sabato 16 luglio 2011

LA MANOVRA

La pagina Facebook del precario che rivela i segreti degli Onorevoli



Un lavoratore a tempo determinato di Montecitorio dopo il licenziamento svela tutti  imisfatti  dei nostri parlamentari
La Casta rimane sempre in piano nella discussione pubblica del nostro Paese. La ultima manovra finanziaria non ha tagliato praticamente nulla dei costi della politica, smentendo le promesse del ministro Tremonti. Ecco allora che qualcuno un lavoratore precario del Parlamentolicenziato dopo 15 anni di servizio, ha deciso di raccontare tutti i misfatti dei nostri onorevoli suFacebook. Per ora c’è poco di nuovo, ma in poche ore la pagina ha avuto subito gran successo, con migliaia di fan conquistati in poche ore.
MISFATTI DELLA CASTA - Il primo post della pagina “I segreti della casta di Montecitorio” è di sole 4 ore fa. Una partenza con un pezzo d’archivio del Corriere della Sera, che spiegava come i parlamentari riuscissero a far viaggiare gratis i propri familiari sfruttando i punti accumulati con le loro trasferte gratuite sui voli Alitalia. Un po’ di commenti, e poi un post sulle auto blu, che spiega come si fanno crescere a dismisura le vetture simbolo degli sprechi.
Le autoblu a Montecitorio sono solo venti, a disposizione dell’ufficio di presidenza (presidente e vicepresidenti della camera) e dei presidenti delle commissioni parlamentari. E gli altri 600 deputati?Ecco come fanno. Il meccanismo è ormai ben collaudato. Se all’origine era solo uno stratagemma di un giovane deputato democristiano di un paesino del beneventano che l’ha tenuto in piedi per 30 anni di onorato servizio allo stato (e lo tiene tuttora) oggi ormai è dilagato molto tra i frequentatori di montecitorio. Basta trovare una persona fidata che si prenda l’impegno, con le dovute precauzioni di intracciabilità, di inviare una lettera anonima di insulti e minacce, meglio ancora anche verso i familiari, riportando alcuni dettagli della vita privata (il nome della scuola del figlio, ad esempio). Il giorno seguente, mentre lui va ad informare i carabinieri, io sono già a scrivere…..in verità faccio il taglia e incolla di un vecchio comunicato stampa che mi ha passato un altro servo di montecitorio  che si chiama minacce.doc che tanto il succo è sempre lo stesso:”profonda indignazione per le minacce ricevute, ma continuerò per la strada delle riforme e del rinnovamento, non ci lasceremo intimidire”, chiamo i miei colleghi che anche loro hanno un bel file prestampato solidarieta.doc con il quale il capogruppo, il segretario, ecc…. esprimono solidarietà e vicinanza. Il caso finisce sui giornali, il prefetto chiama al padrone per assicurargli una protezione maggiore. Quel prefetto sà bene che l’avvicinamento, il trasferimento e la promozione dipendono dal ministro degli interni di turno e quindi dipende molto dalle amicizie che si sarà saputo costruire nei suoi anni di carriera prefettizia: nel successivo COMITATO PROVINCIALE PER L’ORDINE PUBBLICO E LA SICUREZZA non mancherà l’ok per concedere la dovuta protezione al padrone-deputato minacciato. E così per magia ecco a voi un auto blu e una squadra di scorta!
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Caso Ruby: ennesimo cambio di difesa per giovane marocchina

Milano, 16 lug. (Adnkronos) - Ennesimo cambio di difensore per Ruby Karima. Assistita recentemente da Egidio Verzini, del foro di Verona, la ragazza e' tornata sotto l''assistenza' di Paola Boccardi. A comunicare la rottura del rapporto e' lo stesso Verzini che in una nota spiega che "non essendo state condivise dalla cliente le impostazioni e le modalita' difensive proposte, e' venuto meno il rapporto di fiducia con conseguente conclusione del mandato".

Libia: Nato, 15.300 missioni aeree da inizio 'Unified Protector'

Roma, 16 lug. (Adnkronos) - Superata la soglia delle 15mila missioni aeree in Libia. Dall'inizio dell'operazione Unified Protector, rileva la Nato, sono state 15.308 le sortite effettuate dai velivoli che prendono parte alla missione multinazionale dell'Alleanza atlantica sui cieli libici. Solo ieri ne sono state portate a termine 115, tra cui 46 'strike sorties', ovvero le missioni aeree in cui si identifica e si 'ingaggia' un bersaglio.

