lunedì 18 aprile 2011

Arci, i campi antimafia di quest'anno per la cultura della legalità democratica

Previste 19 possibili esperienze nei luoghi-simbolo della mafia, della 'ndrangheta o della camorra, dove sono stati confiscati beni poi affidati a cooperative dove si svolgono periodi di soggiorno per dimostrare che è possibile rifondare una realtà sociale ed economica fondata sullo stato di diritto

ROMA - Anche per quest'anno sono previsti i campi di antimafia sociale e i laboratori di formazione per la legalità democratica organizzati da Arci 1, nella convinzione che la promozione di cultura e diritti sia strumento essenziale nella contrapposizione ai fenomeni mafiosi, i quali si alimentano delle pratiche del privilegio e del ricatto.
I campi e i laboratori sono l'esempio che, anche in quei luoghi dove la mafia ha spadroneggiato, è possibile ricostruire una realtà sociale ed economica fondata sulla legalità e sul rispetto della persona.
La cultura della legalità. Già l'anno scorso giovani provenienti da tutta Italia hanno preso parte ai progetti "Liberarci dalle Spine 2" in Sicilia e in Toscana (con i laboratori della "Vitamina L") e "Campi del Sole" in Calabria, occasione straordinaria di diffusione di cultura della legalità e del senso civico. Il protagonismo dei volontari e delle volontarie ha contribuito al quotidiano impegno dei soci della cooperativa sociale "Lavoro e non solo" e del consorzio "Terre del Sole", non soltanto nell'attività lavorativa, ma soprattutto nella loro attività di animazione territoriale, fondamentale per il potenziamento delle relazioni e della rete sul territorio.
Nei luoghi-simbolo. I campi di antimafia sociale rappresentano un percorso educativo completo e complesso: le diverse attività che vengono proposte, dal lavoro agricolo a fianco dei soci sui terreni confiscati, agli incontri con persone e testimonianze, dalle visite a luoghi simbolo fino ad attività di incontro con i cittadini e le cittadine nonché con le Istituzioni e la società civile del territorio, sono parte integrante del percorso educativo.
Stili di vita e sostenibilità. Nella prossima edizione, una particolare attenzione sarà dedicata agli stili di vita e alla sostenibilità ambientale legata in particolare ai momenti di "routine" del campo stesso: i pasti assumeranno un valore culturale, grazie alla particolare cura che verrà dedicata dai cuochi dello Spi-Cgil alla scelta del menù, che privilegerà prodotti del territorio a Km 0, biologici, salutari e in molti casi semplici e saporiti, poiché provenienti dalla cultura culinaria "povera" del nostro paese.
Eliminata la plastica. La scelta dell'Arci è inoltre quella di utilizzare piatti in ceramica e bicchieri in vetro, eliminando l'uso della plastica, che causa un forte impatto ambientale negativo in territori dove, tra l'altro, non è sempre presente la raccolta differenziata dei rifiuti. Il lavaggio delle stoviglie da parte dei volontari, farà quindi anch'esso parte integrante delle attività del campo di antimafia sociale come del resto sempre lo sono state le attività di aiuto in cucina e di ordine e pulizia degli spazi comuni.
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FERRERO: RE DELLA CIOCCOLATA MORTO IN INCIDENTE IN SUDAFRICA

(ASCA-AFP) - Milano, 18 apr - Pietro Ferrero, amministratoredelegato del gruppo che possiede i marchi di Nutella e Kinder, e'morto in un incidente in Sudafrica. Lo ha confermato un portavoce della societa'.
Ferrero, 47 anni, sposato con tre figli era insieme al fratello Giovanni alla guida del gruppo fondato dal padre Michele e si trovava in Sudafrica per motivi di lavoro.

