Il prezzo dei carburanti alla pompa in Italia stanno tornando alle stelle in maniera troppo rapida e sproporzionata rispetto all’andamento del greggio.
Il prezzo esorbitante dei carburanti in Italia è una questione di vecchia data e mai affrontata seriamente; infatti oltre all’andamento spesso inspiegabile del costo di benzina e diesel rispetto al costo del petrolio, in Italia questi carburanti sono tassati per quasi il 60% del prezzo finale.
Tale tassazione include delle voci perlomeno ridicole come contributi ad eventi catastrofici avvenuti mezzo secolo addietro o guerre lontanissime a cui ha preso parte l’Italia anche in maniera marginale.
Insomma in Italia il maggior beneficiario del costo dei carburanti è proprio lo Stato dato che più aumenta il costo alla pompa più aumenta i suoi introiti. Ma in questo c’è un’insanabile incongruenza, ovvero lo Stato dovrebbe fare gli interessi dei cittadini essendo l’Italia una democrazia rappresentativa e non dovrebbe spillare loro denaro con tassazioni indirette prossime all’estorsione.
Inoltre in tale situazione lo Stato non ha nessun interesse a verificare il corretto andamento del costo dei carburanti alla pompa dato che è il primo beneficiario in caso di aumenti dei carburanti.
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