domenica 10 aprile 2011

Nucleare/ Di Pietro: Il mondo ha capito si rischia catastrofe

Roma, 10 apr. (TMNews) - "La democrazia va difesa ogni giorno. E' quello che sostiene il premio Nobel, Gùnter Grass, nell'interessante intervista rilasciata a La Repubblica. E' necessario un doppio impegno comune: continuare a manifestare il proprio dissenso nei confronti delle scelte scellerate di questo Governo, come quella del ritorno ad una tecnologia pericolosa e costosa come quella nucleare, e spingere quanta più gente possibile ad andare a votare il 12 e 13 giugno per i referendum, per liberarci finalmente del Caimano e della sua cricca. Come dice Grass: "Ora il mondo ha capito si rischia la catastrofe". Lo ha affermato il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, commentando l'intervista al premio Nobel, Gunter Grass, rilasciata a La Repubblica.

IMMIGRATI: GERMANIA, SPETTA A ITALIA RISOLVERE IL PROBLEMA

(AGI) Berlino - Spetta all'Italia venire a capo da sola del problema dei profughi arrivati dalla Tunisia. Lo afferma al quotidiano 'Die Welt' il ministro federale dell'Interno, Hans-Peter Friedrich, secondo il quale "l'Italia deve risolvere da sola il problema dei profughi", aggiungendo che "non c'e' alcuna ragione per attivare di nuovo la normativa sull'esodo di massa".

Nelle carte Fbi nuova luce sugli Ufo

Corpi umanoidi in New Mexico nel 1950 e un avvistamento nello Utah nel 1949.

MILANO - Chi crede all'esistenza degli Ufo ha ora qualche ragione in più: negli anni Quaranta ci credeva anche l'Fbi, come risulta senza ombra di dubbio dalle carte riservate , in pieno stile X-Files, appena pubblicate sul sito del Bureau, (The Vault). I documenti, scovati dal giornale Salt Lake Tribune ma accessibili a tutti, danno conto di almeno due avvistamenti, uno nello Utah e uno nel New Mexico (il famoso incidente di Rosswell). Cominciamo dal secondo, di cui si parla da tempo ma adesso reso un po' più credibile appunto dai nuovi documenti. Il rapporto dell'Fbi, firmato dall' agente Guy Hottel e datato 22 marzo 1950, cita una fonte dell'aviazione militare americana e afferma che tre dischi volanti, ciascuno del diametro di circa 16 metri e con una parte sopraelevata al centro, sono stati ritrovati in New Mexico. «Ogni disco - si legge ancora nel rapporto - era occupato da tre corpi di forma umanoide alti meno di un metro, vestiti con un tessuto metallico a trama molto fitta. Ogni corpo era avvolto in una specie di bendaggio simile alle tute anti gravità usate dai piloti collaudatori». Il rapporto conclude sostenendo che i dischi potrebbero essere precipitati a causa delle interferenze elettroniche provocate dai radar militari di grande potenza presenti nella zona del ritrovamento»

IL CABLOGRAMMA - Quanto al secondo avvistamento, i documenti sostengono che il 4 aprile del 1949, agenti dell'Fbi nello Utah inviarono un cablogramma con la dicitura «urgente» al mitico direttore del Bureau, J. Edgar Hoover, nel quale si diceva che una guardia armata di un negozio, un poliziotto della cittadina di Logan e un agente della polizia stradale dello Utah avevano avvistato un Ufo che poi era esploso. Con il titolo «Dischi volanti», nel cablogramma si legge che i tre videro «un oggetto di colore argenteo che si stava avvicinando alle montagne del Sardine Canyon» che «è sembrato esplodere in un'eruzione di fuoco. Diversi cittadini di Trenton dissero di aver visto quello che sembrò essere una doppia esplosione aerea seguita da oggetti cadenti». Il cablogramma, insieme ad altri documenti, rivelano che l'Fbi stava cercando di capire se gli Ufo fossero reali.

