domenica 24 luglio 2011

Quando il reddito è top secret Sul web solo il 13% dei parlamentari


Consultabili i dati dei ministri Brunetta e Frattini. Fra i leader c'è Di Pietrodi VLADIMIRO POLCHI

ROMA - Valentina Aprea, deputata Pdl, nel 2010 ha venduto la sua vecchia Fiat Stilo, per acquistare un'Alfa Romeo 147 nuova di zecca. Nello stesso anno la senatrice del Pd, Marilena Adamo, ha comprato un fabbricato nel comune di Finale Ligure e ne ha ceduto un altro nel comune di Carezzano. Cosa le unisce? L'anagrafe pubblica degli eletti: entrambe hanno dato il consenso alla pubblicazione online delle proprie dichiarazioni patrimoniali. Aprea e Adamo sono però in netta minoranza: solo un parlamentare su dieci ha deciso di mettere in rete i dettagli dei propri redditi, proprietà immobiliari, partecipazioni societarie e spese elettorali.

Un passo indietro: in base alla legge 441 del 1982, senatori e deputati entro tre mesi dalle elezioni sono tenuti a depositare presso l'ufficio di presidenza della Camera d'appartenenza la propria dichiarazione patrimoniale e aggiornarla ogni anno. I documenti cartacei, raccolti in un apposito Bollettino, sono pubblici e consultabili da ogni cittadino solo recandosi alla Camera o al Senato. Per vederli pubblicati su internet bisogna aspettare il 7 luglio 2009, quando Montecitorio approva un ordine del giorno del Pd  -  prima firmataria la radicale Rita Bernardini  -  che impegna gli uffici del parlamento "a rendere fruibili sul sito internet tutte le informazioni relative alla condizione patrimoniale dei deputati". A una condizione, però: serve la liberatoria del singolo parlamentare.
Continua ...
http://www.repubblica.it/politica/2011/07/24/news/quando_il_reddito_top_secret_sul_web_solo_il_13_dei_parlamentari-19536171/

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