giovedì 16 giugno 2011

La confessione ai pm: "Così informavo Letta delle indagini"

Emerge il ruolo di Papa:«Usa il ricatto e le minacce pur di fare carriera in politica»

GUIDO RUOTOLO

INVIATO A NAPOLI E’ una persona estroversa, brillante e ben informata ed è possibile che qualche volta dica più di quello che sa. Bisignani è un amico di tutti, Bisignani è l’uomo più conosciuto che io conosca. Bisignani è uomo di relazione». Quello che consegna ai magistrati Gianni Letta (interrogatorio 23 febbraio 2011) è un ritratto del protagonista dell’inchiesta. Anzi il suo epitaffio. Ed è bene che quel giudizio rimanga impresso a chi voglia addentrarsi nelle lettura delle carte della inchiesta per formarsi una opinione. Benvenuti, dunque, nei segreti che tali non sono più delle carte della potente, temuta e oggi dissacrata P4, la lobbie, pardon l’associazione a delinquere segreta di Luigi Bisignani, Alfonso Papa e di un paio di divise del disonore (questi i nomi finora in chiaro, ben poco). Sarà che il gip di Napoli ha molto asciugato le pretese, anzi le richieste dell’accusa, dei pm Curcio e Woodcock, accogliendo solo 3 dei 19 capi d’imputazione contestati. Ma fermandosi alle carte napoletane che si conoscono, questa P4 che nel tempo ha preso il posto della P2 di Gelli e della P3 di Lombardi fa rimpiangere, si fa per dire naturalmente, lo spessore programmatico e anche i protagonisti di quella stagione tragica degli Anni 70-80. Papa il raccomandato Il moderno Licio Gelli più che l’ex piduista Luigi Bisignani è un magistrato napoletano piccolo piccolo. Un borghese che aspira a far carriera politica e che usa il ricatto, il terrore (molti testimoni mettono a verbale: «Ritengo che il Papa sia persona molto pericolosa dalla quale bisogna guardarsi»), le notizie coperte dal segreto investigativo per ottenere favori in cambio, orologi Rolex, Jaguar, appartamenti, soggiorni in alberghi di lusso, dal De Russie di Roma al Principe di Savoia a Milano. Oppure propone «pettegolezzi piccanti» da pubblicare sul sito Dagospia. Alfonso Papa il magistrato. Ecco di lui cosa racconta Luigi Bisignani: «Conobbi occasionalmente il Papa e strinsi rapporti con lui quando ebbi problemi giudiziari con la Procura di Nola, riferiti alla dottoressa Tucci cui io ero legato, e riferito a vicende di società del nolano... Da quel momento il Papa cominciò a proporsi per darmi notizie. Il Papa si accreditava e diceva di poter intervenire propalando i suoi agganci e i suoi legami associativi. A un certo punto il Papa mi diede la notizia che la Tucci sarebbe stata arrestata a breve. In cambio, mi chiese di appoggiare la sua candidatura alle elezioni del 2008 ed io effettivamente ne parlai con Verdini (Denis, triunviro del Pdl, ndr) che compilò le liste. Vi posso dire che il Papa sicuramente fu appoggiato da Pera e da Castelli».

Continua ...

http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/407339/

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