martedì 29 novembre 2011

Parlamento, dal 2012 si passa al sistema contributivo. Vitalizi solo dopo i 60 anni

Renato Schifani e Gianfranco Fini (Adnkronos)
Roma, 29 nov. (Adnkronos) - Il presidente del Senato della Repubblica Renato Schifani e il presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini, si sono incontrati oggi, assieme ai rispettivi Collegi dei Questori, con il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero, e hanno comunicato al governo la volonta' di procedere entro la fine dell'anno, nell'ambito dell'autonomia costituzionale riconosciuta alle Camere dal nostro ordinamento, ad una radicale modifica della disciplina in tema di assegni vitalizi. Lo rende noto un comunicato congiunto di palazzo Madama e Montecitorio.
In forza di tale modifica dal 1° gennaio 2012 sara' introdotto il sistema di calcolo contributivo, in analogia con quanto previsto per la generalita' dei lavoratori. Tale sistema operera' per intero per i deputati e i senatori che entreranno in Parlamento dopo tale data e pro rata per quanti attualmente esercitano il mandato parlamentare.
Sempre dal 1° gennaio 2012 per i parlamentari cessati dal mandato sara' possibile percepire il trattamento di quiescenza non prima del compimento dei 60 anni di eta' per chi abbia esercitato il mandato per piu' di una intera legislatura e al compimento dei 65 anni di eta' per chi abbia versato i contributi per una sola intera legislatura.


Rai, Cda approva piano anticrisi. Interventi su all-news e sedi estere

Roma, 29 nov. (Adnkronos/Ign) - Nella seduta di oggi, il Consiglio di Amministrazione Rai ha approvato all'unanimità una serie di interventi anticrisi di natura straordinaria proposti dal Direttore Generale.
"Un pacchetto di interventi e azioni di risanamento per lo sviluppo - si legge in un comunicato diffuso dall'Ufficio Stampa di Viale Mazzini al termine del Cda di oggi - pari, a regime, a circa 85 milioni che si aggiunge alla manovra di 70 milioni di euro varata a maggio 2011. Gli interventi varati saranno seguiti da altre misure nel budget 2012 e troveranno completamento nel Piano Industriale 2012-2014 attualmente in fase di predisposizione".
Sei gli interventi principali del 'piano anticrisi' varato oggi. Il primo mira a "rafforzare l'offerta all-news della Rai attraverso l'integrazione delle testate giornalistiche Rai News e Televideo al fine di creare un polo in grado di competere più efficacemente nel settore dell'informazione di flusso nei suoi vari formati (testo, immagini e video) e sulle differenti piattaforme distributive (tv, teletext, web e device connessi)".
Il secondo ad "ottimizzare, seguendo le esigenze editoriali, la presenza all'estero con la negoziazione di un accordo strategico con una importante agenzia che opera in maniera capillare nelle varie zone del mondo e che fornirà il supporto logistico ai corrispondenti e a tutti gli inviati delle nostre testate mantenendo le corrispondenze di Berlino, Cairo, Gerusalemme, Londra, New York e Washington, Parigi e Pechino".
Il terzo a "rimodulare l'offerta di Rai Italia prevedendo di utilizzare i migliori prodotti della programmazione dei canali generalisti e specializzati, della capacità produttiva della Testata giornalistica all-news avvalendosi della Testata Rai Sport per la produzione de 'La Giostra dei goal'". Il quarto a "razionalizzare l'utilizzo delle Riprese Esterne e i modelli produttivi di realizzazione dei programmi". Il quinto a "ridurre nell'immediato i costi di gestione del patrimonio immobiliare attraverso la cessione di cespiti non operativi e, nel medio e lungo termine, di approfondire un progetto di fattibilità rivolto alla valorizzazione di tutti i cespiti". Il sesto a "ridurre i costi non correlati al prodotto attraverso una drastica rivisitazione delle policy aziendali".
"Sono misure discusse con molta franchezza in una serie di sedute. Sono manovre necessarie e speriamo che portino i frutti che ci aspettiamo tutti. E' importante che siano state approvate all'unanimità in un clima molto costruttivo e sereno" ha detto all'Adnkronos il consigliere d'amministrazione della Rai Giovanna Bianchi Clerici.
"Ogni consigliere e ogni struttura dell'azienda ha portato il proprio contributo a questi interventi proposti dal direttore generale, in un clima di grande collegialità", ha concluso il consigliere.


