domenica 12 febbraio 2012

Cartoline dalla Grecia che brucia


Le immagini della rivolta: stasera si vota in Parlamento
Dentro il Parlamento di Atene si discutono le misure di austerita’ per salvare la Grecia dalla bancarotta, fuori la piazza s’infiamma.
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SCORBUTICA


♥ Sarai stanco amore, perché è tutto il giorno che cammini nella mia testa. ♫ • William Shakespeare

TRASFERIMENTO ...


SE TI DICO CHE ...


DEVO COMINCIARE A PORTARE GLI OCCHIALI


Il vizio della coperta ...


Tu vedi il bicchiere 1/2 pieno ...


Amnesty denuncia Israele per trasferimento forzato‎ di beduini


Amnesty denuncia Israele per trasferimento forzato‎ di beduini
GERUSALEMME - Israele deve annullare il piano militare che prevede il trasferimento forzato di circa 2300 beduini della Cisgiordania in un’area situata nei pressi della discarica comunale di Gerusalemme.
E’ quanto ha dichiarato Amnesty International, pubblicando un documento intitolato ‘Stop ai trasferimenti. Israele sta per espellere i beduini dalle loro case per espandere gli insediamenti’, in cui chiede l’immediata sospensione di tutte le demolizioni all’interno delle 20 comunita’ interessate dal provvedimento.

Le promesse fatte a voce la scorsa settimana dalle autorita’ militari israeliane, secondo le quali le ordinanze di demolizione nella comunita’ beduina di Khan al-Ahmar non saranno eseguite, non sono sufficienti, secondo l’organizzazione per i diritti umani.
"Migliaia di beduini residenti in alcune delle comunita’ piu’ vulnerabili della Cisgiordania rischiano la distruzione delle loro case e dei loro mezzi di sostentamento. Molti di essi sono riconosciuti come rifugiati e alcuni sono stati sfollati piu’ volte dal 1948", ha dichiarato Ann Harrison, direttrice del Programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.
Nel luglio 2011 le agenzie delle Nazioni Unite sono state informate del piano di sgomberare circa 2300 beduini delle 20 comunita’ residenti nel distretto di Gerusalemme e trasferirli in un sito collocato a 300 metri dalla discarica comunale.
Le comunita’ in questione risiedono attualmente nei pressi degli insediamenti illegali della zona di Ma’ale Adumim, la maggior parte di esse in aree destinate all’espansione degli insediamenti.
Le autorita’ militari israeliane considerano illegali e prive di licenza di costruzione la maggior parte delle strutture edificate all’interno di queste comunita’, che si trovano nell’area C della Cisgiordania, in cui Israele mantiene il controllo sulla pianificazione edilizia. Nell’area C, e’ quasi impossibile per i palestinesi ottenere il permesso di costruire. Sulla maggior parte delle strutture edificate dalle comunita’ beduine (case, cucine, latrine all’aperto, rifugi per animali e due scuole elementari) pende un’ordinanza di demolizione.
Le autorita’ militari israeliane non hanno consultato i rappresentanti delle comunita’ beduine sul piano di trasferimento. I rappresentanti delle comunita’ hanno detto ad Amnesty International di essere contrari al trasferimento, perche’ sarebbe per loro impossibile mantenere il tradizionale stile di vita se venissero spostati in un’area limitata nei pressi della discarica.
Alla fine degli anni Novanta, Israele aveva gia’ trasferito famiglie beduine nello stesso sito, in strutture abitative collocate anche a soli 150 metri dalla discarica. I beduini hanno dovuto rinunciare al loro modo di vivere, hanno venduto il bestiame a causa della mancanza di terreni da pascolo e sono andati incontri ad alti livelli di disoccupazione. Alcuni sono tornati nelle aree da cui erano stati sfollati.
Secondo il ministero israeliano per la Protezione ambientale, nella discarica arrivano fino a 1100 tonnellate di rifiuti al giorno, in gran parte provenienti da Gerusalemme. Il ministero ha dichiarato che la discarica produce inquinamento dell’aria e del suolo, rischia di contaminare l’acqua, e’ recintata in modo inadeguato e puo’ provocare esplosioni e incendi a causa del gas metano prodotto dalla decomposizione dei rifiuti.
Sebbene il conferimento dei rifiuti alla discarica dovrebbe cessare nel corso dell’anno, non e’ stato definito alcun piano di riqualificazione dell’area, col risultato che i rischi ambientali rimarranno probabilmente per anni.
Le autorita’ israeliane hanno sottolineato che il piano di trasferimento prevedono l’allacciamento delle comunita’ beduine alla rete elettrica e idrica. Non hanno spiegato tuttavia perche’ questi servizi vengono forniti agli insediamenti illegali e agli avamposti dei coloni nella Cisgiordania e non alle comunita’ beduine residenti da tempo nella zona.
Ma per Amnesty International non e’ abbastanza: ‘Le autorita’ militari israeliane stanno mascherando il loro piano, facendolo passare come il modo per fornire ai beduini servizi essenziali come l’acqua e l’elettricita’. In realta’, il trasferimento forzato dei beduini non farebbe altro che perpetuare anni di espropri e discriminazione e potrebbe costituire un crimine di guerra’ – ha dichiarato Ann Harrison. ‘Le promesse a voce non bastano a queste comunita’. Il ministro israeliano della Difesa deve annullare formalmente questo piano’.