Ue:decreto Italia non apre area Schengen

(ANSA) - BRUXELLES - Il decreto firmato giovedi' da Berlusconi non fa scattare 'automaticamente' la libera circolazione nell'area Schengen. Lo ha scritto la Commissaria europea Cecilia Malmstrom, in una lettera preparata venerdi' scorso e inviata al ministro dell'Interno, Roberto Maroni. Nella lettera si sottolinea anche che, 'al momento, non sussistono le condizioni' per attivare la direttiva 55 del 2001 sulla 'protezione temporanea'.

Usa: marcia contro la guerra, sostegno a popoli di Libia, Iraq e Palestina

Usa: marcia contro la guerra, sostegno a popoli di Libia, Iraq e Palestina

WASHINGTON - Migliaia di americani sono scesi ieri per le strade di New York per partecipare alla marcia contro la guerra. I manifestanti hanno criticato la politica estera del loro governo, condannado le numerose incursioni militari degli Usa contro altri paesi, chiedendo invece il miglioramento economico e sociale.

La parola d'ordine della marcia era la pace; gli attivisti hanno espresso la loro solidarietà con il popolo libico, ultima vittima della politica guerrafondaia della Casa Bianca, lo riferisce la Press TV.

I dimostranti hanno anche criticato il sostegno di Washington al regime d'Israele.

"Siamo con i popoli di Libia, Egitto, Yemen e Palestina. Siamo contro le guerre in Iraq, Afghanistan e Pakistan. Siamo vicini ai cinque milioni di abitanti della Libia ... ", ha detto l'attivista Vinie Burrows.

I manifestanti hanno chiesto anche al governo americano di creare nuove opportunità di lavoro nel tentativo di rilanciare la fragile economia del Paese.

Emergenza nucleare in Francia

Un guasto alla centrale nucleare di Fessenheim nella regione francese dell’Alsazia, a pochi chilometri dal confine con la Svizzera e la Germania. L’episodio è avvenuto tra domenica e lunedì scorsi, ma è stato volutamente taciuto dalle autorità che lo hanno reso noto solo oggi. L’incidente è stato causato da un errore dei tecnici mentre cercavano di aumentare la potenza del reattore numero uno, che era stata ridotta il giorno precedente per permettere lo svolgimento dei lavori di manutenzione. Da Strasburgo hanno giudicato il danno di livello uno sui sette previsti dalla scala Ines.
La centrale di Fessenheim la più vecchia di tutta la Francia: i lavori di costruzione sono iniziati nel 1971. La peculiarità della struttura è data dalla presenza nelle vicinanze di un impianto che produce energia idroelettrica sfruttando le correnti fluviali. Questo le consente di non dover utilizzare torri di refrigerazione in caso di basso apporto di acqua dal fiume.
È stata inoltre oggetto di numerose manifestazioni contro il nucleare: l’ultima è avvenuta o scorso 20 marzo quando erano presenti circa diecimila persone. A chiederne la chiusura sono stati i Verdi dell’Alsazia, il consiglio della regione Franca-Contea e diversi cantoni svizzeri distanti una quarantina di chilometri.

Un guasto alla centrale nucleare di Fessenheim nella regione francese dell’Alsazia, a pochi chilometri dal confine con la Svizzera e la Germania. L’episodio è avvenuto tra domenica e lunedì scorsi, ma è stato volutamente taciuto dalle autorità che lo hanno reso noto solo oggi. L’incidente è stato causato da un errore dei tecnici mentre cercavano di aumentare la potenza del reattore numero uno, che era stata ridotta il giorno precedente per permettere lo svolgimento dei lavori di manutenzione. Da Strasburgo hanno giudicato il danno di livello uno sui sette previsti dalla scala Ines.
La centrale di Fessenheim la più vecchia di tutta la Francia: i lavori di costruzione sono iniziati nel 1971. La peculiarità della struttura è data dalla presenza nelle vicinanze di un impianto che produce energia idroelettrica sfruttando le correnti fluviali. Questo le consente di non dover utilizzare torri di refrigerazione in caso di basso apporto di acqua dal fiume.
È stata inoltre oggetto di numerose manifestazioni contro il nucleare: l’ultima è avvenuta o scorso 20 marzo quando erano presenti circa diecimila persone. A chiederne la chiusura sono stati i Verdi dell’Alsazia, il consiglio della regione Franca-Contea e diversi cantoni svizzeri distanti una quarantina di chilometri.

http://www.nuovasocieta.it/esteri/25788-emergenza-nucleare-in-francia.html

La Lega Araba chiederà all'Onu una 'no-fly zone' per Gaza

Lo ha dichiarato il segretario generale, Amr Moussa. Sul modello della misura adottata per la Libia, per bloccare aviazione israeliana.

