venerdì 11 novembre 2011

Disturbi intestinali, prurito, starnuti può trattarsi di allergia?

I consigli dell'esperto per capire se difficoltà respiratorie, gonfiore di stomaco e disturbi intestinali possono essere la spia di un'intolleranza alimentare e o ad altri fattori. Le reazioni ai Fans. Il caso delle arachidi e della frutta a guscio

risponde Guido Marcer * Domanda - Sono un ragazzo di 25 anni, non sono sovrappeso, sono in buona salute e non assumo farmaci di nessun genere, salvo ovviamente quando mi ammalo (molto raramente). Nel corso degli ultimi anni però mi sono ritrovato spesso a chiedermi se fossi allergico a qualcosa o intollerante rispetto a qualche alimento. La ragione di questi dubbi tuttavia non è mai la stessa e su questo vorrei porle la mia domanda. Ci sono stati periodi in cui ho avuto fastidiosi disturbi intestinali, periodi di starnuti e prurito delle mucose, periodi di gonfiore di stomaco in cui ho avuto difficoltà tremende a digerire, ultimamente ho degli sfoghi sulla pelle (gomiti, spalle, caviglie) che sembrano punture di insetto. Il tutto accompagnato da un'acne leggera ma persistente che ormai non ha più senso ricollegare a questioni ormonali. La stranezza è che sono situazioni che si presentano e se ne vanno senza spiegazione alcuna. Mi hanno parlato di stress, di mala alimentazione, ma non è possibile ridurre tutto a questo, anche perché ritengo di avere una dieta piuttosto equilibrata. Quindi Le voglio chiedere, è possibile che tutti questi sintomi così sporadici e diversi siano riconducibili a un'unica forma allergica o di intolleranza alimentare che non ho ancora scoperto? Anni fa feci dei test allergici standard (punturine sul braccio e tamponi per verificare eventuali sfoghi), ma l'unica cosa che risultò fu una leggera allergia al pelo di gatto. Risposta - Purtroppo per i disturbi del passato (disturbi intestinali, sintomi nasali, gonfiore di stomaco, ecc.) temo che non conosceremo mai la vera causa scatenante, che comunque non era di natura allergica: l'allergia è una condizione persistente, non è una cosa che va e viene, cambiando per di più l'organo bersaglio. Se quei problemi sono risolti può smettere di pensarci. Quanto alle manifestazioni cutanee attuali, anche in questo caso l'origine allergica mi pare molto improbabile. Se "l'acne leggera" persiste, consulti un buon dermatologo chiedendo la prescrizione di saponi, creme idratanti, creme solari, ecc. adatte alla sua pelle e ai suoi disturbi. IPERSENSIBILITA' ALL'ASPIRINA Domanda - Professore Marcer, mio figlio di anni 23 è allergico da diversi anni ai farmaci a base di paracetamolo e acetilsalicilico. Può usare solo la Novalgina e gli antibiotici. Il mio medico curante sostiene che tenendo in casa anche un antistaminico, potremo cominciare a somministrare, quando ce n'è bisogno 1/4 di aspirina o simile per provare che effetto fa a distanza ormai di diversi anni da quando ha avuto il primo attacco allergico. Lei cosa mi può consigliare? Distinti saluti Risposta - Per i Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei (FANS), come il Paracetamolo e l'acido acetisalicilico (la comune aspirina), non si tratta di una vera allergia, ma di una ipersensibilità legata alla modalità di azione di questi farmaci. Soprattutto per l'Aspirina le reazioni possono essere anche gravi (non limitate solo alla pelle, ma anche all'apparato respiratorio (asma, edema alla gola) o all'apparato cardiocircolatorio (calo di pressione, svenimento). La sensibilità non si riduce nel tempo. Non è quindi prudente assumere l'aspirina, nemmeno con la protezione dell'antistaminico, che non è in grado di proteggere il paziente dalle reazioni più gravi. Quindi, come antinfiammatorio o antidolorifico scegliere altre molecole: ad esempio il Celecoxib, che può usare per trattamenti lunghi oppure la Nimesulide per trattamenti di breve durata (7-10 giorni al massimo). Non ci sono invece problemi di reazioni crociate con antibiotici o anestetici locali (ad esempio dal dentista).
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Santoro, per la seconda puntata oltre due milioni e 600 mila spettatori

