1) L'ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati, dopo aver divulgato nei giorni scorsi un comunicato patetico di balbettante smentita "in relazione a quanto fino ad oggi pubblicato sul social network Facebook in una pagina dal titolo "I segreti della casta di Montecitorio" e a firma dell'ex-collaboratore di un parlamentare che utilizza lo pseudonimo "spider truman", ieri ha cercato di fare qualcosa di più concreto per porre un argine all'indignazione popolare che dilaga in tutto il paese (di cui questa pagina è solo una piccola spia) approvando un piano di riduzione delle spese di 110 milioni di euro per il periodo 2011-2013, che potete leggere sommariamente qua:http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/07/21/visualizza_new.html_783241545.html
Sono briciole che non intaccano minimamente i loro privilegi, i loro stipendi, le loro indennità.
2) La cosa che personalmente più mi inviperisce è l'ipocrisia che trasuda dall'impegno condiviso al termine della riunione per ''definire parametri precisi per l'assegno dei collaboratori, all'interno dei quali regolare il contributo che il Parlamento da' al deputato''. Perche', conclude, ''non puo' accadere che ci siano collaboratori senza nemmeno il contratto: non sarebbe nemmeno precarieta', ma sfruttamento''.
Davvero?????????????????????????????????????????????????????????????????????
E come mai allora più della metà dei collaboratori parlamentari non hanno un contratto?
non è che per caso, oltre ad essere privilegiati, siete anche una massa di fottutissimi sfruttatori?
Come mai per anni mi hanno promesso un contratto regolare, poi per tre anni l'altalena 6 mesi regolari
e 6 mesi in nero, poi di nuovo tutto in nero. e infine arrivederci e grazie !?
Non vi sembra degradante per voi stessi sgraffignare, oltre alla lauta indennità, anche altre migliaia di euro tenendovi per voi gli stipendi dei collaboratori e dando loro qualche centinaio di euro?
Basterebbe fare come avviene in tutt'Europa: i collaboratori parlamentari ricevono il loro stipendio dall'istituzione direttamente e non invece passando per il deputato.
Continua ...
http://isegretidellacasta.blogspot.com/2011/07/la-camera-approva-ieri-tagli-per-110.html
Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
venerdì 22 luglio 2011
Quando Parolisi sgridava Ludovica "Non devi mai dire nulla di noi"
Il rapporto fra il marito di Melania Rea, accusato dell'omicidio della moglie, e la ragazza con la quale aveva una relazione. I depistaggi e le richieste di omertà. "Non citare mai il divorzio"
dal nostro inviato MEO PONTEMa è soprattutto con Ludovica che il caporal maggiore insiste affinché cancelli ogni traccia della loro relazioni. Ed è un'impresa difficile perché sa di essere intercettato. Non può usare il cellulare, ricorre alle cabine telefoniche (con una disperata ricerca di spiccioli), a schede di amici, a telefonini di conoscenti. I carabinieri lo ascoltano mentre in auto riepiloga a se stesso il discorso che intende fare a Ludovica: "Ascoltami bene. Lasciami in pace allora. Ormai io e te non abbiamo più un futuro, Non abbiamo nulla... Ho perso tutto...". E poco dopo eccolo al telefono con l'amante: "Devi uscire da questa storia. Eliminare tutte le tracce che portano a te. Ci sta la nostra foto (su Facebook, ndr), la mia foto mentre ci baciamo. Togli quella lì ok, cancellami proprio ...". E poi le da istruzione precise: "Io e te è da un anno che non ci sentiamo. Ed era solo per amicizia. Punto e basta. Questo ti voglio dire...".
Ludovica però non lo ascolta. Lei vuol parlare del loro rapporto. Si sente tradita. Lo ha ascoltato in tv giurare sull'amore per Melania e chiede spiegazioni: "Tu mi avevi detto che non mi avresti più mentito...". Piange e urla mentre Salvatore cerca di convincerla a collaborare al suo alibi. "Ho bisogno di parlare con te, non ce la faccio più, sto morendo tutti i giorni...". Lui cerca di spiegarle che non è il momento: "Non è il momento adesso, lo capisci? Ogni mossa che faccio... sono controllato in tutto e per tutto. Quel giorno che ti ho chiamato e ti ho detto di non raccontare niente, non mettere mai il divorzio in mezzo, tu hai detto addirittura che il giorno prima (della scomparsa di Melania ndr) ti ho chiamato...".