Roma, 10 apr. (TMNews) - La Lega Araba chiederà alle Nazioni Unite una zona di esclusione aerea per Gaza, sul modello di quella da poco votata per la Libia. La 'no-fly zone' servirà per impedire all'aviazione israeliana di bombardare l'area, ha dichiarato Amr Moussa, segretario generale della Lega Araba.
"Abbiamo incaricato il gruppo arabo all'Onu di chiedere una riunione del Consiglio di Sicurezza per domandare l'imposizione di una zona di esclusione aerea all'aviazione israeliana sopra Gaza", ha detto Moussa, a conclusione di una riunione della Lega Araba al Cairo.
In tutto, 18 palestinesi sono stati uccisi e quasi 70 feriti, secondo fonti mediche, dall'inizio di una nuova fase di violenza con gli israeliani, scoppiata giovedì, quando un missile anti-carro lanciato da Hamas ha colpito un autobus, ferendo gravemente un adolescente in Israele. Si tratta del numero di vittime maggiore dalla fine dell'offensiva israeliana "Piombo fuso" contro la Striscia di Gaza, avvenuta tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009, quando morirono 1.400 palestinesi e 13 israeliani.

RUSSIA: DECINE DI FERMI A MOSCA NEL "GIORNO DELLA RABBIA"

(AGI) Mosca - Decine di attivisti delle opposizioni russe sono stati arrestati a Mosca durante una marcia organizzata in occasione del "Giorno della rabbia". Circa 100 persone si sono radunate nel centro della capitale russa davanti al teatro Bolshoi, con l'intento di marciare verso il Cremlino nonostante il divieto di manifestare. Tra i fermati c'e' Sergei Udaltsov, leader del Fronte di Sinistra, piu' volte arrestato negli ultimi mesi.

Gli tolgono la patente perché è gay

Condannati il ministero della Difesa e dei trasporti per il caso di Danilo Giuffrida

I ministeri della Difesa e dei Trasporti sono stati condannati anche in appello a risarcire Danilo Giuffrida, a cui fu sospesa la patente di guida dopo che la visita di leva aveva rivelato essereomosessuale.

VENTI MILA EURO - I ministeri dovranno pagare a Giuffrida 20 mila euro. E’ quanto si legge in una nota di “Gay Center”. “Quando sara’ dibattuto il ricorso in Cassazione saremo presenti e organizzeremo iniziative per tenere alta l’attenzione su questo incredibile caso”, dice il portavoce Fabrizio Marrazzo. “Sicuramente – continua Marrazzo – verrebbe da ridere, se non fosse per il fatto che Giuffrida ha subito con questa incresciosa vicenda gravi danni morali, una buona ragione perche’ il risarcimento sia quantificato adeguatamente”. ‘Quando sara’ dibattuto il ricorso di Danilo Giuffrida in Cassazione saremo presenti e organizzeremo iniziative per tenere alta l’attenzione su questo incredibile caso’. Lo afferma Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay center commentando la notizia di condanna anche in appello dei Ministeri di Difesa e Trasporti che dovranno versare 20mila euro di danni a Danilo Giuffrida a cui fu sospesa la patente di guida dopo che alla visita di leva aveva rivelato di essere omosessuale. ‘In Italia – aggiunge Marrazzo – c’e’ bisogno di una sentenza per stabilire che anche i gay possono guidare. Sicuramente verrebbe da ridere, se non fosse per il fatto che Giuffrida ha subito con questa incresciosa vicenda gravi danni morali, una buona ragione perche’ il risarcimento sia quantificato adeguatamente’. (ANSA)

Libia: continuano missioni aerei italiani in operazione 'Unified Protector'

Roma, 10 apr. (Adnkronos) - Gli assetti aerei e navali italiani, 12 velivoli e 4 navi, messi a disposizione della Nato per l'operazione 'Unified Protector', hanno continuato le missioni assegnate per l'imposizione della 'No Fly Zone' e dell'Embargo Navale'. Nelle ultime ventiquattro ore sono state effettuate tre missioni. La prima la seconda condotte da una coppia di AV-8B Plus adibiti a difesa aerea e ricognizione. La terza da due Tornado con compiti di ricognizione.

