giovedì 16 giugno 2011

Delitto Scazzi, Misseri rientra a casa. Era sparito per alcune ore

Taranto, 16 giu. (Adnkronos) - Michele Misseri, del quale non si sono avute, notizie dopo aver firmato nella caserma dei carabinieri di Avetrana, è tornato a casa.
Probabilmente la sua intenzione era quella di seminare i giornalisti e i fotocineoperatori che lo assillano da quando è stato scarcerato nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio di Sarah Scazzi.

Lui cambia sesso e il giudice impone il divorzio Coppia pronta per il ricorso in Cassazione Luxuria: "Una sentenza assurda"

Alessandra Bernaroli si è vista ribaltare la sentenza del tribunale civile di Modena (che le permetteva di rimanere sposata con sua moglie) dalla corte d'Appello di Bologna.

Bologna, 16 giugno 2011 - Alessandra Bernaroli ha cambiato sesso, da uomo a donna, ma non voleva separarsi dalla moglie, anche lei decisa a restare sposata con lui. Il giudice della corte d’Appello di Bologna, però, ha deciso per la coppia, imponendo loro il divorzio, pur senza il consenso dei coniugi. Il cambio è avvenuto alcuni anni fa quando la coppia, sposata dal 2005 con nozze religiose e civili, era gia’ coniugata.

La corte d’Appello ha ribaltato la sentenza del tribunale civile di Modena che, in prima istanza, aveva dato ragione alla coppia, negando che un funzionario dell’anagrafe potesse cancellare un legame giuridico e imponendo di fatto il divorzio senza il consenso dei coniugi. Invece, per il giudice d’appello, non può esserci riscontro in Italia di un matrimonio tra persone dello stesso sesso.

La coppia si era rivolta ai magistrati dopo che Bernaroli aveva ottenuto il cambio di sesso sulla carta d’identita’, ma l’anagrafe aveva stilato uno stato di famiglia in cui in cui i nuclei familiari risultavano distinti pur coabitando. Per i giudici modenesi, un funzionario dell’anagrafe non poteva dividere cio’ che e’ vincolato dalla legge, perche’ sarebbe stata necessaria la sentenza di un giudice. Sentenza arrivata ora dai magistrati dell’appello. La decisione e’ contestata da Bernaroli e dai suoi avvocati che ricorreranno in Cassazione.

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http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2011/06/16/525675-cambia_sesso.shtml

Amref, la giornata mondiale dedicata ai bambini africani che vivono in strada

L'Unione Africana invita ad una mobilitazione generale in favore dei 30 milioni di street children, simbolo della sistematica violazione dei diritti dell'infanzia nel continente. Il "Villaggio dei ragazzi" inaugurato nel marzo scorso alla periferia sud di Nairobi

ROMA - "Tutti insieme con i ragazzi di strada". E' tema scelto dall'Unione Africana 1 per la celebrazione di quest'anno della Giornata mondiale del bambino africano, istituita nel 1991 per ricordare le giovani vittime del massacro di Soweto del 16 giugno 1976, quando centinaia di studenti neri furono uccisi dalla polizia sudafricana dopo che erano scesi in strada per protestare contro la pessima qualità dell'istruzione e l'imposizione dell'afrikaans dei bianchi come lingua d'insegnamento. Il futuro fragile. I bambini sono le fondamenta su cui poggia il futuro del continente - la maggioranza della popolazione, infatti, ha meno di 18 anni - ma sono fondamenta fragili perché l'Africa è una delle regioni del mondo con i più alti livelli di povertà, dove le chance di sopravvivenza sono tra le più basse: ogni mille bambini nati, più di cento non raggiungono il primo anno d'età e sono migliaia quelli che muoiono ogni giorno per malattie facilmente prevenibili e milioni quelli orfani di uno o entrambi i genitori a causa dell'Aids. I simboli della povertà. I ragazzi di strada sono la manifestazione più visibile della sistematica violazione dei diritti dell'infanzia nel continente. Si tratta di bambini abbandonati, vittime della povertà e dell'Aids, orfani maltrattati, emarginati ed esclusi da ogni forma di assistenza e di educazione, giovani costretti a fuggire da famiglie violente, a guadagnarsi la vita nelle strade e a passare la notte nelle discariche, dove frugano nell'immondizia alla ricerca di cibo e di oggetti da rivendere o riciclare. In 30 milioni per la strada. Si stima che in Africa siano 30 milioni. Più di centomila solo a Nairobi, doveAMREF 2 11 anni fa ha lanciato il progetto Children in need 3, un programma di recupero che punta a togliere i ragazzi dalla strada offrendo loro cure sanitarie, organizzando attività sportive, artistiche e ricreative per recuperare fiducia e autostima, fino al reinserimento nella famiglia o nella comunità attraverso la scuola e i corsi di formazione professionale. Punto di partenza e cardine del progetto è il pieno coinvolgimento della comunità, dei leader politici e religiosi, e la moltiplicazione di contatti con la popolazione locale, per prevenire la formazione delle condizioni di disgregazione sociale e di violenza che spingono tanti giovani sulla strada.
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Fonti riservate, ville di lusso e Rolex così si muoveva la "talpa" di Bisignani