Germania: accesso vietato al ristorante agli elettori Pdl

Germania: accesso vietato al ristorante agli elettori Pdl
BERLINO - E' solo una foto, quella che vedete a fianco, ma è significativa. Si tratta di un cartello esposto da coloro che gestiscono un ristorante a Berlino e fotografata da un turista. E significative sono le scritte: "Berlusconi-elettori non benvenuti" e "Niente cervello-niente servizio". A giudicare da come sono scritte, sembrano opera di qualcuno di madrelingua tedesca. Il punto non è tanto il cartello in sè, che può essere valutato anche come goliardico o una boutade. E' ciò che rappresenta: la sfiducia e il disprezzo verso gli italiani che eleggono come capo del governo una persona del genere. Infatti non è un caso isolato: di recente, durante la sfilata dei carri allegorici del carnevale di Dussldorf è stato mostrato un carro dove un mafioso sodomizzava un Berlusconi felice; a Berlino un altro carro mostrava sempre Berlusconi che nuotava in un mare di tette. Il nostro è l'unico capo di governo che non viene mai associato ad alcuna attività legislativa, positiva o negativa che sia.

“Arrigoni? Un figlio della cultura dell’odio”

Il direttore del Tempo Mario Sechi all’attacco dell’attivista pro-Palestina

Anche Mario Sechi, direttore del Tempo ed ex Panorama, ha voluto per forza dirci la sua suVittorio Arrigoni:

“Torno ad occuparmi di VittorioArrigoni, il ‘pacifista’ (a senso unico: contro Israele) ucciso da un gruppo di terroristi palestinesi a Gaza. Il caso e’ esemplare perche’ proprio mentre gli adepti delle teorie del complotto ‘giudaico-massonico’ cercano come rabdomanti una mano omicida che non sia palestinese, nelle stesse ore in cui Hamas annuncia i funerali di Stato per Arrigoni, il servizio segreto israeliano ha arrestato gli autori della strage di Itamar. Il caso ha voluto che ieri citassi nel mio editoriale il massacro della famiglia Fogel, madre, padre e tre bambini (11 anni, 4 anni, tre mesi) uccisi da due palestinesi piombati nell’abitazione dei coloni ebrei dal vicino villaggio di Awarta. I due macellai sono giovanissimi, 18 e 19 anni, cugini, studenti, hanno confessato il crimine e aggiunto un particolare raccapricciante: stavano per allontanarsi dal luogo del delitto, ma il pianto di una creatura li ha richiamati. Sono tornati indietro, in casa hanno trovato Hadar, il bimbo di tre mesi. L’hanno sgozzato nella culla. Bestie feroci. Figli di una cultura dell’odio che i primi nemici della pace, i ‘fanatici della ‘pace’, non vedono. Arrigoni era uno di questi. Puntare il dito contro Gerusalemme (chiedendo perfino che la sua salma non transiti per Israele) e non accorgersi della mano del fondamentalismo che ti minaccia, questo e’ l’errore e l’orrore. Eppure in Italia neanche le piu’ alte cariche si sono curate di diffondere un messaggio sulla sua scomparsa che non fosse un necrologio retorico e l’esaltazione della generica ‘pace’. E la verita’? Cari signori delle istituzioni, bisogna parlare con la lingua della verita’. Perche’ la storia e’ un’altra.

Arrigoni e’ morto, gli sia lieve la terra. Vittima di mani che forse lui credeva ‘amiche’: mani palestinesi. Anche Daniel Viflic, sedici anni, ieri ha lasciato questa terra. Un missile anti-tank tirato dalla striscia di Gaza aveva colpito il suo scuola-bus una decina di giorni fa. Daniel era in condizioni disperate. Incosciente. Danni cerebrali. Non ce l’ha fatta. Vittima di mani nemiche: mani palestinesi. Questa e’ la storia nuda e cruda che si compie in Israele. Tutti i giorni. ‘Restare umani’, come diceva Arrigoni, non significa pero’ mostrare di questa tragedia contemporanea il pezzo che fa comodo alle cause anti-sioniste, ma raccontarla tutta. Solo cosi’ – conclude Sechi su IL TEMPO – si vedono bene le mani di chi semina morte”.

Chiede lo stipendio, la titolare la massacra: e il flashmob da Facebook non fa aprire Tezenis

E’ solo la prima delle manifestazioni di solidarietà a Sara, lacommessa picchiata dalla commerciante fascista.

