Si aggrava il bilancio dei due attentati contro il ministero della Giustizia e il governatorato provinciale di Bagdad: secondo la polizia irachena, sono 40 i morti e 75 i feriti. Le due autobomba saltate in aria erano condotte da attentatori suicidi. (RCD)
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Esteri/Iraq-aggrava-bilancio-attentati-morti/25-10-2009/1-A_000056150.shtml

M.O./ Gerusalemme, scontri fra palestinesi e polizia

Gerusalemme, 25 ott. (Apcom) - Tensione altissima a Gerusalemme, dove la polizia israeliana ha fatto irruzione sulla Spianata delle Moschee durante una manifestazione palestinese: lo hanno reso noto fonti della sicurezza dello Stato ebraico. Gli agenti sono intervenuti dopo che i manifestanti hanno iniziato a gettare pietre contro i visitatori che si trovavano sul posto, arrestando numerose persone; dopo i disordini la polizia ha impedito l'accesso alla Spianata da parte dei fedeli.
http://www.apcom.net/newsesteri/20091025_101500_4f75b90_74238.shtml

Francia: nascono gli eco-lampioni - Per risparmio energia e salvaguardia ambiente luce quando serve

(ANSA) - PARIGI, 24 OTT - Lampioni intelligenti per risparmiare energia e contribuire alla salvaguardia ambientale del pianeta. Succede a Tolosa, in Francia. Il Comune sta sperimentando un sistema che consente di aumentare l'intensita' dell'illuminazione urbana solo quando ce n'e' bisogno. L'idea? Semplice e rivoluzionaria allo stesso tempo. Grazie a uno speciale sensore, la luce raddoppia di intensita' solo al passaggio delle persone. Il resto del tempo la luce resta invece piu' bassa.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2009/10/24/visualizza_new.html_990510598.html
(ANSA) - ROMA, 24 OTT - A due mesi dal guasto a un pozzo off-shore al largo dell'Australia, mln di litri di petrolio continuano a riversarsi nel mare di Timor. Lo rende noto la versione online del quotidiano britannico 'The Times', citando gli scienziati intervenuti sul posto, che parlano di un disastro ambientale paragonabile a quello causato nel 1989 dalla petroliera Exxon Valdez, che contamino' il golfo dell'Alaska con 30.000 tonnellate di greggio.

Iraq: 2 autobombe Baghdad, 25 morti - E 40 i feriti nel centro della capitale

(ANSA) - BAGHDAD, 25 OTT - Almeno 25 persone sono morte in due attentati con autobombe compiuti stamani nel centro di Baghdad, vicino a edifici governativi.Lo ha reso noto la polizia irachena. I feriti sono almeno 40. Due autobombe sono esplose vicino alla sede del governo provinciale. Le due forti esplosioni hanno fatto tremare gli edifici e una colonna di fumo si e' levata nell'area.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2009/10/25/visualizza_new.html_990536426.html