venerdì 30 settembre 2011

Gasparri (Pdl) condannato: diffamò il Pm Woodcock

Gasparri (Pdl) condannato: diffamò il Pm Woodcock
ROMA - 1000 euro di multa, più 3000 euro per le spese di giudizio, più un risarcimento danni da quantificare davanti ad un Tribunale civile. Questa la condanna inflitta al deputato del Pdl Maurizio Gasparri, dal Tribunale di Roma, per diffamazione nei confronti del Pm Woodcock; concessa la sospensione condizionale della pena (se nei prossimi 5 anni Gasparri non commetterà reati, non dovrà pagare la multa) e la non menzione (sul certificato penale di Gasparri questa condanna non compare, a meno che non sia il certificato richiesto da un magistrato o dalle forze dell'ordine). I fatti risalgono al 2003. Woodcock, allora Pm di Potenza, intercetta un imprenditore che dice ad un'altra persona che Gasparri l'ha informato che il suo telefono è sotto controllo. Trattandosi di un reato, Woodcock fa quello che farebbe qualsiasi magistrato: iscrive Gasparri nel registro degli indagati, dopo di che trasferisce tutto a Roma per competenza, trattandosi della città di residenza del deputato Pdl. La Procura di Roma fa le indagini, non scopre niente e quindi archivia il tutto. Ma l'anno dopo, nel commentare la vicenda ai microfoni di una trasmissione radiofonica della Rai, Gasparri sintetizza la vicenda dicendo che "era stata spazzata via la farneticante accusa di un giudice irresponsabile di Potenza" e invitando il Csm a porre "fine all’azione dissennata di persone che calunniano". Le frasi non sono piaciute al Pm napoletano che ha presentato denuncia per diffamazione ed oggi ha avuto ragione. Peccato solo che le pene siano troppo lievi per far capire ai parlamentari che il fatto di essere eletti non li autorizza ad insultare a destra e a manca; anzi, la Costituzione imporrebbe loro un comportamento ben diverso, molto più consono al fatto che - piaccia o meno - rappresentano gli italiani.

Usa: denunciati 6 Stati per leggi crudeli sugli immigrati Arizona, Alabama, Utah, Georgia, Indiana e South Carolina

Usa: denunciati 6 Stati per leggi crudeli sugli immigrati
WASHINGTON – Che sia una mossa “acchiappavoti” o meno, sta di fatto che l’amministrazione americana ha deciso di citare a giudizio, dinanzi alle Corti Statali, le leggi sull’immigrazione che di recente sono state approvate in 6 Stati. Barack Obama non ha usato mezzi termini nel definire l’accusa “molto grave”: per colpire il fenomeno dei clandestini, queste leggi si rivelano crudeli e discriminatorie nei confronti degli immigrati legali. Oltre l’Arizona, dinanzi al giudice saranno portato anche Alabama, Utah, Georgia, Indiana e South Carolina. Questa iniziativa è stata subito definita “senza precedenti”: “mai nella storia americana il dipartimento di Giustizia ha attaccato in modo così aggressivo leggi dei singoli Stati sul singolo argomento”. Tale decisione di Barack Obama sembra arrivare dopo che la Corte Suprema, l’anno scorso, dichiarò incostituzionale una parte della legge dell’Arizona, in virtù della quale la polizia era autorizzata a chiedere i documenti a un cittadino basandosi solo sul suo cognome o sul suo accento: una norma che ovviamente fece sollevare tutto lo Stato. Se da una parte cerca di tutelare gli immigrati regolari, dall’altra il presidente Obama deve dimostrare fermezza contro i clandestini, per non perdere voti nei ceti più moderati che chiedono la sicurezza dei confini, legge e ordine. E per farlo, la sua amministrazione ha promosso imponenti interventi di polizia contro l’immigrazione clandestina. Solo ieri, una vasta retata da parte della polizia migratoria americana ha infatti portato all’arresto di oltre 2900 clandestini con precedenti penali in oltre 50 Stati. L’operazione, denominata “Cross Check”, cioè “posto di blocco”, è stata condotta dagli agenti del Us Immigration and Customs Enforcement (ICE) al termine di una settimana di indagini e controlli.

