venerdì 30 settembre 2011

Intercettazioni, si va in aula. Berlusconi: vogliono farmi fare la fine di Craxi Il Pdl accelera, il ddl andrà in aula alla Camera mercoledì

Silvio Berlusconi
di Mario Ajello

ROMA - Il Pdl accelera sulla norma contro le intercettazioni. Il disegno di legge andrà in aula alla Camera a partire da mercoledì prossimo. La maggioranza continua comunque ad essere in fibrillazione. Il governo viene infatti battuto a Montecitorio per 23 voti su un ordine del giorno del Pd, che impegna l’esecutivo a indicare la scuola pubblica come destinataria di una quota dell’8 per mille devoluto allo Stato. Le assenze, ormai endemiche, nei banchi della maggioranza hanno prodotto questo dispiacere per il Cavaliere. Ma ce n’è anche un altro: Santo Versace, che fortemente Berlusconi aveva voluto in lista nel Pdl, molla il partito del premier, da cui si sente molto deluso, e lo fa con queste parole: «Ecco il mio regalo per la festa di Silvio». Secondo lui, una quindicina di colleghi parlamentari del Pdl potrebbero fare prima o poi la sua stessa scelta. Non c’era un clima crepuscolare comunque l’altra notte, quando il Cavaliere è stato festeggiato a casa di Alessandra Mussolini (mentre ieri brindisi con torta durante il vertice di maggioranza a Palazzo Grazioli e altri festeggiamenti). «Sono un fuoriclasse, sono come Ibrahimovic, mentre Vendola, Bersani e Di Pietro sono dei brocchi», avrebbe detto il premier. E ancora: «Da fuoriclasse, ho salvato l’Italia dal default, preparato da Prodi quando ha permesso il cambio lira-euro». Davvero Berlusconi ha parlato così, e avrebbe anche avvertito che è inutile governare l’Italia in presenza della dittatura dei giudici? Palazzo Chigi, in una nota, smentisce tutto. «Le parole attribuite a Berlusconi dalle agenzie di stampa - vi si legge - non corrispondono alla realtà». Il premier avrebbe anche detto - anzi, no - che non farà la fine di Craxi. Gli sono state attribuite queste parole: «Craxi è stata una grande guida per l’Italia, tant’è vero che ogni anno ventimila persone vanno a deporre garofani sulla sua tomba. Ciò non succede sulla tomba di Togliatti nè su quella di Berlinguer. Eppure, chi ora è nel Pd, ma allora era nel Pci insieme a certi magistrati e a certa stampa, non gli ha permesso di tornare in Italia a curarsi: lo hanno ucciso». I futuri democrat avrebbero dunque fatto fuori il leader socialista? La successiva nota del governo smentisce tutto, e anche questo.

Continua ...

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