giovedì 14 aprile 2011

L’ex vescovo di Bruges: “Ho abusato di due nipoti”

Roger Vangheluwe è lo stesso prelato che per sfuggire all’ira della gente belga ha chiesto, e ottenuto, asilo in ambasciata vaticana

L’ex vescovo di Bruges, Roger Vangheluwe, in un’intervista diffusa dall’emittente VT4, ha affermato di aver abusato sessualmente di due suoi nipoti. L’ex vescovo, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Belga, ha detto di non voler tornare allo stato laicale ed ha spiegato apertamente che gli abusi nei confronti di uno dei nipoti e’ andato avanti per tredici anni, mentre per l’altro e’ durato meno di un anno.

NON ERA CONSAPEVOLE – ‘Tutto questo non ha niente a che vedere con la sessualita’. Mi sono piu’ volte occupato di bambini e non ho mai sentito la minima attrazione. Era un problema di intimita”, ha detto l’ex vescovo aggiungendo di non ‘essere consapevole del fatto che questo potesse avere un impatto su suo nipote. Pensavo che si trattasse di cose superficiali’. Vangheluwe ha negato invece di aver aver abusato di una nipote e ha aggiunto che il cardinale Godfried Danneels, al tempo dei fatti primate del Belgio, non era al corrente di quanto accaduto.

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http://www.giornalettismo.com/archives/121522/lex-vescovo-di-bruges-ho-abusato-di-due-nipoti/

Siria: Italia, Francia, Germania, Gb e Spagna chiedono fine violenze

Roma, 14 apr. - (Adnkronos) - Italia, Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna hanno chiesto a Damasco di soddisfare "le legittime" richieste di riforme politiche del popolo siriano e condannato l'uso della forza contro manifestanti politici. Lo rende noto un comunicato diffuso in simultanea nelle capitali dei cinque paesi, che fanno parte del gruppo Quint sul Medio Oriente.

Indagati a Milano consiglieri provinciali Pdl per firme false

I fatti risalgono alle elezioni regionali del 2010 e riguardano anche il listino Formigoni i nomi fasulli sarebbero oltre 700.

Milano, 14 apr. (TMNews) - Una decina di consiglieri provinciali e anche alcuni consiglieri comunali che avevano autenticato le firme a sostegno del listino di Roberto Formigoni e della lista Pdl per le elezioni regionali dell'anno scorso sono indagati dalla procura di Milano. L'accusa è di falso ideologico e le persone in questione hanno già ricevuto un invito a comparire per un'interrogatorio in tribunale fissato per i prossimi giorni.
L'inchiesta era nata da un esposto dei radicali che riguardava le firme a sostegno del listino di Formigoni. Le indagini della procura hanno individuato altre firme ritenute false anche a sostegno della lista provinciale "Il Popolo della Libertà - Berlusconi per Formigoni".
"La prova delle firme false è granitica", dicono in procura. Le firme false a sostegno del listino Formigoni sarebbero tra 700 e 800.

Perchè Silvio ha paura del processo Mills

Con l’approvazione della prescrizione breve il dibattimento a Milano è praticamente condannato. Berlusconi gongola.

La partita non è ancora chiusa, ma certo la squadra di casa è in vantaggio almeno di tre reti. Superate le forche caudine della Camera dei Deputati, dove le forze a disposizione di SilvioBerlusconi sono, teoricamente, più in pericolo che altrove, la prescrizione breve, nuova versione del provvedimento sul processo breve voluto dall’esponente PdL Maurizio Paniz, è praticamente approvata. Non sono moltissimi gli ostacoli che a tutt’oggi si presentano al Cavaliere per scampare ai suoi processi: il prossimo vero pericolo si chiama Giorgio Napolitano e poi, forse, la Corte Costituzionale che potrebbe dichiarare incostituzionale il provvedimento, visto che garantisce un incomprensibile beneficio agli incensurati.