La storia di Sara, la commessa del noto negozio di abbigliamento intimo, Tezenis, di Porte di Roma, ha iniziato da qualche giorno a fare il giro della rete italiana. Il che non stupisce, visto che è una storia abbastanza macabra, quasi di cronaca nera. Tutto parte da un serviziodelle Iene di giovedì scorso che ha raccontato per primo il negozio degli orrori nel più grande megastore d’Europa, sorto dal nulla poco oltre le zone residenziali romane del quartiere Talenti.

LA STORIA DI SARA - Un casermone che alcuni libri di architettura e urbanistica prendono come modello di ciò che non va fatto mai quando si pianifica un quartiere di nuova costruzione. Ma non è questo il punto: il punto è ciò che succede dentro. E parliamo di un massacro in piena regola. Sara è una commessa che, dopo un mese di lavoro, ha totalizzato una quantità di ore di straordinario non retribuito davvero significativa. Ore che però la titolare rifiuta di pagarle: “Lo straordinario non si paga, o così o te ne vai”. Lei resta, ma pochi giorni dopo è la titolare a chiederle di prendere la porta; al suo rifiuto, la ragazza viene sbattuta in un camerino e massacrata a sangue: “Guarda che io ubbidisco solo al Duce”, le dice mentre la picchia, e il servizio delle Iene mostra il referto del Policlinico che parla di fratture multiple e la perizia neuropsichiatrica che afferma l’insorgere di complicanze quali attacco di panico e paura diffusa e immotivata. Insomma, non proprio una passeggiata vendere reggiseni e completini a Porte di Roma.

FLASHMOB – La commessa trova il coraggio per denunciare la vicenda alle forze dell’ordine, e ora si aprirà il processo: anche la titolare del negozio, incontrata dalla Iena Paolo Calabresi vicino al busto del duce che campeggia vicino a casa sua . Intanto, è la solidarietà sulla rete a prendere provvedimenti autonomamente: un flashmob autoconvocato davanti al negozio per le 16 del sabato pomeriggio – ora di punta, che più non si può, riesce a tenere chiuso l’esercizio commerciale: e non pochi devono essere i soldi che la rabbia della rete è riuscita a sottrarre alle casse del negozio.

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http://www.giornalettismo.com/archives/121882/chiede-lo-stipendio-la-titolare-la-massacra-e-il-flasmob-da-facebook-non-fa-aprire-tezenis/

In Texas essere gay è reato

18 aprile 2011

Dopo anni dalla bocciatura della Corte suprema per incostituzionalità, i repubblicani texani ripescano un controverso “Statuto anti-sodomia”.

Texas, terra di ricchi petrolieri, donnaioli, proprietari terrieri e intolleranti. Quello che può sembrare un banale stereotipo, è in realtà ciò che i repubblicani in questo Statovogliono conservare e preservare. A otto anni dalla bocciatura da parte della Corte Suprema di uno statuto anti-sodomia ritenuto incostituzionale, il codice penale dello Stato indica ancora il “comportamento omosessuale” come un reato penale e i legislatori e i repubblicani stanno combattendo affinché ciò resti invariato.

LE DUE LEGGI OMOFOBE – Due leggi identiche che si stanno discutendo alla Camera delTexas prevedrebbero come reato penale “un rapporto sessuale con un altro individuo dello stesso sesso”. Secondo le proposte, una clausola in materia di salute dello Stato e il codice di sicurezza affermerebbero così che l’omosessualità “non è uno stile di vita accettabile”.

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http://www.giornalettismo.com/archives/121902/in-texas-essere-gay-e-reato/

Niente pensione per i reduci di Chernobyl

Hanno sacrificato la loro salute per decontaminare la vasta area intorno al reattore esploso 25 anni fa. Ora il governo si è dimenticato di loro.