Mondadori: Berlusconi sta per scoppiare?



Dopo una settimana di silenzio “per il bene del paese” il Premier lunedì andrà in tribunale: per un attacco ai giudici a casa loro?
Silvio Berlusconi lunedi’ sara’ presente all’udienza del processo Mills. La conferma e’ arrivata dai suoi avvocati difensori che questa mattina si trovavano a Milano per un altro affaire giudiziario che coinvolge il premier, quello sul suo presunto concorso in rivelazione di segreto d’ufficio nell’ambito del caso sul tentativo di scalata a Bnl da parte di Unipol.
FORFAIT - Iniziera’ cosi’ all’interno di un’aula di Tribunale una settimana particolarmente delicata per il premier, alle prese con incognite cruciali per la tenuta dell’esecutivo come il voto di mercoledi’ sulla richiesta di arresto del deputato Alfonso Papa. Possibile che Berlusconi abbia scelto un luogo come il Palazzo di Giustizia di Milano per tornare in scena? La domanda sorge spontanea soprattutto se si considera che negli ultimi sette giorni il capo del governo ha praticamente disertato tutti gli appuntamenti in agenda. Martedi’ doveva partecipare alla presentazione del nuovo unidici del ‘suo’ Milan, ma poche ore prima della cerimonia e’ arrivata la disdetta. Mercoledi’ pomeriggio non si e’ visto alla presentazione del progetto ‘Italia e Turismo’ accanto al Ministro Michela Vittoria Brambilla, e anche in serata ha rinunciato alla commemorazione in onore di Romano Comincioli, il senatore Pdl suo amico sin dai tempi del Liceo scomparso circa un mese fa. Giovedi’ ha disertato i funerali di Roberto Mancini, il 40mo militare italiano caduto in Afghanista, e nel pomeriggio, mentre l’aula del Senato votava la fiducia alla manovra, il suo scranno e’ rimasto vuoto.
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“A scuola si insultano i ministri”



La denuncia del Pdl dopo alcuni pensierini scritti dai bambini a Cesena: “Se fossi un fulmine colpirei Maroni”
Dopo i volantini dell’Arci distribuiti alla scuola di Mercato Saraceno (Forli’-Cesena), il consigliere regionale Luca Bartolini (Pdl) denuncia un nuovo raid della politica nella scuola. E chiede provvedimenti disciplinari.


SCUOLA - Stavolta e’ toccato alla media Anna Frank di Cesena dove gli alunni dovevano lasciarsi andare a libere considerazioni sul tema “se io fossi” e poi riportarle in un cartellone affisso a scuola. “Ebbene, tra le tante frasi, due si sono rivelate particolarmente offensive: se fossi un fulmine colpirei Maroni, se fossi una cosa brucerei la scuola e la farei mangiare alla Gelmini”. La questione, racconta il consigliere, e’ finita al centro di una riunione del collegio dei docenti e “ci risulta, per fortuna, che il dirigente scolastico e’ 
intervenuto condannando l’episodio”. Il problema, pero’, aggiunge, e’ che invece “diversi insegnanti hanno mostrato come la scuola pubblica sia di fatto politicizzata e non ci sia rispetto nei confronti dell’istituzione scolastica e del governo”, sottolinea Bartolini. Che si chiede “se non sarebbe stato giusto prendere dei provvedimenti, anche disciplinari”.

Ovazioni per Battiato anti Bunga bunga

(ANSA) - ROMA - Completo nero, camicia grigia e giacca abbandonata e ripresa durante il concerto, Franco Battiato ha entusiasmato stasera il pubblico all'ippodromo delle Capannelle di Roma, dove all'interno del festival Rock in Roma ha aperto il suo nuovo tour, Up patriots to arms!, che lo portera' nelle piu' importanti citta' italiane, fino a chiudere il 15 settembre a Torino. Particolarmente applaudita una canzone contro il 'bunga bunga', dedicata a Marco Travaglio, presente tra il pubblico.