Libia, Unione Africana chiede fine ostilità. Scontri ad Ajdabija, almeno 10 morti

Bengasi, 10 apr. (Adnkronos) - L'Unione Africana chiede la cessazione immediata delle ostilità in Libia, per poter avviare un periodo di transizione che consenta di introdurre riforme politiche. La richiesta è arrivata da un gruppo di mediatori composto dai presidenti del Sudafrica, del Mali, della Mauritania, dell'Uganda e della Repubblica del Congo e presieduto dal presidente mauritano Mohamed Ould Abdel Aziz.

I mediatori hanno diffuso una dichiarazione dalla capitale della Mauritania Nouakchott in vista della prevista missione a Tripoli e Bengasi per incontri con il raìs Muammar Gheddafi e con i leader della rivolta.

Nella dichiarazione si chiede anche di consentire il passaggio dei convogli di aiuti umanitari e la necessità di promuovere il dialogotra il governo libico e il Consiglio nazionale di Transizione.

Le armi al momento non tacciono. E’ di oggi la notizia che almeno 10 sostenitori dell'opposizione sono morti negli scontri con le forze fedeli al leader libico nella città di Ajdabiya. Un convoglio dei ribelli è stato colpito da un missile sparato dalle truppe di Gheddafi nella parte occidentale della città nel pomeriggio di oggi. Oltre ai dieci morti, hanno riferito i testimoni citati dalla Xinhua, si contano anche numerosi feriti.

Futuro e libertà, Fini: ''Berlusconi ha nei nostri confronti un'autentica ossessione''

Bari, 10 apr. (Adnkronos/Ign) - "Con tutti i problemi che ha sul tavolo e che deve affrontare in quanto presidente del Consiglio, l'onorevole Berlusconi non perde occasione per dare prova dell'autentica ossessione che ha nei nostri confronti". Lo ha affermato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, a Bari, durante il suo intervento alla prima conferenza nazionale di 'Generazione Futuro', i giovani di Futuro e libertà.

"Possibile - si è chiesto - che se non contiamo nulla, se siamo in qualche modo isolati, se perdiamo pezzi, non ci sia occasione in cui tra le tante barzellette tristi non ne racconti una che davvero fa ridere e cioè vale a dire che sarebbe colpa nostra per tutto quello che è accaduto e sta accadendo?".

Fini ha parlato anche degli abbandoni di alcuni parlamentari del suo partito verificatisi nei mesi scorsi. ''A Milano fummo facili e buoni profeti - ha scandito - E' stata una camminata difficile, lunga, faticosa, per certi aspetti in salita, contraddistinta, e forse non poteva essere altrimenti, da qualche titubanza. Qualcuno, ovviamente, all'interno del Parlamento, è tornato da dove era partito. Qualcuno che a Milano c'era, adesso è tornato nel gregge, belante".

"Probabilmente qualcuno è così impaurito - ha aggiunto - dall'idea di non essere domani nuovamente deputato, da essere persino pronto a dire che il governo Berlusconi-Scilipoti è un governo che va sostenuto. Oppure qualche altro collega deputato è sempre macerato dal dubbio, in perenne mal di pancia".

"Dà quasi l'impressione - ha sottolineato Fini - di andare avanti però con la testa rivolta indietro. E' un dato di realtà, non lo nego ma è un dato che non deve in alcun modo preoccuparci perché si dimostra, e voi lo dimostrate con la vostra voglia di una politica pulita, che per davvero fa molto più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. C'è qualche albero o qualche ramo in Parlamento che cade ma c'è nel Paese una foresta di partecipazione e di consensi che cresce".
Continua ...

