Raggiunto il numero di firme valide per la legge di iniziativa popolare sui trattati internazionali, sulle basi e le servitù militari Il Servizio Testi Normativi del Parlamento, a cui lo scorso 7 agosto abbiamo consegnato le firme, ci ha comunicato l'effettivo raggiungimento del numero di firme valide: la Legge d'Iniziativa Popolare sui trattati internazionali, sulle basi e servitù militari ha ora tutti i crismi ed il diritto di essere discussa in Parlamento. Grande è la soddisfazione tra le realtà che hanno costituito il Comitato Promotore della Legge, tra le quali la Rete nazionale Disarmiamoli! Soddisfazione amplificata dal successo di una campagna gestita in una delle fasi più difficili della storia della Repubblica, a cavallo di elezioni generali che hanno cambiato profondamente lo scenario parlamentare e politico del paese. In questi mesi di disincanto, sbandamento ed apparente riflusso centinaia di militanti - espressione di varie aree politico/culturali interne al movimento nowar italiano - sono andati controcorrente, proponendo in tutto il paese iniziative, dibattiti, conferenze e banchetti su uno dei temi principali della lotta contro la guerra: il NO alla presenza di oltre 140 basi militari U.S.A. e N.A.T.O. sui nostri territori. L'importanza strategica per i "signori della guerra" statunitensi ed europei di queste basi insediate in Italia è quotidianamente sotto gli occhi di tutti, come dimostrato dall'ultima guerra in Georgia: mentre Berlusconi nella vicenda caucasica si atteggia a ruolo di "mediatore"( a probabile protezione di personalissimi affari di famiglia ), le truppe georgiane sono rifornite d'armi e tecnologia militare da navi a stelle e strisce caricate nella base U.S.A. di camp Darby. Così gli accordi per il cosiddetto "scudo antimissilistico", siglati tra lo Stato italiano (per "merito" dell'ex esecutivo di centro sinistra) e quello statunitense inseriscono il nostro paese nella prima linea di un conflitto potenzialmente ben più grave di tutti quelli scoppiati recentemente. Il Movimento contro la guerra nel nostro paese, in una fase molto difficile, ha mantenuto saldamente la rotta del "No alla guerra senza se e senza ma", dimostrando nello stesso tempo un'alta capacità di progettazione, attraverso proposte in grado di liberare l'Italia dall'infernale meccanismo bellico nel quale è attanagliata. La Legge d'iniziativa popolare su trattati internazionali, basi e servitù militari da sola non potrà, ovviamente, bloccare il terribile processo di militarizzazione dei territori e dei cieli in atto, ma siè trasformata oggi in una articolata proposta, a disposizione di tutti. La Petizione Popolare contro lo scudo antimissilistico, proposta dalla Rete nazionale Disarmiamoli! nei giorni immediatamente successivi alla firma da parte del Sottosegretario Forcieri (governo Prodi) di un accordo capestro, che lega l'Italia all'avventurismo statunitense, tornerà ad essere un valido strumento di lotta nella nuova fase di conflitto in Europa centro orientale. Leggi, Petizioni, campagne di massa. Strumenti utili a mantenere viva la mobilitazione contro un mezzo oramai centrale nell'attuale conflitto tra Stati per il predominio dei mercati: LA GUERRA. La vittoria di oggi, attraverso la quale il Movimento contro la guerra ha uno strumento di battaglia politica in più, rende tutti un pò più forti per affrontare le mobilitazioni dei prossimi mesi.
Rete nazionale Disarmiamoli!
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