L'ultima della D'Addario: "Mi hanno usata per incastrare Berlusconi". L'avvocato smentisce: "Mai obbligata a rilasciare interviste"

www.italiainformazioni.com
''Non ho mai pensato di ricattare il presidente per quella notte passata con lui a palazzo Grazioli. Mi hanno obbligata a consegnare le cassette con le registrazioni, cosi' come sono stata costretta a dichiarare di essere una escort. Allo stesso modo mi venne imposto di rilasciare decine e decine di interviste, a cominciare da quella concordata dal mio avvocato con il 'Corriere della Sera', per fare esplodere il caso e arrivare allo scandalo''. Lo dice Patrizia D'Addario, in un'intervista a 'Libero', nella quale la protagonista del sexgate di due anni fa, spiega di voler chiedere udienza al premier Silvio Berlusconi. ''Sono stata usata dai nemici di Berlusconi -spiega D'Addario- a mia insaputa ovviamente. Si sono serviti di me. Strumentalizzata e poi gettata via. Ma adesso -avverte- e' venuto il momento di parlare''. Vuole incontrare il Cavaliere, per dirgli ''la verita'. Lui ha ragione quando afferma che certi magistrati lo perseguono ingiustamente e lo colpiscono nella vita privata solo per cancellarlo dalla scena politica''.
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P4, Milanese dichiarò un reddito di "zero euro" nel 2006


Tre incarichi, ma nessun reddito. Marco Milanese, braccio destro di Giulio Tremonti e deputato del Pdl coinvolto nell'inchiesta P4, nella dichiarazione dei redditi del 2006, relativa all'anno 2005 dichiarò un reddito di zero euro. Lo rivela 'Italia Oggi' citando le cifre "dei file pubblicati online nel 2008 dall'Agenzia delle entrate". In quel periodo, ricorda 'Italia Oggi', Milanese non aveva ancora assunto la carica di deputato ma era capo della segreteria del ministro Tremonti, insegnava alla Scuola superiore dell'economia e delle finanze e faceva parte del comitato di gestione dell'Agenzia delle entrate.

Lo 'zero', spiega il quotidiano, ricorre sia nell'imponibile che nell'imposta netta che nel reddito da lavoro autonomo. Nel file "risulta soltanto l'indicazione della categoria di reddito (RB, ovvero i redditi da fabbricato) e l'indicazione del codice di attività 7412C, che fa riferimento alla contabilità fiscale. Per questo - scrive ancora il giornale - il file contiene un'ulteriore colonna, quella del volume di affari, che secondo il modello Unico persone fisiche dell'ex finanziere risulta di un solo euro".

Manovra, spunta perfino il condono


copertina 16 luglio
Pagano solo alcuni, altri no. La stangata da 45 miliardi, di cui quasi 30 di maggiori entrate (tra ticket, bolli e nuove tasse) non chiede prezzi speciali ai grandi patrimoni. E non solo: contiene anche i «soliti» sconti fiscali per chi non è a posto con l’erario. Insomma, ancora un condono, mentre ai dipendenti si chiedono lacrime e sangue. Sulle famiglie piomba la «tassa sulla salute», un ticket pesantissimo che colpirà le fasce più deboli. Su questo punto il Pd alza le barricate: le Regioni Emilia Romagna e Toscana hanno deciso di non applicare la disposizione, preferendo ricavare i risparmi equivalenti da altri capitoli. Intanto in Parlamento Dario Franceschini annuncia una proposta di legge che prevede la soppressione della norma sul prelievo per le ricette e per le visite al pronto soccorso, in vigore già da lunedì.

Liberarsi di Berlusconi? «Lo dice un nastro arancio»


arancione
Liberarsi di Berlusconi? «Lo dice un nastro arancio». L'iniziativa della scrittrice Daria Colombo che, con il marito Roberto Vecchioni, ha lanciato l'iniziativa ha già raccolto oltre 100 nomi, illustri e meno illustri. Si va, tra i tanti, dallo scrittore Massimo Carlotto all'attrice Giuliana De Sio, dal cantautore Eugenio Finardi al premio Nobel Dario Fo.

