giovedì 17 novembre 2011

Studenti: slogan anti-Monti, corteo fino al Senato Scontri a Milano, Torino, Palermo. Napoli: c'è De Magistris FOTO I cortei

International Students' Day, coinvolte 60 città italiane. "Gioiamo per la fine del governo Berlusconi e dei disastri del ministro Gelmini: basta con i tagli indiscriminati e trasversali, che hanno distrutto le scuole e le università".

Roma, 17 novembre 2011 - Oggi si celebral’International Students’ Day e in Italia in più di 60 città - da Bolzano a Palermo, passando per Torino, Padova, Bologna, Ancona, Roma, Napoli, Cagliari - glistudenti italiani scendono in piazza per chiedere “il diritto allo studio ed il libero accesso ai saperi”.

QUI ROMA - Corteo da piazza della Repubblica a piazza SS. Apostoli, al quale stanno partecipando anche i collettivi delle università, che si erano dati appuntamento alle 9 alla Sapienza. In contemporanea con la presenza di Monti al Senato, un gruppo di manifestanti di circa 200-300 persone, autorizzati dalla Questura, è giunto in Piazza Sant'Andrea della Valle a pochi metri dall'ingresso del Senato. Nessun incidente, solo un lancio di uova e arance - a scopo dimostrativo - contro la polizia in tenuta anti-sommossa. Tra gli slogan urlati dai manifestanti: "No alla Bce, no alla austerità" e "Noi la crisi non la paghiamo" per un sit-in. Gli studenti hanno poi deciso di indietreggiare da piazza Sant'Andrea della Valle, a Roma, e hanno imboccato corso Vittorio Emanuele per tornare verso l'università La Sapienza. In testa al corteo sempre i book block. Gli stessi che poco prima avevano fatto da scorta a un sessantenne disabile che sulla sua sedia a rotelle aveva ''sfidato'' il cordone delle forze esponendo un cartello in cui criticava ''il potere delle banche'' gridando lo slogan ''uguaglianza, giustizia e libertà''. ''Oggi ci siamo ripresi le strade della capitale che per troppo tempo ci sono state negate''. Questo il commentodegli studenti una volta lasciata l'area del Senato. Replica del sibndaco Alemanno: "'Anche se il corteo non è degenerato e ringrazio i manifestanti per aver isolato i violenti, gli studenti sono andati oltre l'autorizzazione della Questura e oltre il percorso prestabilito che era già impattante per la città''. In effetti, durante le prime fasi del corteo, poco dopo la partenza da piazzale Aldo Moro, c'erano stati attimi di tensione tra i manifestanti che hanno isolato un gruppetto di giovani con i volti coperti. Gli studenti universitari e medi, provenienti dalla Sapienza, si erano uniti ai Cobas, nei pressi della Stazione Termini. Totale: duemila persone. Ad aprire il corteo i ‘book block’, ragazzi che issano i loro ‘scudi letterari’ su cui sono riportate nomi e frasi dei classici della letteratura. Disagi al traffico in particolare nel quartiere Prati e nella zona del Muro Torto si sono verificati per mini-cortei degli studenti superiori destinazione La Sapienza.

QUI TORINO - Sale la tensione alla manifestazione di protesta degli studenti a Torino. Un gruppo di dimostranti ha tentato di forzare un cordone delle forze dell’ordine nel centro della città, con l’obiettivo di dirigersi verso la sede della Banca d’Italia. I manifestanti sono stati respinti e alcuni hanno lanciato bottiglie e uova contro le forze dell’ordine. La Questura parla di “primi feriti fra le forze di polizia”. Lievemente ferito un ragazzino, probabilmente minorenne, durante la manifestazione degli studenti in corso a Torino. Secondo la ricostruzione delle Forze dell'ordine il ragazzo ha aggredito alle spalle un funzionario di Polizia colpendolo diverse volte con un tubo e, nel tentativo di divincolarsi dagli agenti che cercavano di fermarlo, è caduto battendo la testa su una transenna presente in piazza Carignano. E' successo mentre il corteo tentava di deviare per la quarta volta dal percorso per raggiungere la sede di Bankitalia. Nello specifico, riferiscono le forze dell'ordine, il ragazzo ha colpito la schiena, la mano e il casco di protezione dell'agente. Il funzionario è ricorso alle cure mediche. Lievemente contuso anche il giovane, che si è però dileguato prima dell'arrivo dei soccorsi. In mattinata un insegnante si è arrampicato sull’Arco Olimpico del Lingotto per protestare "contro i tagli alla scuola pubblica". Volfango Sbodio, 62 anni, che insegna diritto dell’economia all’istituto Luxemburg ed è esperto di arrampicata sportiva, ha utilizzato imbragatura, corde e staffe e ha affisso manifesti e bandiere dei Cobas sulla struttura metallica che e stata realizzata per celebrare i Giochi olimpici del 2006. Sbodio non è nuovo a proteste di questo tipo: il 15 ottobre 2010 salì, passando dall’esterno, sul tetto della scuola in cui insegna. ‘’Chiedo al nuovo governo Monti che faccia qualcosa di nuovo - dice Sbodio - e che faccia pagare la crisi a chi l’ha provocata’’. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco.