Fonti riservate, ville di lusso e Rolex così si muoveva la "talpa" di Bisignani

Raccomandazioni, regali costosi e soffiate: dalle carte dell'inchiesta napoletana emerge in maniera sempre più inquietante il ruolo di Alfonso Papa, il deputato Pdl che i pm chiedono di poter arrestare .

ROMA - E' stato magistrato alla procura di Napoli, ma a un certo punto della sua carriera all'attività investigativa Alfonso Papa ha preferito anteporre quella sindacale e politica. Dopo essere stato eletto nella giunta dell'Associazione nazionale magistrati, l'attuale deputato del Pdl al centro dell'inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il faccendiere Luigi Bisignani, con l'arrivo a via Arenula nel 2001 del leghista Roberto Castelli è stato nominato vicecapo di gabinetto del Guardasigilli. Venne sfiorato da un'inchiesta su alcune consulenze che coinvolse lo stesso ministro: ma Papa con il cambio di governo e l'arrivo di Clemente Mastella anziché essere sostituito in nome dello spoil system fu nominato alla direzione generale degli Affari civili. Ed è proprio questa lunga frequentazione e confidenza con i magistrati di mezza Italia - ma soprattutto con quelli della procura di Napoli - acquisita attraverso l'esperienza associativa prima e quella politica poi (è stato anche membro della Commissione Antimafia) ad averlo trasformato in un protagonista dell'inchiesta che sta facendo tremare il governo. Il suo ruolo, secondo quanto ha riferito Bisignani ai pm napoletani, era quello di "talpa". Spiega il manager durante un interrogatorio: "Mi chiedete se io informassi Letta delle notizie e delle informazioni riservate di matrice giudiziaria comunicatemi da Papa. A tal riguardo vi dico - dichiara Bisignani - che sicuramente parlavo e informavo il dottor Letta delle informazioni comunicatemi e partecipatemi dal Papa e in particolare di tutte le vicende che potevano riguardarlo direttamente o indirettamente, come la vicenda riguardante il Verdini (Denis Verdini), come la vicenda inerente al procedimento che riguardava lui stesso (e cioè il Letta) e il Chiorazzo e come, da ultimo, la vicenda inerente al presente procedimento".
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Cartello spedizionieri, dall'antitrust multe per 76 milioni

L'intesa illegale sui prezzi è durata oltre cinque anni, dal marzo 2002 all'autunno del 2007. Sanzionata anche l'associazione di categoria Fedespedi. I committenti sapevano di non potersi rivolgere ad altre imprese perché avrebbero applicato le stesse tariffe