Napolitano: «Il popolo padano non esiste E in Italia niente spazi per la secessione»

Il capo dello Stato: nella Costituzione non c'è possibilità di una via democratica alla separazione

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, oggi a Napoli (Ansa)
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, oggi a Napoli (Ansa)
NAPOLI - «Nell'ambito della Costituzione e delle leggi non c'è spazio per una via democratica alla secessione». È quanto ha affermato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel discorso alla facoltà di Giurisprudenza di Napoli. Napolitano ha poi sottolineato che «non c'è un popolo padano». E ancora: «Si può strillare in un prato ma non si può cambiare il corso della storia». Un riferimento indiretto ai raduni della Lega Nord nel «pratone» di Pontida che ogni anno celebrano il movimento di Umberto Bossi nella «città del giuramento» (quello della Lega Lombarda che si unì contro il Barbarossa). Il capo dello Stato ha poi ricordato che «nel '43-'44 l'appena rinato Stato italiano, di fronte a un tentativo di organizzazione armata separatista, non esitò a intervenire in modo piuttosto pesante con la detenzione di Finocchiaro Aprile».

UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE - Secondo Napolitano il sistema elettorale vigente «ha rotto il rapporto di responsabilità tra elettore ed eletto». Per questo ha parlato dell'opportunità di una nuova legge per la scelta dei rappresentanti del popolo in Parlamento. «Non voglio idealizzare o idoleggiare i modelli del passato - ha detto però il presidente della Repubblica -, perchè sappiamo quanto la pratica delle preferenze grondasse di negatività ma era una forma di collegamento più diretto» tra eletto ed elettore.

SQUILIBRI UOMINI-DONNE - Napolitano ha affrontato anche altri temi, tra cui quello delle pari opportunità. «Sono rimasti squilibri molto grandi tra gli uomini e le donne - ha detto - ma sono stati fatti anche grandi passi avanti». «Il campo in cui è più sottovalutata la presenza femminile - ha aggiunto - è la politica e le istituzioni e su questo non ci sono dubbi». Il presidente ha poi concluso sottolineando: «Verissimo che non c'è mai stato un presidente della Repubblica donna ma di questo non mi sento colpevole».

Referendum, oltre un milione di firme Prodi: "Un trionfo". Ora la Cassazione

Palloncini rosa e scatoloni per "sfrattare" il Porcellum

ROMA Palloncini rosa con il disegno di un maialino e duecento scatoloni. Così si sono presentati i comitati promotori che hanno depositato all’ufficio centrale elettorale della Suprema Corte di Cassazione più di un milione e duecento mila firme contro l’attuale legge elettorale cosiddetta ’Porcellum’. I rappresentanti dei comitati ora dovranno redigere all’ufficio centrale elettorale un verbale per il deposito delle firme.

«Ancora una volta i cittadini hanno anticipato la politica - ha detto il leader dell’Idv Antonio Di Pietro tra i principali promotori di questa iniziativa - lo hanno fatto i cittadini l’anno scorso con tre referendum che tutti gli altri partiti snobbavano ma il 95% degli elettorali ha fatto sapere che non voleva il nucleare e le leggi ad personam. Oggi dopo una incredibile raccolta di firme fatta in pochi mesi siamo di nuovo qui come cittadini». Festeggiano anche gli altri fautori dell’iniziativa: Arturo Parisi (Pd), Mario Segni e molti altri. «È stato - ha detto Parisi - un lavoro corale, anche se sono stati i cittadini a correre da noi per esprimere la loro rabbia e indignazione». Andrea Morrone, presidente del comitato per il referendum ha parlato di «fenomeno unico per il tempo occorso per raccogliere le firme, due mesi, e anche in relazione alle scarse risorse umane e finanziarie a disposizione». «Siamo di fronte - ha aggiunto Morrone - ad un miracolo popolare, ad un grande contributo da parte degli italiani alle istituzioni».
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Intercettazioni, si va in aula. Berlusconi: vogliono farmi fare la fine di Craxi Il Pdl accelera, il ddl andrà in aula alla Camera mercoledì