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http://qn.quotidiano.net/cronaca/2011/11/17/621099-studenti_piazza_profumo_pensaci.shtml

Tribunale di Gomorra, è fuga di giudici A Santa Maria Capua Vetere attività sempre più difficile

Santa Maria Capua Vetere, 17 novembre - Subito un caso emblematico per il nuovo ministro della giustizia, Paola Severino. Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere si sta progressivamente svuotando e fare i processi ai criminali di Gomorra si annuncia sempre più difficile. Anzi, proprio nel momento in cui sarebbe necessario il massimo impegno per contrastare i clan e la criminalità comuune (di oggi la scoperta di un altro bunker utilizzato dai latitanti del clan dei casalesi), sette magistrati (cinque giudici e due pm) sono in uscita dal Palazzo di Giustizia e al momento non ci sono candidati alla sostituzione. Così la sottosezione dell'Associazione magistrati si è rivolta al Csm, al ministro della Giustizia e alle giunte centrale e distrettuale nella speranza di un intervento risolutore. ''L'ultimo bollettino per i tramutamenti - è scritto in un documento a firma del presidente, Anna Rita Motti, e del segretario, Ilaria Sasso del Verme - è andato del tutto deserto. E, davvero, occorre che su questo dato ci si ponga delle serie domande nel tentativo di fornire altrettanto serie risposte. A seguito dei recenti tramutamenti, in pratica, il Tribunale perderà ulteriori cinque unità e la Procura due, senza che alcuno venga a colmare i vuoti".

PROCESSI IMPORTANTI - D'altro canto, dalla lettura dei flussi degli uffici giudiziari sammaritani emerge con evidenza come nel corso degli ultimi anni il numero degli affari, civili e penali, sia esponenzialmente cresciuto, "anche sotto il profilo qualitativo, in maniera inversamente proporzionale allo stanziamento di risorse per la giustizia''. ''Perciò - prosegue la nota - i carichi di lavoro per ciascun magistrato, ad organici sostanzialmente invariati, risultano sempre più insostenibili; il personale amministrativo sempre più insufficiente; il servizio giustizia sempre più inadeguato, nonostante gli sforzi profusi da tutti gli operatori del settore, ben al di là di quanto possa pretendersi.

CLIMA DI INSICUREZZA - Il quadro disegnato è a dir poco allarmante: "Tutto quanto sinora detto è aggravato dalle preoccupanti condizioni dell'edilizia giudiziaria, che incidono sull'efficienza e sul decoro dell'amministrazione della giustizia, nonché - profilo non meno rilevante - sulla sicurezza di tutti gli operatori''. Problemi già segnalati più volte, sottolineano con amarezza Motti e Sasso del Verme, ma rimasti sempre lettera morta. Il documento ora ''intende rappresentare agli organi in indirizzo il serio disagio proveniente da chi tuttavia ha costantemente profuso il proprio lavoro, certamente al di là dell'esigibile e spesso oltre le proprie forze''.

NUMERI - Le difficoltà appaiono evidenti se si guardano le cifre. Presso il Tribunale di Santa Maria pendono 90.532 procedimenti civili, di cui 32.337 di lavoro e previdenza, e 57.285 procedimenti penali. L'organico è composto da 94 magistrati, di cui un presidente, otto presidenti di sezione, un presidente della sezione lavoro, 71 giudici e 13 giudici della sezione lavoro. ''Con gli esodi che si avranno a seguito dell'ultimo bollettino - avverte la sottosezione dell'Anm - senza che alcuno dei posti contemporaneamente messo a concorso sia stato coperto (13 per il Tribunale ordinario, due per la sezione lavoro), le vacanze ammontano a 21 su 94''. Una situazione assai diversa da quella che, nel recente passato, il ministro Maroni vantava come ''il modello Caserta da esportare''. E in molti si chiedono a cosa serva reprimere gli illeciti e arrestare chi delinque se poi non si riesce a fare i processi. I clan casalesi, nel dubbio, ringraziano.