Tunisia: porto La Goulette, sbarco silenzioso forze Nato?


Tunisia: porto La Goulette, sbarco silenzioso forze Nato?
TUNISI – Dal 9 Febbraio scorso sono giunte nel porto tunisino di La Goulette cinque navi Nato che ufficialmente dovrebbero effettuare, fino al 13 Febbraio, una non meglio specificata missione nei fondali del Mediterraneo. Le cinque navi, italiane, francesi. spagnole e turche, sono giunte con l’autorizzazione del Ministero della Difesa tunisino che ha parlato anche di un non meglio compito delle navi di proteggere il traffico marino e di cooperazione con le università tunisine. La questione è stata censurata completamente dai media e proprio per questo desta seri sospetti sulla sua vera natura.

Germania mette in guardia Israele da attacco contro Iran


Germania mette in guardia Israele da attacco contro Iran
BERLINO - La Germania ha messo in guardia Israele da un eventualeavventurismo militare contro IranSecondo il ministro della Difesa tedesco,Thomas de Maiziere, intervistato ieri da Frankfurter AllgemeineSonntagszeitung, inoltre e' molto poco probabile che un'azione del genere possa fermare il percorso nucleare di TeheranMaiziere ha anche avvertito che l'attacco all'Iran avra' chiaramente per Israele delle conseguenza dannose nel campo politico.

Iran: sotto monitoraggio movimento forze straniere in Golfo Persico


Iran: sotto monitoraggio movimento forze straniere in Golfo Persico
TEHERAN - L'Iran ha il pieno controllo della situazione militare nella regio, e sta monitorando in particolare le forze straniere presenti nel Golfo Persico. Ha detto il ministro della Difesa iraniano Ahmad Vahidi. L'Iran ha ripetutamente avvertito che in caso di un attacco militare straniero non esiterebbe ad adottare ogni misura necessaria per proteggere la propria sovranità, fra cui un eventuale chiusura dello Stretto di Hormuz, un punto strategico di controllo del petrolio nel Golfo Persico

Processo Eternit, domani sentenza storica Migliaia di morti aspettano giustizia


Al Palagiustizia di Torino saranno presenti anche i familiari delle vittime della Thyssen e delegazioni da tutto il mondo

Eternit, domani la sentenza (Ansa/DiMarco)
ROMA - Un processo «unico nella storia». Il presidente della Corte d'Appello, Mario Barbuto, non è riuscito a frenare la penna quando, nella relazione depositata all'apertura dell'anno giudiziario, ha parlato del caso Eternit: quella che si chiuderà a Torino domani - ha scritto l'alto magistrato - sarà «a parere degli specialisti e della stampa anche estera» una causa destinata a fare epoca. Alla sbarra ci sono un miliardario svizzero e un nobile belga che secondo i pubblici ministeri meritano 20 anni di galera. E sotto accusa c'è l'amianto, un minerale che nell'ultimo secolo, persino quando si cominciò a sospettare che fosse cancerogeno, è stato impiegato a piene mani per proteggere le case dal calore e dal rumore, isolare caldaie, costruire i freni delle auto, intrecciare corde, potenziare vernici; un'industria che ha dato da vivere a decine di migliaia di persone in tutto il mondo, ma che alla fine ha provocato una strage perché le fibre si sono rivelate un killer che non perdona.