Silvio Berlusconi
di Mario Ajello

ROMA - Il Pdl accelera sulla norma contro le intercettazioni. Il disegno di legge andrà in aula alla Camera a partire da mercoledì prossimo. La maggioranza continua comunque ad essere in fibrillazione. Il governo viene infatti battuto a Montecitorio per 23 voti su un ordine del giorno del Pd, che impegna l’esecutivo a indicare la scuola pubblica come destinataria di una quota dell’8 per mille devoluto allo Stato. Le assenze, ormai endemiche, nei banchi della maggioranza hanno prodotto questo dispiacere per il Cavaliere. Ma ce n’è anche un altro: Santo Versace, che fortemente Berlusconi aveva voluto in lista nel Pdl, molla il partito del premier, da cui si sente molto deluso, e lo fa con queste parole: «Ecco il mio regalo per la festa di Silvio». Secondo lui, una quindicina di colleghi parlamentari del Pdl potrebbero fare prima o poi la sua stessa scelta. Non c’era un clima crepuscolare comunque l’altra notte, quando il Cavaliere è stato festeggiato a casa di Alessandra Mussolini (mentre ieri brindisi con torta durante il vertice di maggioranza a Palazzo Grazioli e altri festeggiamenti). «Sono un fuoriclasse, sono come Ibrahimovic, mentre Vendola, Bersani e Di Pietro sono dei brocchi», avrebbe detto il premier. E ancora: «Da fuoriclasse, ho salvato l’Italia dal default, preparato da Prodi quando ha permesso il cambio lira-euro». Davvero Berlusconi ha parlato così, e avrebbe anche avvertito che è inutile governare l’Italia in presenza della dittatura dei giudici? Palazzo Chigi, in una nota, smentisce tutto. «Le parole attribuite a Berlusconi dalle agenzie di stampa - vi si legge - non corrispondono alla realtà». Il premier avrebbe anche detto - anzi, no - che non farà la fine di Craxi. Gli sono state attribuite queste parole: «Craxi è stata una grande guida per l’Italia, tant’è vero che ogni anno ventimila persone vanno a deporre garofani sulla sua tomba. Ciò non succede sulla tomba di Togliatti nè su quella di Berlinguer. Eppure, chi ora è nel Pd, ma allora era nel Pci insieme a certi magistrati e a certa stampa, non gli ha permesso di tornare in Italia a curarsi: lo hanno ucciso». I futuri democrat avrebbero dunque fatto fuori il leader socialista? La successiva nota del governo smentisce tutto, e anche questo.

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http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=164798&sez=HOME_INITALIA

Così il sesso ha distrutto Rocco Siffredi

L’attore elenca i problemi fisici causati dal suo lavoro

“Ho i legamenti del ginocchio trapiantati, e poi vari pezzi di sintesi nella schiena, alla clavicola, alle spalle, al polso… Certe posizioni creano degli scompensi pazzeschi all’anca e quindi alla colonna vertebrale. Tutto per metterti a favore di telecamere…. In più mi è partito l’occhio destro, vedevo tre donne al posto di una… ho fatto un trapianto di cornea da cadavere…”. A riassumere così i malanni causatigli dal suo lavoro è Rocco Siffredi, star del porno, in un’intervista su Max, in edicola e su iPad da martedì 4 ottobre, a pochi giorni dall’uscita nelle sale di Matrimonio a Parigi al fianco di Massimo Boldi.

“IL PORNO NON E’ COME IL CINEMA” - “Sul set non mi risparmio. Ho girato scene assurde, appeso a un elicottero, a 10° sotto zero. Perché il porno non è come il cinema, nessuno ti scalda il pavimento per farti sentire a tuo agio”, spiega Siffredi che quanto al tempo libero dal lavoro racconta: “Quando voglio calmarmi corro o vado in moto, che è la mia seconda passione dopo le donne. Soprattutto cross, perché amo il fango. Ma mi piacciono anche kite, wakeboard, tutti gli sport estremi. E per tenere la testa impegnata mi sono pure messo a fare modellismo…”. (Adnkronos)

Vendola, da firme messagio politico

(ANSA) - ROMA - ''Il messaggio che viene dal popolo italiano a conclusione della raccolta delle firme per il referendum sulla legge elettorale e' netto e incontrovertibile ed ha un valore civile prima ancora che politico: i cittadini vogliono contare, non intendono lasciare una delega in bianco ad una classe politica chiusa in Palazzo sempre piu' screditato''. Lo afferma Nichi Vendola presidente di Sinistra Ecologia Liberta'.

Vendola, da firme messagio politico

(ANSA) - ROMA - ''Il messaggio che viene dal popolo italiano a conclusione della raccolta delle firme per il referendum sulla legge elettorale e' netto e incontrovertibile ed ha un valore civile prima ancora che politico: i cittadini vogliono contare, non intendono lasciare una delega in bianco ad una classe politica chiusa in Palazzo sempre piu' screditato''. Lo afferma Nichi Vendola presidente di Sinistra Ecologia Liberta'.