«Noi, come semplici cittadini italiani consapevoli e responsabili, siamo convinti, a prescindere dai nostri orientamenti politici, che l'attuale governo non corrisponda più alla maggioranza degli elettori del nostro Paese – spiegano sul sitohttp://appelloarancione.blogspot.com/ che raccoglie i nomi –. Per questo riteniamo che esso debba rimettere quanto prima il suo mandato nelle mani del Presidente della Repubblica. Per questo, unendoci alle voci ufficiali delle opposizioni, chiediamo a tutti i nostri concittadini che la pensano come noi di esprimersi attraverso un gesto simbolico ma eloquente. Basterà indossare un nastrino arancione per significare: " Io desidero che il governo si dimetta" o anche solo “ Non condivido la politica del governo Berlusconi”. Un piccolo segnale allegro e democratico per continuare a colorare l'Italia di arancione e di speranza».

Mafia: Rita Borsellino, a uccidere Paolo non fu solo Cosa nostra

Palermo, 16 lug. (Adnkronos) - Ad uccidere il giudica Paolo Borsellino nella strage di via d'Amelio del 29 luglio del '92 "non fu solo Cosa nostra". Ne e' convinta Rita Borsellino, sorella del magistrato che oggi e' europarlamentare del Pd. A margine della presentazione delle manifestazioni che prenderanno il via domani per il 19° anniversario della strage. Rita Borsellino ha ricordato una frase che le rivolse il fratello pochi giorni prima di essere ucciso: "Paolo mi disse 'quando mi uccideranno', e ricordo che non disse 'se' ma 'quando', 'ricordatevi che non sara' stata solo la mafia'".

Omicidio Rea: Bruno, inquirenti indaghino anche in caserma

Roma, 16 lug. - (Adnkronos) - "Gli inquirenti dovrebbero indagare anche nella caserma.La mia impressione e' che questo omicidio abbia a che fare con qualcosa di poco chiaro legato forse vicende di droga o di sesso Ci sono molti aspetti che lasciano perplessi". Lo dice all'ADNKRONOS il criminologo Francesco Bruno commentando gli ultimi sviluppi del caso dell'l'omicidio di Melania Rea.

Siria: attivisti, 41 morti ieri in repressione proteste

Damasco, 16 lug. - (Adnkronos/Aki) - Sarebbero 41 le persone uccise ieri dalle forze di sicurezza siriane durante le manifestazioni contro il presidente siriano, Bashar al-Assad, che si sono tenute in varie citta' del paese dopo la preghiera del venerdi'. Lo hanno riferito alcuni attivisti dell'Organizzazione Nazionale per i Diritti Umani (Ondu), citati dall'agenzia d'informazione 'Dpa'.

"Mi hanno usata per incastrare il premier" Su Libero la nuova versione della D'Addario


La escort barese, al centro dello scandalo per le sue notti passate a Palazzo Grazioli, rilascia un'intervista e dichiara di voler parlare con il Cavaliere. Non nega gli incontri e i pagamenti di Tarantini, ma sostiene di essere al centro di un complotto contro Berlusconi

ROMA - Torna a parlare Patrizia D'Addario, la escort barese al centro dello scandalo per le sue notti passate a Palazzo Grazioli con Berlusconi. E da accusatrice diventa vittima: a Libero la D'Addario denuncia di essere stata usata proprio per colpire il premier al quale ora vorrebbe dire "la verità".

"L'idea di rendere pubblici quei due incontri" e "di consegnare i nastri ai magistrati non è stata mia" ma "mi convinsero buttandomi addosso terrore - si legge nell'intervista - Mi sentivo confusa, non capivo niente e impaurita seguivo consigli sbagliati". La D'Addario cita il suo avvocato "Maria Pia Vigilante", fu lei "dire che dovevo consegnare quel materiale per difendere la mia vita" perché "in quel periodo ricevevo minacce. Ho subito un furto in casa e perfino una violenza da parte di un carabiniere (inspiegabilmente mai identificato) entrato nel mio appartamento, suppongo in ricerca di quelle intercettazioni". "Non appena dissi all'avvocato che possedevo quelle registrazioni il magistrato mi convocò in procura e mi arrivò a casa la guardia di finanza" poi l'avvocato "convocò il Corriere della sera e suggerì di rilasciare la famosa intervista. Salvo poi farmi scrivere che lei e le sue amiche giornaliste non volevano che parlassi". "Dissero che dovevo farla, che era il solo modo per proteggere la mia famiglia e mettere fine alle minacce che ricevevo da mesi". La D'Addario dichiara che non voleva rilasciare l'intervista: "Ho i testimoni, ho le prove che quel che dico è la verità. C'è chi mi ha vista piangere per questo".