Cortei studenti, scontri a Milano e Torino, feriti

MILANO/TORINO (Reuters) - Mentre gli studenti hanno sfilato in numerose città d'Italia per la giornata internazionale del diritto allo studio, a Milano e Torino ci sono stati scontri tra le forze dell'ordine e giovani che volevano protestare contro l'università di cui è presidente il nuovo capo del governo e contro Bankitalia.

Lo riferiscono polizia e testimoni.

A Milano la polizia ha caricato un corteo di studenti che voleva dirigersi verso l'università Bocconi, di cui è presidente il neo-premier Mario Monti.

Durante gli scontri, tra corso di Porta Romana e via Santa Sofia, un operatore video del Fatto Quotidiano è rimasto ferito lievemente alla testa, ha detto la polizia.

In precedenza la polizia, dopo che gli studenti avevano lanciato fumogeni contro gli agenti, aveva effettuato una carica di alleggerimento tra via Molino delle Armi e corso Italia, per contenere i manifestanti all'interno del corteo.

In un comunicato, i collettivi studenteschi hanno detti che al corteo hanno partecipato 10.000 persone e hanno rivendicato le scritte spray lasciate sulle vetrine di agenzie bancarie, in particolare Intesa San Paolo - di cui era amministratore delegato il neo-ministro allo Sviluppo Corrado Passera - e Unicredit.

Il nuovo ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, ha commentato i fatti di oggi, dicendo di essere disponibile al dialogo e l'ascolto, "ma con la stessa decisione voglio condannare nella maniera più ferma ogni violenza, a persone e cose", come si legge in un comunicato.

A Torino, il corteo di studenti e sindacati di base che era partito insieme da piazza Arbarello, si è diviso. Mentre il grosso dei manifestanti è giunto pacificamente fin davanti all'Unione Industriali (dove ha appeso uno striscione con scritto "Anche i Monti crolleranno", rivolto polemicamente al presidente del Consiglio), sindacalisti di base e militanti di estrema sinistra hanno cercato a più riprese di raggiungere la sede torinese di Bankitalia.

Negli scontri che ne sono seguiti, un giovane ha colpito con un tubo un funzionario di polizia che aveva fermato un altro manifestante, secondo quanto ha riferito la polizia. L'aggressore è rimasto a sua volta ferito sbattendo col capo contro una transenna, ma è poi riuscito a fuggire prima che gli agenti lo fermassero. Continua...

http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE7AG05720111117

Win for Life, Gratta e Vinci, SuperEnalotto: dove finiscono i soldi delle lotterie?

Lo Stato incassa miliardi di euro dall'attività di lotto e lotterie ma come vengono impiegate tali somme?

Ogni volta che entro in una tabaccheria o in un bar sono attorniata da decine di persone anonime, con il capo chino, impegnate a giocare al Gratta e Vinci; altri provano con il superenalotto oppure con il lottoma anche con Win for Life e tra poco si riprende con la Lotteria Italia. A questi si aggiungono lescommesse legate agli eventi sportivi, le scommesse online, il poker.

In Italia si gioca tantissimo e gli italiani confidano di trovare soluzione ai loro problemi affidandosi alla dea bendata. In questa sede non voglio affrontare le implicazioni morali e sociali del fenomeno, fermo restando idisastri che una dipendenza dal gioco può provocare.