Versace, da Berlusconi solo parole

(ANSA) - ROMA - ''Sono rimasto deluso da Berlusconi. Dice tante belle parole, ma fatti zero''. Santo Versace commenta in un'intervista al periodico online 'Patto Sociale', la sua uscita dal Pdl. ''Non abbiamo rispettato il programma con cui siamo stati eletti, non abbiamo eliminato le province, non abbiamo tagliato la spesa pubblica e abbiamo aumentato le tasse. Sessanta miliardi di euro sono persi grazie alla corruzione e non e' solo colpa della crisi, c'e' un problema di etica, anche interno al partito''.

Referendum, oltre un milione di firme "E' un miracolo popolare"

I promotori festeggiano: "Successo straordinario". La consegna in Cassazione dei 200 scatoloni. Il via libera arriverà entro il 10 dicembre, poi il passaggio alla Corte costituzionale per l'ammissibilità. Il voto la prossima primavera. Parisi loda il lavoro corale: "Nessuno ormai difende più il Porcellum"

ROMA - E' "un miracolo popolare": il comitato referendario consegna oggi alle 12 in Cassazione 200 scatoloni contenenti 1.210.466 firme, raccolte in soli due mesi, per chiedere l'abrogazione dell'attuale legge elettorale, il cosiddetto porcellum 1. Quota ben oltre le 500mila richieste e ben oltre le 700mila considerate la soglia di sicurezza, al netto delle possibili contestazioni in Cassazione. Il presidente del comitato, Andrea Morrone, nel corso di una conferenza stampa alla Camera, festeggia per il risultato, ma ricorda che è "solo l'inizio". PORCELLUM E MATTARELLUM, SISTEMI A CONFRONTO 2 Il via libera della Cassazione arriverà entro il 10 dicembre, poi ci sarà il passaggio alla Corte costituzionale, che valuterà l'ammissibilità senza poter far riferimento a precedenti referendum sulla legge elettorale, quindi sarà il momento della campagna referendaria e il voto si terrà la prossima primavera, tra il 15 aprile e il 15 giugno, sempre che le camere non vengano sciolte anticipatamente. Marrone spiega che questo, quanto a firme raccolte, è "il secondo risultato in assoluto nella storia del referendum". Ringrazia il "gruppo unito" delle forze del comitato 3 e ricorda che "il 10 per cento delle firme
è dovuto al contributo dei comuni".
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Porcellum e Mattarellum sistemi a confronto

ROMA - Due sistemi a confronto. Ecco come funzionano il Porcellum e il Mattarellum. Il primo regola l'attuale legge elettorale, il secondo, se passasse il referendum, potrebbe sostiturlo. Come funziona il Porcellum. Si tratta di un sistema proporzionale con liste bloccate. L'elettore cioè non può esprimere preferenze e i candidati vengono eletti secondo l'ordine di presentazione in base ai seggi ottenuti dalla singola lista. Alla Camera sono previste soglie di sbarramento su base nazionale: il 10% del totale dei voti validi per le coalizioni e il 2% per le liste che ne fanno parte; il 4% per le liste che si presentano al di fuori di una coalizione. All'interno della coalizione partecipa alla ripartizione dei seggi anche la lista che abbia conquistato più voti tra quelle che non hanno conseguito il 2% dei voti. Alla coalizione di liste (o alla lista non coalizzata) più votata, qualora non abbia già conseguito almeno 340 seggi, è attribuito un premio di maggioranza tale da farle raggiungere il numero di seggi in questione. Anche per il Senato è previsto un premio di maggioranza volto ad assicurare almeno il 55 per cento dei seggi regionali alla coalizione (o alla lista) che abbia ottenuto più voti.
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L’Iva aumenta? I prezzi crescono di sette volte

I numeri del Corriere: incrementi oltre la crescita dell’imposta

La tassa Berlusconi produce i primi effetti. E secondo il Corriere, sono devastanti. L’incremento dell’1% dell’Iva ha portato a una crescita dei prezzi indistinta, a volte persino di sette volte rispetto al prezzo iniziale. Corinna De Cesare sul Corriere ci racconta l’effetto, partendo dai conti dell’Adoc:

Il 17 settembre è scattato, per effetto della manovra, l’aumento dell’Iva. Sono passati dal 20 al 21% i detersivi, i giocattoli, le tv ma anche auto, moto, abbigliamento, scarpe, computer, vino, cioccolata, calzature e una serie di altri servizi. E da un giorno all’altro sono aumentati i prezzi. Dell’1%, penserà il più ingenuo. Non proprio. L’effetto dell’operazione, scattata per rimpinguare le casse dello Stato tra i 4 e i 5 miliardi l’anno, sta diventando un po’ più complessa. Soprattutto per i consumatori.