ROMA - Sanzioni per oltre 76 milioni di euro a diciannove imprese operanti nel settore delle spedizioni internazionali via terra per avere ristretto la concorrenza concordando gli aumenti dei prezzi da praticare alla clientela. La società Schenker, controllata da Deutsche Bahn AG, che ha presentato domanda di clemenza, contribuendo all'individuazione del cartello, ha invece beneficiato della non imposizione della sanzione. Lo ha deciso l'Antitrust al termine dell'istruttoria che ha permesso di ricostruire un'intesa sui prezzi durata oltre cinque anni, dal marzo del 2002 all'autunno del 2007. Al cartello, costituito tra le società Agility, Albini & Pitigliani, Alpi Padana, Brigl, Cargo Nord, Dhl Global Forwarding, Dhl Express, Francesco Parisi, Gefco, Geodis Wilson, I-Dika, Italmondo, Italsempione, Itk Zardini, ITX Cargo, Rhenus, Saima, Schenker, Sittam, Spedipra, Villanova e Armando Vidale, ha partecipato, con un attivo ruolo organizzativo, anche l'associazione di categoria Fedespedi. Nei confronti di Alpi Padana e Spedipra sono risultati prescritti i poteri sanzionatori dell'Autorità.
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AREZZO: PROCURA INDAGA SU ABUSO EDILIZIO, COINVOLTO BASSOLINO

(ASCA) - Firenze, 16 giu - C'e' anche l'ex governatore della Campania Antonio Bassolino tra le persone indagate dalla Procura di Arezzo per un caso di presunta corruzione e illeciti edilizi connessi allaristrutturazione di un casale a Cortona.
La Guardia di Finanza ha posto i sigilli, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip su richiesta della Procura di Arezzo, ad un lussuoso casale ubicato a Cortona (AR), in una zona di alto pregio paesaggistico. Contemporaneamente, i militari del Nucleo di polizia tributaria hanno provveduto alla notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari disposto dalla Procura aretina nei confronti di cinque persone coinvolte nella vicenda, tra le quali il proprietario del casale, Bassolino, ritenuto dagli inquirenti, spiegano le Fiamme Gialle, ''comproprietario di fatto'' dell'immobile, e l'ex parlamentare del Pd Gianni Petrella.Indagato anche un ex dirigente dell'ufficio tecnico-urbanistico del Comune di Cortona (AR), precisa una nota della GdF, per ''aver rilasciato autorizzazioni edilizie e varianti illegittime in contrasto con le prescrizioni del Piano Regolatore Generale del Comune'' e due architetti.L'inchiesta e' scaturita da indagini svolte dalla Procura di Napoli sulle modalita' di acquisto del casale, nell'ambito della piu' ampia inchiesta riguardante l'illecita gestione dello smaltimento di rifiuti in Campania.Le indagini, svolte anche attraverso ispezioni contabili e assunzione di informazioni dai fornitori e dagli artigiani locali, prestatori d'opera presso l'immobile, ''hanno consentito di ottenere puntuali riscontri in ordine alle ipotesi delittuose di corruzione del pubblico funzionario comunale e di abusi edilizi, aventi rilievo penale, riguardanti gli interventi di ristrutturazione''.

IMMIGRATI: NEI CIE FINO A 18 MESI ED ESPULSIONI, CDM APPROVA DECRETO

(ASCA) - Roma, 16 giu - L'estensione del trattenimento nei Cie degli immigrati irregolari in attesa di espulsione dagli attuali sei mesi al massimo previsto di 18 mesi, il ripristino della procedura di espulsione coattiva immediata e per chi, irregolare, non venga ritenuto pericoloso, consegna del passaporto, obbligo di dimora e obbligo di presentazione presso gli uffici della Forza pubblica. Sono i punti principali del decreto legge approvato oggi dal Consiglio deiministri, su proposta del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e del ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Il dl ha l'obiettivo di ''corrispondere all'invito formulato all'Italia dalle Istituzioni europee a rendere piu' completa la normativa di recepimento della direttiva 2004/38 in materia di diritto per i cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri'' e ''recepisce anche la direttiva 2008/115 in materia di rimpatrio di cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno e' irregolare''.
Queste le principali novita': viene ripristinata la procedura di espulsione coattiva immediata per tutti gli extracomunitari clandestini qualora pericolosi per l'ordine pubblico e la sicurezza dello Stato; a rischio di fuga; espulsi con provvedimento dell'autorita' giudiziaria; violino le misure di garanzia imposte dal Questore o violino il termine per la partenza volontaria.Viene introdotto l'allontanamento coattivo (espulsione) anche dei cittadini comunitari per motivi di ordine pubblico se permangono sul territorio nazionale in violazione della direttiva 38/2004 sulla libera circolazione dei comunitari.E' prolungato il periodo di permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione fino a 18 mesi, in linea con le disposizioni della direttiva. Per evitare il rischio di fuga dello straniero, sono previste misure di garanzia idonee, la cui violazione e' punita con la multa da 3.000 a 18.000 euro.
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“Dimettiti Brunetta”: la rete italiana vuole il suo primo scalpo