"Servizio pubblico", in onda in multipiattaforma tv, radio e web, registra un'audience in lieve calo rispetto a quelle del primo appuntamento. Share del 10,42%. I dati Auditel arrivano im ritardo, polemica in vigilanza Rai

ROMA - La seconda puntata di Servizio pubblico di Michele Santoro è stata vista da 2.633.00 telespettatori con il 10,42% di share. Quindi rispetto alla prima puntata che era stata vista da 2.838.000 spettatori con il 12,03% di share si registra un lieve calo, che potrebbe essere stato determinato dal problema con i ripetitori di Telelombardia 1. Ai numeri delle varie tv, peraltro ufficiosi visto il forte ritardo del sistema Auditel, andranno aggiunti quelli relativi ai contatti unici sul web. Rao: "Ritardo Auditel inaccettabile". Il capogruppo dell'Udc in Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Rao, si scaglia contro Auditel: "Non è la prima volta che senza apparente motivazione si registrano problemi e gravi ritardi nella pubblicazione dei dati d'ascolto tv". "E' anomalo che i soci di maggioranza del consorzio Auditel, Rai, Mediaset e le altre televisioni private - prosegue Rao - non si chiedano il perché di un ritardo quanto mai sospetto in una giornata come quella di oggi, in cui c'è grande attesa per il risultato della seconda puntata del programma di Santoro, andata in onda in multipiattaforma. Un sistema che vuole essere attendibile, affidabile e realmente terzo non può causare disservizi di questa entità, senza fornire alcuna spiegazione. Ormai è chiaro che il sistema, che peraltro non si è adeguato alle novità delle piattaforme televisive, è datato e va cambiato per non alimentare legittimi sospetti".

Studenti nelle piazze contro la crisi Tafferugli a Milano, a Roma i draghi ribelli

Da Bologna a Palermo, da Venezia a Pisa fino alla capitale i giovani tornano a manifestare nel giorno in cui il resto del mondo occidentale grida pacifico il motto 'Occupy the world'. "Solo la cultura ormai può salvarci", dicono. E in migliaia si sono fermati sotto gli istituti credito. Con maschere, spettacoli e striscioni

ROMA - La protesta degli studenti torna a sfilare nelle piazze italiane. Sono giovani e sono gli eredi di un'Italia in cui non trovano posto. Sfilano e occupano da "indignati" o da "draghi ribelli", come si definiscono, prenedendo parte alle manifestazioni che oggi, l'11-11-11, giorno del "grande Uno", stanno scoppiando pacifiche anche nel resto del mondo occidentale sotto il motto 'Occupy the world'. Questa mattina presto a Milano in migliaia 1 hanno quindi dato vita a un flashmob nella sede centrale di Unicredit in piazza Cordusio. I manifestanti avevano in mano uno striscione con la scritta 'Sapere e cultura contro debito e crisi' (FOTO 2). Alcuni si sono seduti nell'atrio della banca aprendo libri e inscenando un gruppo di studio. "E' con la cultura e la formazione che si può realmente uscire dalla crisi", dicono. Immaginando e costruendo un modello di sviluppo sostenibile fondato sui beni comuni, redistribuendo redditi e risorse". Poco dopo una cinquantina di studenti ha effettuato un blitz nella sede di milanese del Parlamento Europeo in corso Magenta. REP TV "Prove di una protesta globale" 3 Una decina è riuscita a entrare negli uffici dove ha lanciato slogan contro la crisi finanziaria che colpisce l'Europa. Nel frattempo di fronte all'ingresso il gruppo di studenti rimanente ha attaccato volantini e striscioni sul muro esterno contro "l'Europa dei banchieri e degli affaristi". Agitando finte banconote e bruciando fotocopie di titoli di Stato italiani, greci e irlandesi, i giovani del coordinamento dei collettivi studenteschi di Milano e Provincia hanno bloccato per circa un quarto d'ora la strada. Si definiscono "vittime politiche dell'Austerity". E hanno disegnato con lo spray le sagome dei loro corpi sull'asfalto. L'hanno fatto in pace, lasciando un segno dove le macchine passano, e calpestano. Poi hanno continuato il corteo. Hanno presidiato il Museo del 900 in piazza Duomo. Con vernici, pennelli e lenzuola bianche hanno cominciato la performance. Perché i manifestanti non sfilano e basta ma rappresentano il proprio messaggio, gli danno forza, peso. In via Olona, l'incontro ravvicinato con i poliziotti in tenuta antisommossa. Dal fronte dei ragazzi c'è stato il lancio di uova e pomodori. Dall'altra parte è volata qualche manganellata. Ma la marcia è andata avanti. A Bologna 4, lo stessa copioine. Un quarto d'ora prima delle 10 da piazza San Francesco è partito il corteo degli studenti medi. Dietro lo striscione 'Occupy the school, save the school not the banks' firmato dal Cas (collettivo studentesco autonomo) almeno mille giovani hanno cominciato a camminare uniti, preceduti da un camion con la musica (FOTO 5). In coro scandivano 'Noi la crisi non la paghiamo' e tra gli striscioni mostravano un ottimista 'Join the copernican revolution' e un diretto "Youth against debitocracy".
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La Carfagna tradisce Silvio per Monti