COSI’ INIZIANO LE DITTATURE!


Il 16 novembre Nigel Farage, in un discorso al Parlamento Europeo largamente ripreso e diffuso in Italia, ha accusato i burocrati europei di avere rimpiazzato il governo greco con un governo marionetta e di avere sostituito il governo Berlusconi con il governo Monti. Ha terminato il suo discorso chiedendo cosa, in nome di Dio, avesse dato loro il diritto di farlo. Questo blog aveva ripreso e tradotto il discorso di Farage.
Per approfondire la questione, ho intervistato Nigel Farage per  il blog.
Enjoy.
CLAUDIO MESSORA: Mr.Nigel. due governi di due stati democratici si sono dimessi a distanza di un giorno l’uno dall’altro, e sono stati rimpiazzati da due governi tecnici, guidati da uomini provenienti dagli uffici internazionali dell’alta finanza e dalla Commissione Trilaterale. Mario Monti e Lucas Papademos. Si tratta di una coincidenza?
NIGEL FARAGE: Beh, si sentono molte teorie sul perche’ le cose in Grecia e in Italia sono andate come sono andate. Non potremo mai avere una certezza. Cio’ che sappiamo e’ che due premier eletti democraticamente sono stati rimossi dai bulli di Bruxelles. Non erano piu’ accettabili. Certo e’ che, nel caso del signor Papandreou, egli ha osato bestemmiare in pubblico. Si, ha utilizzato la parola che inizia con “r”, la parola referendum. Inaccettabile, doveva andarsene. Il signor Berlusconi era irrecuperabile e le cose in Grecia possono sembrare gravi ma in Italia abbiamo il signor Monti, ex commissario europeo, uno degli architetti della zona euro, disastro! Un non eletto che non era neanche membro del parlamento quando tutta questa storia ebbe inizio. E, per finire, per mettere insieme tutti i pezzi ha composto una vetrina di persone, nessuna delle quali possiamo definire come politico eletto democraticamente. Indipendentemente dalla causa di tutto cio’, se crediamo nella liberta’ e nella democrazia dobbiamo dire che siamo davanti ad una mostruosita’. E’ tutta una coincidenza? No, si tratta di CONTROLLO.
CLAUDIO MESSORA: Nonostante uno stato di crisi di gravità comparabile, a differenza dell’Italia la Spagna è andata incontro a regolari elezioni. Quali sono le differenze reali tra i due approcci?
NIGEL FARAGE: Beh, certamente domenica scorsa gli spagnoli hanno avuto le elezioni. Molto interessante: ero in un dibattito alla tv inglese quando i risultati sono arrivati e ho detto: perché si sono disturbati? Perché avere un elezione, visto che dopotutto, effettivamente, hanno le mani legate, e abbiamo visto oggi nei giornali, che la prima cosa il signor Rajoy ha fatto é andare dalla Merkel per farsi dare istruzioni, e certo se tra qualche mese loro non sono contenti, sará “licenziato” e rimpiazzato da qualcun altro. Ció che sta accadendo realmente con la crisi dell’Eurozona, é che la democrazia viene deliberatamente e volontariamente distrutta da persone che faranno di tutto per sostenere il loro fallimentare e fallito Euro-sogno.
CLAUDIO MESSORA: Cosa pensa della soddisfazione di una parte del popolo italiano per la sostituzione del governo Berlusconi con un Governo Tecnico? Vi è un sentimento diffuso, tra la popolazione, di rassegnazione all’incapacità di esprimere una buona classe dirigente dal basso, per cui molti preferiscono una soluzione imposta dall’alto.
NIGEL FARAGE: Ok, c’è questo argomento che il signor Berlusconi non era un buon premier. Questo può essere vero oppure falso. Ma l’essenza di una democrazia parlamentare è che per quanto un governo possa essere cattivo, voi, il popolo, avete un’occasione, un’opportunità di rimuoverlo in regolari elezioni politiche e sostituirlo con qualcun altro. L’argomento che Berlusconi non fosse all’altezza, che un governo tecnico sia in qualche modo meglio, penso sia sbagliato da due punti di vista. Primo, il signor Monti è uno dei principali artefici, personalmente, di questo fallimento. Secondo, questo è esattamente il modo in cui inizia una dittatura. Si dichiara uno stato di emergenza, le leggi normali democratiche si sospendono e c’è qualcuno che prende il potere per il bene del Paese. Così iniziano le dittature! A mio avviso, in qualunque circostanza, non è giustificabile.
CLAUDIO MESSORA: Uno degli obiettivi di Mario Monti, nella Commissione Trilaterale, era di perseguire con dedizione la totale unificazione europea. Crede che, come presidente del Consiglio, oggi stia facendo gli interessi del popolo italiano o quelli delle organizzazioni internazionali nelle quali ha ricoperto ruoli apicali?