Mai come oggi la net generation chiede a gran voce di essere ascoltata non solo per gli articoli di costume e società, ma anche per le cose serie

La rete ha sete di sangue: e il suo obiettivo sembra essere diventato Renato Brunetta. Il ministro, che nei giorni scorsi aveva attaccato i precari, sta ricevendo infatti dal web una risposta dura e decisa, che approfittando della gaffe diBrunetta riporta a galla un malessere mai sopito, quello del precariato.

IL MALE - Quello comune a migliaia di giovani, che non riescono ad entrare stabilmente nel mondo del lavoro causa un connubio di motivi che sono sintomo preciso e perfetto dello stato in cui versa questo paese: furberia, raccomandazioni, e sì, anche crisi. Sono la generazione dello stage gratuito, o pagato al massimo in buoni pasto. La generazione dei traslochi continui, dei capi mal digeriti, della speranza di raggiungere, un giorno, soddisfazione. Non sognano il posto fisso, come piace pensare a quelle cariatidi che ogni tanto si divertono a insultarli: cercano la possibilità di soddisfare se stessi. E proprio loro danno vita oggi alla risposta del web contro Brunetta: continuano senza sosta le richieste di dimissioni e in oltre 8 mila e si alternano con gli insulti (oltre 12.500 solo sulla pagina di Facebook ufficiale del ministro) e con gli sfotto’. Tra i piu’ seguiti c’e’ la serie di Twitter #lavoriprecaribrunetta, dove i giovani sfidano il ministro a sperimentare sulla propria pelle il precariato con lavori decisamente atipici. La fantasia non manca, le proposte vanno dal ‘raddrizzatore di banane’ al ‘callista dei millepiedi’, dall”insegnante di educazione fisica alle bertucce’ al ‘manovratore di gru per raccolta di fragole (stagionale)’. Ci sono post piu’ politici, come ‘palo durante il bunga bunga’ o ‘professore per far rifare l’esame di Stato alla Gelmini’ e altri offensivi, a partire da ‘parcheggiatore abusivo di micro macchine’. Non mancano i riferimenti alla satira televisiva, tra i quali la citazione del duetto Crozza-Bersani a Italialand con il lavoro di ‘pettinatore di bambole’. Non mancano i commenti più fantasiosi all’uscita del ministro: “#Brunetta è sorpreso di aver ricevuto 10000 insulti. È un po’ come andare ad Harlem urlando negracci e aspettarsi di essere invitato a cena.” dice Uboot, Luca Becattini puntualizza: “Offendere #Brunetta sulla sua altezza non è bello. #Brunetta va offeso perché è un imbecille”. L_ottantanove si domanda: “Passo le ore a chiedermi cose su #Stracquadanio e #Brunetta: e se tutto fosse una provocazione contro la rete?”. Può darsi, ma chi dice che la rete non sia pronta, finalmente, a coglierla?

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http://www.giornalettismo.com/archives/129860/dimettiti-brunetta-la-rete-italiana-vuole-il-suo-primo-scalpo/

Francesca Pascale: è lei la ragazza con Silvio a Villa Certosa?

“Sogno Antigua”, avrebbe detto il Cav. Secondo il Tempo, in Sardegna c’era proprio l’esponente napoletana del PdL.

Silvio Berlusconi, mentre si votavano i referendum, dov’era? Al mare, si sa: Antonello Zappadusull’Espresso ha beccato il Cavaliere nella sua tenuta di Villa Certosa insieme a due presenze femminili: tutto in edicola domani sul settimanale ma ampiamente anticipato in una foto diffusa prima della pubblicazione. Così, è chiaro: Silvio era in Sardegna in dolce compagnia. Di chi si tratta?