Il ministro delle Pari opportunità non approva l’ipotesi di elezioni anticipate

“Francamente non voglio discutere ora di dettagli e, tanto meno, di nomi. Ma di sicuro la mia posizione sulla questione e’ chiara: una tornata elettorale in questo momento non sarebbe utile agli interessi del Paese. Andare alle urne subito vorrebbe dire esporre l’Italia ad almeno altri tre o quattro mesi di instabilita’. E sarebbe un errore che dobbiamo evitare di commettere”.

ANOMALIA NECESSARIA – Cosi’ il ministro delle Pari opportunita’, Mara Carfagna, in un’intervista al quotidiano on-line Clandestinoweb.com. Per il ministro serve “un governo che dovrebbe essere sostenuto da tutte le forze politiche. So che si tratta di un’anomalia, ma il momento stesso che attraversiamo e’ assolutamente anomalo. Questo dovrebbe spingere le forze politiche a fare uno sforzo nell’interesse del Paese, sostenendo un governo a forte caratterizzazione tecnica per varare insieme tutte quelle riforme che servono a mettere il Paese al riparo dalla tempesta economica e finanziaria – conclude Carfagna -. E questo anche a costo di sacrificare gli interessi di parte”. (ITALPRESS).

Fine di un’epoca: ora Silvio andrà persino in tribunale

Certo, come testimone. Ma è un inizio

Si infittiscono gli ‘appuntamenti’ per Silvio Berlusconi in Tribunale a Milano. Stavolta e’ stato convocato per testimoniare, per il 9 dicembre, nel processo al giornalista Pino Belleri, in relazione agli ‘scatti’ di Antonello Zappadu, che ritraevano il premier nel parco di Villa Certosa con alcune ragazze. I legali del premier hanno spiegato che e’ molto probabile che riesca ad essere a Palazzo di Giustizia per quella data.

LA SCORSA UDIENZA – Nella scorsa udienza, infatti, il giudice della quarta sezione penale di Milano aveva invitato i legali del premier, parte civile nel processo, a proporre una ‘rosa’ di date possibili per acquisire la sua testimonianza a Palazzo Chigi. Il giudice poi aveva chiesto ai legali anche ‘di valutare semmai la possibilita” che venisse sentito a Milano in una delle date ‘in cui pensa di presenziare in altri procedimenti’, a suo carico.