FOTO IN TRIBUNALE E IN PASSERELLA, I MILLE VOLTI DELLA D'ADDARIO 1

La D'Addario insiste sul fatto che Berlusconi le aveva promesso di aiutarla a costruire il residence dei suoi sogni, ma che al premier non ha mai chiesto nulla né ha ricevuto soldi o favori. Soldi, al contrario, ammette di averne presi da Tarantini per la presenza a Palazzo Grazioli: "L'accordo era che mi avrebbe pagato le spese di viaggio - continua la escort - E così è stato. Duemila euro, che diventarono mille proprio perché la prima volta non p'assai la notte con il Presidente. Una escort non va via. Io, invece, me ne andai". La seconda voltà, invece, restò. "Ma non ricevetti denaro. Scelsi io di rimanere".

L'INCHIESTA: BERLUSCONI TARANTINI E LE ESCORT, UNA STORIA ANCORA SENZA VERITA' 2

Poi ci fu il libro 3, scritto sempre con il Corriere (Maddalena Tulanti) ma "le bozze venivano corrette di notte a mia insaputa, salvo farmi firmare le liberatorie il giorno successivo". "Sono stata presa in giro, dicevano che sarei diventata famosa e avrei guadagnato soldi con libri e interviste invece non ho preso un soldo e sono distrutta" conclude la D'Addario, che ora a Berlusconi vorrebbe dire "la verità. Cioè che lui ha ragione quando afferma che certi magistrati lo perseguono ingiustamente e lo colpiscono nella vita per cancellarlo dalla vita politica".

P4: DI PIETRO, NELLA PRIMA REPUBBLICA ERANO LORD RISPETTO AD OGGI

(ASCA) - Roma, 16 lug - '''Nella Prima Repubblica erano lord rispetto ad oggI'': Lo afferma il leader di IdV Antonio Di Pietro, intervistato dal Corriere della Sera.

Lei ha parlato di ''nuova Tangentopoli'.

''Di piu'. Questa Tangentopoli e' piu' grave e piu' pericolosa della prima''.

Alla Camera, parlando con alcuni deputati (tra loro Enzo Carra, che fece arrestare per reticenza), ha detto: 'Quelli della Prima Repubblica erano lord rispetto a questi'. Meglio i vecchi dc dei nuovi?.

''Intendiamoci. Allora c'erano alcuni grandi personaggi come AldoMoro e Pio La Torre. E ce n'erano altri, tanti, che rubavano e si sono arricchiti rubando. Quindi nessuna giustificazione per la Prima Repubblica''.

Pero'?.

''Pero' quella era una Tangentopoli quasi banale. Da mazzetta nascosta nel cesso del Pio Albergo Trivulzio o nel puof di casa Poggiolini. Ora sta tutto nelle pieghe della consulenza, dell'incarico. E' una tangente fatturata. Io da pm ho fatto il radiologo e ho scoperto un tumore sociale. Loro hanno creato un antidoto al medico, non al tumore''.

Una Tangentopoli quasi legalizzata?.

''Allora un cittadino imprenditore pagava un politico per avere un vantaggio. Ora sono tutti i cittadini a pagare, senza volerlo. Una corruzione piu' diffusa e meno visibile.

Un esempio: le 7 mila societa' partecipate dagli enti locali hanno assunto 25 mila consiglieri di amministrazione. Bastava un amministratore unico''.

Allora ci fu anche una rivolta della cosiddetta societa' civile.

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http://www.asca.it/news-P4__DI_PIETRO__NELLA_PRIMA_REPUBBLICA_ERANO_LORD_RISPETTO_AD_OGGI-1035320-POL-1.html

MILLS: DIFESA CONFERMA, BERLUSCONI IN AULA LUNEDI'

(ASCA) - Milano, 16 lug - Silvio Berlusconi sara' presente nell'aula delprocesso Mills per l'udienza in programma lunedi' prossimo. La conferma arriva da uno dei legali del premier, l'avvocato Piero Longo, oggi a Milano per l'udienza camerale davanti al gup Stefania Donadeo nell'ambito del caso Bnl-Unipol.