Associazioni e sindaci da tutta Italia. Dai familiari delle vittime della strage di Viareggio agli studenti universitari e ai no Tav: domattina ci saranno associazioni e onlus da tutta Italia. Un presidio organizzato fuori dal Palazzo di Giustizia. L'Afeva (associazione familiari vittime dell'amianto) attenderà la sentenza nelle maxiaule messe a disposizione all'interno del complesso: tra i componenti del sodalizio ce ne sono moltissimi che si sono costituiti parte civile. Ci vorrà un pullman solo per trasportare da Casale Monferrato (Alessandria) a Torino i sindaci, gli amministratori e i rappresentanti degli enti locali che intendono assistere alla lettura della sentenza. Sull'autobus, che partirà alle 6:45, dovrebbero salire il sindaco di Casale, Giorgio Demezzi, e i primi cittadini dei comuni di Mirabello, conzano, Occimiano, Ozzano, Ponzano, Rosignano, Sala, San Salvatore, Terruggia e altri ancora. Solo da Casale sono previste, in tutto, 1.250 persone. Altre arriveranno da Reggio Emilia, Bagnoli (Napoli), Bologna, Roma, Padova, Novara e anche dall'estero, in particolare dalla Francia, dalla Svizzera e dal Belgio, dal Brasile, dalla Gran Bretagna, dall'Olanda e dagli Stati Uniti. La sentenza sarà letta nella maxi aula 1 del Palazzo di Giustizia ma l'audio verrà diffuso anche in altri locali tra cui la maxi aula 2, dove sarà attivato un servizio di traduzione simultanea in inglese e in francese. La Provincia di Torino metterà a disposizione una sala nel palazzo di corso Inghilterra, a un isolato dal Palagiustizia.
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Omicidio Meredith. La Procura ricorre contro l'assoluzione della Knox e Sollecito

Amanda Knox e Raffaele Sollecito
PERUGIA -   Anche il ricorso contro la condanna per calunnia troverà il suo epilogo quando passerà al vaglio dei giudici della Corte Suprema.
E così, a quattro anni e mezzo dall'efferato omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, non c'è ancora una verità processuale. Anzi per la precisione ce ne sono due. Quella colpevolista verso Amanda Knox e Raffaele Sollecito, richiamata anche nella sentenza di condanna di Rudy Hermann Guede, il cestista ivoriano in carcere per la condanna passata in giudicato di 16 anni di reclusione. In quella sentenza si dice che Rudy avrebbe ucciso Meredith insieme ad Amanda e Raffaele. I giudici che invece hanno scagionato gli ex fidanzati affermano che l'unico a sapere veramente come sono andate le cose quella sera è proprio lui, presente senza ombra di dubbio nella stanza del delitto. E che per quanto risulta agli atti non è neanche provata la conoscenza tra i tre. Esistente per la procura, sempre negata dagli imputati. Intanto i due ex fidanzati hanno ripreso le loro vite lontani l'uno dall'altro. A quattro mesi dalla sera dell'assoluzione, Amanda è a Seattle con la sua famiglia e un nuovo fidanzato con cui è stata più volte fotografata. Mentre Raffaele, che ha detto di non aver più sentito la ex dalla sera della sentenza, è a Bari con la sua famiglia e ogni tanto si fa vedere a Perugia dai suoi avvocati. Nessuno di loro teme il giudizio dei giudici capitolini.

Gb, uomo “nato” donna diventa mamma. utero riattivato con gli ormoni


LONDRA – Un uomo nato donna è diventato la prima ”mamma maschio” della Gran Bretagna dando alla luce un bambino dopo una ‘marcia indietro’ in seguito ad una operazione per il cambio di sesso. Lo annuncia oggi il Sunday Times.
La singolare madre, di circa 30 anni, ha partorito l’anno scorso dopo essersi sottoposta a trattamento ormonale per riattivare l’utero, secondo quanto ha reso noto una organizzazione che lo assiste. L’utero non era stato rimosso durante l’intervento subito per il cambio di genere.
L’uomo si era rivolto alla Beaumont Society, una organizzazione che aiuta uomini che vogliono o hanno cambiato sesso, per conoscere la praticabilita’ e le implicazioni di una possibile gravidanza. Si era rifatto vivo sei mesi dopo per ringraziare e annunciare il lieto evento.
Non è chiaro se il bebè sia stato partorito naturalmente o con il taglio cesareo. Secondo la Beaumont Society si tratterebbe del primo caso in Gran Bretagna. Gli altri due casi conosciuti sono in Spagna e negli Usa.