IL CASO MILLS – In ogni caso, il pericolo Napolitano è superabile con un secondo invio della legge, anche se uguale in tutto e per tutto; e per quanto riguarda la Corte Costituzionale, i tempi sono lunghi. Non a caso Silvio è ben tranquillo e ostenta la sua vittoria, mentre lo staff del PdL si aggira alla Camera con fare vittorioso e beato. Salvo cataclismi, dunque, la nuova norma è praticamente legge. Ieri sera analizzavamo il suo impatto sui tanti processi che l’opposizione denuncia: “Saranno cancellati”. Ma abbiamo tralasciato, volutamente, di affrontare il nodo della questione: il processo che vede Silvio Berlusconi imputato, a Milano, per il caso di corruzione in atti giudiziari che coinvolge l’avvocato inglese David Mills. Il giudice, sul legale britannico, ha già spiccato sentenza definitiva: fu corrotto da Berlusconi. Ma per effetto dell’allora Lodo Alfano, la posizione processuale di Berlusconi fu stralciata: è dimostrato che Mills fu corrotto da Berlusconi, ma non è possibile procedere contro Berlusconi per corruzione in atti giudizari (massimo di pena, 8 anni) perchè sulla sua testa non c’è giudizio. Paradossi legali, che ora la legge sulla prescrizione breve potrebbe risolvere una volta per tutte, con la cassazione definitiva del procedimento.

Il prossimo 9 maggio, quando il presidente Francesca Vitale riaprirà il processo Mills, ci sarà solo lo spazio per riflettere su un dato. Il tempo per ascoltare gli ultimi testimoni (19), è praticamente scaduto. Per salvarsi dalla prescrizione mancherebbero infatti solo pochi giorni. Troppo poco, tenuto conto degli impegni del premier, disponibile a presentarsi in tribunale, a Milano, solo un giorno alla settimana per tutti e quattro i processi in cui è attualmente imputato. È questo il risultato, concreto, della legge sul processo breve attesa oggi dal voto della Camera. I già risicati tempi per tentare di arrivare fino in Cassazione fissavano l’asticella a fine gennaio 2012, e già così la corsa sarebbe stata dura. Ora, con la norma che riconosce una sorta di un beneficio agli imputati incensurati (Berlusconi), il tempo si accorcerebbe di altri sei mesi. Ai primi di giugno, dunque, verrà decretato il triplice fischio.

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Giustizia, Anm contro la prescrizione breve: ''Minimo 15mila processi cancellati''

Roma, 14 apr. (Adnkronos) - ''I numeri sono chiari. Possiamo ipotizzare minimo 15mila processi che saranno cancellati, o uccisi'' dalla prescrizione breve per gli incensurati. Il presidente dell'Anm, Luca Palamara è durissimo. ''Il problema - spiega a 'Repubblica tv' - è che non si realizza solo un taglio sul momento ma che il taglio continua''.

Una bocciatura al provvedimento varato dalla Camera che arriva da tutta l'Associazione nazionale magistrati: "La prescrizione breve è una legge che uccide i processi - sostiene il sindacato del toghe in una nota - un'amnistia permanente per numerosi gravi reati, come la corruzione, l'evasione fiscale, la truffa, la truffa ai danni dello Stato, l'appropriazione indebita, l'omicidio e le lesioni colpose, quelli in materia di ambiente e di infortuni sul lavoro".

In tutti i Paesi occidentali l'inizio del processo impedisce la prescrizione dei reati. In Italia, invece - afferma l'Anm - i brevi termini di prescrizione sono un incentivo per l'imputato ad allungare i tempi del processo, in quanto il termine decorre persino dopo una condanna in primo grado e in appello. Con queste norme, per una corruzione gravissima o per una frode fiscale per milioni di euro scoperte a distanza, ad esempio, di quattro o cinque anni dal fatto, l'imputato avrà la certezza dell'impunita' per l'impossibilità di celebrare tre gradi di giudizio nel breve termine residuo. Non solo: avrà diritto anche alla restituzione del profitto del reato sottoposto a sequestro.

Questa legge, insistono i giudici, "viola il principio di eguaglianza: l'omicidio commesso da un incensurato si prescrive prima di un furto commesso da un recidivo; per lo stesso reato commesso da due persone, una incensurata e l'altra no, si potrà arrivare alla prescrizione per l'una e alla condanna per l'altra". Secondo l'Associazione nazionale magistrati, "in questi anni non è stato fatto nulla per assicurare una giustizia più rapida e più efficiente, mentre oggi si approva a tamburo battente una legge che uccide i processi e nega giustizia alle vittime dei reati". "La prescrizione del reato - conclude la nota dell'Anm - è una resa dello Stato di fronte al crimine, è un'ulteriore offesa alle vittime del reato, è una sconfitta per la giustizia".
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Volontario italiano rapito a Gaza, in un video ultimatum per rilascio

Un fermo immagine del video con Vittorio Arrigoni
Roma, 14 apr. (Adnkronos) - Un cittadino italiano è stato rapito a Gaza. La notizia viene riportata nelle breaking news dal sito dell'agenzia stampa palestinese Maan. Si tratterebbe del volontario italiano Vittorio Arrigoni.