AD ANTIGUA – “Sogno Antigua”, dice oggi il Tempo, e sono i sogni di Berlusconi per il suo futuro. Scappare, andarsene: chissà come funzionano i trattati di estradizione dal piccolo stato caraibico. Se arrivasse una condanna, Silvio ad Antigua sarebbe al sicuro? Per ora, non è questo il punto; per ora sono solo sogni di un buen retiro caraibico dove passare fra sole e tranquillità il resto dei suoi giorni. E magari conFrancesca Pascale, che il Tempo ha individuato essere una delle due ragazze che con lui si intrattenevano proprio a Villa Certosa.

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“Con Silvio abbiamo in comune la passione per la gnocca”

Mauro Masi, ex d.g. Rai, si confessa alla Zanzara

“Santoro che si candida a dg della Rai? E’ come un cuoco che vuole diventare ad di Mc Donald’s. Lui fa una cosetta, una cosetta tra le tante. La frase che ha detto su di me, che non so distinguere una tv da un aspirapolvere? Una frase scema. I’m sick and tired di affrontare questi argomenti”: così Mauro Masi risponde alla Zanzara a chi gli chiede un giudizio sul litigio tra lui e il conduttore di Annozero. E’ un Mauro Masi scatenato quello che si presenta ai microfoni della trasmissione di Radio 24.

SANTORO E BERLUSCONI – E per una volta decide anche di discutere del suo rapporto con il premier: “Mai parlato di Santoro con Berlusconi. Mai, nemmeno una volta. Io e Berlusconi in comune abbiamo la passione per la gnocca, per le belle donne…”. Un punto dolente, a quanto pare: “Da direttore generale della Rai arrivano più telefonate di gnocche che di politici, assicuro. Essere dg aiuta a rimorchiare, sì, ma andavo forte anche prima”. Masi discute anche di Bisignani: “Preoccupato che il mio nome sia finito in questa inchiesta sulla P4? Assolutamente no, zero assoluto, sono tranquillo”. E fa anche affermazioni poco comprensibili sulla concessionaria di pubblicità della Rai: “Non è vero quello che dice Santoro: dalla Sipra mi hanno sempre detto che solo in pochissimi casi gli investitori chiedono di andare in singoli programmi. E non è il caso di Santoro. Non è vero quindi che lui ‘mantiene’ gli altri programmi”.

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Rifiuti e tagli, de Magistris all'esame del Consiglio

NAPOLI - Dal piano rivoluzionario per la raccolta differenziata, che partirà dal primo luglio, all’utilizzo dei mezzi pubblici o dei motorini elettrici da parte degli assessori. L’avventura di Luigi de Magistris al consiglio comunale di Napoli inizia intorno alle 11 davanti ai 48 consiglieri eletti. Stoccate ad effetto da vero giocatore di biliardo e grande carica, per la fascia tricolore è la giornata per assegnare i nuovi ruoli nell’assise cittadina e studiare la prima delibera.
Si parte dalle cariche: il presidente del Consiglio, come annunciato da Julie, sarà Raimondo Pasquino. I suoi vice, Fulvio Frezza ed Elena Coccia. Sciolto il nodo delle nomine si passa subito ai fatti. E fino in serata si è discusso della delibera per far fronte all’emergenza rifiuti: cinque impianti di compostaggio, l’ampliamento o l’apertura di alcune discariche ed il porta a porta dal primo luglio i temi sul tappeto.

Santoro: La7 non e' libera

(ANSA) - ROMA - Telecom non puo' fare 'campagna acquisti' perche' il Governo 'potrebbe usare tutti i mezzi per sparare su Telecom'. Lo ha affermato Santoro a 'Un Giorno da Pecora'. Sulle affermazioni dell'Ad di La7, Giovanni Stella, che al 'Fatto Quotidiano' aveva detto di aspettare 'sotto il banano Rai i macachi-conduttori che pensano di scendere', Santoro ha commentato: 'dice che sarebbe un guaio se Telecom usasse le sue risorse per andare a fare una campagna acquisti nel campo dei concorrenti di Berlusconi'.

Rifiuti: Ue avvia procedura infrazione per discarica Malagrotta

Bruxelles, 16 giu. - (Adnkronos/Aki) - La Commissione Ue ha deciso oggi di inviare a Roma una lettera di notifica formale, primo passo per l'avvio di una procedura d'infrazione, relativa alla discarica di Malagrotta in Lazio.