Tratto da: COSI’ INIZIANO LE DITTATURE! | Informare per Resistere http://informarexresistere.fr/2011/11/28/cosi-iniziano-le-dittature/#ixzz1f7PQ68QW
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario! 

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15 milioni di contadini sono succubi degli Ogm e 250mila si sono suicidati


UN NUOVO RAPPORTO INTITOLATO “L’IMPERATORE OGM E’ NUDO”
Redatto da ben 20 organizzazioni internazionali e pubblicato da Navdanya International, fotografa con estrema chiarezza le conseguenze degli organismi geneticamente modificati. Tutte negativeQuindici milioni di contadini sono ostaggio degli Ogm, e 250.000 agricoltori – ridotti sul lastrico – si sono tolti la vita negli ultimi anni. È l’agghiacciante denuncia lanciata dalla studiosa ed attivista indiana Vandana Shiva: il 70% del commercio globale di sementi è ormai controllato da appena tre grandi multinazionali, e gli organismi geneticamente modificati, che dovevano aumentare le produzioni e ridurre i pesticidi, stanno condizionando il sistema agricolo mondiale. Lo afferma senza mezzi termini un nuovo rapporto, intitolato “L’imperatore Ogm è nudo”, redatto da ben 20 organizzazioni internazionali e pubblicato da Navdanya International, associazione con sede a Firenze. Presentati sin dall’inizio come potenziale soluzione alle crisi alimentari globali, all’erosione dei suoli e all’uso di sostanze chimiche in agricoltura, oggi gli Ogm coprono oltre un miliardo e mezzo di ettari di terreni in 29 diverse nazioni. Ma non sembrano aver mantenuto le promesse.
TRA LE DELUSIONI DEGLI OGM
La lotta contro i parassiti: le nuove colture hanno favorito la diffusione di specie nocive e ancora più pericolose. In Cina, dove il cotone Bt resistente agli insetti è largamente diffuso, i parassiti sono infatti aumentati di 12 volte dal 1997. Non solo, una ricerca del 2008 dell’International Journal of Biotechnology ha rivelato che tutti i benefici dovuti alla coltivazione di questo tipo di cotone erano stati annullati sia nella Repubblica Popolare che nella vicina India dal crescente uso di pesticidi, necessari in quantità sempre maggiori proprio per combattere questi nuovi “super-parassiti”. Stessa sorte per i coltivatori di soia gm in Brasile ed Argentina che, dalla conversione delle loro colture, hanno dovuto raddoppiare l’uso di erbicidi per disfarsi di super-weeds capaci di crescere anche di un centimetro al giorno (come l’erba infestante pigweed). E ciò senza neppure il vantaggio di avere coltivazioni più resistenti al sole o alla siccità.
SECONDO THE GMO EMPEROR HAS NO CLOTHES
Global Citizens Report on the State of GMOs, gli Ogm hanno solamente portato poche multinazionali ad un inquietante strapotere. Basti pensare che le sole Monsanto, Dupont e Syngenta controllano oggi il 70% del commercio globale di sementi. Un fatto che permette ai tre colossi biotech di stabilire (ed alzare) i prezzi a loro piacimento. Ma che proprio per questo, secondo gli scienziati, sta avendo conseguenze devastanti su molti degli oltre 15 milioni di agricoltori diventati loro clienti.In Africa, Sud America e soprattutto in India, i suicidi di contadini impossibilitati a sostenere i costi sempre più elevati dell’agricoltura intensiva imposta dagli organismi geneticamente modificati sono arrivati a livelli inaccettabili. Solo nel Paese asiatico, ricorda Vandana Shiva (che presiede Navdanya International), negli ultimi 15 anni le persone che si sono tolte la vita per questo motivo hanno superato le 250mila unità: quasi una ogni mezz’ora, dal 1996 ad oggi.
OLTRE CHE GLI EFFETTI AMBIENTALI E SOCIALI