Un'altra fonte di stampa palestinese, Hala, pubblica il video in cui i sequestratori lanciano un aut aut al governo di Hamas, partito dalle 10 di questa mattina, minacciando la morte di Arrigoni se non verrà accolta la richiesta di liberare alcuni loro detenuti.

Il volontario italiano, da anni impegnato nei Territori palestinesi, sarebbe stato rapito oggi da un gruppo salafita locale. La conferma verrebbe da un video nel quale Arrigoni appare con gli occhi bendati dal nastro adesivo nero e con una ferita alla tempia.

Nel filmato, il cui testo è in arabo, viene dato un ultimatum di 30 ore a partire dalle 11 di oggi (le 10 in Italia) per soddisfare le richieste dei rapitori. Tra queste, la liberazione dello sceicco Abu Walid al-Muqdasi. Se le richieste non verranno soddisfatte, il cittadino italiano verrà ucciso. Il cooperante è stato rapito mentre lasciava il campo di Jerbala con uno dei quadri delle milizie delle Brigate di al-Aqsa.

L'unità di crisi della Farnesina sta verificando la notizia del presunto rapimento di un volonrtario italiano a Gaza. Lo hanno riferito fonti della Farnesina all'ADNKRONOS.

Arrigoni ha scritto diversi articoli da Gaza per il 'Manifesto'. Il vicedirettore del quotidiano Angelo Mastrandrea riferisce all'ADNKRONOS: "Abbiamo appreso poco fa da notizie di stampa del rapimento di Vittorio Arrigoni. Stiamo provando a contattarlo ma il suo telefono risulta staccato: non abbiamo ricevuto nessun messaggio di aiuto ma siamo preoccupati per lui".

"Stiamo cercando conferme dalla Farnesina - aggiunge - ma per il momento non siamo riusciti a sapere nulla di più di quanto appreso dalle notizie di stampa".

Il volontario aveva iniziato a collaborare con 'Il Manifesto' mandando cronache quotidiane sulla guerra. "Vittorio Arrigoni ha iniziato a collaborare con noi mandando pezzi di cronaca sul conflitto a Gaza, dove si trovava come volontario di una ong", spiega Mastrandrea.
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Il PdL chiede la censura della Bindi

Cicchitto: “Io indegno di citare Aldo Moro? Come osi Rosy?”

Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl, aveva espresso la dichiarazione di voto dei suoi circa il processo breve, ritenuto da tutti loro buono e giusto. La Bindi, vicepresidente diMontecitorio incaricata di presiedere l’aula, dice “Leggo la biografia di Cicchitto da Wikipedia. Non è degno di citareAldo Moro. Nessuno se ne può appropriare in maniera strumentale e indegna tantomeno se nel 1980 era iscritto allaP2.”

FABRIZIO FURIOSO - Apriti cielo. Oggi il gruppo Pdl alla Camera, come riferisce l’Ansa, sta per inoltrare a Fini una lettera, a firma del vicepresidente vicario Massimo Corsaro, per chiedere di fare chiarezza e di intervenire in maniera tempestiva, “’nelle sedi competenti’” sulle parole di Rosy. Cicchitto definisce “gravissimo quanto è accaduto ieri in aula”. Secondo Cicchitto la Bindi avrebbe detto una montagna di falsità. Lui non è mai stato nella P2 e non è stato allontanato a suo tempo dal Psi.

GRAVE PRECEDENTE – Nella lettera inoltre si dice che, se non si prendessero provvedimenti, “sarebbe un grave precedente per l’equilibrio istituzionale.” Per sottolineare le parole della Bindi, dai banchi dell’opposizione si era alzato un coro rivolto che, rivolto a Cicchitto, gridava “’P2, P2”. Magari una protesta non di specchiata educazione, come ultimamente abbiamo già visto in un Parlamento svilito e avvilito. Comunque la voce Fabrizio Cicchitto suWikipedia merita di essere consultata.

Giappone: suicida a 102 anni

(ANSA) - TOKYO - Si e' suicidato a 102 anni,terrorizzato dall'idea di dover lasciare il suo villaggio: e' la spiegazione fornita dai familiari di un ultracentenario nipponico di Iitate, a 40 km dalla centrale di Fukushima n.1. L'uomo si e' tolto la vita dopo che il governo di Tokyo ha annunciato il proposito di ampliare l'area di evacuazione, includendo il suo villaggio dove gia' erano stati registrati valori di radioattivita' piu' alti alla norma, dopo il terremoto e lo tsunami dell'11 marzo scorso.