Continua ...
http://www.repubblica.it/cronaca/2011/07/22/news/parolisi-19444512/
Tagli, donne senza assistenza Chiudono di centri anti-violenza
Le strutture di accoglienza e assistenza per le donne vittime di soprusi, costretti a ridurre o chiudere le proprie attività. Su 58 affiliati se ne contano oltre 40 in difficoltà. Quelle più a rischio sono le case rifugio, dove si nascondono le donne in pericolo di vita. Il ministero delle Pari Opportunità ha fatto piazza pulita
di GIULIA CERINO
ROMA - L'Italia è un Paese per donne? Pare proprio di no. La conferma arriva oggi dopo un anno di richieste, reclami e proteste: uno dopo l'altro chiudono i battenti i Centri Antiviolenza sparsi su tutto il territorio nazionale, soffocati dai debiti per i tagli e per l'assenza di finanziamenti già stanziati, senza alcun intervento da parte delle istituzioni per salvare le strutture esistenti, che da anni sostengono donne e minori in difficoltà.Spariti diciotto milioni. Ma che fine hanno fatto i 18 milioni di euro previsti dalla precedente finanziaria e destinati al Piano Nazionale contro la violenza di genere? Risponde Alessandra Bagnara, presidente di D. i. Re, 1 Donne in rete contro la violenza Onlus, associazione che raccoglie in un unico progetto 58 associazione di donne che affrontano il tema della violenza maschile secondo l'ottica della differenza di genere. La presidente la domanda l'ha posta direttamente alla ministra Carfagna, con una lettera a lei indirizzata. "Il denaro - spiega - doveva essere redistribuito sul territorio nazionale e gestito dal ministero". Peccato che poi questi soldi si siano persi per strada.
Dove sono finiti quei soldi? Prova a rispondere Simona Lanzoni, Responsabile Progetti per laFondazione Pangea Onlus 2, che conferma: "I soldi erano stati stanziati dal governo Prodi. Poi, la Carfagna, su suggerimento di Tremonti, li ha spostati. Dove non si sa. L'unica cosa certa è che tre di quei 18 milioni sono finiti sull'edilizia, a favore della ricostruzione de l'Aquila".
Continua ...
http://www.repubblica.it/solidarieta/volontariato/2011/07/22/news/tagli_donne_senza_assistenza_chiudono_di_centri_anti-violenza-19461349/
MAFIA: INGROIA, SU MANDANTI STRAGI '93 RETICENZA DA UOMINI STATO
(ASCA) - Firenze, 22 lug - Alcune ''reticenze'' di uomini dello Stato hanno impedito di arrivare a una verita' sui presunti mandanti esterni delle stragi mafiose del '93.
Lo afferma Antonio Ingroia, procuratore aggiunto di Palermo, parlando con i giornalisti a margine della festa nazionale di 'Libera' a Firenze.
Per quanto riguarda quelle stragi, ha sottolineato il magistrato, ''sul piano storico e giornalistico si puo' ritenere accertato che non furono solo stragi di mafia e lo dicono anche alcune sentenze''.
Pero' ''e' altrettanto vero che sono passati ormai quasi vent'anni e non si e' individuata nessuna verita' giudiziaria, nessuna responsabilita' processuale a carico dei mandanti esterni''. Dunque ''fino a oggi c'e' questo scollamento tra verita' storica e verita' giudiziaria che dipende da tanti fattori e anche da una certa reticenza da parte di uomini dello Stato che sono stati protagonisti in quella stagione, reticenza che si e' rotta soltanto in parte negli ultimi tempi e che ha impedito alla verita' di venire fuori tutta per intero''.
Quanto poi alle parole del ministro dell'Interno Roberto Maroni, che ieri ha parlato di ''colpo di spugna'' nel '93 su provvedimenti di 41-bis, Ingroia spiega che ''mi pare un eccesso: in realta' non fu un colpo di spugna. E' vero che ci fu un chiamiamolo calo di tensione, con alcuni 41 bis non prorogati. In alcuni casi per la verita' la mancata proroga era anche giustificata, in altri casi sembra meno giustificata ma e' oggetto di indagine da parte della Procura di Palermo''.