Libia: a Tripoli i mediatori dell'Unione Africana

Tripoli, 10 apr. (Adnkronos) - E' arrivato a Tripoli il gruppo di mediatori dell'Unione Africana che ha in programma incontri con il colonnello Muhammar Gheddafi nella capitale libica e successivamente con i ribelli a Bengasi. Il gruppo e' composto dai presidenti del Sudafrica, del Mali, della Mauritania, dell'Uganda e della Repubblica del Congo e presieduto dal presidente mauritano Mohamed Ould Abdel Aziz. Prima di partire per Tripoli, i mediatori avevano diffuso una dichiarazione in cui si chiedeva la cessazione immediata delle ostilita' in Libia, per poter avviare un periodo di transizione che consenta di introdurre riforme politiche.

Immigrati: La Russa, porteremo a mille i soldati in Libano come previsto

Roma, 10 apr. (Adnkronos) - ''Calderoli ha esplicitato, anche se ha estremizzato, una tesi che io ho gia' detto in Cdm''. Lo dice all'ADNKRONOS il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, dopo che Roberto Calderoli annuncia che proporra' al prossimo Consiglio dei ministri il 'ritiro' delle nostre truppe dal Libano per reperire mezzi e risorse per affrontare l'emergenza immigrati.

Il Cavaliere e la strategia dell'alta tensione "Temo altri stop alla prescrizione breve"

I sospetti su Fini. E ai suoi dice: devo far capire che la vittima sono io. Alfano lo rassicura: "Legge a misura di Consulta, pochi processi cancellati"

di LIANA MILELLA
ROMA - C'è un condizionale che tiene in allarme Berlusconi in queste ore. Che lo mette di umor nero e gli fa temere un possibile "agguato" parlamentare. Quel condizionale l'ha pronunciato Fini quando, riferendosi al voto che ci sarà mercoledì a Montecitorio sulla prescrizione breve per gli incensurati, norma che il Cavaliere avrebbe voluto già veder approvata da tempo per liberarsi del processo Mills, ha pronunciato un "dovremmo finire" quel giorno. E lì le orecchie del capogruppo Cicchitto si sono drizzate avvertendo aria di possibile pericolo.
Ma c'è anche dell'altro, sempre nella direzione di un possibile terremoto per bloccare la nuova norma "salva Silvio". Ben altri due elementi di preoccupazione. Il primo riguarda il Pd e un gran lavorio, definito dai berlusconiani di vero e proprio "filibustering", per mandare sotto la maggioranza su uno degli oltre 200 emendamenti ancora da votare. Il secondo attiene alle pressioni che, per quello che hanno subodorato i berlusconiani, il centrosinistra starebbe indirettamente facendo sul Quirinale per spingerlo a bloccare in qualche modo la legge.
Lo scenario che si apre non può che mettere di traverso l'inquilino di Palazzo Chigi. Perché tra martedì e mercoledì la sua maggioranza, nonostante la seduta notturna di martedì sia già in programma, potrebbe subire lo smacco di non riuscire ad approvare la prescrizione breve.
Continua ...

Spari sulla folla a Daraa, ieri 26 morti Tv Iran: è complotto Arabia-Giordania

Nel pomeriggio di sabato le forze dell'ordine hanno aperto il fuoco sulla folla radunata vicino alla moschea di Omari, nella città del sud diventata l'epicentro delle proteste contro il presidente Bashar al-Assad. Canale di Stato iraniano: "Usa, Israele, Giordania e Arabia Saudita coordinano i disordini"

DAMASCO - E' di 26 persone uccise il bilancio degliscontri di ieri a Daraa 1, nel sud della Siria, quando le forze dell'ordine hanno sparato contro i manifestanti per disperderli. Altre due persone sono invece morte a Homs, durante una manifestazione pacifica. Lo ha denunciato oggi un militante per i diritti umani appartenente a una rete di Ong siriane e curde: "La polizia ha usato nelle diverse province della Siria un'eccessiva e ingiustificata violenza sparando sulla folla". Nel pomeriggio di sabato le forze dell'ordine hanno aperto il fuoco sulle persone che si erano radunate vicino alla moschea di Omari a Daraa, la città del sud diventata l'epicentro delle proteste contro il presidente Bashar al-Assad: si era da poco concluso il funerale di massa di diversi manifestanti uccisi il giorno precedente 2, quando, secondo due testimoni, gli agenti hanno cominciato a prendere a bersaglio un gruppo che intonava canti e slogan contro il regime.
Continua ...