Tratto da: 15 milioni di contadini sono succubi degli Ogm e 250mila si sono suicidati | Informare per Resistere http://informarexresistere.fr/2011/11/29/15-milioni-di-contadini-sono-succubi-degli-ogm-e-250mila-si-sono-suicidati/#ixzz1f7Nu4wnf
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La Cina si prepara a investire in Europa e negli Usa “Le imprese hanno fame di liquidità”

Il Central Business District a Pechino: la Cina si prepara a investire in Europa
Lo ha rivelato il ministro del Commercio cinese, Chen Deming. Nel mirino soprattutto i paesi europei che si augurano di convertire i loro asset in liquidità per fronteggiare la crisi del debito  

Pechino, 28 novembre 2011 - Il governo cinese è interessato ad acquistare asset di paesi europei. Lo rivela il ministro del Commercio cinese, Chen Deming. "L'anno prossimo - dice il ministro - invieremo una delegazione per promuovere il commercio e gli investimenti con i paesi europei". "Gli usa e alcuni paesi europei - aggiunge - devono fronteggiare la crisi del debito, si augurano di convertire in loro asset in liquidità e piacerebbe che capitali stranieri acquistassero le loro imprese. Seguireremo da vicino e spingeremo questi sviluppi".

Le dichiarazioni di Chen fanno il paio con un editoriale del Financial Times, uscito nel weekend e firmato da Lou Jiwei, numero uno del fondo sovrano China Investment Corp (Cic) secondo il qualela Cina è interessata a investimenti azionari nelle infrastrutture dell'Europa occidentale e in particolare della Gran Bretagna. Chen spiega che Pechino intende "importare più prodotti e incoraggia gli investimenti all'estero, finchè il dollaro resterà debole".

Tuttavia Chen avverte che la Cina è pronta a battersi se altri paesi adotteranno misure protezionistiche. "Tradizionalmente, i cinesi sono stati coinvolti in progetti di infrastrutture all'estero come semplici fornitori. Ora, dobbiamo anche investire, sviluppare e gestire progetti", ha detto il capo del Cic. Il fondo cinese è stato creato nel 2007 per investire una parte delleriserve valutarie della Cina, che hanno raggiunto alla fine di settembre uno sbalorditivo totale di3.200 miliardi di dollari. Un altro funzionario del Cic ha recentemente ricordato che gli investimenti cinesi sono principalmente orientati verso progetti con alta redditività.

Somiglianze ...


