domenica 13 giugno 2010

Israele e il segreto nucleare

Difficile capire i pericoli che corre Israele pericoli non nuovi, ma immensamente dilatati dall’assalto, in acque internazionali, alla flottiglia che il 31 maggio ha tentato di forzare il blocco di Gaza se non si adotta uno sguardo lungo, che amplifichi le nozioni dello spazio e del tempo. Lo spazio più ampio è quello popolato da forze, in Medio Oriente, che sono in mutazione e tendono a divenire potenze decisive: l’Iran è una di queste, ma anche la Turchia. Il tempo più ampio sono i 43 anni in cui Israele è divenuto uno Stato che occupa in maniera permanente spazi non suoi, abitati da un popolo che aspira a emanciparsi dal colonizzatore e a farsi Stato. In questi 43 anni Israele ha goduto di uno speciale privilegio, e ad esso si è abituato: era l’unico Paese nucleare della zona, anche se lo negava, e l’atomica costruita nel ‘55-58 con l’aiuto francese ha funzionato da deterrente. Nessuno Stato arabo poteva oltrepassare certi limiti e mettere in forse la sua esistenza, grazie alla tutela dell’arma ultima che è la bomba.Questa condizione di privilegio non poteva durare in eterno è infatti ora sta vacillando. Il desiderio iraniano di rompere il monopolio israeliano sul nucleare è antico, e precede l’avvento del regime teocratico a Teheran.L’America stessa ha tollerato il monopolio, sia pure faticosamente, e lo tollera di meno oggi che il suo potere globale si sfalda. Nei rapporti tesi fra Obama e Netanyahu c’è la questione atomica, non detta ma sempre più pensata.
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http://www.antimafiaduemila.com/content/view/28907/78/

Cuffaro: affidabile per Provenzano ma a processo non entra la prova Ciancimino

“Cuffaro ha cercato il contatto con l’organizzazione criminale per vincere le elezioni del 1991, quando era candidato alle Regionali nella lista della Democrazia Cristiana”. Per questo andò a chiedere i voti ad Angelo Siino, colui che gestiva per conto della mafia il rapporto con le amministrazioni siciliane e con gli imprenditori per l’assegnazione dei lavori pubblici.
È quanto ha affermato oggi il procuratore di Palermo, Nino Di Matteo, durante la requisitoria del processo per concorso esterno in associazione mafiosa che si sta celebrando in abbreviato a carico dell’ex Presidente della regione siciliana Salvatore Cuffaro. “Altro che ‘la mafia fa schifo’”, slogan utilizzato dall’ex Governatore nella sua campagna contro l’organizzazione mafiosa, “Cuffaro – ha detto Nino Di Matteo - ha cercato il contatto con l’organizzazione criminale per vincere le elezioni” che quell’anno lo fecero arrivare all’Ars grazie a 80 mila preferenze. L’ex deputato, ha spiegato ancora il magistrato, “non è un politico qualunque e questo non è un qualunque processo di mafia e politica. Stiamo processando un esponente politico di primo piano, attualmente Senatore della Repubblica eletto dopo una condanna per favoreggiamento a mafiosi”. Una Pena che nel 2008 aveva causato le sue dimissioni ma che non gli fu di ostacolo per giungere a Palazzo dei Marescialli. Il Pubblico Ministero ha così snocciolato in aula le parti salienti dell’inchiesta nata dalle ceneri di quella sulle “Talpe” in Procura.
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http://www.antimafiaduemila.com/content/view/28865/78/

Il bavaglio colpisce anche la rete

Il testo sulle intercettazioni ripropone l’obbligo di rettifica previsto per i giornali anche per i siti informatici. Non è la prima volta che si tenta di estendere ad internet la gravosa disciplina prevista per la stampa e tuttavia fino ad oggi si era riusciti ad evitarlo. Con il provvedimento approvato al Senato l’Italia raggiunge un bel traguardo: essere l’unico paese occidentale ad aver regolato per legge i siti e i blog . Non è solo in questione l’obbligo della rettifica, di per sé inconcepibile sulla rete, ma soprattutto quello della responsabilità anche penale che verrebbe posta a carico di chi non si adegua.Per questo, ai tanti allarmi condivisibili sulle nuove regole in materia di intercettazioni, si deve aggiungere quello relativo al controllo della rete e dei suoi contenuti. C’è da sperare che il profondo senso di libertà che ispira internet, le tecnologie, la dimensione globale sovvertiranno imposizioni e censure. Quello che accade nell’informazione sarebbe altrimenti enormemente più grave se si dovessero ridurre le opportunità di comunicare che ci offre la rete.
http://www.antimafiaduemila.com/content/view/28909/48/