Il 26 aprile prossimo corre il 25 anniversario dell’incidente di Chernobyl, a seguito del quale una nube radioattiva attraversò i cieli dell’Europa. Ieri circa 2000 veterani di Chernobyl, che parteciparono alle operazioni di decontaminazione all’epoca del disastro nucleare, si sono riuniti a Kiev per protestare contro i tagli dei benefit e delle pensioni che hanno ricevuto come compensazione per l’esposizione alle radiazioni. I manifestanti hanno espresso la loro rabbia contro il governo che ha ridotto in modo drastico le loro pensioni, proprio ora che il costo della vita sta aumentando in modo esponenziale.

MEDICINE – Leonid Lytvynenko, 48 anni, ha detto che la sua pensione mensile è passata da 1.700 Hryvnia (148 Euro circa) a 1.200 Hryvnia (104 Euro) fin da gennaio, e ne spende più della metà per acquistare medicinali che fino all’anno scorso erano gratuiti. Non vuole parlare della sua malattia, dice soltanto che gli è venuta per via di Chernobyl. “Avevo solo 23 anni e sentivo di dover compiere il mio dovere. Ora sono un disabile e il mio paese mi ha buttato via.” Era uno dei seicentomila liquidatori mandati dall’Unione Sovietica alla centrale dopo l’esplosione per gestire il problema.

CRISI - Nel 1991 l’Urss aveva offerto un generoso pacchetto di benefici per quelli che possiamo chiamare i reduci di Chernobyl. Ma con il passare degli anni tali benefici sono stati via via ritirati. Il governo attuale, guidato dal Presidente Viktor Yanukovych dice di essere stato costretto a questi tagli progressivi per via della crisi finanziaria globale, che ha colpito duramente l’Ucraina.

Francia: sciopero fame per no a nucleare

(ANSA) - PARIGI - Cresce ancora la protesta anti- nuclearista in Francia: oggi diversi ecologisti hanno cominciato uno sciopero della fame per chiedere la chiusura della centrale di Fessenheim, in Alsazia, la più vecchia di Francia, entrata in funzione nel 1977, e perché il Paese esca dal nucleare entro 10 anni. Il gruppo dei "digiunatori di Colmar" prevede una staffetta che i militanti protrarranno per 366 giorni. In queste settimane a migliaia sono scesi in piazza chiedendo la chisusura dell'impianto.

Giappone, premier: "Stop a nuove centrali" Fukushima, in azione i robot americani

(Dal sito della iRobot Corp)
Tokio, 18 Apr. (Adnkronos/Ign) - "Noi non procediamo con i piani che abbiamo presentato fino ad ora" prima che il governo completi una piena revisione dell'incidente e si assicuri che gli impianti nucleari siano sicuri. E' quanto ha detto il primo ministro Naoto Kan intervenendo in Parlamento. Prima del terremoto e dello tsunami dell'11 marzo, che ha provocato l'incidente a Fukushima e la conseguente emergenza nucleare, il Giappone aveva fissato l'obiettivo di aggiungere almeno 14 impianti nucleari nel 2030. Kan ha ribadito inoltre il pieno impegno del governo nel contenere la crisi e di sostenere il piano della Tepco, la compagnia elettrica che gestisce l'impianto nucleare che afferma di sperare di poter mettere sotto controllo i sei impianti del complesso entro nove mesi. "Per realizzare il piano al più presto possibile, il governo farà tutti gli sforzi per collaborare con Tepco", ha detto Kan.

Intanto a Fukushima sono entrati nel reattore danneggiato i due robot inviati dagli Stati Uniti e riscontrano un livello delle radiazioni insostenibile per i lavoratori impegnati per periodi prolungati al ripristino del sistema di raffreddamento dell'impianto. Secondo quanto ha reso noto il governo giapponese, i livelli delle radiazioni misurate negli edifici dei reattori 1 e 3 della centrale di Daiichi erano di circa 57 millisieverts all'ora, secondo quanto registrato dai robot telecomandati messi a disposizione dagli Stati Uniti. Il limite massimo di esposizione per gli operai che partecipano alle squadre che fronteggiano l'emergenza nucleare a Fukushima è di 250 millisieverts all'anno. Solitamente, secondo i dati forniti dalla Tepco, la società che gestisce l'impianto, i livelli di radiazione all'intero della centrale sono registrati intorno allo 0,01 millisievert per ora.La Tepco ha usato i PackBots dei iRobot Corp degli Stati Uniti per controllare le radiazioni, la temperatura, l'umidità e la densità dell'ossigeno all'interno della centrale e verificare se sia possibile far entrare gli operai nei reattori per riparare il sistema di raffreddamento il cui danneggiamento durante il terremoto ha provocato il gravissimo incidente.