La svolta di Pechino Stop alle interruzioni pubblicitarie dei film “Sono contrarie all’interesse pubblico”

Niente più programmi interrotti dalle interruzioni pubblicitarie sulla tv cinese
Niente spot se un programma dura più di 45 minuti: "Sarà salutare". Ma i dirigenti delle tv tremano per l'inevitabile calo degli introiti: "Passeremo molte notti insonni".
Pechino, 29 novembre 2011  - Se lo facessero qui, partirebbe una standing ovation dalle Alpi alla Sicilia. Già, perché la Cina ha vietato le interruzioni pubblicitarie a programmi e film trasmessi in televisione che durino almeno 45 minuti. Il divieto entrerà in vigore dal prossimo gennaio, stando a quanto annunciato dalla China's State Administration of Radio, Film and Television (SARFT)con un comunicato diffuso sul suo sito web.

Nella nota si precisa che l'iniziativa risponde alla politica culturale emersa dal vertice del Comitato centrale del Partito dello scorso ottobre. "Radio e televisione sono un microfono del partito e del popolo, un importante strumento di propaganda del pensiero culturale", si legge nel comunicato, citato oggi dalla Bbc. Un portavoce dell'organizzazione ha quindi dichiarato all'agenzia di stampa Xinhua che l'obiettivo della misura è far rispondere le trasmissioni televisive "agli interessi pubblici". "A lungo termine - ha aggiunto - l'iniziativa aiuterà a sviluppare in modo scientifico e salutare i programmi televisivi".

La Bbc ricorda che solo qualche mese fa l'autorità televisiva intervenne per sospendere il popolare talent show Super Girl, trasmesso dalla tv satellitare Hunan. Da parte loro, le emittenti televisive sottolineano come tale decisione comporterà una perdita di introiti. Un portavoce della tv Hunan ha sottolineato come il divieto arrivi ad accordi già conclusi per il prossimo anno: "I dirigenti delle tv di tutto il Paese avranno molte notti insonni". L'industria pubblicitaria televisiva ha fatturato lo scorso anno quasi 500 miliardi di yuan (58 miliardi di euro), precisa la Bbc.

Iran, studenti irrompono in ambasciata Gb, buttata giu' bandiera inglese


Iran, studenti irrompono in ambasciata Gb, buttata giu' bandiera inglese
TEHERAN - Centinaia di studenti iraniani hanno fatto irruzione all'interno dell'ambasciata della Gran Bretagna di Teheran, hanno tolo la bandiera inglese sostituendola con quella dell'Iran.
L'incidente e' avvenuto al termine di un sit-in di protesta organizzato dagli studenti davanti alla sede diplomatica per esprimere la loro contrarieta' nei confronti delle politiche ostili che la Gran Bretagna ha nei confronti della Repubblica islamica. Gli studenti hanno organizzato la protesta anche per esprimere il loro sostegno alla recente decisione del Majlis (parlamento iraniano) di ridurre le relazioni diplomatiche con Londra. In base al disegno di legge, i rapporti tra Teheran e Londra saranno ridotti al livello di incaricati d'affari e per questo l'ambasciatore britannico avrà due settimane di tempo per lasciare l'Iran. Gli studenti hanno invitato il governo iraniano a fare in fretta per l'attuazione del disegno di legge e l'espulsione dell'inviato britannico a Teheran

Scudo/ Russia minaccia di rivedere collaborazione con la Nato


Scudo/ Russia minaccia di rivedere collaborazione con la Nato
MOSCA, 27 NOV – La Russia potrebbe rivedere la cooperazione con la Nato in varie aeree di cooperazione, sopratutto in Afghanistan, se l'Alleanza continuera' a ignorare le preoccupazioni di Mosca circa l’installazione dello scudo antimissile americano in Europa.
''Se i nostri partner non reagiranno alle dichiarazioni prevedibili e proporzionate ai rischi e alle minacce della leadership russa, dovremo rivedere le nostre relazioni con i partners su alcune aree'', ha dichiarato l'ambasciatore russo presso la Nato, Dmitri Rogozin parlando a Mosca delle nuove iniziative strategiche della Russia in materia di sicurezza.