Lo afferma Antonio Ingroia, procuratore aggiunto di Palermo, parlando con i giornalisti a margine della festa nazionale di 'Libera' a Firenze.
Per quanto riguarda quelle stragi, ha sottolineato il magistrato, ''sul piano storico e giornalistico si puo' ritenere accertato che non furono solo stragi di mafia e lo dicono anche alcune sentenze''.
Pero' ''e' altrettanto vero che sono passati ormai quasi vent'anni e non si e' individuata nessuna verita' giudiziaria, nessuna responsabilita' processuale a carico dei mandanti esterni''. Dunque ''fino a oggi c'e' questo scollamento tra verita' storica e verita' giudiziaria che dipende da tanti fattori e anche da una certa reticenza da parte di uomini dello Stato che sono stati protagonisti in quella stagione, reticenza che si e' rotta soltanto in parte negli ultimi tempi e che ha impedito alla verita' di venire fuori tutta per intero''.
Quanto poi alle parole del ministro dell'Interno Roberto Maroni, che ieri ha parlato di ''colpo di spugna'' nel '93 su provvedimenti di 41-bis, Ingroia spiega che ''mi pare un eccesso: in realta' non fu un colpo di spugna. E' vero che ci fu un chiamiamolo calo di tensione, con alcuni 41 bis non prorogati. In alcuni casi per la verita' la mancata proroga era anche giustificata, in altri casi sembra meno giustificata ma e' oggetto di indagine da parte della Procura di Palermo''.
PEDOFILIA: VITTIME ABUSI VERONA CHIEDONO SCONSACRAZIONE CHIESE
(ASCA) - Roma, 22 lug - Le vittime di abusi sessuali commessi da sacerdoti e fratelli laici dell'istituto per sordomuti Antonio Provolo hanno scritto alle massime autorita' del Vaticano e della Cei per chiedere la sconsacrazione di tre chiese dove sarebbero state commesse le molestie. In una lettera inviata lo scorso 18 luglio, firmata da Dario Laiti, membro dell'Associazione delle vittime del Provolo, chiedono la sconsacrazione delle chiesa di Santa Maria del Pianto a Verona, situata all'interno dello stesso istituto, della chiesa della sede di Chievo dell'istituto Provolo e della chiesa della Tenuta dei cervi di San Zeno di Montagna.
SIRIA: MANIFESTAZIONI DI MASSA, POLIZIA UCCIDE OTTO PERSONE
(ASCA-AFP) - Damasco, 22 lug - Il regime siriano continua a reprimere nel sangue le manifestazioni di protesta. Oggi le forze di sicurezza hanno ucciso almeno 8 persone in diverse citta' del paese, dove oltre un milione di persone hanno partecipato alle dimostrazioni contro il presidente Bashar al-Assad dopo le consuete preghiere del venerdi'.
Da sabato scorso, oltre 50 civili sono stati uccisi nella sola citta' di Homs, dove le proteste si sono fatte sentire maggiormente.
Da sabato scorso, oltre 50 civili sono stati uccisi nella sola citta' di Homs, dove le proteste si sono fatte sentire maggiormente.
SIRIA: MANIFESTAZIONI DI MASSA, POLIZIA UCCIDE OTTO PERSONE
(ASCA-AFP) - Damasco, 22 lug - Il regime siriano continua a reprimere nel sangue le manifestazioni di protesta. Oggi le forze di sicurezza hanno ucciso almeno 8 persone in diverse citta' del paese, dove oltre un milione di persone hanno partecipato alle dimostrazioni contro il presidente Bashar al-Assad dopo le consuete preghiere del venerdi'.
Da sabato scorso, oltre 50 civili sono stati uccisi nella sola citta' di Homs, dove le proteste si sono fatte sentire maggiormente.
Da sabato scorso, oltre 50 civili sono stati uccisi nella sola citta' di Homs, dove le proteste si sono fatte sentire maggiormente.
