Amnesty International ha chiesto oggi ai governi di sospendere l'uso delle pistole taser o almeno di limitarlo alle situazioni di effettiva minaccia alla vita. L'organizzazione per i diritti umani ha diffuso uno dei più dettagliati e aggiornati rapporti sulle pistole elettriche. Le affermazioni delle industrie produttrici, secondo cui le taser sono armi sicure e non letali, non regge il confronto con la realtà, poiché il numero delle persone morte negli Usa, dal 2001 all'agosto 2008, dopo essere state colpite dalle taser, è salito a 334. "Le taser non sono armi non letali, come vengono invece descritte" - ha dichiarato Angela Wright, ricercatrice di Amnesty International sugli Usa e autrice del nuovo rapporto. "Possono uccidere e dovrebbero essere usate solo come ultima risorsa. Il problema è che si prestano intrinsecamente all'abuso. Sono facili da portare e da usare e possono infliggere un dolore acuto solo premendo un pulsante, senza lasciare segni visibili". La ricerca di Amnesty International, basatasi anche su 98 autopsie, ha verificato che nel 90 per cento dei casi le persone morte dopo essere state colpite con una taser erano disarmate e in molti casi non costituivano alcuna seria minaccia. Molte di esse sono state colpite più volte, in modo prolungato (ben oltre il "ciclo-standard" di cinque secondi) e da più poliziotti contemporaneamente. Talvolta sono state colpite per non aver eseguito un ordine, dopo che erano state già stordite da un primo colpo. In almeno sei casi mortali, le taser sono state utilizzate su persone che avevano problemi di salute in fase acuta, tra cui un medico che aveva avuto un incidente con la propria automobile, andata distrutta, nel corso di una crisi epilettica. È morto dopo essere stato ripetutamente colpito da una taser sul ciglio della strada dove, stordito e confuso, non riusciva a obbedire ai comandi di un agente. Agenti di polizia hanno usato le taser contro studenti, donne incinte e persino contro una persona affetta da demenza senile.
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http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1649