Musica: gia' 12mila biglietti venduti per il duo Pino Daniele & Eric Clapton

Salerno, 16 giu. (Adnkronos) - Grande attesa per il concerto che vedra' insieme per la prima volta, il 24 giugno, il duo Pino Daniele & Eric Clapton. Sono gia' oltre 12mila, infatti, i biglietti venduti per il concerto-evento dell'anno che si svolgera' sul palco dello Stadio 'Simonetta Lamberti' di Cava de' Tirreni, in provincia di Salerno.

Rai, trattative avviate sui contratti di Floris, Fazio, Gabanelli e Dandini

Milena Gabanelli
Roma, 16 giu. (Adnkronos) - Molto ottimismo ma ancora nessuna firma sui contratti di Fabio Fazio, Giovanni Floris, Milena Gabanelli e Serena Dandini.
A quanto apprende l'Adnkronos, infatti, sarebbero tutti quanti in fase avanzata ma non ancora chiusi. E' quanto avrebbe comunicato oggi nel corso del Cda di Viale Mazzini il direttore generale Lorenza Lei ai consiglieri. Inoltre, sempre a quanto si apprende, Lei avrebbe portato i documenti relativi alla trattativa economica conclusa nelle settimane scorse tra Michele Santoro e l'Azienda, per metterli a disposizione dei consiglieri d'amministrazione che volessero vederli. E proprio Santoro dovrebbe essere al centro del prossimo consiglio d'amministrazione della Rai.

Il consigliere Rodolfo De Laurentiis, a quanto si apprende, avrebbe infatti presentato la richiesta di inserire nel dibattito la questione del conduttore di 'Annozero', riconoscendo lo straordinario successo di pubblico e l'importanza per la Rai dei ricavi della trasmissione. La richiesta di De Laurentiis, che non è ancora stata messa al voto, se approvata impegnerebbe il dg a individuare soluzioni per mantenere Santoro in Rai.

Omicidio Melania, Parolisi: "Sono stato io a buttare il cellulare nel campo sportivo"

Dalla trasmissione 'Chi l'ha visto'
Roma, 16 giu. - (Adnkronos) - ''Ora basta con queste storie del tradimento. Io mi sono disfatto di questo telefono, non ho nulla da nascondere. Ho dichiarato a tutta l'Italia di aver tradito mia moglie. Ora basta. Si ripete sempre la stessa cosa. Si me ne sono liberato di quel telefono, non l'ho spaccato. L'ho buttato perché volevo staccare da tutte queste accuse che mi stanno facendo''. Salvatore Parolisi, il marito di Melania Rea, in un'intervista a 'Quarto Grado' che andrà in onda domani, spiega di aver buttato vicino al campo sportivo il cellulare che usava per parlare con Ludovica, la donna con la quale avrebbe avuto una relazione. ''Si, si l'ho buttato li' - dice -. Ma non ha un senso per me. Basta con queste insinuazioni nei miei confronti''. "Non l'ho spaccato, non ho tolto la scheda. Me ne sono semplicemente liberato per non avere più nessun legame con questa storia. Non è mai stato acceso e usato - prosegue -. Una persona viene messa alla berlina. Basta con queste storie basta. Non ho nessun interesse per questo telefono. Mi si accusa sempre ma di cosa? Basta. Il tradimento non è un reato. Basta''.
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Delitto Scazzi, Michele Misseri non torna a casa dopo la firma in caserma ad Avetrana

Taranto, 16 giu. (Adnkronos) - Questo pomeriggio Michele Misseri, tornato libero, nei giorni scorsi dopo un periodo di lunga detenzione nell'ambito dell'inchiesta sull'omicidio della nipote Sarah Scazzi, si è recato nella caserma dei carabinieri ad Avetrana a rispettare l'obbligo quotidiano di firma, stabilito dal giudice per le indagini preliminari. Quindi ha fatto perdere le sue tracce.
L'uomo, che era in bicicletta, è libero di recarsi dove vuole. Per cui i carabinieri, ufficialmente, non lo stanno cercando. Anche nella sua abitazione di via Deledda non risulta presente.