E' noto che per alcuni giochi, come il superenalotto, la percentuale del montepremi in palio è di gran lunga inferiore rispetto alle quote giocate, per cui c'è da aspettarsi che l'attività di lotto e lotterie sia piuttosto redditizia per lo Stato ma anche per la società che gestisce queste attività per conto dello Stato,Lottomatica Group. Sono andata a guardarmi un po' le cifre del gruppo relative all'ultimo trimestre ed è confortante vedere che in Italia non tutto va male.
Anzi, il gruppo Lottomatica si trova in pieno trend di crescita, con risultati record e il titolo va a gonfie vele in Borsa. E questo non può che fare piacere. Inoltre, il gruppo presenta un bilancio sociale in cui vengono descritte le iniziative a favore dell'ambiente. Fin qui tutto bene. Poiché si tratta di un gruppo, in Lottomatica confluiscono altre società, tutte accomunate dalla gestione di attività legate a giochi e lotterie varie. In particolare, Lottomatica è la concessionaria esclusiva per lo Stato italiano in tale settore, per cui se vanno bene le casse di Lottomatica, dovrebbero andare bene anche le casse dello Stato nell'ambito delle comuni attività.
A questo punto, la domanda sorge spontanea: ma dove finiscono i soldi che lo Stato ricava da lotto, lotterie e giochi vari? Tanto per fare un esempio, una quota di tali soldi dovrebbe affluire ad un apposito fondo presso il Ministero dei Beni Culturali per essere utilizzata per la salvaguardia del patrimonio artistico. Non mancano progetti di finanziamento per la ricostruzione post terremoto in Abruzzo, previsti da appositi decreti legge.
Eppure, visto lo stato di notevole degrado del patrimonio artistico italiano e i ritardi della ricostruzione in Abruzzo, c'è qualche beneficiario che abbia usufruito di tali somme finora? C'è qualcuno in grado di sapere come stiano effettivamente le cose? Archiviato il governo Berlusconi, confidiamo in una stagione di maggiore trasparenza anche in questo campo. Tra i molteplici compiti e responsabilità che incombono sul neonato governo Monti, ci auguriamo che possa essere trovato il tempo necessario anche per rispondere a questa domanda che non sembra tanto campata in aria.
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Monti Bildelberg, Trilaterale e Goldman Sachs: le patacche dei complottisti

Sebbene abbia un curriculum di tutto rispetto e goda di una reputazione più che ottima in tutto il mondo, il neo presidente del Consiglio Mario Monti, pur non avendo fatto cenno a uno solo dei provvedimenti che intenderà attuare, già spacca l’opinione pubblica. Non trovando quindi materia per fare il solito processo alle intenzioni, come tanto piace fare a quegli italiani che di intenzioni vivono e di intenzioni muoiono, i detrattori di Monti hanno posto l’attenzione su tre aspetti particolari della sua biografia: la carica di rappresentante europeo della commissione Trilateral; l’advisor della Goldman Sachs; il ruolo di membro del gruppoBildelberg.

Questi tre gruppi, secondo quelli che comunemente vengono definiti “complottisti”, sarebbero gli artefici di un Golpe Globale ai danni delle masse. In effetti ci sono da notare alcune strane coincidenze. Mario Draghi, attuale presidente della Banca centrale Europea, dal 2002 al 2005 è stato vicepresidente e membro del management Committee Worldwide della Goldman Sachs. Del premier Mario Monti abbiamo già detto. Lucas Papadémos, il neo premier greco, ha anche lui lavorato per Goldman Sachs ed è membro della Trilateral. Ma, senza scavare molto, si trovano di questi legami anche per altri illustri personaggi come Giulio Tremonti, Romano Prodi, Massimo Tononi, Gianni Letta, Angela Merkel, Margareth Tatcher e via dicendo. Come spiegare tutte queste coincidenze? Semplicemente riconoscendo che non sono coincidenze.

Gli incontri che avvengono in seno alla commissione Trilateral o al gruppo Bildelberg sono occasioni in cui vari leader politici, intellettuali, affermati tecnocrati ed economisti si confrontano su tematiche di interesse sovranazionale, tenendo conto delle interconnettività dei fenomeni economico-finanziari che il capitalismo finanziario e la globalizzazione si portano dietro. Lo stesso vale per gli economisti provenienti da Goldman Sachs che, come afferma Franco Reviglio, professore alla Facoltà di Economia dell’Università di Torino, ai microfoni di Rainews24, non hanno alcun tipo di rapporto con le banche d’affari, principali imputate per la crisi che stiamo vivendo, anche perché gli economisti ricoprono solitamente il ruolo di advisor, consulenti. Tuttavia, e torniamo al Golpe Globale, ciò non ha impedito ai più lungimiranti di ammorbarci con ricostruzioni che a definire fantasiose si fa un torto alla semantica. Si parla infatti di unNuovo Ordine Mondiale, di una élìte massonica che, in virtù di un Disegno Globale, intende sottomettere artatamente le Masse del mondo, decidendo del Bene e del Male. Un ‘deus ex machina’ oscuro che intende minare la sovranità degli Stati per attuare il suo progetto di Dominio sulla Terra.