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Il sito che controlla i poliziotti

In Francia sta facendo discutere di sé Copwatch, una pagina che pubblica foto e immagini degli agenti in servizio.

Torniamo in Francia per la notizia che si è guadagnato la prima pagina di Le Parisien, quotidiano che nell’edizione nazionale esce come Aujourd’hiu en France: si tratta di Copwatch, il sito internet che si è stufato delle violenze perpetrate dalle forze dell’ordine e si è messo in testa di controllare agenti della Gendarmerie, pubblicando foto e informazioni su questo o quel membro dell’organico. Chi è, cosa fa, come si muove, come lavora, se è violento o meno. Per ora, le aree coperte sono quelle di Parigi e delle regioni immediatamente a nord: Ile-de-France, Nord-Pas de Calais.

COPWATCH – Il sito e la sua attività hanno raggiunto anche i palazzi del governo francese, arrivando a meritarsi anche un’interrogazione parlamentare e il discredito ufficiale del ministro dell’Interno francese.

La caccia è aperta. “Poliziotti, vi identificheremo uno ad uno. Che la vostra impunità trovi una fine”, dicono i creatori di Copwatch Nord – Ile-de-France, dalla scorsa settimana, schedano i poliziotti dell’Ile, di Calais e parigini. Pubblicate le foto, i nomi, cognomi, indicazioni della personalità come “un’attitudine aggressiva in diverse situazioni” o “non esita a diventare aggressivo”. Allertato dal sindacato di polizia Alliance, il ministro dell’Interno, Claude Guéant, ha deciso, mercoledì, di depositare due denunce per diffamazione.

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La foto di classe senza la bambina down

Succede in provincia di Potenza: due scatti, uno con la bimba per lei e uno senza per il resto della classe

Una foto per lei, con la sua immagine. E un’altra per tutti, senza di lei. Succede a Senise, in provincia di Potenza, dove una scuola pubblica decide di dare ai ragazzi di quinta elementare un’immagine ricordo depurata della presenza di una bambina down. Gianna Fregonara ci racconta in prima pagina sul Corriere la storia, sollevata dalla Gazzetta del mezzogiorno:

Le maestre, dopo che Mariapaola Vergallito (madre di uno dei bambini ritratti) sulla Gazzetta del Mezzogiorno ha raccontato la storia, ora chiedono scusa, dicono che si è trattato di un caso sfortunato, forse una leggerezza, che la prima foto era venutamale e che quando l’hanno rifatta la bambina era assente. Insomma, una coincidenza (aspettare un giorno per avere la classe completa?). Assicurano che non è stato un imbroglio crudele (ma la foto brutta è stata considerata adeguata alla famiglia della bambina down). Chissà in quanti conoscevano il segreto della doppia realtà e chissà come deve essere sembrata intelligente lì per lì la trovata di differenziare le foto per bambini diversi, in fondo persino pietosa. A questo punto non si sa di chi sia stata l’idea, se le maestre sono state pressate da genitori ansiosi delle performance dei propri figli e infastiditi da una realtà non corrispondente al sogno di perfezione, se davvero la superficialità si sia trasformata con l’arrivo dell’estate in sventatezza.

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http://www.giornalettismo.com/archives/153361/la-foto-di-classe-senza-la-bambina-down/

“Sposami. Ma solo per due anni”

In Messico la nuova proposta di “unioni temporanee” fa infuriare la Chiesa Cattolica

Dopo la battaglia sul matrimonio gay, di cui abbiamo a più ripreseparlato, il Messico sta esplorando una strada davvero nuova, arrivando a toccare quella che per la prassi del diritto di famiglia è praticamente un tabù: il matrimonio a tempo. Due anni di prova, al termine dei quali si può decidere di separarsi serenamente senza dover per forza imbarcarsi nelle pratiche di divorzio: finisce lì. Non sorprende che la Chiesa Cattolica messicana, in proposito, stia già minacciando le barricate.