"Io firmo. Riprendiamoci il voto" Al via il referendum anti-Porcellum

Presentata questa mattina a Roma una nuova campagna referendaria per cancellare i punti più controversi della legge Calderoli. Dalla prossima settimana via alla raccolta delle firme. Obiettivo: 500mila entro la fine di settembre

di CARMINE SAVIANOROMA - Liste bloccate, premio di maggioranza, deroghe alla soglia di sbarramento, obbligo di indicazione del candidato premier. Quattro punti. Quattro disposizioni che fanno del Porcellum, una legge elettorale "da cancellare al più presto". Dando, attraverso un referendum abrogativo, la parola ai cittadini. È "Io Firmo. Riprendiamoci il voto" 1, iniziativa del Comitato per il Referendum sulla Legge Elettorale, che stamattina a Roma, ha lanciato una nuova campagna referendaria. Si parte la prossima settimana con la raccolta delle firme per eliminare una delle distorsioni più nocive del sistema politico italiano. Una mobilitazione trasversale, che nasce nella società civile, per mettere un freno ai danni prodotti dal Porcellum: trasformismo, frammentazione, coalizioni disomogenee e ingovernabili. Per questo, secondo Stefano Passigli, "ogni tentativo di modifica della legge è destinato a fallire", e l'unico modo per eliminarne i difetti è "tagliare i quattro punti più discussi". E il ricorso ai cittadini è il modo per superare l'impasse parlamentare: "Se il Parlamento riuscirà a trovare un accordo, tanto meglio. Altrimenti il referendum è inevitabile". Numerosi gli interventi. Tutti tesi a sottolineare gli orrori del Porcellum.
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L’Economist: “Silvio compra gioielli per le Papi Girl e se ne frega dell’Italia”

“La politica del Cavaliere è a pezzi”, dice il settimanale della City; “ma se Tremonti abbassa le tasse sono guai”.

Che Silvio Berlusconi e la sua fase politica siano ormai definitivamente al declino, dice l’Economist, non v’è dubbio alcuno. Il punto, semmai, è capire cosa succede adesso. Quali gli scenari politici che incombono? Da dove iniziare per costruire il paese futuro, o anche solo il futuro del paese? Tutto dipende, dice l’Economist, dalle forze attualmente in Parlamento, e prima fra tutte la Lega Nord, attuale e principale alleato di Silvio Berlusconi.

REFERENDUM, SILVIO KO – La sconfitta, secca, al referendum, ha certificato la morte politica del Cavaliere: anche perchè dimostra che è completamente sconnesso, ormai, dal paese che governa.

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Libia, Russa e Cina: "Più rispetto della risoluzione Onu"

Libia, Russa e Cina: 'Più rispetto della risoluzione Onu'

I due Paesi bacchettano l’atteggiamento dell’Alleanza

TRIPOLI - Russia e Cina hanno implicitamente rinnovato le critiche all’Occidente per le operazioni militari guidate dalla Nato in Libia, dicendosi entrambe preoccupate per la situazione di guerra nel Paese nordafricano. In una dichiarazione congiunta firmata dal presidente russo, Dmitry Medvedev, e dal pari grado cinese, Hu Jintao, si reclamano una stretta aderenza e una piena osservanza delle risoluzioni numero 1970 e 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che hanno disposto l’embargo e la “no fly-zone” contro il regime di Muammar Gheddafi. I due Paesi, che sul secondo provvedimento si astennero, evitando di fare ricorso al diritto di veto, spettante loro in quanto membri permanenti del Consiglio medesimo, hanno più volte accusato l’Alleanza Atlantica di violare i limiti del mandato conferito dall’Onu. E oggi arriva una nuova, seppur implicita, sferzata sul comportamento dell’Alleanza in territorio libico. A Tripoli, intanto, l’inviato speciale di Medvedev per l’Africa, Mikhail Margelov, ha incontrato il ministro degli Esteri libico, Abdul Ati al-Obeidi. Muammar Gheddafi “non è pronto” a lasciare il potere a Tripoli: sono state queste le parole utilizzate dall’inviato russo a Tripoli dopo il faccia a faccia con il ministro. “Alla mia domanda diretta se Gheddafi è pronto a lasciare il potere in caso di cessate il fuoco o subito dopo, il mio interlocutore mi ha detto che, a suo parere, il rais non è pronto a farlo”, ha dichiarato infatti Margelov. Nel corso del colloquio, il capo della diplomazia libica ha ribadito l’appello per un cessate il fuoco e offerto la disponibilità ad avviare negoziati in territorio neutrale. Nell’ambito del “dialogo di riconciliazione”, al-Obeidi ha detto che “potrebbe essere possibile affrontare il tema di una nuova Costituzione ed elezioni democratiche”.