Napoli: arresto consigliere provinciale

(ANSA) - NAPOLI - Quattro persone, tra le quali il consigliere provinciale di Napoli Dario Cigliano sono state arrestate questa mattina nell'ambito dell' inchiesta sul danneggiamento di automezzi di ''Enerambiente s.p.a'', incaricata della raccolta rifiuti solidi urbani. Con Dario Cigliano 41 anni, consigliere del Pdl, sono stati arrestati Antonio Cigliano, 79 anni, Corrado Cigliano, 46, e Gaetano Cipriano, 44 anni.

Montezemolo a Tremonti, poca ironia

(ANSA) - ROMA - 'C'e' poca ironia da fare vista la situazione di mancata crescita e di mancate iniziative di politica economica'. E' la replica di Luca Cordero di Montezemolo alla battuta di Tremonti sugli industriali rimasti soli. Servono meno battute e un maggior impegno ha avvertito Montezemolo che ha sottolineato di condividere l'opinione della Marcegaglia sugli industriali e il monito di Draghi sulla necessita' di riforme strutturali per il nostro Paese. Secondo Montezemolo l'Italia sta reagendo.

«Niente sesso, siamo la casta dei casti»

Preferiscono lo spirito, i ricordi, le chiacchiere. Abbiamo incontrato la tribù di quelli che si fermano ai baci...

L
ibido? no, grazie. Indifferenti al richiamo della carne, per natura o per scelta: sono gli asessuali, orientamento di nicchia che in Italia conta circa 1.300 iscritti sul portale AVENit. Più nutrita la community americana (network per la visibilità e l’educazione degli asessuali), creata nel 2001 da David Jay (oltre 27 mila gli utenti della piattaforma globale asexuality.org/en): il 3 per cento della popolazione, come ipotizzato secondo le stime ufficiose del sito. Particella infinitesimale, agli antipodi rispetto all’iperconsumo sessuale degli anni Duemila. I «no sex» si astengono più che per oltranzismo religioso, per semplice disinteresse. Rivendicano la castità con orgoglio, senza fanatismo, come catarsi interiore. Impassibili alle pulsioni fisiche, sperimentano altre forme di piacere. Cani sciolti, trasversali ai ruoli sociali e alle generazioni, sono una galassia sfaccettata. Fuori target e irriducibile a modelli comuni. Sì, perché in questa rete si nasconde di tutto: dall’adolescente in crisi - vedi Giulio, iscritto al gruppo su Facebook «Asessualità» ) che ammette: «Vorrei avere rapporti ma, essendomi scontrato con numerosi insuccessi, la rassegnazione mi ha portato ad avere un animo rinunciatario» - al trentenne neo-platonico, che scinde l’amore spirituale da quello corporeo.

Casi molto diversi, salvo per la sublimazione dall’istinto all’autocontrollo. La stessa varietà emergeva dal sondaggio lanciato nel 2008 sul sito asexuality.org: su 300 intervistati, il 34 per cento si dichiarava etero-romantico, il 17,5 bi o pan-romantico, il 17,5 a-romantico, il 13,5 incerto. L’8,6 per cento non si riconosceva nelle categorie proposte, il 6,5 si professava omoromantico, il 2,9 era attratto solo da alcuni aspetti del sesso opposto, l’1,2 provava un’affinità esclusiva con gli androgini.
Asess - 29 anni, universitario, trapiantato a Roma da Palermo - è l’esempio di come i confini siano sfumati. Eccentrico e flamboyant, sulla sua asessualità ha costruito un personaggio: da animatore delle notti capitoline a ospite televisivo in talk-show e programmi cult tra i giovanissimi. Filosofo del nonsense, un po’ animale da palcoscenico un po’ cantastorie naïf: «Il mio è uno stato mentale» insiste. «Voglio mettermi alla prova per raggiungere un piacere infinito e dedicarmi alla scrittura». D’indole “gaia”, se non ha mai sfiorato una donna, ha vissuto però esperienze omosessuali: «Solo per ciò che m’interessava» precisa, «evitando le effusioni spinte o brutali. Un lungo bacio, altre forme di tenerezza creano un’intimità molto più soddisfacente».
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Berlusconi, ora ddl intercettazioni

(ANSA) - ROMA 14 APR - Dopo il risultato di ieri andiamo avanti con la legge sulle intercettazioni perche' intorno a questo provvedimento c'e' un grande consenso popolare.La gente non vuole sentirsi spiata.A dirlo durante il vertice a palazzo Grazioli e' Berlusconi che sulla legge sul processo breve assicura: dobbiamo chiarire con il Colle. Poi esorta i partecipanti a portare avanti il pacchetto giustizia:'Abbiamo la maggioranza, usiamola! dice, sottolineando che si possono registrare convergenze di singoli deputati.