Nonostante gli impegni in agenda disertati negli ultimi giorni, dunque,Berlusconi non intende 'saltare' all'udienza per il caso Mills, in programma a circa meta' mattina, dove e' imputato per l'ipotesi di corruzione in atti guidiziari.

Prima del proceso Mills si riunira' un altro Tribunale tirolare di un processo contro il premier: ai giudici che celebrano il processo 'Ruby' tocca infatti pronunciarsi sulle eccezioni presentate dai legali di Berlusconi nel procedimento che vede il premier imputato di concussione e prostituzione minorile.

P4, Alfonso Papa sospeso dal Csm da funzioni e stipendio ''in via cautelare''

Roma, 16 lug. (Adnkronos) - La sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura, riunita questa mattina in camera di consiglio, ha sospeso in via cautelare da funzioni e stipendio Alfonso Papa, magistrato in aspettativa e deputato del Pdl, per il quale i pm di Napoli che indagano sulla P4 hanno chiesto l'arresto. Lo stesso Papa era presente alla riunione.
Intanto, sempre nell'ambito dell'inchiesta P4 il collegio dell'ottava sezione del tribunale del Riesame di Napoli discuterà, venerdì 22 luglio, l'appello presentato dai pm napoletani contro la decisione del gip Luigi Giordano, che non ha accolto la misura cautelare per l'ipotesi di associazione a delinquere nei confronti di Luigi Bisignani e del maresciallo dei Carabinieri Enrico La Monaca.
"Non vorrei che su quella decisione influisca quella del Parlamento che il 20 luglio si esprimerà sulla richiesta di autorizzazione a procedere per Papa", commenta Gianpiero Pirolo, legale di Bisignani. Intanto ieri il Riesame ha confermato le misure cautelari nei confronti di Bisignani e La Monaca per il reato di favoreggiamento personale: "Siamo molto amareggiati", commenta Pirolo, che non vede in "presunti favoreggiamenti, peraltro risalenti nel tempo", ragioni sufficienti per gli arresti domiciliari. "Attendiamo con serenità il deposito delle motivazioni per il ricorso in Cassazione, che sicuramente ci sara'", conclude Pirolo.

Dura vita da single, fare la spesa costa il 71% in più che per chi 'tiene famiglia'

Roma, 16 lug. - (Adnkronos) - I single spendono per gli acquisti alimentari il 71 per cento in più rispetto alla media delle famiglie italiane. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai consumi delle famiglie.
"La spesa media per alimentari e bevande di un single è di 320 euro al mese, superiore del 71 per cento rispetto - sottolinea la Coldiretti - ai 187 euro al mese destinati alla tavola da ogni singolo componente di una famiglia tipo italiana formata in media da 2,5 persone".
"Ad incidere sulla spesa mensile dei single sono nell'ordine - spiega la Coldiretti - la carne (75 euro), l' ortofrutta (60 euro), pane, pasta e derivati dai cereali (50 euro), latte, yogurt e formaggi (45 euro), bevande (31 euro), pesce (26 euro), zucchero, caffe' (22 euro) e per ultimo oli e grassi (12 euro)". "I motivi della maggiore incidenza della spesa sono certamente da ricercare - continua la Coldiretti - nella necessita' per i single di acquistare spesso maggiori quantita' di cibo per la mancanza di formati adeguati che comunque anche quando sono disponibili risultano molto piu' cari di quelli tradizionali.

“Melania Rea uccisa anche da una donna”


L’autopsia rivela: Dna femminile sotto le unghie della vittima
Del Dna femminile, ritrovato sotto le unghie di Melania Rea. Una circostanza che rafforza l’ipotesi di un delitto compiuto da più di una persona. Il rapporto del medico Adriano Tagliabracci, medico incaricato dalla procura di Ascoli, punta il dito su una donna, che potrebbe aver aggredito Melania. Ne parla Meo Ponte su Repubblica:
Un dato che è suffragato dalla scoperta che le ferite rilevate sul cadavere di Melania Rea sono stati inferti con un coltello e un’altra arma, probabilmente un punteruolo, usata per i colpi «post mortem». Stando al professor Tagliabraccio infatti sul corpo della donna ci sarebbe ferite che possono essere datate in tempi diversi. L’assenza di batteri nelle profondità di alcuni tagli (in particolare quelli sulle gambe) indicherebbero che questi ultimi sono stati inferti in un momento successivo a quello del delitto. Il medico legale ipotizza addirittura che possano risalire al 20 aprile, giorno della scoperta del cadavere avvenuta grazie ad una telefonata anonima fatta da una cabina telefonica del centro di Teramo.
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 http://www.giornalettismo.com/archives/133912/melania-rea-uccisa-anche-da-una-donna/