Presentati i 4 quesiti per i referendum sulla legge elettorale

Presentati i 4 quesiti per i referendum sulla legge elettorale
ROMA - E' stata presentata a Roma l'iniziativa per altri quattro nuovi referendum, probabilmente da fare l'anno prossimo (a meno di elezioni anticipate). Il Comitato per il Referendum sulla Legge Elettorale mira a smantellare la legge elettorale colpendola in quattro punti fondamentali. Innanzitutto si chiede l'abolizione delle liste bloccate, sicchè ciascun elettore potrà eleggere il proprio candidato; poi l'abolizione del premio di maggioranza, delle deroghe alla soglia di sbarramento ed infine dell'obbligo di indicazione del candidato premier. Quattro punti che, se venissero eliminati, trasformerebbe l'attuale pessima legge elettorale (comunemente detta Porcellum) in una legge elettorale proporzionale con sbarramento; qualcosa di molto simile alla legge elettorale tedesca. Ora la procedura prevede una serie di tappe con scadenza molto rigida: bisogna presentare formalmente la richiesta in Corte di Cassazione (cosa che il Comitato dovrebbe fare la settimana prossima; dopo di che ci saranno 90 giorni di tempo per raccogliere almeno 500 mila firme per ciascuno dei quattro quesiti. Se la raccolta avrà successo, dopo una verifica della legalità delle firme da parte della Cassazione, toccherà alla Corte Costituzionale, nella prima riunione del 2012, verificare se i quattro quesiti sono costituzionali. Passato questo scoglio, il governo dovrà decidere la data delle elezioni, compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno. Sempre che non ci siano elezioni politiche anticipate; in questo caso il referendum viene spostato di un anno. All'iniziativa hanno aderito molti nomi illustri: Claudio Abbado, Salvatore Accardo, Umberto Ambrosoli, Alberto Asor Rosa, Corrado Augias, Gae Aulenti, Andrea Carandini, Luigi Brioschi, Tullio De Mauro, Umberto Eco, Carlo Feltrinelli, Inge Feltrinelli, Ernesto Ferrero. Vittorio Gregotti, Carlo Federico Grosso, Rosetta Loy, Dacia Maraini, Renzo Piano, Mario Pirani, Maurizio Pollini, Giovanni Sartori, Corrado Stajano, Massimo Teodori, Giovanni Valentini, Paolo Mauri, Gustavo Visentini, Innocenzo Cipolletta, Domenico Fisichella, Stefano Mauri, Benedetta Tobagi, Franco Cardini, Luciano Canfora, Irene Bignardi e Margherita Hack, solo per citarne alcuni.

Immigrati: il governo rispolvera la dentenzione nei Cie e la deportazione

Immigrati: il governo rispolvera la dentenzione nei Cie e la deportazione
ROMA - Novità pesanti, sono quelle annunciate dal Presidente del Consiglio SIlvio Berlusconi e dal Ministro dell'Interno Roberto Maroni, contro gli immigrati. Innanzitutto il secondo ha annunciato il ritorno di una norma, fortemente contestata dalle opposizioni, della possibilità di trattenere un immigrato nei Centri di identificazione ed espulsione anche per 18 mesi. Un tempo lunghissimo per quella che è di fatto una detenzione senza alcun processo e senza aver commesso alcun reato. Inoltre il Presidente del Consiglio ha annunciato che venerdì verranno in Italia i rappresentanti del Cnt libico (Il comitato dei ribelli anti-Gheddafi) con cui il governo italiano tratterà per "il rimpatrio" (vale a dire la deportazione di massa) degli immigrati che arrivano in Italia. In pratica l'Italia pretenderà il rispetto del trattato di amicizia italo-libico nella parte in cui è la Libia ad occuparsi degli immigrati che arrivano in Italia, ficcandoli nei lager presenti al confine del deserto a farli morire di fame e di sete.