Il crooner da crociera, il costruttore edile, l'imprenditore sostenuto da Craxi e iscritto alla P2. E ancora Tangentopoli, la discesa in campo, il regime televisivo, gli scandali sessuali e...Scilipoti. Tutto questo in un geniale ed esilarante esercizio linguistico pubblicato sul magazine online dell'associazione "Libertiamo"
ROMA - La vita di Berlusconi è "geneticamente ricca di S: S come Silvio, S come Stato, S come soldi, S come sesso, e pure S Scilipoti...". Questa riflessione, ricordata in un post scriptum, è all'origine di un geniale e allo stesso tempo divertente esercizio intellettuale destinato a segnare l'estate 2011: raccontare con un paradosso linguistico il paradosso politico del Cavaliere. Ovvero, riassumere in 60 righe le vicende imprenditoriali e politiche di Berlusconi usando solo parole che iniziano con la lettera "S".
Autori dell'impresa, Francesca Di Stefano, Marco Jemolo ed Elena Ceccacci, titolari del blog "Esse o Non Esse/Storie squisite" (all'indirizzo sonons.wordpress.com), specializzati nel trasporre in testi dominati dalla lettera "S" praticamente di tutto, dai proverbi alla Divina Commedia. La loro campeggia sul magazine online dell'associazione
Libertiamo, presieduta da Benedetto della Vedova di Fli.
Per avere un'idea di tanto sforzo, d'obbligo l'incipit. "Silvio, sgravato su suolo sforzesco (scrofa semilanuta suo simbolo), successivamente suoi studi si sostentò sollazzando signorinelle su scafi sfarzosi...". Il racconto comincia così, con il ricordo del giovane Berlusconi, crooner da crociera.
La prima svolta, nel '68, quando, "sebbene sorgente sue sovvenzioni sia sconosciuta, sbanca stendendo sobborghi su Segrate". La scalata di Silvio prosegue in un turbillon di "S. p. a., S. r. l., S. a. s", anche se "si sussura Società Segreta Sovversiva (la P2, ndr) sia stata spalleggiatrice suddetti successi".
Ma un giorno Silvio capisce che è giunto il momento di concentrare i suoi soldi in un'unica "supersocietà" e sotto un unico emblema: il "Serpentone", effigie che marchierà "Standa, supermercati, società sportiva". Fondamentale, nell'ascesa del Cavaliere, la sponda politica offerta dal "Segretario socialista (Craxi, ndr) successivamente scappato".
Tangentopoli, "sullo Stivale si susseguivano scandali: sgamarono senatori senza scrupoli, stavano scambiando soldi svendendo Stato". E "Silvio sospirò: 'sbarre sarebbero sgradevoli'". Di qui, la discesa in campo, contro "stolta sinistra" che "sottovalutò suo strapotere". La prima campagna elettorale di Silvio è un'apoteosi: "Sedusse spettatori seminando straordinarie speranze. Solo speranze, storia smentì sue smargiassate. Subito suo schieramento si sciolse".
Per riprendersi l'esecutivo, Silvio "stipulerà Statuto su scrivania" e "senza sforzi sindaco sciapo (Rutelli, ndr) sarà sconfitto". E' il vero inizio di un regime caratterizzato da "sberleffi su statisti stranieri, svilimento sistema scolastico, spazzatura sparsa sul Sud". E la sinistra? "Sembra sparita se sottraiamo settantadue settimane scarsamente significative".
Continua ...
http://www.repubblica.it/politica/2011/07/24/news/storia_di_silvio-19560676/