Non ci vuole particolare ingegno per capire che sono un mucchio di fregnacce. E tuttavia duole constatare che queste fregnacce trovano un largo seguito, soprattutto in rete, complice anche l’attivismo di certi blogger che definire pataccari è poco. La presentazione di certe informazioni, senza un’opera di mediazione da parte dei blogger (e qui si potrebbe aprire un capitolo sull’informazione on-line) e dei ‘giornalisti’ web, può evidentemente alimentare fenomeni di disinformazione molto pericolosi. Lo si è ben visto quando, nell’ultima puntata di Servizio Pubblico, il risultato del sondaggio sull’ipotesi di un governo tecnico a guida Monti, sebbene all’inizio fosse favorevole, si è capovolto non appena il blogger Claudio Messora ha citato i legami tra Monti e i tre enti succitati. Santoro ha lasciato sommessamente intendere che era una visione complottista, mentre Vittorio Feltri non ha preso in considerazione il legame affermando, in un sussulto di pragmatismo, che la causa della crisi italiana è ildebito pubblico, causato da una cattiva amministrazione da parte delle nostre classi politiche. Niente di più, niente di meno.

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http://www.agoravox.it/Monti-Bildelberg-Trilaterale-e.html

Dopo Fossati, lascia anche Guccini? "Sono stanco, basta concerti"

Il cantautore emiliano, attualmente in tour in Italia, confessa che sta pensando di ridurre, o forse abbandonare, l'attività live. E annuncia un nuovo albumdi MICHELE BUGLIARI

IVANO FOSSATI da poco ha annunciato di avere deciso di abbandonare l'attività discografica e i concerti. Ora arriva l'annuncio di Francesco Guccini che ha dichiarato di essere stanco dell'attività dal vivo, visti i suoi 70 anni e che molto probabilmente i suoi prossimi due concerti saranno anche gli ultimi. Gli appassionati dei live del grande cantautore modenese, quindi, faranno bene a segnarsi queste due date: il 26 novembre, a Jesolo (Venezia) e il 3 dicembre, a Bologna, perché potrebbero essere le ultime. Gli anni passano e i grandi della canzone d'autore invecchiano, per tanto è anche naturale che arrivi la scelta di interrompere le attività concertistiche. "Mi esibirò a Jesolo e a Bologna - dice Guccini - e poi probabilmente chiuderò con i concerti". Insomma il padre de "La locomotiva" ci sta pensando seriamente ma la decisione non è ancora stata presa in modo definitivo. Abbandonerà definitivamente il palcoscenico? "Forse, è probabile... Ma non ancora del tutto sicuro. Sono un po' stanco di fare concerti ma nel contempo mi piace ancora moltissimo. Il pubblico è sempre numerosissimo ed eccezionale. E' solo che faccio sempre più fatica. Forse ne farò qualcuno in meno di concerto. Forse farò un disco e lo presenterò con qualche esibizione. L'età suggerisce prima o poi di smettere. Non posso continuare sino alla fine. Diciamo che è una decisione in bilico". Il padre della canzone d'autore però sostiene che anche se dovesse mettere la parola fine alla sua attività live non per questo smetterà di fare dischi. Ed è dal 2004 che i fans attendono un nuovo album, nonostante due canzoni inedite presentate negli ultimi tour. "Ora siamo a quota cinque canzoni nuove - afferma l'autore di Il vecchio e il bambino - e all'inizio dell'anno prossimo spero di poter entrare in studio per il nuovo disco". Gli appassionati di Guccini è da anni che sperano invano di sentirlo cantare dal vivo L'avvelenata ma il miracolo non si compirà nemmeno nei due prossimi e forse ultimi concerti. "No, L'avvelenata - dichiara il cantautore - non è in scaletta. Abbiamo messo insieme una lista di brani con pezzi che non facevo più da tempo e poi con i classici. Ci sarà Lettera, Canzone per un'amica, La locomotiva, ma anche Canzone dei 12 mesi e Canzone per Piero".

A Santoro staccano di nuovo le reti

Altro attacco ai ripetitori delle emittenti che trasmette Servizio Pubblico

Nuovo attacco nel giro di una settimana contro il circuito di emittenti che trasmette ‘Servizio pubblico’, il programma multipiattaforma di Michele Santoro. Dopo il furto di due trasmettitori di Telelombardia di giovedi’ scorso, questa notte e’ stato compiuto un attentato incendiario ai danni di alcuni ripetitori dell’emittente trentina Rttr, sul monte Calisio, e il segnale e’ stato spento per motivi di sicurezza. Stasera, dunque, in Trentino non sara’ possibile seguire la terza puntata della trasmissione.