I LEGALI - Oggi i legali, da quanto si e’ saputo, hanno chiarito che, visto che il premier ha annunciato nei giorni scorsi le sue dimissioni e dunque non ci sarebbe piu’ la necessita’ di sentirlo a Palazzo Chigi, la testimonianza puo’ essere fissata per il 9 dicembre a Palazzo di Giustizia. Il giudice ha chiesto poi ai legali di avvisarlo per tempo, qualora Berlusconi non possa essere presente quel giorno, per impegni sopraggiunti.

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http://www.giornalettismo.com/archives/167375/fine-di-unepoca-ora-silvio-andra-persino-in-tribunale/

La fine del Cavaliere sui media del mondo Non solo «Economist», ma anche «Time»

Il settimanale britannico: «Inadatto fino all'ultimo»

Il periodico Usa: «L'uomo dell'economia più pericolosa»

MILANO - Tutta la stampa internazionale contro Silvio Belrusconi. Nonsolo il settimanale britannico The Economist, ma anche il Time ha dedicato la copertina dell''ultimo numero alla caduta del premier italiano. L'Economist aveva ritratto il tramonto del Cavaliere con una copertina, la sesta, dedicata a lui ritraendolo in una dipinto» che riproduce una scena da festino romano. Il titolo è invece da cartoon: «That's all, folks!», come dire «è finita, ragazzi», la stessa frase con la qual chiudono da sempre i cartoni animati della Warner Bros. Il Timeinvece sceglie la forza delle parole, e definisce quella italiana è «l'economia più pericolosa del mondo».

LA COPERTINA DI TIME - Sulla copertina del settimanale statunitense, il presidente del Consiglio dimissionario, sorridente nella foto in primo piano, viene definito «The man behind the world's most dangerous economy» (L'uomo dietro l'economia più pericolosa del mondo). In un reportage realizzato da Rana Foroohar, si spiega «come il primo ministro uscente ha messo a repentaglio l'Unione Europea e il motivo per cui non ne è dispiaciuto». Nell'edizione del 5 novembre, all'indomani del G20, il Financial Times aveva dedicato un sarcastico e durissimo editoriale nei confronti di Berlusconi, dall'eloquente titolo «In the name of God and Italy, go!» (In nome di Dio e dell'Italia, vattene!«).

The Economist, le copertine su BerlusconiThe Economist, le copertine su Berlusconi The Economist, le copertine su Berlusconi The Economist, le copertine su Berlusconi The Economist, le copertine su Berlusconi

«SCIOCCATI» - Nell'articolo dell'Economist, invece, l'analisi è severa come già lo era stata in passato su Berlusconi. Ma concede diverse chance all'Italia per riprendersi «senza» Berlusconi. «L'Economist - si legge - ha sostenuto da tempo che Berlusconi fosse inadatto a governare. Ma persino noi siamo rimasti scioccati nel vedere come, mentre la crisi dell'euro si stava avvicinando all'Italia, egli abbia dedicato il suo tempo alle feste e ai giochi politici e abbia accantonato la necessità di fare le riforme». Adesso «senza Berlusconi, l'Italia ha ancora una possibilità. Il suo debito, benché, alto, è stabile. Non ha patito una bolla immobiliare e il conseguente crollo del sistema bancario. Gli italiani sono dei buoni risparmiatori e gli introiti fiscali del governo non dipendono troppo dalla finanza o dalle proprietà. Prima di applicare il pagamento degli interessi, l'Italia può persino godere di un avanzo primario».

L'homepage del sito dell'Economist
L'homepage del sito dell'Economist
L'IMPEGNO PER MONTI - Le buone notizie però finiscono qui. «Nulla ora può evitare una crisi del debito in Italia». Secondo l'Economist infatti i tassi sul denaro che l'Italia prende in prestito resteranno comunque «superiori a prima della crisi». Per evitare il peggio la Bce dovrebbe impegnarsi a proteggere l'Italia e le banche europee senza se e senza ma. Quanto al possibile incarico a Mario Monti «la sua nomina - scrive il settimanale - delizierebbe i mercati. Il governo provvisorio avrà una parte da giocare nei prossimi mesi. Ma le riforme dovranno essere protratte per anni. E questo richiede, più di ogni altra cosa, legittimità democratica». In conclusione «perché l'euro sopravviva serve che l'Italia si salvi». In questo senso la «promessa» uscita di Berlusconi offre agli italiani, secondo l'Economist, la possibilità di lasciarsi alle spalle anni di stagnazione, «sociale, economica e politica. È ora di cambiare spiaggia».