Parmalat, Geronzi condannato a 5 anni per bancarotta e usura

Cesare Geronzi
PARMA - È stato condannato a cinque anni di reclusione l'ex banchiere Cesare Geronzi imputato per bancarotta fraudolenta e usura nell'ambito del processo Ciappazzi, nato da una costola dell'inchiesta sul crac Parmalat del 2003. Quattro anni per Alberto Giordano, all'epoca dirigente di Capitalia. Tre anni e sette mesi per Matteo Arpe, nel 2002 amministratore delegato del gruppo.

Il tribunale di Parma ha inoltre condannato a tre anni e tre mesi gli allora manager di Capitalia Eugenio Favale e Antonio Muto. Stessa pena per un altro ex dirigente della banca, Alberto Monza.

Iran, doppia irruzione manifestanti in ambasciata Gb



TEHERAN (Reuters) - Alcune decine di manifestanti iraniani hanno preso d'assalto oggi due complessi che ospitano l'ambasciata britannica a Teheran, rompendo vetri, lanciando molotov e dando alle fiamme la bandiera britannica, nel corso di una manifestazione contro le nuove sanzioni che Londra ha imposto allo Stato islamico.
Nelle immagini diffuse dalla tv iraniana Press Tv si vedono manifestanti che lanciano sassi e buttano dalla finestra documenti, mentre uno sventola la cornice con la foto della Regina Elisabetta, probabilmente trovata all'interno del complesso.
L'agenzia di stampa semi-ufficiale Mehr ha riferito in un primo momento che i contestatori avevano preso in ostaggio sei membri dello staff diplomatico britannico, ma ha poi rimosso la notizia dal suo sito ufficiale senza una spiegazione.
Più tardi l'agenzia di stampa Fars ha fatto sapere che la polizia iraniana ha liberato sei membri dello staff tenuti in ostaggio.
"La polizia ha liberato le sei persone che lavorano per l'ambasciata britannica nel giardino Qolhak", ha riferito Fars.
Alcuni studenti hanno fatto poi nuovamente irruzione nell'ambasciata nel pomeriggio, secondo quanto detto sempre dall'agenzia Fars.
"Alcuni studenti e persone comuni sono riuscite ad entrare nuovamente nel complesso britannico", ha fatto sapere l'agenzia, aggiungendo che il governatore di Teheran è arrivato sul posto "per cercare di calmare gli studenti".
Gli attacchi seguono la rapida approvazione, da parte del Consiglio dei Guardiani, di una legge parlamentare che impegna il governo ad espellere l'ambasciatore britannico come ritorsione per le sanzioni.
Un deputato aveva già avvertito domenica scorsa della possibilità di un assalto all'ambasciata britannica, come accaduto con la missione Usa nel 1979.   Continua...

Una crisi "nata" per competere con la Cina?


Accade che costeggi con i tuoi pensieri, quel tratto di strada che divide il sistema produttivo Finmeccanicadalla città che vive buona parte della sua economia proprio grazie a tale sistema economico, Monfalcone.
 
E ti chiedi cosa mai accadrà quando Finmeccanica deciderà che a Monfalcone non si può più produrre perché il costo del lavoro, della burocrazia è tale che conviene recarsi altrove.
 
Monfalcone certamente rischierà di patire grandi ed immense sofferenze, così come i lavoratori e tutte quelle persone che vivono di cantieristica navale.
Però poi ci sono gli interessi forti, la politica, la casta, le corporazioni, le banche locali, le assicurazioni locali, tutto l'indotto locale che in qualche modo condizionerà la scelta.
Una scelta inevitabile se le cose continuano a rimanere così.
Ma una inevitabilità che si scontra con quelle necessità che determinano il potere di uno stato nello Stato.
Come fare allora per competere in un sistema privo di regole o meglio da un lato con troppe regole e troppi diritti, dall'altro senza regole e senza diritti.
Come fare per salvare il potere dello stato nello Stato?
Ed allora pensi alla globalizzazione.
 