L'Arabia Saudita concede a Israele corridoio arereo per bombardare l'Iran

Londra. Riad ha ceduto a Israele uno stretto corridoio aereo per consentire ai jet con la 'stella di David' di bombardare... ...gli impianti nucleari iraniani. Lo rivela il Times, secondo cui l'Arabia Saudita ha gia' effettuato i test per abbassare le sue difese aeree e garantire il passaggio indisturbato dei bombardieri."I sauditi hanno dato il permesso agli israeliani di passare e guarderanno altrove", ha detto una fonte della Difesa aerea statunitense nell'area. "Hanno gia' fatto i test per assicurarsi che i loro caccia non si allertino e non venga abbattuto alcun (aereo). Tutto questo con l'accordo del Dipartimento di Stato (Usa)".Fonti in Arabia Saudita hanno confermato che, in caso Israele decida un'azione, nei circoli militari del regno wahabita si da' per scontato che l'accordo ci sia: nonostante la tensione tra i due governi, Israele e Arabia Saudita -scrive il quotidiano- condividono l'odio per il regime di Teheran e un identico timore per leambizioni nucleari dell'Iran. "Tutto lo sappiamo: li lasceremo passare e non vedremo nulla", ha detto un fonte. I quattro principali obiettivi sarebbero gli impianti di arricchimento dell'uranio di Natanz e Qom, l'impianto di stoccaggio di gas a Isfahan e il reattore ad acqua pesante ad Arak. Obiettivi secondari includono il reattore ad acqua leggera di Bushehr, che sara' in grado di produrre plutonio per uso militare una volta completato. Gli obiettivi sono a 2.250 chilometri da iIraele, al limite estremo del raggio d'azione del loro bombardieri, anche con rifornimento aereo. Ma un corridoio aperto nel nord dell'Arabia Saudita accorcerebbe in modo significativo la distanza.
http://www.antimafiaduemila.com/content/view/28904/48/

Bisogna esser concisi

Contro le toghe rosse...

SILVIO NON RISPONDE

Altri due suicidi in cella 31 in sei mesi: "È strage"

ROMA - Altri due detenuti si sono tolti la vita a Milano e Lecce: in meno di sei mesi sono 31 i casi di suicidio dietro le sbarre 1. L'associazione Ristretti Orizzonti, che si occupa di questioni carcerarie, dice che dagli anni 60 a oggi i suicidi sono aumentati del 300 per cento. La UilPa Penitenziari non esita a parlare di "strage" nelle carceri italiane. "Con questi ultimi due casi il numero delle auto soppressioni in carcere dal primo gennaio 2010 è salito a 31 - spiega il segretario generale della UilPa, Eugenio Sarno - a questi occorre sommare i 46 tentativi di suicidio non portati a termine esclusivamente per l'intervento in extremis dei poliziotti penitenziari. Con questi numeri ci sembra che si possa parlare di strage, senza poter essere smentiti. La visione minimalista del fenomeno fornita dal sottosegretario Casellati, pertanto, ci appare priva di ogni fondamento e ragione".
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Iran: 91 arresti a Teheran

TEHERAN - Secondo il capo della polizia di Teheran, Hossein Sajedinia, sono 91 le persone arrestate ieri solo nella capitale in occasione del primo anniversario della contestata rielezione del presidente Ahmadinejad. Migliaia di oppositori sono scesi in strada nonostante i loro leader avessero revocato la manifestazione. (RCD)
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Esteri/Iran-arresti-Teheran/13-06-2010/1-A_000111704.shtml

