Le immagini della rivolta: stasera si vota in Parlamento
Dentro il Parlamento di Atene si discutono le misure di austerita’ per salvare la Grecia dalla bancarotta, fuori la piazza s’infiamma.
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Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
Ma il sindaco Gianni Alemanno torna all’attacco: «Purtroppo in questi giorni le previsioni si sono dimostrate fuorvianti». E, come una settimana fa, il suo indice è puntato contro la Protezione civile. Forse contro quei 30 centimetri annunciati per venerdì su Roma e rivelatisi molti di meno. Contro quella nevicata che era stata prevista per la serata di ieri e invece è arrivata sotto forma di temporale nevoso già nel pomeriggio. Previsioni, appunto, non sempre azzeccate per la Capitale ma anche per altri pezzi d’Italia: come le Marche dove era stata anticipata la neve ma non così tanta. Giovedì è stato proprio Alemanno ad annunciare tanta neve: «Le previsioni della Protezione civile danno per domani 30 centimetri a Roma. L’ondata di maltempo dovrebbe cessare sabato a pranzo». Invece, mentre venerdì i centimetri sono stati molti meno come previsto da altri, ieri pomeriggio sulla Capitale si è abbattuto un temporale di neve: «Un fenomeno particolare osservabile solo nel momento in cui si è verificato».
Continua ...Replicano dalla Protezione civile: «I 30 centimetri annunciati per giovedì erano la previsione peggiore, elaborata su modelli testati a livello Ue, che in alcune parti di Roma si è avverata ». Nell’Italia dei 200 siti meteo i modelli di riferimento sono quelli del Centro europeo di Reading. «Un tantino le carte bisogna leggerle e perderci del tempo — dice il metereologo Mario Giuliacci —. Forse la Protezione civile ha esagerato per cautelarsi ma penso che sia tra l’incudine e il martello. Manca la tranquillità per lavorare bene. L’esperienza del terremoto d’Abruzzo insegna». Ma Antonio Sanò de ilMeteo.it aggiunge: «Vanno sempre forniti dati oggettivi non filtrati dalle emozioni. Non è che perché una volta si sottostima un dato la volta dopo lo si porta all’eccesso».
Continua ...Un duello sulle nuove norme inserite nel decreto sulle liberalizzazioni (articolo 62), che regolamenta i rapporti commerciali di tutta la filiera agricola. Che comincia sui campi, passa per le imprese di trasformazione (dove ci sono grandi marchi, ma anche piccoli artigiani, da chi fa salumi a chi sforna biscotti), fino ad arrivare sui banchi dei supermercati, la Gdo appunto. Un mondo un po’ oscuro, dove in alcuni passaggi vige una legge da far-west. Sull’acquisto dei prodotti agricoli, per esempio, non sono previsti contratti scritti. Ci si mette d’accordo con una stretta di mano, si fissa un prezzo e una quantità, ma se al momento della consegna il colosso della distribuzione, o il suo intermediario (ci sono anche i grossisti), decide che la quantità che vuole ritirare è inferiore, può comprarne meno. O comprare meno perché ha trovato un contadino che fa un prezzo più basso. Una corsa al ribasso dove a pagare e a essere in qualche modo “ricattate” sono quelle aziende che producono prodotti freschi o freschissimi.
Continua ...Ma alcune fonti ben informate indicano una minaccia ancora più grave all’attuale assetto del Vaticano. Trema il comitato degli affari, ma è la lobby gay a sentirsi terrorizzata per prima. E, dietro le quinte, c’è chi vede profilarsi l’ombra delle logge massoniche, che si erano viste sbarrare la strada proprio dall’at – tuale nunzio apostolico negli Stati Uniti, quando, da segretario generale del governatorato della Città del Vaticano, aveva tentato invano di far pulizia al suo interno. Era riuscito a scoprire ricatti e ruberie. Poi era stato fermato e trasferito in una sede diplomatica del calibro di Washington, tanto prestigiosa quanto lontana da Roma. E lui ne attribuisce la responsabilità indiretta al segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, sobillato a suo dire da numerose personalità, alcune riconducibili alla P4 di Luigi Bisignani, già coinvolto nell’inchiesta sulla P2.