IL MATRIMONIO A TEMPO – La proposta arriva dalparlamentino di Città del Messico, dominato dalle forze di sinistra.

La sinistra nell’assemblea cittadina – che ha sconvolto i conservatori legalizzando il matrimonio gay – ha proposto una riforma del codice civile questa settimana che permetterebbe alle coppie di decidere la lunghezza del loro connubio, potendo anche non scegliere tutta la vita. Il contratto di matrimonio minimo sarebbe per due anni e potrebbe essere rinnovato se la coppia si troverà felice. I contratti includerebbero tutte le previsioni sulla gestione dei bambini e della proprietà se la coppia si dividesse.
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Maxi-blitz antidroga a Palermo, 67 arresti per traffico internazionale di stupefacenti

Palermo, 30 set. - (Adnkronos) - Una vasta operazione antidroga è in corso dalle prime luci dell'alba a Palermo. Agenti del commissariato Libertà e della sezione Antidroga della Squadra mobile stanno eseguendo 67 ordinanze di custodia cautelare a carico di altrettante persone, tutte, a vario titolo, indagate per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale ed allo spaccio di stupefacenti. L'associazione criminale, composta da cittadini palermitani, nigeriani, tunisini e ghanesi riusciva ad "inondare" il mercato nazionale e palermitano di fiumi di cocaina ed eroina.

La droga arrivava in città attraverso tratte e canali internazionali: da Spagna, Venezuela, Nigeria, Mali ed Olanda. Nel corso delle indagini, grazie a migliaia di conversazioni intercettate, sono stati arrestati 73 corrieri, la maggior parte ''ovulatori'', che, mettendo a rischio la propria vita, ingerivano consistenti quantità di stupefacente per bypassare i controlli alla frontiera. I dettagli dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa, che si terrà in Questura alle 11 alla presenza dei magistrati e degli investigatori.

Pedofilia: porno on line, 52 indagati in 32 citta' italiane

Catania, 30 set. - (Adnkronos) - Cinquantadue persone sono indagate dalla Procura distrettuale di Catania per detenzione di materiale pedo-pornografico. L'indagine della Polizia Postale di Catania, ha riguardato accessi a un sito web allocato in Germania e contenente immagini di pornografia pedofila.

L'unico tiranno che accetto in questo mondo è la voce silenziosa dentro di me.

Mahatma Gandhi

MARCO MENGONI : "SOLO"

Minzolini indagato usa il TG1 per difendersi ed attaccare i magistrati

ROMA - Ancora una volta il direttore del TG1 Augusto Minzolini decide di fare un uso improprio del telegiornale che dirige. E così all'edizione delle 20, si prende due minuti di spazio per difendere la propria posizione ed attaccare i magistrati. Infatti, come riferiamo in altra notizia, questa mattina la Guardia di Finanza è andata nell'ufficio di Minzolini per acquisire dei documenti. E da qui parte il direttore del TG1 per dire che quei documenti avrebbe potuto fornirli lui senza problemi, che i giudici hanno il vizio di agire cercando il titolo di giornale, come dinostrerebbe, a suo dire, l'indagine contesa tra Napoli, Roma e Bari sulla vicenda Tarantini-Lavitola-Berlusconi. Non si sono fatte attendere le reazioni dell'opposizione. Il senatore Pancho Pardi, dell'Idv, riprende le parole con cui Minzolini ha concluso il videoeditoriale per dire: "Se c'è del marcio in Danimarca, ce n'è ancora di più alla direzione del Tg1". Mentre Vincenzo Vita, del Pd, ha accusato Minzolini di fare un uso improprio del servizio pubblico per difendere se stesso e Berlusconi dalla magistratur.