IL NUOVO CASO – Un nuovo danno per il pubblico che segue Santoro: se i trasmettitori di Telelombardia trafugati una settimana fa garantivano una copertura per circa 500 mila telespettatori, giovedi’ scorso Rttr e’ risultata l’emittente con lo share regionale piu’ alto. Intitolata ‘La democrazia’ e dedicata alla nascita del governo Monti, la puntata di stasera di ‘Servizio pubblico’ ospitera’ Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori, e il sindaco di Verona Flavio Tosi. Spazio anche alle analisi di Tito Boeri e Federico Rampini e alle testimonianze in studio degli studenti di Roma e delle lavoratrici della Best di Montefano. (ANSA)

“Le nomine in Rai? Le faceva Marina B.”

Corradino Mineo lo dichiara a KlausCondicio

“Temo che nell’ultimo periodo le nomine in Rai siano state fatte da Marina Berlusconi”. Lo ha dichiarato il direttore di RaiNews 24 Corradino Mineo, ospite di KlausCondicio, il programma di Klaus Davi su YouTube.

GRAVI ACCUSE - Alla domanda del conduttore: “Non ritiene che la sua sia una accusa molto grave?” Mineo ha risposto: “Si è grave, ma ritengo che sia cosi”. E aggiunge: “Il premier al massimo si occupava personalmente di alcune scelte, come per esempio quella di Minzolini. Per il resto anche andare da Paolo Romani era meglio che andare da Berlusconi”. Mineo ha rivelato che “anche esponenti di sinistra sono andati a palazzo Chigi. Ma non mi faccia fare i nomi”.

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http://www.giornalettismo.com/archives/169533/le-nomine-in-rai-le-faceva-marina-b/

Russia: multe a chi si manifesta pubblicamente gay. Legge proposta dal partito Russia Unita

Russia: multe a chi si manifesta pubblicamente gay
Il partito Russia Unita ha presentato al parlamento di San Pietroburgo un disegno di legge per multare gay e lesbiche che manifestano apertamente il loro orientamento sessuale. Il documento propone di vietare i gay pride e altre manifestazioni o convegni che parlino della comunità Lgbt (lesbo, gay, bisexual e transgender) il cui stile di vita possa essere osservato da minori.
Il disegno di legge equipara l’omosessualità alla promozione della pedofilia,considerata reato penale.
La legge, approvata in prima lettura, lo scorso 15 Novembre, con 37 voti a favore e una astensione, prevede multe da tremila a cinquemila rubli (da 72 a 120 euro) per i singoli e sino a 50 mila rubli (1200 euro) per le organizzazioni che promuovono pubblicamente tali attività.
Prima di diventare legge, il testo dovrà passare altre due letture, le cui date non sono ancora state fissate. "La crescente popolarità delle deviazioni sessuali influenza i nostri bambini in modo negativo", ha denunciato l'autore del testo, Vitaly Milonov, deputato di Russia Unita. .
Gli attivisti gay hanno definito la legge ''medioevale'' e ''trovata pre-elettorale'' per rafforzare il partito putiniano Russia Unita (promotore dell'iniziativa) e hanno preannunciato ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo.
Pur essendo stata abolita nel 1993 come reato, l'omosessualità è rimasta in Russia sino al 1999 nella lista delle malattie mentali.

Grecia: oltre 40.000 in piazza contro misure austerita', scontri a Atene

Milano, 17 nov - Circa 30.000 persone sono scese in piazza oggi ad Atene e oltre 15.000 a Salonicco per protestare contro le nuove misure di austerita' varate dal governo nell'ambito del piano di riduzione del debito concordato con l'Unione Europea. Secondo quanto riportato dai media locali, ci sono stati diversi episodi di scontri con la polizia specialmente ad Atene dove il corteo dei manifestanti ha attraversato Piazza Syntagma, dove si trova il Parlamento, per terminare poi la marcia di fronte all'ambasciata americana. La manifestazione era stata indetta come ogni anno per commemorare la repressione della rivolta studentesca da parte della giunta militare nel 1973. Il corteo termina ogni anno di fronte all'ambasciata americana per denunciare il ruolo della Cia nella presa del potere da parte della giunta dei colonnelli, che rimasero al potere dal 1967 al 1974. Secondo le testimonianze dei media, i manifestanti hanno lanciato pietre contro la polizia che ha caricato usando lacrimogeni. Infrante anche le vetrine di numerosi negozi che si trovavano lungo il percorso con mazze di legno. Corrado Poggi cop-Y- c.poggi@ilsole24ore.com 17-11-11 19:17:25 (0408) 3