Sgarbi vuole mandare in galera Vendola
Le dichiarazioni di Tedesco chiamano in causa il governatore della Puglia: e c’è chi ci mette il carico
“Dopo le dichiarazioni del senatore del Pd Alberto Tedesco, una magistratura che non mettasotto indagine il presidente della Regione Puglia Vendola e non ne chieda l’arresto,non e’ degna di questo nome“.
I CINQUE CENTS DI SGARBI – Lo dice Vittorio Sgarbi, intervenendo sulle vicende giudiziarie del senatore del Pd Alberto Tedesco e del deputato del Pdl Alfonso Papa. Il senatore Pd ex assessore regionale alla sanità pugliese, accusato di concussione e corruzione per la gestione delle strutture sanitarie, ha puntato il dito contro il governatore Nichi, sostenendo che fosse informato di tutto quanto avveniva all’interno della Asl: “non poteva non conoscere il settore che gestisce il 75% del bilancio della regione: era a conoscenza e condivideva con me le politiche della regione nella sanità, anzi, a volte ero io che seguivo i suoi indirizzi”.
VITTORIO CONTRO LEPORE - Così riporta ilSole 24 Ore. Tedesco, inoltre, riferisce di sentirsi perseguitato dalla procura, pur se non volutamente, ma nei modi e nei tempi con cui si sta svolgendo l’indagine a suo carico. “Sembra incredibile – aggiunge Sgarbi, che coglie la palla al balzo per entrare nella polemica contro un avversario pericoloso come Vendola – ma dobbiamo il riscatto della funzione parlamentare a due inquisiti, temo illegittimamente. E dopo le dichiarazioni preoccupate del Presidente Napolitano, appare evidente l’azione abnorme e fuori delle regole della magistratura. E ancor piu’ dopo le beffarde e irriguardose dichiarazioni del Procuratore Lepore che si compiace con la Camera giustizialista e smentisce le parole di Papa che dice di avere chiesto di essere interrogato. Il riscontro e’ semplice. Uno dei due mente. E sarebbe grave se fosse Lepore”.
Continua ...
Siria: centinaia migliaia in piazza
(ANSA) - AMMAN/NICOSIA - Centinaia di migliaia di oppositori sono scesi in piazza in tutta la Siria - 400.000 solo a Deir Ezzor - per protestare contro il regime di Bashar el Assad dopo la preghiera del venerdi': e' quanto affermano diverse organizzazioni d'opposizione. Migliaia di persone sono scese in piazza a Damasco, nel quartiere di Medan, nella citta' di Homs, assediata dall'esercito, nella citta' costiera di Latakia, in quella meridionale di Deraa e a Deir Ezzor, vicino al confine iracheno.
G8: domani a Genova per decennale attesi a corteo 10mila partecipanti
Genova, 22 lug. - (Adnkronos) - Massima attenzione delle forze di polizia e previsioni di uno svolgimento ordinato circa il corteo in programma per domani pomeriggio, a Genova, nell'ambito delle iniziative per il decennale del G8 genovese. Le manifestazioni dei giorni scorsi si sono svolte senza incidenti, confermando le aspettative del prefetto Francesco Musolino, che giorni fa si era detto ''ragionevolmente tranquillo'', anche sulla base del lavoro di preparazione svolto in collaborazione con gli organizzatori. Il corteo di domani e' la manifestazione piu' impegnativa per le forze dell'ordine e, al momento, non sono stati rilevati segnali che facciano pensare a incidenti.
Rutelli: ''Il governo va male, la Lega sta per staccare la spina''
Sulla convention del Terzo polo, Rutelli rimarca: ''Vogliamo trasformare questo evento di oggi, di grande partecipazione e successo, nell'appuntamento fondativo di questa coalizione che vuole dare agli italiani la fiducia che hanno perduto. L'Italia ha tutte le forze per recuperare e per ripartire, ma ci vuole anche equilibrio. Non solo il 'dominio delle estreme', non più questa contrapposizione distruttiva''. ''Tutte le democrazie - sottolinea il leader di Api - prevedono e anzi impongono l'alternanza. Dobbiamo uscire dallo schema per cui i due poli che abbiamo conosciuto in questi anni sono dominati dalle ali estreme: dalla sinistra populista e giustizialista da una parte e dalla Lega dall'altra. Questo - conclude Rutelli - è successo solo in Italia e purtroppo ha scavato ancora di più quello spazio centrale della politica italiana, dove in realtà sta la grande maggioranza degli italiani''.