Super incarico dopo la gaffe sul tunnel

Lascia il portavoce della Gelmini. Sarà consulente di Barbara Berlusconi

Massimo Zennaro con Mariastella Gelmini
Massimo Zennaro con Mariastella Gelmini
MILANO - Dopo sei giorni il tunnel tra la Svizzera e l'Abruzzo («732 chilometri senza nemmeno un autogrill», il commento più gentile) trova una via d'uscita. Si è dimesso Massimo Zennaro, portavoce di Mariastella Gelmini. Conserva l'altro incarico che aveva al ministero dell'Istruzione, quello di responsabile della direzione per lo studente, una delle più importanti. Ma soprattutto, e questa è la novità, da pochi giorni avrebbe accettato anche di fare da «superconsulente» per Barbara Berlusconi. La primogenita del premier e di Veronica Lario, impegnata nel cda del Milan, avrebbe infatti chiesto a Zennaro di seguirla per lanciare la sua immagine dal punto di vista culturale. Paparazzatissima quest'estate per il suo flirt con il calciatore del Milan Alexandre Pato, fresca di separazione da Giorgio Valaguzza (padre dei suoi due bimbi Alessandro ed Edoardo), Barbara, 26 anni, non ha mai nascosto il suo interesse per il mondo culturale. Infatti già prima della sua laurea in Filosofia si era detta disponibile a muovere i primi passi nel mondo dell'editoria, e più precisamente alla Mondadori. Poi, e la cosa l'ha amareggiata non poco, l'ipotesi è sfumata. Lei ha aderito al progetto della galleria «Cardi Black box», gestita con i suoi due amici/soci Niccolò Cardi e Martina Mondadori. E subito dopo la laurea è arrivato l'incarico nel Milan, nel quale Barbara si è buttata a capofitto. Anche se il suo desiderio resta sempre lo stesso: costruirsi un profilo culturale forte. Ed è qui che entra in campo Zennaro: BB lo avrebbe contattato proprio per avere una sua consulenza, e lui si starebbe già muovendo per programmare e organizzare uscite mediatiche che la lancerebbero in questo campo.
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Super incarico dopo la gaffe sul tunnel

Lascia il portavoce della Gelmini. Sarà consulente di Barbara Berlusconi

Massimo Zennaro con Mariastella Gelmini
Massimo Zennaro con Mariastella Gelmini
MILANO - Dopo sei giorni il tunnel tra la Svizzera e l'Abruzzo («732 chilometri senza nemmeno un autogrill», il commento più gentile) trova una via d'uscita. Si è dimesso Massimo Zennaro, portavoce di Mariastella Gelmini. Conserva l'altro incarico che aveva al ministero dell'Istruzione, quello di responsabile della direzione per lo studente, una delle più importanti. Ma soprattutto, e questa è la novità, da pochi giorni avrebbe accettato anche di fare da «superconsulente» per Barbara Berlusconi. La primogenita del premier e di Veronica Lario, impegnata nel cda del Milan, avrebbe infatti chiesto a Zennaro di seguirla per lanciare la sua immagine dal punto di vista culturale. Paparazzatissima quest'estate per il suo flirt con il calciatore del Milan Alexandre Pato, fresca di separazione da Giorgio Valaguzza (padre dei suoi due bimbi Alessandro ed Edoardo), Barbara, 26 anni, non ha mai nascosto il suo interesse per il mondo culturale. Infatti già prima della sua laurea in Filosofia si era detta disponibile a muovere i primi passi nel mondo dell'editoria, e più precisamente alla Mondadori. Poi, e la cosa l'ha amareggiata non poco, l'ipotesi è sfumata. Lei ha aderito al progetto della galleria «Cardi Black box», gestita con i suoi due amici/soci Niccolò Cardi e Martina Mondadori. E subito dopo la laurea è arrivato l'incarico nel Milan, nel quale Barbara si è buttata a capofitto. Anche se il suo desiderio resta sempre lo stesso: costruirsi un profilo culturale forte. Ed è qui che entra in campo Zennaro: BB lo avrebbe contattato proprio per avere una sua consulenza, e lui si starebbe già muovendo per programmare e organizzare uscite mediatiche che la lancerebbero in questo campo.
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Gdf all'Avanti,indaga su fondi editoria

(ANSA) - ROMA - La Guardia di Finanza ha eseguito una perquisizione nella sede romana del quotidiano 'L'Avanti', diretto fino a pochi mesi fa da Valter Lavitola, al centro della vicenda del presunto ricatto al premier, nell'ambito di un'inchiesta sui fondi all'editoria. A disporla, la procura di Napoli, che oggi ha anche fatto perquisire l'abitazione di Luigi Bisignani, ai domiciliari per la vicenda P4, sequestrando alcuni computer. Al momento non e' emerso alcun nesso tra i due episodi.