Presentiamo il nostro emendamento

C'è una parte del Disegno di Legge sulle Intercettazioni di cui nessuno parla. Non ne parlano i telegiornali, ma non ne parlano neppure i grandi giornali, come il Corriere o Repubblica. Non ne parlano neppure i piccoli giornali... insomma: non ne parla nessuno. Sono tutti - giustamente - molto concentrati sulla tutela del diritto dei cittadini italiani ad essere informati, e sulla tutela delle tasche degli editori rispetto alle pesanti sanzioni che potrebbero essere loro comminate nel caso in cui pubblicassero stralci di una qualsiasi intercettazione per la quale le indagini preliminari non si siano ancora concluse. Del Diritto di Rettifica applicato ai siti informatici nella rete italiana, invece, non parla nessuno.Il Diritto di Rettifica arriva veramente da lontano. Per la precisione, dal 1948, in un'epoca nella quale non soltanto non esisteva ancora internet, ma la maggior parte delle persone non aveva neppure il telefono. Cosa voleva normare la legge sulla stampa del 1948, all'articolo 8, denominato "Risposte e Rettifiche"? In sostanza sanciva che se io mi fossi sentito diffamato da uno scritto pubblicato su un quotidiano, avrei avuto il diritto di richiedere una rettifica all'editore del quotidiano, il quale avrebbe avuto l'obbligo di pubblicarla, per non più di 30 righe e con le stesse caratteristiche tipografiche, nel tempo massimo di 48 ore. Altrimenti? Altrimenti l'editore sarebbe incorso in una sanzione che all'inizio degli anni '90 è stata riaggiornata ad una finestra compresa tra i 15 milioni e i 25 milioni di vecchie lire. In euro, una cifra variabile tra gli 8 mila e i 13 mila euro.Bene: con il DDL Intercettazioni l'attuale maggioranza di governo individua l'opportunità di introdurre il diritto di rettifica, pensato nel 1948, nella rete internet italiana del 2010. E lo fa così:
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http://www.byoblu.com/post/2010/06/11/Presentiamo-il-nostro-emendamento.aspx#continue

Il Cavaliere tenta l'ultimo patto con Fini - "Ma se fallisce, resa dei conti nelle urne"

ROMA - Non tira una bella aria a Palazzo Chigi. Silvio Berlusconi si sente stretto in un angolo, commissariato da Giulio Tremonti in materia di economia e senza reali margini di manovra. Solo all'estero ormai trova soddisfazione, tanto che oggi sarà a Tripoli (dopo una puntata a Sofia, in Bulgaria) per riportare a casa l'imprenditore svizzero "ostaggio" dei libici: "Gheddafi mi ha detto che lo riconsegna soltanto a me". Per questo il presidente del Consiglio è tornato a riconsiderare il dossier-Fini, convinto che senza un'intesa con il presidente della Camera difficilmente la legislatura potrà ancora trascinarsi in questo modo. Raccontano che la trattativa con Fini, al di là dei fuochi d'artificio delle ultime ore sulle intercettazioni, stia andando avanti in maniera serrata. Tra i due non ci sono stati (ancora) contatti diretti, ma gli ambasciatori fanno la spola tra Montecitorio e Palazzo Grazioli, in qualche circostanza "con le carte in mano". Continua ...
http://www.repubblica.it/politica/2010/06/13/news/patto_fini-4799091/

Privacy, trasparenza - e diritto di sapere

QUALE governo ha drasticamente ridotto la privacy dei dipendenti pubblici, modificando addirittura il primo articolo del Codice che regola questa materia?Quale governo ha messo nelle mani delle società di marketing la privacy telefonica delle persone, capovolgendo le regole che proprio gli interessati avevano mostrato di gradire? Quale governo ha incentivato il diffondersi della sorveglianza capillare sulle persone? Quale governo ha abbandonato ogni iniziativa sulla tutela della libertà su Internet, che aveva dato all'Italia un significativo primato internazionale? Quale maggioranza ha sfornato e continua a sfornare proposte di legge e emendamenti volti a limitare la privacy di chi naviga in rete? Proprio governo e maggioranza che ora innalzano il vessillo della privacy, invocano l'art. 15 della Costituzione e ricorrono al voto di fiducia.
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http://www.repubblica.it/politica/2010/06/13/news/privacy_trasparenza_e_diritto_di_sapere-4799093/

"Norme per scoraggiare gli ascolti ora il Paese la pagherà in sicurezza"

Vincent Cannistraro, ex agente della Cia e dirigente dell'Antiterrorismo Usa: nulla a che fare con la privacy. L'Italia ha deciso di rendere le intercettazioni uno strumento d'indagine e prevenzione residuale Questo è un problema. Se decido di fare un'intercettazione ambientale è proprio per scoprire se un reato è in corso.
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http://www.repubblica.it/politica/2010/06/13/news/norme_per_scoraggiare_gli_ascolti_ora_il_paese_la_pagher_in_sicurezza-4799485/