L'OCSE definisce la globalizzazione come “un processo attraverso il quale mercati e produzione nei diversi paesi diventano sempre più interdipendenti, in virtù dello scambio di beni e servizi e del movimento di capitale e tecnologia”.
 
E ti chiedi, ma perché non si parla più di globalizzazione? Perché si è rispolverato, giustamente, un termine dato per morto quale il capitalismo?
Certamente molti diranno che la globalizzazione è una variante del capitalismo.
Ma in verità è anche un qualcosa di più.
 
Un qualcosa che deve essere ora dimenticato, non si deve parlare di no global, ma di indignati, non si deve parlare di multinazionali ma di capitalismo.
Ed allora sorge spontanea una riflessione che vuole essere anche una provocazione.
 
Una provocazione che ribalterebbe lo stato presente, a cui ci stanno abituando, della crisi economica.
 
Come ben sappiamo la Cina è in crescita paurosa.
Quante volte si è sentito dire che con il sistema cinese non si può competere?
Come competere con un Paese che non rispetta i diritti dei lavoratori, diritti umani, con un Paese che produce ora non solo merce a gran quantità ma anche di gran qualità?
 
Sì è vero, questa crisi, conosciuta come crisi determinata dal sistema delle banche e della finanza e delle relative speculazioni, anche se non si è mai capito chi si è veramente arricchito in ciò,perché quando i titoli vendono svenduti qualcuno li comprerà, chi? non è dato sapere, la Cina ha avuto qualche difficoltà.
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Monti nomina un nuovo ministro, due vice ministri e 18 sottosegretari


Durante il consiglio dei ministri di ieri sera, iniziato con oltre un’ora di ritardo ma conclusosi in venti minuti, il presidente del Consiglio Mario Monti ha discusso con i colleghi di esecutivo i nomi dei sottosegretari, vice-ministri ed di un nuovo ministro che va ad aggiungersi ai diciassette già nominati settimana scorsa.
Una bellissima lista. «Abbiamo completato la squadra di governo, quella dei viceministri e dei sottosegretari è una bellissima lista di tecnici», ha detto alla fine del Cdm il ministro per la Cooperazione internazionale, Andrea Riccardi.
Un nuovo ministro. Il nome del nuovo ministro è quello di Filippo Patroni Griffi e si occuperà di Funzione Pubblica e Semplificazione. Il nome di Patroni Griffi è spuntato dopo l’incontro di stamattina al Quirinale con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso del quale Monti avrebbe anche illustrato gli interventi dell’Italia e dell’Europa per affrontare la crisi economica.
Due Vice-ministro. Il Consiglio dei ministri ha nominato il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, vice ministro all’Economia, Mario Ciaccia invece è stato nominato vice ministro allo Sviluppo Economico con delega alle Infrastrutture.

Sottosegretari. Questi i nomi della nuova squadra di governo:
all’Economia, oltre a Grilli, sono stati nominati sottosegretari Vieri Ceriani e Gianfranco Polillo.
Carlo De Stefano, Giovanni Ferrara e Saverio Ruperto sono stati nominati sottosegretari all’Interno.
Giampaolo D’Andrea e Antonio Malaschini, già segretario generale del Senato, saranno i nuovi sottosegretari ai Rapporti con il Parlamento.
Carlo Malinconico è stato nominato sottosegretario all’Editoria.
Paolo Peluffo è invece sottosegretario alla Comunicazione e all’informazione.
Filippo Milone e Gianluigi Magri sono stati nominati al ministero della Difesa.
Andrea Zoppini e Salvatore Mazzamuto, professori universitari a Roma 3, sono i nuovi sottosegretari alla Giustizia.
Marta Dassù e Staffan De Mistura sono sottosegretari agli Esteri.
Allo Sviluppo Economico nominati Claudio De Vincenti e Massimo Vari.
Guido Improta è stato nominato sottosegretario alle Infrastrutture.