Le foto di Zappadu di Villa Certosa. Spunta un drago: è il simbolo della nuova loggia?


Ricordate le parole di Veronica Lario? "Vergini da offrire al drago"...
Per quest'anno non cambiare, stessa villa stesso mare. Il fotografo Zappadu, puntuale come una cometa all'ennesimo passaggio, anche quest'estate ci offre le sue foto scoop di Villa Certosa che proverebbero senza alcun dubbio l'appartenenza alla massoneria del B. Dopo esserci rinfrancati con un "nooo, ma va?" ghiacciato ed esserci chiesti a chi possa fregare di meno se nel villone pacchiano dell'ex-ghepensimi ora morto in Libia, ci sono i divani a forma di labbroni, i compassi e i triangoli massonici, il bunker e le tartarughe, c'è comunque una cosa curiosa da notare. 
Le foto di Zappadu che ho visto, se non sono state semplicemente scaricate da GoogleMaps, sembrano comunque foto satellitari. Ora, visto che Villa Certosa è considerata luogo strategico per la difesa e coperto da segreto di Stato e sembra essere ripresa con strumenti particolarmente sofisticati non in dotazione ai paparazzi, mi chiedo: quale grande occhio di Sauron sta osservando il vecchio? Da che parte arriva il messaggio trasmesso dal Mercurio Zappadu? 
 
No, perché altrimenti non si capisce tanto interessamento e spiegamento di pagine anche da parte di giornali come il "Fatto" online, riguardo all'arredamento bizzarro delle ville delle vecchie dive del consiglio decadute e a notizie che notizie non sono.
 
Nel giardino ci sono i simboli massonici. E allora? Che il B. sia un muratorino devoto è cosa nota fin dai tempi della sua iscrizione alla loggia P2 di Licio Gelli e da quelli successivi dei documentari sul suo leggendario mausoleoil tombone mai condonato, anch'esso zeppo di allusioni al Grande Oriente. Ci saremmo piuttosto meravigliati se non fosse stato massone, visto che tutti coloro che contano qualcosa per denaro ed influenza, anche a livello di Circolo dei notabili cittadini di Cacasotto, pare ci diano dentro con la cazzuola e il compasso.
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Obama annuncia che vedrà il Dalai Lama La Cina protesta: "Annulli la decisione"


Dura reazione delle autorità di Pechino subito dopo la comunicazione della Casa Bianca. "Non interferisca negli affari interni cinesi. Attenzione alle azioni che nuocciono alle nostre relazioni"

WASHINGTON - La Cina ha chiesto al presidente americano Barack Obama di annullare la sua decisione di ricevere il Dalai Lama e lo ha invitato a non "interferire negli affari interni cinesi". Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hong Lei.

La reazione cinese non si è fatta attendere e pochi minuti dopo l'annuncio della Casa Bianca che il presidente degli Stati Uniti avrebbe incontrato il leader spirituale tibetano da Pechino sono partiti subito gli avvertimenti alla diplomazia americana. Il ministero degli Esteri cinese e l'ambasciata cinese negli Stati Uniti, ha detto il portavoce in un comunicato, hanno "formalmente protestato" contro la decisione di Obama.

Pechino chiede a Washington "di annullare immediatamente la sua decisione di incontro fra il presidente Obama e il Dalai Lama", ricordando agli Stati Uniti che loro riconoscono la sovranità cinese sul Tibet. "Noi siamo fermamente contrari al fatto che qualsiasi uomo politico straniero incontri il Dalai lama in qualsiasi forma", si legge nel comunicato, che mette in guardia l'amministrazione americana da tutte le azioni suscettibili di "nuocere alle relazioni sino-americane".