Arrigoni, è il giorno dei funerali solenni a Gaza. Domani la camera ardente al Cairo

(Xinhua)
Gaza, 18 apr. - (Adnkronos/Aki/Ign) - E' il giorno dell'addio solenne di Vittorio Arrigoni nella Striscia di Gaza. Diverse centinaia di palestinesi hanno preso parte ai funerali del volontario italiano ucciso da un commando salafita venerdì scorso a Gaza. Dopo aver lasciato l'ospedale 'al-Shifa' di Gaza, la salma è stata portata in auto fino al valico di Rafah, scortata da alcune decine di veicoli con a bordo membri del governo di Hamas. Ad attenderla a Rafah c'erano agenti della polizia palestinese, ma anche giovani e attivisti.

Secondo quanto ha riferito il sito 'Palestine-info', vicino a Hamas, in molti hanno scandito gli slogan 'Morte al terrorismo' e 'Con il corpo e con l'anima ti difenderemo Vittorio'. Ha spiegato un ufficiale della polizia, il colonnello Kamal Abu Nadi, che "il ministero dell'Interno del governo di Gaza ha organizzato un funerale militare per il volontario italiano, essendo stato un attivista della causa palestinese. Le sue attività rimarranno nel cuore di tutti i palestinesi".

Dopo l'elogio funebre, il feretro di Arrigoni, coperto da una bandiera italiana e da una palestinese, è arrivato in territorio egiziano attraverso il valico di Rafah. Al Cairo domani la camera ardente. Sarà allestita, a partire dalle 18.30, all'ospedale italiano, in via al-Sarayyat-Abbassiya. Mercoledì la salma dovrebbe essere imbarcata alla volta di Milano, dove sarà accolta dai suoi familiari che eseguiranno la sepoltura in provincia di Lecco, a Bulciago, paese di origine della famiglia Arrigoni.

La decisione di far tornare la salma del pacifista in Italia senza passare per Israele ma attraverso l'Egitto e il valico palestinese di Rafah, è stata fortemente voluta dalla famiglia. "Il mio non vuole essere un gesto politico - ha detto la madre, Egidia Beretta, in un'intervista al 'Corsera' - semplicemente mio figlio avrebbe desiderato così". Gli israeliani "non l'hanno mai avuto in simpatia - ha spiegato - lo hanno sempre considerato un soggetto pericoloso e lo avevano anche arrestato e malmenato. Non esprimo giudizi verso nessuno, ma questi sono stati i fatti: chi non ha mai voluto mio figlio da vivo, non l'avrà neanche da morto. Noi lo aspettiamo qui anche se non siamo ancora in grado di stabilire quando potranno essere celebrati i funerali a Bulciago".
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Nigeria: violenze post elettorali, 10 morti

Abuja, 18 apr. (Adnkronos) -Almeno dieci persone sono morte nelle violente rivolte scoppiate nel nord della Nigeria, a prevalenza musulmana, dopo le notizie sulal probabile vittoria elettorale del presidente uscente Jonathan Goodluck.Diverse case di esponenti del Partito Democratico del Popolo (Pdp) al potere, fra cui quella del vicepresidente Namadi Sambo, sono state date alle fiamme dai rivoltosi. Sono state bruciate anche due chiese ed e' stato assaltato il carcere di Zaria, dal quale sono stati liberati tutti i detenuti.

Afghanistan, commando assalta il ministero della Difesa a Kabul: vittime

(Xinhua)
Kabul, 18 apr. (Adnkronos/Aki) - Almeno una persona è morta nell'attacco di un commando terroristico avvenuto stamani contro il ministero della Difesa a Kabul.

Il bilancio delle vittime, tuttavia, non è ancora ufficiale. Altre fonti riferiscono infatti di due kamikaze uccisi.