Roma: Alemanno, fino al 31 dicembre cortei solo il sabato

Roma, 17 nov. (Adnkronos) - "I percorsi scelti sono quelli con il minore impatto di commercio e di traffico. I cortei si svolgeranno solo di sabato, l'ordinanza prevede una deroga per i soli giorni festivi e per le sole manifestazioni sportive e religiose. Questa ordinanza e' temporanea, devo confrontarmi col ministro degli Interni per vedere se si possono stabilire delle regole di carattere nazionale. C'e' comunque il massimo rispetto del diritto a manifestare e del diritto di avere regole. Quanto avvenuto stamattina dimostra che la mancanza di regole crea un crescendo di manifestazioni spesso ingovernabili. Anche se la manifestazione non e' degenerata, basta per farci dire che c'e' bisogno delle regole". Lo ha dichiarato il sindaco di Roma Gianni Alemanno. L'ordinanza, che avra' vigore fino al 31 dicembre 2011, prevede che le manifestazioni statiche saranno possibili nelle seguenti aree: piazza Bocca della Verita', piazza Santi Apostoli, piazza della Repubblica, Circo Massimo, piazza Farnese, piazza San Giovanni, piazza del Popolo e sedi istituzionali (secondo le prescrizioni della Questura di Roma).

'Caro Silvio, aiutami'. Lele Mora scrive a Berlusconi per appoggio finanziario

Milano, 17 nov. (Adnkronos) - Si è rivolto direttamente a Silvio Berlusconi per chiedere un ulteriore aiuto economico, dopo il fallimento delle sue società, Lele Mora, il manager dei vip condannato a 4 anni e 3 mesi per bancarotta.

All'ex premier il manager ha inviato una lettera sabato scorso il cui contenuto resta off limits anche perché, per Mora, è stata sospesa la censura della corrispondenza.

A parlare della lettera è stato lo stesso Lele Mora sentito, su sua richiesta, lunedi scorso dai magistrati milanesi. Intanto il manager resta in carcere e i suoi difensori hanno rinnovato la richiesta degli arresti domiciliari al gup Elisabetta Meier. Nei giorni scorsi Mora aveva messo a disposizione una Mercedes da 110 mila euro e la sua casa in Svizzera, ma nonostante queste offerte la Procura continua a restare del parere che l'agente dei vip debba restare in carcere, anche per accertare se alle offerte seguono poi i fatti.

Delitto Calvi, definitive le tre assoluzioni. Inammissibile ricorso Procura Roma

Roma, 17 nov. (Adnkronos) - Sono definitive le assoluzioni accordate in appello a Flavio Carboni, Ernesto Diotallevi e Pippo Calò per il delitto Calvi. Lo ha stabilito la Prima sezione penale della Cassazione. La Prima sezione penale della Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Roma che chiedeva l'annullamento delle tre assoluzioni relativamente all'omicidio di Roberto Calvi, il banchiere coinvolto nel crack del Banco Ambrosiano e trovato impiccato a Londra sotto il ponte dei Frati neri venti anni fa.

La Cassazione, dunque, dopo venti anni ha messo la parola fine alla vicenda Calvi. La tesi della Procura di Roma non ha fatto breccia presso i giudici di piazza Cavour. Ricorrendo in Cassazione, il pm Luca Tescaroli aveva sostenuto che "la soppressione del banchiere avrebbe assicurato a Carboni l'impunità per il delitti di bancarotta del Banco Ambrosiano e di riciclaggio in cui è risultato coinvolto e avrebbe reso più difficile individuare le sue responsabilità". Il 3 novembre scorso la Procura della Cassazione aveva chiesto di annullare con rinvio le tre assoluzioni.

Occupy, in centinaia verso Wall Street: disordini con la polizia e decine di arresti

New York, 17 nov. (Adnkronos/Ign) - Centinaia di indignati sono scesi di nuovo in strada a New York, in direzione di Wall Street, due giorni dopo lo sgombero forzoso di Zuccotti Park da parte della polizia. Il movimento "Occupy Wall Street", tramite le reti sociali sul web, ha chiamato al blocco del distretto finanziario, ma altre manifestazioni sono state indette anche in altre citta' degli States per celebrare i due mesi dalla nascita del movimento.

Stando alla Cnn, a New York sono stati effettuati decine di fermi dalla polizia che aveva rafforzato le misure di sicurezza intorno alla Borsa, transennata da due mesi. Agenti in tenuta anti-sommossa sono stati schierati per impedire l'accesso nel centro del distretto finanziario e chi doveva entrare per recarsi a lavorare e' stato sottoposto a controlli accurati. Tra i manifestanti fermati, anche un capitano della polizia di Filadelfia in pensione, Ray Lewis.