Forte esplosione nel centro di Oslo "E' una bomba, ci sono vittime"
C'è Caruso dietro «Spider Truman»
L'ex deputato di Rifondazione Comunista ha ammesso di aver dato una mano al blogger anti-Casta.
MILANO - Ore 14.21. Francesco Caruso gira voce che «Spider Truman» sia lei, conferma? «Io?». Pausa. Lunga pausa. «No, non sono io. In questo momento sono in Spagna e ammetto di non saperne molto di questa cosa». Però c’è un blogger che l'avrebbe smascherata. Ha fatto tutto un giro sulla sua casella di posta e alla fine dice di essere risalito al suo profilo Facebook. Ancora una pausa. «Ah sì? Mah, guardi, io in realtà non c’entro nulla. Se vuole ci vediamo e ne parliamo a Genova, in occasione della commemorazione per i fatti del G8».
PRIMA CHIAMATA - Clic. La telefonata finisce così. Sul web, intanto, le voci si fanno sempre più insistenti. Francesco Caruso, «no global», ex parlamentare di Rifondazione comunista, compirà 37 anni il prossimo mese e con lo «Spider Truman» intervistato da questo giornale condivide l’età, le origini meridionali e la presenza nel capoluogo ligure questo fine settimana. E allora insistiamo ancora. Ore 15.50. Francesco, lo ammetta, è lei «Spider Truman». Sospiro. «Io questo qui in effetti lo conosco, ci siamo incontrati la prima volta a Montecitorio, è un disgraziato». Ma prima ha detto di non saperne nulla. «Eh sì, ma non potevo dirglielo perché non l’avevo chiesto ancora a lui se potevo rendere nota la nostra amicizia». Quindi «Spider Truman» non è lei, ma uno che conosce. «Sì, sì. È un disgraziato, lo ripeto. Uno che non conosce bene le tecnologie e non è molto alfabetizzato». Però scusi, Francesco, le frasi scritte su Facebook sono abbastanza dotte per uno che lei considera poco alfabetizzato. «Eh, ma infatti io gli ho dato una mano a tirare su tutta 'sta roba». Ah, quindi c’entra anche lei in questa cosa. «Sì, sì. È che lui non è bravo con Internet e allora gli ho dato una mano». Francesco, insistiamo, «Spider Truman» sembra essere proprio lei. Dall’altra parte c’è il silenzio. Lungo, almeno una quindicina di secondi. Poi un altro sospiro. «Senta, facciamo così: mi chiami per le 17.30». Clic.
MEZZA AMMISSIONE - Ore 17.32: il cellulare dell’ex parlamentare risulta spento. Ore 17.38: ancora spento. Ore 17.49: il telefonino dà segnale occupato. Ore 17.50: la voce di una compagnia italiana avverte che il numero non è raggiungibile. Ore 18.02: cellulare ancora spento. Ore 18.11: il cellulare squilla. Pronto, Francesco, finalmente raggiungibile. «Eh sì, mi dica». Allora possiamo confermarlo: «Spider Truman» è lei. «Eh, ma… Senta io ho solo scritto i post sul blog e su Facebook». Quindi è lei. Quindi non è vero che si tratta di un precario che ha lavorato per quindici anni a Montecitorio e che poi è stato cacciato. «Eh…». Clic. Qui il segnale s’interrompe. Il cellulare è spento. Fino alle 19.15. Quando Caruso, tornato in Italia nel giro di un’ora, promette di farci parlare in serata con il vero «Spider Truman». Intanto alle accuse del blogger «anti casta» ha replicato Nunzia De Girolamo, la parlamentare 35enne del Popolo della Libertà. «Caro Spider Truman, ti scrivo mettendoci la "faccia", come tutte le persone che stanno commentando i tuoi “segreti”», esordisce in una lunga lettera al Corriere della Sera. «Io pago le multe, non ho auto blu e ho acquistato la mia autovettura usata senza sconti».
Continua ...
