giovedì 17 novembre 2011

Nucleare, Clini: ''Sì ma a certe condizioni''. Pd e Idv: ''C'è già stato un referendum''

(Xinhua)
Roma, 17 nov. (Adnkronos/Ign) - Favorevole al ritorno del nucleare anche se a determinate condizioni. Così si dichiara il neoministro dell'Ambiente Corrado Clini intervenendo alla trasmissione radiofonica "Un giorno da pecora" su Rai Radio2. "Il ritorno al nucleare è un'opzione sulla quale bisognerebbe riflettere molto - ha detto Clini - anche se quello che è avvenuto in Giappone ha scoraggiato. Però di base la tecnologia nucleare rimane ancora, a livello globale, una delle tecnologie chiave. Quindi sì a certe condizioni".

Le reazioni non si sono fatte attendere. "Spiace rilevare che il nuovo ministro dell'Ambiente Clini guarda indietro piuttosto che al futuro del Paese. Non comprendiamo bene i suoi riferimenti a un ipotetico ritorno al nucleare, dopo la tragedia di Fukushima e la sonora bocciatura degli italiani con il referendum del giugno scorso" ha commentato il responsabile Ambiente del Partito Democratico Stella Bianchi.

Analogamente Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, ha ricordato che "sul nucleare gli italiani si sono espressi con chiarezza e lo hanno rispedito al mittente senza possibilità di equivoco. Mi auguro che il neoministro Corrado Clini non sprechi un solo attimo del suo tempo su un binario morto come il nucleare. Una scelta sbagliata, insicura e antieconomica per l'Italia".

A stretto giro la replica anche dell'Idv. ''Se il buongiorno si vede dal mattino oggi non è un buon giorno per l'ambiente - ha dichiarato Antonio Di Pietro - Alla prima dichiarazione pubblica il ministro Corrado Clini ha già sbagliato due volte. In primo luogo perché ritiene che in Italia bisogna considerare l'opzione nucleare, in secondo luogo perché, esercitando uno strumento di democrazia diretta, il popolo italiano ha bocciato con il 95% questa tecnologia obsoleta e pericolosa. Mi auguro che questo governo rispetti la volontà dei cittadini''.

Sulla stessa scia il giudizio dei Verdi. "Dispiace dover essere noi a ricordare al neo ministro dell'Ambiente Corrado Clini che lo scorso 12 e 13 di giugno 27 milioni di italiani attraverso un referendum hanno detto no al ritorno del nucleare in Italia - dice il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli - Si tratta di una espressione chiara ed inequivocabile, espressa attraverso un istituto costituzionale che non può essere né ignorato né aggirato". Aggiunge Bonelli: "Se in materia energetica il neoministro dell'Ambiente intende riaprire il dibattito 'nucleare sì' o 'nucleare no' si parte con il piede sbagliato. L'esito del referendum del 12 e 13 novembre va rispettato a partire da chi rappresenta la Repubblica nelle istituzioni".

Nessun commento:

Posta un commento