I ministeri smobilitano, pronti gli scatoloni per il 'trasloco' dai piani alti

Roma, 11 nov. - (Adnkronos) - Scatoloni nei corridoi, è tempo di traslochi negli uffici ministeriali. L'ormai prossimo cambio di governo ha imposto un'accelerazione delle operazioni di 'sgombero' ai piani nobili dei vari dicasteri.

Bisogna fare spazio ai nuovi che verranno e in queste ore si registra un'atmosfera particolare nelle varie sedi di governo, tra la malinconia per un percorso che si chiude e la necessita' di proseguire fino all'ultimo con l'attività di governo.

Al ministero dell'Economia gli scatoloni non sono stati ancora preparati ''ma da questa mattina è iniziata l'opera di classificazione del materiale'', dicono da via XX settembre.

'Grandi manovre' anche alla Difesa: a Palazzo Baracchini si sta procedendo in questi giorni al trasferimento di libri, discorsi, documenti, oggetti personali del ministro Ignazio La Russa e del suo staff.

Tutto in capaci scatoloni in attesa delle novità politiche. Stesso discorso al Viminale, dove le attività sono iniziate già da ieri: documenti personali, volumi, ricordi di tre anni e mezzo di governo seguiranno il ministro dell'Interno Roberto Maroni e il suo staff.

In tutti i ministeri, però, le attività di governo proseguono fino all'ultimo: ''anche questa mattina riunione alle nove del mattino, come sempre in questi tre anni e mezzo'', dicono dal ministero della Pubblica Amministrazione. ''E Brunetta ha definito il briefing 'l'ultimo della settimana'!''.

Anche nelle sedi dei dicasteri senza portafoglio si impacchettano le ultime cose prima del prevedibile 'trasloco'. Scatoloni nelle stanze negli uffici delle Pari Opporunità e del ministero della Gioventù, in previsione di una nuova, imminente, compagine di governo.

Nulla si muove invece, al momento, nelle stanze del ministero dell'Istruzione. Al dicastero di Viale Trastevere il clima è tranquillo e per adesso non è ancora arrivata alcuna indicazione di smobilitare o di preparare i 'bagagli'.

Allo stesso modo, imballaggi in stand-by anche al ministero della Giustizia: i pacchi non sono stati ancora preparati ''e del resto -spiegano a via Arenula- non ci sarebbero neanche molte cose da portare via'', considerando che il ministro Francesco Nitto Palma guida il dicastero da poche settimane''.

Ddl stabilità, via libera dal Senato. Ora passa alla Camera

(Adnkronos)
Roma, 11 nov. (Adnkronos) - Via libera al ddl stabilità da parte dell'Aula di Palazzo Madama che passadomani alla Camera per il via libera definitivo. Il provvedimento è stato approvato con 156 voti favorevoli, 12 contrari e un astenuto.

Il provvedimento, approvato ieri sera dalla commissione Bilancio e licenziato oggi dall'Aula del Senato, questa sera alle 21 approda in commissione Bilancio alla Camera insieme al ddl bilancio. Domani alle 12,30 approderanno nell'assemblea di Montecitorio per essere licenziati in tempi record, domani pomeriggio.

Ecco le misure introdotte durante il passaggio a Palazzo Madama:

- Abruzzo. Dal prossimo anno gli abruzzesi colpiti dal terremoto del 2009, torneranno a pagare i tributi. Nell'ultima versione del provvedimento è prevista una riduzione dei tributi del 40%.

- Accise. Nuova accise sui carburanti, di un millesimo nel 2012 a cui si aggiungerà un altro millesimo nel 2013. Le risorse andranno a coprire la deduzione in favore dei distributori di carburante, che diventerà strutturale.