Sciopero, stop a treni, metrò e bus Rischio caos: la mappa città per città
Roma, 22 luglio 2011 - Città e stazioni a rischio caos: dalle 21 di ieri è scattato lo sciopero di 24 ore del trasporto ferroviario mentre da stamattina toccherà ad autobus, metro e tram. Ieri si erano fermati i servizi extraurbani. L’agitazione proclamata da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti, Orsa Trasporti, Faisa e Fast è “a sostegno della vertenza per la sottoscrizione del nuovo contratto della Mobilità”.
Durante l’astensione degli addetti al trasporto ferroviario ed alle attività connesse, saranno garantiti i servizi minimi indispensabili pari a 6 ore di servizio completo in due fasce (6-9; 18-21), oltre ai treni a lunga percorrenza inseriti nell’orario Trenitalia nell’arco dell’intera durata dello sciopero.
Per quanto riguarda le principali città, le modalità saranno le seguenti: Roma dalle 8.30 alle 17.30 e dalle 20 a fine servizio; Milano dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio; Napoli dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio; Venezia-Mestre dalle 9 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; Genova dalle 9,30 alle 17 e dalle 21 a termine servizio; Bologna (giovedì 21 luglio) dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; Bari 8.30 - 12.30 e dalle 15.30 a fine servizio; Palermo dalle 8.30 alle 17.30; Cagliari dalle 9.30 alle 12.45, dalle 14.45 alle 18.30 e dalle 20 alla fine del servizio.
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Usa/ Licenziamenti aumentano al massimo dall'anno scorso
NEW YORK- Le aziende americane non hanno mai licenziato così tanto nell'arco dell'ultimo anno, complici la crisi del mercato del lavoro e l'instabilità della ripresa economica. Cisco Systems, Lockeed Martin e Borders sono alcune delle società che hanno annunciato recentemente tagli ingenti al personale. Il Wall Street Journal afferma che sono stati mandati a casa, solo nel mese di maggio, 1,78 milioni di lavoratori: la cifra più alta registrata da agosto 2010. E la maggior parte di questi, 1,66 milioni, provengono da aziende private. Il fenomeno è evidente in molti settori. Cisco Systems, azienda che si occupa di sviluppare tecnologie di networking, ha annunciato lunedì il taglio di 6.500 dipendenti, pari al 9 per cento del totale. E la banca d'affari Goldman Sachs ha detto che licenzierà almeno mille impiegati. Lockheed Martin, primo fornitore di armi per il Pentagono, segue il trend e prevede un taglio di 6.500 lavoratori. Il tasso di crescita dell'occupazione non fa essere più ottimisti. Negli ultimi due mesi sono stati creati solo 21.500 nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti: una cifra lontana da riuscire a ridurre il livello di disoccupazione attuale, che ha raggiunto il 9,2 per cento.
Germania: distrutta tomba Hess, era diventata ‘meta pellegrinaggio’
Scandalo Murdoch: Fox News accusata di aver intercettato telefoni vittime 11 Settembre
Corno d’Africa: allarme Caritas italiana, 11 milioni a rischio
Netanyahu: Usa e Israele sono ‘la stessa identica cosa’
«Soldi anche al partito di Penati»
L'imprenditore Di Caterina accusa il dirigente pd: «Spremuto come un limone»
MILANO - Non c'è soltanto il costruttore, consigliere comunale ed ex candidato sindaco del centrodestra Giuseppe Pasini ad accusare il big del Pd lombardo Filippo Penati di avergli chiesto 20 miliardi di lire nel 2000-2001 per il via libera ai progetti urbanistici di Pasini sull'area ex Falck, e di essere poi stato destinatario di più di cinque miliardi tramite due intermediari che sono stati pagati in Lussemburgo (Piero Di Caterina) e in Svizzera (Giordano Vimercati): a parlare con i pm, infatti, è proprio anche Di Caterina, imprenditore del trasporto pubblico con la sua «Caronte».«Spremuto come limone»
Pasini raccontava che Di Caterina era stato il collettore indicatogli da Penati per le erogazioni pretese (a suo dire) dall'allora sindaco ds di Sesto San Giovanni, ieri autosospesosi da vicepresidente del Consiglio regionale lombardo dopo essere stato indagato l'altro ieri dai pm monzesi Walter Mapelli e Franca Macchia per le ipotesi di concussione, corruzione e finanziamento illecito ai partiti. E affermava di aver dato in contanti a Di Caterina due miliardi di vecchie lire in Lussemburgo.