I talebani rivendicano l'attacco e affermano che l'obiettivo era il ministro della Difesa francese Gerard Longuet da ieri in visita a Kabul. E' quanto si legge sul sito dell'Afghan islamic press.

L'attacco è stato sventato dai militari di guardia all'edificio del ministero che hanno ucciso due uomini armati che stavano tentando di entrare, secondo quanto ha dichiarato il capo della polizia di Kabul, Mohamad Zahir. La Tolo tv sostiene invece che almeno uno dei due terroristi è riuscito a fuggire e che tre persone sono state ferite.

Il portavoce del ministero della Difesa, Zahir Azimi, ha riferito solo che un uomo vestito con una mimetica dell'esercito ha aperto il fuoco contro alcuni soldati posizionati all'interno del compound senza precisare ulteriori dettagli.

Precedentemente la tv 'al-Jazeera' aveva riferito che l'attacco era stato condotto da un commando di cui facevano parte tre kamikaze.

Intanto, nella provincia afghana di Farah, 12 ingegneri iraniani sono stati rapiti. Lo rende noto il portavoce della provincia, Naqebullah Farahi.

Libia, le milizie di Gheddafi verso Ajdabiya. Tripoli: "Al Qaeda si sposta a Misurata"

Tripoli, 18 apr. - (Adnkronos/Aki) - Le truppe fedeli al colonnello libico Muammar Gheddafi stanno avanzando in queste ore verso il centro di Ajdabiya. Secondo quanto riferisce la tv araba 'al-Jazeera', i soldati libici stanno approfittando delle cattive condizioni meteo che interessano la Cirenaica, per avanzare ed avere la meglio sui ribelli che non riescono a difendere la città petrolifera.

Sul quotidiano 'al-Quds al-Arabi' il portavoce del governo libico Moussa Ibrahim ha fatto sapere di aver ricevuto "informazioni precise circa il fatto che il capo di al-Qaeda in Libia si stia dirigendo da Bengasi a Misurata". "Abdelhakim al-Hasari si sta dirigendo in nave verso Misurata, città ancora in mano agli insorti - ha affermato Ibrahim - A bordo con lui ci sono anche 25 combattenti ben addestrati". Secondo il portavoce di Tripoli, "la possibilità che i terroristi abbiano la meglio in Libiarappresenta un pericolo per la regione e anche per l'Europa". L'esponente del governo libico si dice convinto che "le prove di un coinvolgimento di al-Qaeda nella guerra in Libia aumentano di giorno in giorno".

Sempre secondo Ibrahim, Hasadi avrebbe appena lasciato Bengasi a bordo di una vecchia nave egiziana,la 'al-Shahid Abdelwahab', diretto a Misurata, ultima roccaforte dei ribelli in Tripolitania, sottoposta da due mesi a un costante assedio da parte delle forze di Muammar Gheddafi.

In una lunga intervista rilasciata al quotidiano statunitense 'Washington Post', Saif al Islam Gheddafi ha dichiarato la disponibilità del regime libico ad avviare colloqui di riconciliazione nazionale con l'obiettivo di arrivare ad una nuova costituzione che riduca il potere Moammar Gheddafi ad un ruolo puramente "simbolico". Il problema principale, prosegue, "è quello dei terroristi e delle milizie armate, una volta che ci siamo liberati di loro, tutto sarà risolto". Esprimendo dispiacere e sconcerto per il fatto che i paesi occidentali abbiano attaccato la Libia invece di continuare a combattere insieme contro al Qaeda, ha ribadito che questo potrà avvenire solo una volta che "i terroristi" saranno cacciati da Bengasi e Misurata.

E il figlio del colonnello è tornato a scagliarsi contro le accuse rivolte a Tripoli di aver attaccato la popolazione inerte, paragonando quello che stanno facendo le truppe di Gheddafi a quello che hanno fatto gli americani a Fallujah o i russi in Cecenia. "E' esattamente la stessa cosa e io non accetterò mai che si dica che i militari libici uccidono i civili - ha aggiunto - non è successo e non succederà mai".
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