giovedì 2 luglio 2009

Chi parla solo delle sue veline dimentica la vera anima nera di Berlusconi

Non se ne può più di queste storie delle veline del vecchio. Mi pare che in questo momento l’Italia é divisa fra chi lo attacca sulla etica pubblica (l’ho fatto anch’io ma mo’ basta) e chi lo difende con sempre meno dignità. Mettiamoci in testa che la bestialità del pagliaccio di Arcore non è solo né tanto nei suoi atteggiamenti e comportamenti da satrapo sopra la legge quando ha a che fare con il parlamento, con la giustizia, con i giornalisti o con altri poteri che sono in grado almeno fino ad ora di reagire e contrattaccare. Mettiamoci in testa che le contraddizioni sono altre . Ci sono milioni di persone che non si possono difendere e che nessuno rappresenta con forza. Tantissimi co.co.co. e co.co.pro col contratto scaduto e non rinnovato con figli a carico e duecento euro l’anno di indennità; cassa integrati in deroga ed in scadenza con prospettive lugubri di far la fame, altro che vacanze. Disoccupati che al sud neanche si iscrivono più al collocamento e spesso conoscono una sola agenzia lavorativa, la mafia. Gente schiacciata dalla crisi e da Berlusconi che si è stancata di leggere storie di gossip e vorrebbe leggere la propria di storia.
Continua ...

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