Dopo la neve arriva il Grande Freddo


Le previsioni dei meteorologi per la settimana
La neve era solo l’antipasto. La prossima sarà la settimana del Grande Freddo, con gelate in programma fino a giovedi’. L’aruspice è il Corriere della Sera, che ritorna anche sulla polemica romana che ha coinvolto le istituzioni:
Ma il sindaco Gianni Alemanno torna all’attacco: «Purtroppo in questi giorni le previsioni si sono dimostrate fuorvianti». E, come una settimana fa, il suo indice è puntato contro la Protezione civile. Forse contro quei 30 centimetri annunciati per venerdì su Roma e rivelatisi molti di meno. Contro quella nevicata che era stata prevista per la serata di ieri e invece è arrivata sotto forma di temporale nevoso già nel pomeriggio. Previsioni, appunto, non sempre azzeccate per la Capitale ma anche per altri pezzi d’Italia: come le Marche dove era stata anticipata la neve ma non così tanta. Giovedì è stato proprio Alemanno ad annunciare tanta neve: «Le previsioni della Protezione civile danno per domani 30 centimetri a Roma. L’ondata di maltempo dovrebbe cessare sabato a pranzo». Invece, mentre venerdì i centimetri sono stati molti meno come previsto da altri, ieri pomeriggio sulla Capitale si è abbattuto un temporale di neve: «Un fenomeno particolare osservabile solo nel momento in cui si è verificato».
Forse da parte della Protezione civile che ha evidenziato l’imprevedibilità dell’evento sul suo sito ma non, ad esempio, da parte de ilMeteo.it:
Replicano dalla Protezione civile: «I 30 centimetri annunciati per giovedì erano la previsione peggiore, elaborata su modelli testati a livello Ue, che in alcune parti di Roma si è avverata ». Nell’Italia dei 200 siti meteo i modelli di riferimento sono quelli del Centro europeo di Reading. «Un tantino le carte bisogna leggerle e perderci del tempo — dice il metereologo Mario Giuliacci —. Forse la Protezione civile ha esagerato per cautelarsi ma penso che sia tra l’incudine e il martello. Manca la tranquillità per lavorare bene. L’esperienza del terremoto d’Abruzzo insegna». Ma Antonio Sanò de ilMeteo.it aggiunge: «Vanno sempre forniti dati oggettivi non filtrati dalle emozioni. Non è che perché una volta si sottostima un dato la volta dopo lo si porta all’eccesso».
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Quanto costa davvero quello che compri al supermarket


La rivolta dei distributori per il decreto liberalizzazioni
Auchan, Conad, Coop vanno in pressing sui parlamentari per modificare le nuove norme a tutela dei produttori: si punta all’emendamento. Lo scontro è sui tempi di pagamento e sull’introduzione di contratti scritti tra fornitori e venditori. Ne parla Barbara Ardu’ su Repubblica, che spiega anche la crescita dei prezzi dal produttore al consumatore:
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Repubblica racconta del duello sulle nuove norme:
Un duello sulle nuove norme inserite nel decreto sulle liberalizzazioni (articolo 62), che regolamenta i rapporti commerciali di tutta la filiera agricola. Che comincia sui campi, passa per le imprese di trasformazione (dove ci sono grandi marchi, ma anche piccoli artigiani, da chi fa salumi a chi sforna biscotti), fino ad arrivare sui banchi dei supermercati, la Gdo appunto. Un mondo un po’ oscuro, dove in alcuni passaggi vige una legge da far-west. Sull’acquisto dei prodotti agricoli, per esempio, non sono previsti contratti scritti. Ci si mette d’accordo con una stretta di mano, si fissa un prezzo e una quantità, ma se al momento della consegna il colosso della distribuzione, o il suo intermediario (ci sono anche i grossisti), decide che la quantità che vuole ritirare è inferiore, può comprarne meno. O comprare meno perché ha trovato un contadino che fa un prezzo più basso. Una corsa al ribasso dove a pagare e a essere in qualche modo “ricattate” sono quelle aziende che producono prodotti freschi o freschissimi.
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“Tremano le lobby gay in Vaticano”


Un articolo di Libero racconta l’attuale situazione della Curia a partire dal mordkomplott
Se arrivano anche le lobby gay, nell’intrigo tra massoneria e Opus Dei, qui il prossimo conclave vaticano rischia di essere una festicciola bellissima con tendenze verso l’orgia. Nelle descrizioni alla Dan Brown dell’attuale momento politico della curia vaticana, spicca oggi questo articolo di Andrea Morigi su Libero, che riesce a chiamare in causa tutte le leggendarie concause del complottismo politico piu’ gettonate sui giornali. Se si riuscisse anche ad allargare il complottone agli Illuminati, ai rettiliani e al New World Order, il quadretto sarebbe perfetto:
Ma alcune fonti ben informate indicano una minaccia ancora più grave all’attuale assetto del Vaticano. Trema il comitato degli affari, ma è la lobby gay a sentirsi terrorizzata per prima. E, dietro le quinte, c’è chi vede profilarsi l’ombra delle logge massoniche, che si erano viste sbarrare la strada proprio dall’at – tuale nunzio apostolico negli Stati Uniti, quando, da segretario generale del governatorato della Città del Vaticano, aveva tentato invano di far pulizia al suo interno. Era riuscito a scoprire ricatti e ruberie. Poi era stato fermato e trasferito in una sede diplomatica del calibro di Washington, tanto prestigiosa quanto lontana da Roma. E lui ne attribuisce la responsabilità indiretta al segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, sobillato a suo dire da numerose personalità, alcune riconducibili alla P4 di Luigi Bisignani, già coinvolto nell’inchiesta sulla P2.
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