Cresce la rabbia della base leghista "Ci trattano come i terroni d'Europa"

I sindaci e gli amministratori: Bossi e Maroni troppo morbidi. "Siamo soli e deboli. Non c'è lavoro per i ragazzi italiani, figurarsi per gli stranieri". "Un conto è fare gli accordi tra Stati, un altro quando poi tutta quella gente ti arriva in casa"

di PAOLO BERIZZI
MILANO - "Siamo trattati come i terroni d'Europa". Leghista super cattolica, Silvana Saita, sindaco di Seriate, ex democristiana folgorata sulla via del Carroccio, è disorientata e dice che di immigrati il suo paese non può più accoglierne. "Ne ho già 3300, per dire solo quelli ufficiali, perché poi gli altri non li conti. Se ne arrivano altri e bussano ai servizi sociali è un guaio grosso". E allora? "Un conto è fare gli accordi tra Stati, un altro è quando poi da amministratore devi gestire tutta questa gente che ti arriva qui perché gli hai dato un permesso".
1Stretta tra l'incudine della politica "conciliante" (con Berlusconi, con la Francia) e il nervosismo dei suoi elettori. Che cresce di ora in ora. Barricadera negli slogan e poi costretta ad accettare patti al ribasso facendoli passare per "successi politici". È la doppia veste con cui la Lega sta conducendo la partita immigrati. Partita sulla quale si gioca moltissimo, e questo Bossi e gli altri dirigenti - primi fra tutti Maroni e Calderoli, che venerdì hanno dovuto mettersi intorno a un tavolo e dare pubblicità all'unità ritrovata, nel tentativo di mettere a tacere le mille voci sui dissapori interni - lo sanno fin dall'inizio.
Continua ...

"Ora il mondo ha capito si rischia la catastrofe"

Günter Grass: una svolta dopo Fukushima

di ARMGARD SEEGERS, KAI-HINRICH, KLAUS STRUNZ
BERLINO - Günter Grass, crede che Fukushima abbia cambiato il modo di pensare della gente?
«Fukushima ha cambiato il mondo, perché è successo qualcosa di diverso da quanto finora avevamo vissuto, saputo e presunto. Molti sono diventati solo ora consapevoli dei pericoli dell'energia atomica. E' tema di conversazioni in ogni famiglia. Per i più anziani come me un'occasione di riflettere».
Ripensando alla sua vita, sul tema atomo cosa ricorda?
«Io divenni adulto dopo la fine della guerra. Il Reich aveva appena capitolato, ero ancora prigioniero degli americani, e caddero le prime bombe atomiche, e così finì la guerra col Giappone. Fu il mio primo "incontro" con la bomba atomica. Ero contro la bomba, ma a favore dell'uso pacifico dell'energia nucleare. Mi ci vollero anni per capire che uso militare e uso pacifico hanno qualcosa che li collega, e capire quale strappo della civiltà sia l'energia atomica».
Anche il suo uso pacifico?
«Sì. A molti il pericolo fu chiaro già allora. Ma durante la guerra fredda la corsa agli armamenti, contro cui io mi espressi sempre, catturò più attenzione. Allora la Repubblica federale cominciò a costruire centrali atomiche, una vicino casa mia».
Perché il movimento anti-nucleare conseguì così pochi risultati?
Continua ...