Il regalo di Anemone a Lunardi - "Ristrutturazione da 150 mila euro"

PERUGIA - Non solo Claudio Scajola. Anche un altro ex ministro, Pietro Lunardi, avrebbe ricevuto gli "omaggi" dell'imprenditore Diego Anemone. Anche le sue abitazione sarebbero state ristrutturate con lavori mai pagati. Lo dimostrano, come nel caso Scajola (che ha avuto un "contributo" di 900 mila euro per l'acquisto della casa e di altri 200 mila per la ristrutturazione ndr), le fatture sequestrate dai carabinieri negli uffici dell'impresa Anemone e del suo commercialista, Stefano Gazzani. Nel corso della stessa perquisizione in cui fu trovato l'ormai noto "libro mastro" di Anemone, nel quale l'imprenditore aveva annotato puntigliosamente tutti i lavori compiuti per personaggi eccellenti della politica, funzionari pubblici e "amici degli amici". Lunardi, così come l'ex ministro, Rutelli, chiamato in causa nei giorni scorsi nel corso dell'interrogatorio del leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, sarà interrogato dai pm di Perugia, Alessia Tavernese e Sergio Sottani. Continua ...
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Il mio album segreto delle telefonate in svendita

La Rai, la mafia, le battute di Bossi e gli scherzi di Fini. Ecco i fanta-dialoghi di Berlusconi intercettati all'epoca della legge-bavaglio.
DOPO la legge voluta a ogni costo dal piagnone Silvio, è facile trovare ovunque svendite di vecchie intercettazioni in audiocassette, cidì e anche vinile. Ne abbiamo comprato uno scatolone in una bancarella a Napoli, altre ce le ha regalate un radioamatore. Le pubblichiamo, alla faccia della legge-bavaglio.
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http://www.repubblica.it/politica/2010/06/13/news/benni_13_giugno-4799690/

Camerieri, cene di lusso e ragazze tutti i favori per Balducci & Co

PERUGIA - Non solo case. Ma anche orologi, tende, cene nei ristoranti di lusso e ragazze a domicilio. Le informative dei carabinieri del Ros rivelano l'incessante attività di scambio tra imprenditori e funzionari pubblici di "regali" di ogni tipo che hanno però un unico scopo: assicurare la partecipazione alla spartizione della grande torta degli appalti per il G8 e i Grandi Eventi.Costa cara, per esempio, la cena pagata da Diego Anemone, al Four Season di Firenze. È l'11 luglio del 2009 e gli invitati qui sono ben 103. I nomi? Quelli dei soliti noti. Nel primo tavolo ci sono Angelo Balducci, Verdini con signora, Fusi con consorte e l'onorevole Girlanda. In quello accanto Diego Anemone, Della Giovampaola e il cognato di Guido Bertolaso, Pier Francesco Marini. Francesco Piscicelli, l'uomo che ride la notte del terremoto in Abruzzo pensando ai futuri affari, il 16 dicembre 2008, con l'imprenditore fiorentino Riccardo Fusi, titolare della Btp, acquista nella gioielleria romana Bonanno, due preziosi orologi, un Audemars Piguet e un Chopard. Regali di Natale per Fabio De Santis e un'altra funzionaria della Ferratella, Maria Pia Forleo, ricompensati per aver risolto il problema del cantiere della Scuola Marescialli. Il costo è di diecimila euro. Piscicelli però poi si lamenterà di Fusi, definendolo un rozzo. Nell'intercettazione lo si sente infatti raccontare con tono scandalizzato al cognato, Pier Francesco Gagliardi: "Io gli ho detto "Vai te che poi facciamo a metà". Mi aspettavo che lui dicesse: "Ma ci mancherebbe" e invece...".
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http://www.repubblica.it/cronaca/2010/06/13/news/camerieri_cene_di_lusso_e_ragazze_tutti_i_favori_per_balducci_co-4799828/