E Di Caterina? Conferma che è vero. Nei mesi scorsi ha reso anche lui molti interrogatori, inquadrando questa ricezione di soldi in una sorta di compensazione tra favori alla politica e recriminazioni imprenditoriali, ai quali ricollega tutta una serie di finanziamenti che afferma di aver fatto nella seconda metà degli anni 90 e fino al 2000 per le esigenze del partito di Penati, in alcuni periodi anche cento milioni di lire al mese.
Come quelli di Pasini, anche i suoi verbali sono «segretati» ed è dunque arduo definirne i contenuti esatti. Ma il senso lo si afferra anche solo dalla scarna risposta di Di Caterina a chi ieri lo ha interpellato: «Sono stato spremuto come un limone. Non se ne poteva più di questo convivere gomito a gomito con i dinieghi immotivati, con i ritardi, con gli ostacoli della politica e della dirigenza dell'alta amministrazione. Adesso ho grande fiducia nei magistrati».
Continua ...
http://www.corriere.it/cronache/11_luglio_22/penati-soldi-partito_2417a0f2-b422-11e0-a808-3da11ae54dd1.shtml?fr=box_primopiano
Talpe Dda, 8 anni a Borzacchelli
PALERMO. I giudici della seconda sezione della corte d'appello di Palermo hanno condannato a 8 anni di carcere l'ex deputato regionale dell'Udc Antonio Borzacchelli, accusato di concussione, tentativo di concussione e violazione di segreto d'ufficio nell'ambito del processo nato dall'inchiesta sulle "talpe alla Dda" di Palermo. La sentenza è stata emessa dopo sei ore di camera di consiglio.
L'ex deputato regionale in primo grado, nel 2008, era stato condannato a 10 anni di carcere. La corte l'ha riconosciuto colpevole per la concussione ai danni del manager della sanità privata Michele Aiello, mentre lo ha assolto, "perché il fatto non sussiste", dal tentativo di concussione sempre nei confronti dell'imprenditore. Borzacchelli è stato inoltre scagionato dalla imputazione di violazione del segreto istruttorio a favore di Aiello con la formula "per non avere commesso il fatto"; mentre è stata dichiarata prescritta la presunta fuga di notizie fatta per favorire il capomafia di Brancaccio Giuseppe Guttadauro. Dal suo coinvolgimento nell'inchiesta costata la condanna per favoreggiamento mafioso all'ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro Borzacchelli, maresciallo dei carabinieri prestato alla politica, è stato sospeso dal servizio. Il sottufficiale, per anni incaricato dalla procura di Palermo di indagini sulla pubblica amministrazione, avrebbe utilizzato le proprie conoscenze di investigatore per ottenere favori dai potenti oppure minacciarli e ricattarli. Come Aiello, ad esempio, da cui avrebbe preteso prestiti sempre più frequenti, culminati nella richiesta di entrare a far parte della società diagnostica del manager, accusa quest'ultima da cui però è stato scagionato. Per i pm - ma da questa imputazione Borzacchelli è stato assolto - come strumento di pressione il maresciallo avrebbe usato le informazioni su inchieste in corso a carico di Aiello. Prescritto, invece, il capo d'imputazione relativo alla rivelazione di notizie segrete a Cuffaro sull'inchiesta che il Ros conduceva sulla mafia di Brancaccio, notizie che l'ex presidente della Regione avrebbe 'girato' all'ex assessore dell'Udc Mimmo Miceli e questi al boss Guttadauro.
GIAPPONE: FERMI 38 REATTORI NUCLEARI SU 54, QUASI IL 70%
(AGI) Tokyo - Con la chiusura odierna del reattore numero quattro della centrale atomica di Takahama, situata nella prefettura centrale di Fukui, in Giappone sono ormai fermi ben 38 reattori nucleari su un totale di 54, pari a quasi il 70 per cento. Dopo la crisi scatenata dai gravi danni arrecati alla centrale di Fukushima Daiichi 1 dal terremoto dell'11 marzo scorso e dal conseguente 'tsunami', i reattori che in quel momento erano inattivi non sono piu' stati rimessi in funzione .
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