Euro, ladrocinio finanziario e capitalismo del popolo


Max Otte è un noto economista tedesco che ha scritto un breve saggio contro l’oligarchia finanziaria.
“La cosa più rivoluzionaria oggigiorno, è il fatto di pensare”. Jesùs Ballesteros
“Non si deve giudicare un uomo per le sue qualità ma per l’uso che ne fa”. La Rochefoucauld.
Il titolo del libro di Otte, “Fermate l’euro disastro!”, non coglie la causa originaria degli attuali problemi economici e finanziari europei. Il virus dei debiti è stato diffuso dalle grandi banche d’affari, principalmente americane, ma non solo: “banche commerciali, debitori privati, agenzie di rating, revisori dei conti e politici. Tutti sono stati al gioco” (p. 21).
Fino a quando ci saranno banche infette ancora attive nelle speculazioni truffaldine, stampare denaro non porterà a nulla di buono: se non si toglie il morto, serve a poco gettare il cloro nella piscina. Questoeconomista non ama l’euro, come buona parte dei cittadini tedeschi.
Però i cittadini non hanno sempre ragione. Del resto i tedeschi e gli italiani sono famosi per le cattive emozioni espresse a livello politico e per la limitata razionalità dei loro approcci internazionali. Non è l’euro a causare gli attriti economici: è la sua cattiva gestione in un momento critico a creare problemi.
Il problema è psicologico, mediatico e politico. Far uscire la Grecia o un altro paese fuori dall’euro non sarebbe una cosa preoccupante: altri paesi dell’Unione Europea non fanno parte dell’attuale unione monetaria che è un sistema flessibile ricalibrabile. Il Regno Unito, la Danimarca, la Svezia e i paesi dell’Europa dell’est non adottano l’euro (tranne la Slovenia dal 2004 e l’Estonia dal 2011).
Probabilmente la cosa più razionale da fare sarebbe la conservazione dell’euro, con l’eventuale uscita della rigida Germania, che a quanto pare sta già preparando la stampa del nuovo marco in Svizzera (fonti incerte). Ma i politici e i cittadini tedeschi potrebbero poi pentirsi amaramente della scelta a causa del calo delle loro esportazioni in Europa e forse anche nel mondo.
In ogni caso, in questi anni sempre più tristi, “La maggior parte degli economisti è diventata complice (in forma conscia o inconscia) di un sistema distruttivo. Come una casta di preti del capitalismo, essi legittimano le manovre più spericolate e recitano il mantra del mercato infallibile, facendo così gli interessi dell’oligarchia finanziaria”.
Niente di strano per i primati umani, se pensiamo che ai tempi di Stalin quasi tutti gli accademici russi pensavano di vivere nel migliore dei mondi possibili, mentre buona parte degli scrittori fu fatta sparire dalla circolazione. Inoltre ai tempi di Mussolini quasi tutti i professori universitari giurarono fedeltà al regime: solo dodici su mille si rifiutarono e persero il lavoro.
E siccome il mercato è fatto di uomini e di imprese, e nessuno è infallibile, anche le grandi banche possono fallire e fare la fine del Titanic, dove una mano armata dalla superbia aveva scritto sulla prua le seguenti parole: “Questo non lo affonda neanche Dio”. Tuttavia in caso di fallimento di una banca, l’unico modo per evitare guai peggiori è quello di mantenere gli attivi dei privati e delle aziende correntiste e trasferirli in un’altra banca a scelta del cliente. Naturalmente le azioni e le obbligazioni di quella banca verrebbero quasi azzerate e perdute, ma questo è il male minore.
Continua ...