Molestie sessuali, quattro sacerdoti sospesi nel Salento

Quattro anziani sacerdoti della diocesi di Nardò-Gallipoli, nel Salento, sono stati sospesi dai loro uffici pastorali dal vescovo, monsignor Domenico Caliandro, perchè coinvolti in episodi di molestie sessuali. La notizia è pubblicata oggi dalla Gazzetta del Mezzogiorno che spiega che, almeno finora, «non si parlerebbe di pedofilia ma di episodi di molestie e del venir meno dell’obbligo di castità da parte dei quattro sacerdoti». Storie analoghe compaiono nelle pagine dell’edizione di Lecce del ‘Nuovo Quotidiano di Puglia’ dove di parla di un prete che, d’accordo con il vescovo, si è sospeso dalle funzioni per un anno dopo che la donna con la quale avrebbe avuto una relazione, accecata dalla gelosia per le nuove frequentazioni femminili del prete, ha confessato a monsignor Caliandro di aver avuto una relazione con il prete. Il quotidiano riferisce anche che la curia di Nardò sta vigilando su presunte voci di pedofilia che riguardano un sacerdote, ma nello stesso pezzo si precisa che «si tratta di una vecchia storia che si ripropone» e si specifica che sull’episodio «non c’è nessuna denuncia ufficiale». Sul sacerdote sospettato non è stato adottato alcun provvedimento.
http://www.giornalettismo.com/archives/67393/molestie-sessuali-quattro-sacerdoti/

I pm di Palermo a Berlusconi: resisteremo

Di Matteo (Anm): "Mi chiedo con quale faccia continuino a collaborare con questo Governo i colleghi distaccati al ministero della Giustizia". PALERMO. "Continua la sistematica e violenta offensiva di denigrazione e isolamento di quei magistrati che credono ancora nel principio dell'uguaglianza di tutti davanti alla legge. Noi resisteremo perché crediamo nella Costituzione sulla quale abbiamo giurato". Lo ha detto il pm della Dda di Palermo Nino Di Matteo, presidente della Giunta distrettuale dell'Associazione Nazionale Magistrati, in merito alle ultime dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi che ha accusato i pm di volere sovvertire i risultati elettorali e ha auspicato una profonda riforma della giustizia."Mi chiedo con quale faccia - ha aggiunto - continuino a collaborare con questo Governo i colleghi distaccati al ministero della Giustizia che hanno giurato sulla stessa Costituzione".
http://www.gds.it/gds/sezioni/politica/dettaglio/articolo/gdsid/114799/

Mafia e appalti fra la Sicilia e la Toscana

Un consorzio, presieduto da uno degli arrestati, legava le aziende palermitane con quelle fiorentine. PALERMO. Un consorzio di 23 imprese con sede a Firenze e presieduto da uno degli arrestati. È uno dei retroscena che viene fuori dei primi interrogatori nei confronti degli imprenditori e esponenti mafiosi finiti in carcere nei giorni scorsi nell’ambito del blitz che ha permesso alla polizia di scoprire una fitta rete di nomi insospettabili partendo dalla figura di Vincenzo Rizzacasa, ingegnere, ex preside in un istituto superiore della provincia di Palermo.La Toscana, viene fuori, sarebbe stata una delle mete scelte dagli uomini ritenuti vicini ai boss per esportare i propri affari, mentre tra i business non andati a buon fine c’è la storia di una lottizzazione fallita a Carini, sulla costa del capoluogo.Altri dettagli nelle pagine del Giornale di Sicilia in edicola oggi.

Treni: da oggi in vigore orario estivo

MILANO - Da oggi entra in vigore l'orario estivo di Trenitalia. Tra le novita', il nuovo collegamento serale da Torino verso Bologna e Firenze e l'Alta Velocita' da Roma a Bolzano. Le ultime corse Frecciarossa tra Roma e Milano programmate per le 21, poi, circoleranno solo il venerdi' e la domenica, considerati giorni di maggiore affluenza. Tutte le informazioni sul sito di Trenitalia, www.trenitalia.com. (RCD)
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache/Treni-oggi-vigore-orario-estivo/13-06-2010/1-A_000111682.shtml

Berlusconi: oggi in Bulgaria e in Libia

ROMA - Silvio Berlusconi incotrera' oggi a Sofia il suo omologo bulgaro Boiko Borisov. Al termine della cerimonia, durante la quale entrambi prenderanno la parola, Berlusconi e Borisov avranno una colazione di lavoro. Subito dopo Berlusconi ripartira' da Sofia alla volta di Tripoli dove incontrera' il leader libico Muhammar Gheddafi. (RCD)
http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Politica/Berlusconi-oggi-Bulgaria-Libia/13-06-2010/1-A_000111684.shtml

Claps, figlio di ex pm di Potenza alla madre di Elisa: "Non accusi chi ha rischiato"