L'arresto dell'ex poliziotto di Filadelfia Lewis da parte dei colleghi di New York mentre partecipa alle proteste viene stigmatizzato su Twitter con la parola "vergogna" dal movimento Occupy Wall Street.

Secondo il portavoce della polizia, Paul Browne, i fermati sono una sessantina e almeno quattro agenti sono stati trasferiti in ospedale su una ambulanza dopo essere stati raggiunti da una sostanza liquida non indentificata.

Nelle prime ore di questa mattina, riporta ancora la Cnn, il vice sindaco di New York Howard Wolfson aveva affermato che "se la gente vuole manifestare pacificamente, ha diritto di farlo", avvertendo pero' che "se la gente infrange la legge, dovremo intervenire".

Manifestazioni si sono svolte in molte altre citta' degli Stati Unit. A Dallas,riporta la Cnn, diciotto gli arresti effettuati dalla polizia, intervenuta nella notte per sgomberare un sit-in vicino al municipio. Chi si rifiutava di andar via entro i 90 minuti annunciati con il megafono e' stato fermato.

A Portland, nell'Oregon, e' stata indetta una marcia, mentre a Los Angeles i manifestanti si sono dati appuntamento in piazza per poi bloccare l'incrocio tra Figueroa e la 4th Street. Altre manifestazioni sono previste a Boston e Minneapolis.

Nucleare, Clini: ''Sì ma a certe condizioni''. Pd e Idv: ''C'è già stato un referendum''

(Xinhua)
Roma, 17 nov. (Adnkronos/Ign) - Favorevole al ritorno del nucleare anche se a determinate condizioni. Così si dichiara il neoministro dell'Ambiente Corrado Clini intervenendo alla trasmissione radiofonica "Un giorno da pecora" su Rai Radio2. "Il ritorno al nucleare è un'opzione sulla quale bisognerebbe riflettere molto - ha detto Clini - anche se quello che è avvenuto in Giappone ha scoraggiato. Però di base la tecnologia nucleare rimane ancora, a livello globale, una delle tecnologie chiave. Quindi sì a certe condizioni".

Le reazioni non si sono fatte attendere. "Spiace rilevare che il nuovo ministro dell'Ambiente Clini guarda indietro piuttosto che al futuro del Paese. Non comprendiamo bene i suoi riferimenti a un ipotetico ritorno al nucleare, dopo la tragedia di Fukushima e la sonora bocciatura degli italiani con il referendum del giugno scorso" ha commentato il responsabile Ambiente del Partito Democratico Stella Bianchi.

Analogamente Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, ha ricordato che "sul nucleare gli italiani si sono espressi con chiarezza e lo hanno rispedito al mittente senza possibilità di equivoco. Mi auguro che il neoministro Corrado Clini non sprechi un solo attimo del suo tempo su un binario morto come il nucleare. Una scelta sbagliata, insicura e antieconomica per l'Italia".

A stretto giro la replica anche dell'Idv. ''Se il buongiorno si vede dal mattino oggi non è un buon giorno per l'ambiente - ha dichiarato Antonio Di Pietro - Alla prima dichiarazione pubblica il ministro Corrado Clini ha già sbagliato due volte. In primo luogo perché ritiene che in Italia bisogna considerare l'opzione nucleare, in secondo luogo perché, esercitando uno strumento di democrazia diretta, il popolo italiano ha bocciato con il 95% questa tecnologia obsoleta e pericolosa. Mi auguro che questo governo rispetti la volontà dei cittadini''.

Sulla stessa scia il giudizio dei Verdi. "Dispiace dover essere noi a ricordare al neo ministro dell'Ambiente Corrado Clini che lo scorso 12 e 13 di giugno 27 milioni di italiani attraverso un referendum hanno detto no al ritorno del nucleare in Italia - dice il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli - Si tratta di una espressione chiara ed inequivocabile, espressa attraverso un istituto costituzionale che non può essere né ignorato né aggirato". Aggiunge Bonelli: "Se in materia energetica il neoministro dell'Ambiente intende riaprire il dibattito 'nucleare sì' o 'nucleare no' si parte con il piede sbagliato. L'esito del referendum del 12 e 13 novembre va rispettato a partire da chi rappresenta la Repubblica nelle istituzioni".