mercoledì 25 novembre 2009

Afghanistan/Obama chiama Berlusconi:Da Italia ok a rafforzamento

Roma, 25 nov. (Apcom) - Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha ricevuto oggi una telefonata da parte del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Nel corso della "cordiale conversazione è stata esaminata principalmente la situazione in Afghanistan ed il presidente americano ha illustrato i punti salienti della revisione strategica che l'Amministrazione Usa si appresta a varare". Lo riferisce una nota di palazzo Chigi. "Il presidente Obama - si legge nel comunicato - ha elogiato il ruolo di leadership svolto dal presidente Berlusconi sulla questione afgana e sui numerosi altri teatri di crisi, chiedendo il sostegno dell'Italia nel rafforzamento dell'impegno della comunità internazionale in Afghanistan". "Il presidente del Consiglio ha accolto positivamente questa richiesta ed entrambi hanno deciso che essa verrà approfondita nei dettagli in occasione di un prossimo incontro tra il ministro degli Esteri Frattini ed il segretario di Stato Clinton", conclude la nota di palazzo Chigi.
http://www.apcom.net/newspolitica/20091125_182300_113b474_77078.shtml

Pm Roma indaga sullo Ior Conto non trasparente

ROMA - Violazione della legge 231 del 2007 che disciplina, per gli istituti di credito, una serie di norme antiriciclaggio, tra cui la trasparenza della titolarita', sul deposito di conti correnti. Questa l'ipotesi di reato formulata dalla procura di Roma che ha aperto una indagine che coinvolge i rapporti tra l'Istituto Opere di religione (Ior), la Banca del Vaticano, e Unicredit. Si tratta di una inchiesta, coperta dal massimo riserbo, che riguarda secondo quanto si e' appreso uno o piu' conti correnti, nella titolarita' dello Ior, aperti in una filiale Unicredit di Roma. Depositi su cui sarebbero transitati almeno negli ultimi tre anni somme di circa 60 milioni di euro all'anno. La segnalazione della ''non trasparenza'' della titolarita' dei conti correnti e' stata fatta dall'Unita' di informazione finanziaria, la struttura di ''Financial intelligence'' italiana della Banca d'Italia al Nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di finanza che indaga su delega del procuratore aggiunto della Capitale Nello Rossi e del pm Stefano Rocco Fava.
Leggi tutto: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2009/11/25/visualizza_new.html_1621153456.html

Giustizia, l'allarme dell'Anm: "Le Procure sono vuote, siamo vicini alla paralisi"

Roma, 25 nov. (Adnkronos) - Le Procure italiane sono vuote. E ''a fronte della situazione creatasi negli uffici giudiziari piu' esposti, le proclamazioni dell'intento di abbreviare i tempi del processo e di rafforzare la lotta al crimine appaiono prive di ogni credibilita'''. Lo afferma la Giunta dell'Associazione Nazionale Magistrati in un documento approvato oggi. Si tratta, si fa notare dell'"ultimo allarme sull'ulteriore aggravamento della situazione in molte procure della Repubblica, alcune delle quali totalmente prive sia del capo dell'ufficio sia dei sostituti; e molte altre, con scoperture di organico anche del 60 per cento''. L'Anm ricorda di aver a piu' riprese manifestato ''fortissime preoccupazioni'' per lo svuotamento degli organici delle Procure e che nei giorni scorsi numerosi procuratori hanno rilanciato l'allarme in una lettera inviata al Presidente della Repubblica. ''E' ormai evidente il rischio, anzi la certezza - afferma il sindacato delle toghe - di una vera e propria paralisi della giurisdizione, che si traduce nella abdicazione dello Stato al controllo del territorio, e alla tutela della sicurezza dei cittadini, in zone segnate dalla pesante presenza della criminalita' organizzata e mafiosa, e della delinquenza diffusa. Alcuni uffici giudiziari del Sud sono ormai completamente carenti di magistrati. In altri uffici, sia al Sud che al Nord, le scoperture di organico sono superiori al 60%. In un avamposto della lotta alla mafia come la Procura di Palermo mancano ben 16 pubblici ministeri''.
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Giustizia-lallarme-dellAnm-Le-Procure-sono-vuote-siamo-vicini-alla-paralisi_4038014436.html

Alfano: "Non se ne parla proprio di ritirare il ddl intercettazioni".

Roma, 25 nov. (Adnkronos/Ign) - Di ritirare il disegno di legge sulle intercettazioni "non se ne parla nemmeno". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, all'uscita dalla sua audizione presso la Commissione parlamentare d'inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti. "Abbiamo proposto al Parlamento 15 mesi fa un disegno di legge -ha spiegato Alfano- che è stato già approvato dalla Camera dei deputati con una maggioranza a scrutinio segreto più ampia di quella che sostiene il governo Berlusconi". Quindi, ha continuato il ministro, "è una valutazione del Parlamento molto solida, irrobustita non solo dal voto finale a scrutinio segreto, ma anche da tutti i voti precedenti che sono stati operati presso la Camera, molti dei quali anche loro a scrutinio segreto". "Adesso -ha proseguito- il tutto è alla valutazione del Senato, quindi di ritirare quel disegno di legge non se ne parla nemmeno". Il Guardasigilli si è augurato poi che "l'impianto di fondo del disegno di legge resti inalterato perché noi vogliamo aumentare la privacy dei nostri concittadini, fare sì che non ci siano più abusi delle intercettazioni ed evitare che vi sia una spesa fuori controllo". Dunque, ha sottolineato ancora il ministro, "non intendiamo, e non lo faremo mai, tagliare le unghie ai magistrati, ma intendiamo rafforzare i diritti dei cittadini a cominciare da quello sulla privacy".
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Alfano-Non-se-ne-parla-proprio-di-ritirare-il-ddl-intercettazioni_4037561529.html