Potenza - (Adnkronos/Ign) - Francesco Cannizzaro, figlio dell'ex pm di Potenza Felicia Genovese, titolare dell'inchiesta su Elisa Claps da due giorni dopo la scomparsa della ragazza, ha scritto una lettera aperta alla madre di Elisa, Filomena Iemma Claps, pubblicata su ''Il quotidiano della Basilicata''. Negli scorsi giorni, senza mai nominarla, la madre di Elisa aveva detto di non perdonare il pm che indagò per gli errori commessi nelle indagini e si chiese come faceva a guardare i figli negli occhi. ''Gli occhi con cui quel pm guarda i suoi tre figli sono gli occhi di una donna che non ha nulla da rimproverarsi per quello che ha fatto nella vita, gli occhi di chi ha insegnato tanto ai suoi figli, con uno stile di dignità ed onestà, sempre'', scrive il figlio della pm, anche a nome dei fratelli Camillo e Caterina. ''Sono gli occhi dolci e giusti - aggiunge - di una madre che è l'orgoglio di noi tre figli, gli stessi occhi con cui la signora Filomena avrebbe guardato Elisa se qualcuno non gliela avesse atrocemente portata via''. ''Quello che fa male - scrive ancora Francesco Cannizzaro - è vedere una donna che ha perso una figlia in maniera tragica scagliarsi contro chi ha sacrificato la propria vita, anche rischiandola (il magistrato è stato a lungo sotto protezione, ndr), per la ricerca della verità sempre e comunque, con volontà e dedizione". Pubblicamente, tramite una lettera dei legali, il magistrato Felicia Genovese ha risposto intanto alle critiche sulla conduzione delle indagini. Due i punti principali: il mancato sequestro degli abiti sporchi di sangue di Danilo Restivo, accusato dell'omicidio, e la mancata acquisizione dei tabulati telefonici. Sulla questione dei vestiti l'ex pm di Potenza ha ricordato che assunse le indagini due giorni dopo la scomparsa e che il sequestro sarebbe stato un'iniziativa ''tardiva'' nonché ''incoerente'' con la testimonianza di un giovane condomino, Giovanni Carlone, che disse di aver visto la ragazza il giorno della scomparsa alle 13.40 vicino casa sua mentre a quell'ora Restivo era al pronto soccorso a medicarsi una ferita alla mano che, a suo dire (ma non fu creduto dal Tribunale), si procurò nelle scale mobili in costruzione a Potenza. La testimonianza di Carlone cade ora di fronte allo scenario prospettato dall'accusa che colloca l'omicidio di Elisa Claps tra le 11.30 e le 13.10 del 12 settembre 1993. Quanto alla questione dei tabulati, Genovese ha ricordato che allora il distretto telefonico di Potenza aveva una centrale analogica e non elettronica e i tabulati non si potevano quindi estrarre. Intanto, interviene l'avvocato della famiglia Claps, Giuliana Scarpetta, sulle indiscrezioni circa il mancato ritrovamento di dna di Danilo Restivo: "Come al solito è l'ennesimo depistaggio'', commenta con l'ADNKRONOS. "Sono anni - sottolinea - che abbiamo a che fare con i depistaggi. Sono ricorrenti nel tempo. Un'affermazione del genere non è veritiera perché l'incidente probatorio non è ancora concluso e non si conoscono ancora i risultati. Indiscrezioni di questo genere erano già uscite al momento del deposito della perizia autoptica. Già allora si disse che non è stato trovato il dna di Danilo Restivo ma l'anatomo-patologo Introna non aveva il compito di cercarlo. Doveva dare risposte sulle cause della morte, non sulla presenza di dna''. Lo chiarisce lo stesso Francesco Introna, dell'istituto di medicina legale di Bari. ''Compito mio non era quello di cercare il dna di terzi nell'autopsia di Elisa Claps'', spiega all'ADNKRONOS aggiungendo che "miei compiti erano l'identificazione della salma, che al momento del mio intervento non era ufficialmente riconosciuto come tutti sappiamo, e di stabilire cause e modi della morte. Non ho avuto il compito di cercare dna perché questa ricerca - sottolinea - si sta facendo a posteriori nell'incidente probatorio''. Nel documento di 250 pagine non si fa cenno al ritrovamento del dna di persone diverse dalla vittima.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Claps-figlio-di-ex-pm-di-Potenza-alla-madre-di-Elisa-Non-accusi-chi-ha-rischiato_531907495.html