Il grande imbroglione

di GIUSEPPE D'AVANZO
BERLUSCONI mente con costante insolenza. È una consuetudine che da sempre sollecita molte attenzioni per afferrarne le ragioni, per così dire, costitutive. Per dirne una. C'è chi vede, in quella coazione a mentire, l'archetipo del Bambino come se alloggiasse nell'inconscio del Cavaliere una personalità che "ragiona" in base al principio di piacere e non al principio di realtà. Lungo questa via è suggestiva l'interpretazione di chi avvista Berlusconi afflitto da "pseudologia phantastica".
«Una forma di isteria caratterizzata dalla particolare capacità di prestar fede alle proprie bugie. Di solito succede - scrive Carl G. Jung - che simili individui abbiano per qualche tempo uno strepitoso successo e che siano perciò socialmente pericolosi». Sono accostamenti utili e intriganti, ma rischiano di annebbiare quel che è semplice e chiaro da tempo: se l'imbroglione è, come si legge nei dizionari, «una persona che ricorre al raggiro come espediente abituale», Berlusconi è innanzitutto un imbroglione.
È un imbroglio, un abituale inganno l'ultimo flusso verbale del capo del governo - che come sempre parla soltanto di se stesso, soltanto del suo prezioso portafoglio, soltanto dei complotti che gli impedirebbero di governare e arricchirsi. Berlusconi manipola fatti, eventi e contingenze della sua storia di imprenditore e di politico per mostrarsi vittima di un'aggressione, nell'una come nell'altra avventura.
Continua ...

Ajdabiya è una città fantasma fucili contro i missili di Gheddafi

Tra i ribelli in fuga, pregando per i raid della Nato

di ALBERTO FLORES D'ARCAIS
AJDABIYA - I razzi arrivano all'improvviso, un botto sordo, le nuvole nere di fumo che s'innalzano al cielo. Alla porta occidentale di Ajdabiya, due grandi arcate di metallo verde che segnano il check-point più avanzato dei ribelli della Cirenaica in questa città-fantasma, in pochi minuti è il caos. Le grida degli shabab, i ragazzi in armi che formano il grosso di questo esercito malandato, si mescolano alle urla dei pochi soldati professionisti, il sibilo dei razzi katiuscia sparati in risposta dalle camionette si mescola al rumore delle sterzate e ai clacson delle auto, che sgommando fuggono alla volta di Bengasi.
I "gheddafiani" sono all'attacco, solo venti o trenta chilometri più in là, sulla strada in mezzo al deserto che porta a Brega. Contro i loro missili Grad (40 km di gittata) non c'è niente da fare, la fuga è l'unica opzione possibile, in attesa che qualche aereo Nato li costringa a loro volta a tornare indietro. In questo lembo di deserto da giorni si combatte così, avanzano gli uni, poi gli altri, la stessa tattica militare, colonne mobili da "colpisci e scappa". La differenza la fanno le armi, e i Grad garantiscono ai fedeli del Colonnello la supremazia.
Continua ...

Geronzi sperava, Tremonti sapeva

di EUGENIO SCALFARI
LO CHIAMANO il banchiere di Marino ma è uno sberleffo che Cesare Geronzi non merita: è stato molto peggio che un semplice provincialotto, ma anche molto di più. Ha avuto in mano per lungo tempo le leve che governavano un sistema di potere ed ha ambito che quel sistema prevalesse su tutti gli altri. Non ce l'ha fatta ed è caduto. Gli era già capitato altre volte ma era sempre riuscito a rialzarsi; questa volta è difficile che accada.
Il suo sistema di potere nacque dalla fusione del Banco di Roma con il Banco di Santo Spirito, di proprietà d'una Fondazione di origine vaticana. Il Banco di Roma era una delle tre banche d'interesse nazionale, le altre due erano possedute dall'Iri: la Banca Commerciale Italiana e il Credito Italiano. Le tre Bin avevano il controllo di Mediobanca, guidata da Enrico Cuccia.
Il sistema era questo: l'Iri, le tre Bin, Mediobanca. Cuccia diceva che il corpo di Mediobanca era pubblico ma la testa era privata. La testa privata era la sua, il corpo pubblico era l'Iri, ma il sangue che circolava nel sistema e lo teneva in vita era frutto delle tre Bin perché erano loro a collocare tra i risparmiatori le obbligazioni emesse da Mediobanca per raccogliere i capitali necessari a farla funzionare come banca d'affari. Queste erano le entità societarie, alla testa delle quali c'erano uomini in carne ed ossa con le loro storie e i loro caratteri.
Continua ...