- ANAS. A partire dal prossimo anno l'Anas dovrà trasferire tutte le sue partecipazioni a Fintecna, anche quelle detenute in società regionali. Sul trasferimento non saranno applicati tributi.

- Apprendistato. Sconto di cinque anni dei contributi, per le imprese che assumono giovani con un contratto di apprendistato. Sono previste novità anche per i contratti di inserimento che riguardano le donne. Agevolazioni in arrivo, poi, per il part-time e il telelavoro. Sconti Irap, infine, sulle somme destinate ai premi di produttività e straordinari, che potranno essere stabilite dagli enti territoriali

Concessionarie autostradali. Sconti Irap e Iva per le società concessionarie, impegnate della realizzazione nelle nuove autostrade, utilizzando il sistema della finanza di progetto. Il reddito d'imposta potrà essere parziale o totale.

- Dismissioni. Arrivano le dismissioni degli immobili pubblici, che saranno stabilite attraverso il conferimento da parte del ministero dell'Economia degli immobili statali a fondi di investimento immobiliari o societa' di nuova costituzione. Le risorse andranno a riduzione del debito pubblico.

- Enti locali e territoriali. Gli enti locali e territoriali dovranno ridurre, dal 2013, in modo piu' incisivo il debito. I tagli saranno decisi da un decreto non regolamentare del ministero dell'Economia. Viene inoltre abbassata la sociali del limite massimo di spesa per interessi, in rapporto alle entrate tributarie, tariffe e trasferimenti.

- EXPO 2015. Le spese sostenute per la realizzazione delle opere necessarie all'Expo 2015 restano fuori dal patto di stabilita' interno, del comune di Milano e della provincia, per il solo 2012.

- Legge mancia. Arrivano 150 milioni per finanziare la legge mancia. In particolare sono stati stanziati 100 milioni per il prossimo anno e 50 milioni per il 2013.

- Liberalizzazione professioni. Addio alle tariffe minime delle professioni. Viene cancellata la norma, contenuta nella manovra di ferragosto, che vincola il compenso dei professionisti alle tariffe professionali.

- Pensioni. La norma mette nero su bianco che a partire dal 2026 si andrà in pensione a 67 anni. Dalle simulazioni del provvedimento che aggancia l'età per andare in pensione all'aspettativa di vita è già previsto questo posticipo. Secondo le tabelle che accompagnano il maxiemendameno a partire dal 2026, considerando anche il posticipo di 12 mesi dell'accesso effettivo per il redime di decorrenza, la pensione scatterà a 67 anni e 7 mesi. Dalle tabelle emerge inoltre che nel 2050 saranno necessari 70 anni per andare in pensione.

- Servizi pubblici locali. Liberalizzazione dei servizi pubblici locali, che potrà avvenire nel tempo anche attraverso l'affidamento simultaneo, attraverso una gara, di più servizi.

- Statali. Mobilità per i dipendenti che lavorano in uffici con eccedenza di personale. Mentre i lavoratori della P.A. che non potranno essere utilizzati in altri uffici andranno in cassa integrazione percependo un'indennità pari all'80% dello stipendio per 24 mesi.

- Terreni agricoli. Vendita dei terreni agricoli, da parte dello Stato, che potrà ricorrere a trattativa privata per immobili con un valore inferiore a 400.000 euro. Per i terreni con un valore superiore, invece, si ricorrerà all'asta pubblica. Il diritto di prelazione andrà ai giovani agricoltori.

- Torino - Lione. Arresto previsto, da tre mesi a un anno, per chi si introdurrà nelle aree in cui sarà realizzata la tratta per l'alta velocità.

Nella giornata odierna l'Aula di Palazzo Madama ha dato il via libera anche al Ddl bilancio, che passa a Montecitorio, dove è atteso per l'approvazione definitiva. I voti favorevoli sono stati 153, i contrari undici e gli astenuti tre.

Il Ddl bilancio e quello di stabilità passano ora alla Camera dove sono attesi per il via libera definitivo, che dovrebbe arrivare domani nel pomeriggio.