Ruby: cacciata da discoteca a Milano

(ANSA) - MILANO - Disavventura notturna per Karima El Mahroug, in arte Ruby, in una discoteca di Milano. Secondo quanto riferisce all'ANSA la ragazza, dopo essere stata invitata e' stata poi mandata via. I problemi sono cominciati 'quando non hanno voluto far entrare il mio manager e un mio amico. Poi, senza un motivo valido, mi hanno chiesto di andare via. Credo sia stata tutta una manovra, forse mi hanno usata per farsi un po' di pubblicita'.

Turbato ...

I segreti di Fukushima fanno arrabbiare l'Asia

Seul chiude le scuole per le piogge radioattive e Pechino taglia l'import di prodotti giapponesi.

HONG KONG
Sulle prime, l’enormità di quello che ha colpito il Giappone ha significato che anche i Paesi con cui le relazioni diplomatiche sono spesso difficili, come la Cina e la Corea, avessero accantonato ogni rancore e fatto il possibile per aiutare un vicino bersagliato così brutalmente dalle catastrofi naturali. Ora, però, il perdurare della crisi alla centrale nucleare di Fukushima, il pericolo radiazioni, e soprattutto il modo poco trasparente con cui le autorità della centrale diffondono le notizie al riguardo, hanno cominciato a scalfire un po’ il sostegno incondizionato inizialmente espresso al Giappone.
La paura delle radiazioni, infatti, continua a gravitare su tutta la regione: i venti stanno spostando particelle radioattive un po’ in tutte le direzioni, con un innalzarsi della radioattività registrato tanto a Hong Kong che a San Francisco, passando, naturalmente, dalla Corea, la Cina e la Russia. Si tratta di percentuali molto basse, che, insistono tutti i governi, non hanno alcune conseguenze per la salute, e che non possono avere effetti negativi sull’agricoltura.
Continua ...

Mafia e politica, chiusa l'inchiesta Iblis tra i 56 indagati Raffaele Lombardo

Il governatore della Regione Sicilia: «Finalmente potrò dimostrare la mia estraneità»

ROMA - La Procura della Repubblica di Catania ha chiuso le indagini dell'inchiesta Iblis, su Cosa nostra etnea e su presunti rapporti tra mafia, politica e imprenditori. Complessivamente sono 56 gli indagati per i quali le indagini sono considerate chiuse. Tra loro, con l'ipotesi di reato di concorso esterno all'associazione mafiosa, ci sono il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, e suo fratello Angelo, parlamentare nazionale del Mpa. Tra gli indagati ci sono anche il deputato regionale del Pid ed ex sindaco di Palagonia, Fausto Fagone, per il quale la Cassazione ha rigettato ieri una richiesta di scarcerazione; il consigliere della Provincia di
Catania dell'Udc, ma prossimo a passare al Pid, Antonino Sangiorgi; l'ex assessore del Comune di Ramacca, Giuseppe Tomasello; il consigliere dello stesso Ente, Francesco Ilardi e il deputato regionale ex Pdl Sicilia e adesso Gruppo misto, Giovanni Cristaudo.
Tutti gli indagati hanno 20 giorni di tempo, dal momento della notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, per presentare memorie, produrre documenti, chiedere ai magistrati ulteriori atti di indagine, presentarsi per rilasciare dichiarazioni o chiedere di essere interrogati. A conclusione dei termini la Procura valuterà ciascuna posizione per decidere se chiedere, per ogni indagato, l'archiviazione o il rinvio a giudizio. La valutazione poi spetterà al Gip.
L'avviso di conclusione indagini è stato firmato dai sostituti della Dda della Procura di Catania, Giuseppe Gennaro, Agata Santonocito, Antonino Fanara e Iole Boscarino. Ma in Procura si sottolinea che è una procedura abituale e che non c'è alcuna
spaccatura, ma «unità di intenti». Nel fascicolo confluiscono le indagini dei carabinieri del Ros di Catania, culminata con decine di arresti nella notte tra il 2 e il 3 novembre 2010.
Continua ...