Giustizia: Alfano andra' al Colle per chiarire notizia false su processo breve

Roma, 14 apr. - (Adnkronos) - Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, prestp salira' al quirinale per spiegare al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, i contenuti della legge sul processo breve. Il Guardasigilli chiarira' le notizia false sugli effetti della prescrizione breve su alcune stragi, a cominciare da quella di Viareggio. E' quanto emerso durante il vertice di maggioranza di oggi a palazzo Grazioli con Silvio Berlusconi, secondo quanto riferito dal capogruppo dei 'responsabili', Luciano Sardelli, presente al summit.

Uranio: 'L' Espresso', al poligono di Quirra esplosioni di armi e nubi tossiche

Roma, 14 apr. - (Adnkronos) - Al poligono di Quirra sarebbero state fatti ''brillare giganteschi cumuli di armi e munizioni, con esplosioni avvolte dal silenzio dei militari''. La rivelazione e' del settimanale 'l'Espresso', domani in edicola, secondo cui, in quei ''dodicimila ettari di meraviglia naturale sulla costa sudorientale della Sardegna, convertiti nel 1956 in area per operazioni off limitsi''', nei decenni ''eserciti e aziende di mezzo mondo, incluse quelle italiane, hanno sperimentato armi e materiali segreti'''.

Poste: diventa partner Banca Mondiale per It in Paesi in via di sviluppo

Roma, 14 apr. (Adnkronos) - Poste Italiane partner tecnologico della Banca mondiale nei programmi di cooperazione per la realizzazione di piattaforme di Information Technology nei Paesi in via di sviluppo. L'interesse delle due istituzioni a rafforzare la collaborazione e' stato formalizzato da un protocollo d'intesa siglato tra l'ad di Poste Italiane, Massimo Sarmi, e Jose Luis Irigoyen, direttore generale dell'area Trasporti e Tecnologia delle comunicazioni della Banca Internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (Ibrd), articolazione finanziaria del Gruppo World Bank. ''Il protocollo d'intesa con la Banca Mondiale - commenta Sarmi - riconosce il valore della competenza espressa da Poste Italiane nell'area dei servizi digitali e delle reti infrastrutturali. Alla Banca Mondiale - prosegue l'ad - portiamo tutta l'esperienza che abbiamo fatto e che stiamo portando avanti nel ruolo di advisor per i servizi postali e di comunicazione a fianco di molti Paesi del bacino mediterraneo e dell'Europa balcanica e orientale che stiamo coadiuvando nei loro progetti di sviluppo di servizi di nuova generazione in campo postale, finanziario e di comunicazione''. "Banca Mondiale considera l'esperienza di Poste Italiane come una storia di successo nel modo in cui ha saputo integrare le sue varie piattaforme di servizi per creare una sola piattaforma integrata multi-servizi'', rileva ancora Sarmi. Poste Italiane collaborera' con la Banca Mondiale condividendo le proprie competenze e soluzioni tecnologiche con i tecnici impegnati nei progetti di sviluppo rivolti ai Paesi emergenti. La cooperazione sara' sviluppata in particolare nei servizi digitali, con riferimento a programmi per l'e-Government e alla definizione di piattaforme logistiche per i servizi postali, nei servizi di Information Technology, nelle reti per operatori telefonici virtuali, nel mobile banking e nella gamma di servizi postali, commerciali e di pagamento per il segmento consumer a forte valore aggiunto.

Libia: contraerea Gheddafi risponde a raid Nato a Tripoli

Tripoli, 14 apr. - (Adnkronos/Aki) - La difesa contraerea del colonnello Muammar Gheddafi ha aperto il fuoco contro i velivoli della Nato che hanno condotto un raid su Bab al-Aziziya, la residenza-bunker di Gheddafi a Tripoli. Lo riferisce l'emittente satellitare al-Arabiya, spiegando che i raid Nato hanno provocato quattro forti esplosioni nella zona del compound di Gheddafi.

Governo: Berlusconi, mai indicato Alfano come mio successore

Roma, 14 apr. - (Adnkronos) - Non ho mai detto che Alfano sara' il mio successore. Durante il vertice di maggioranza a palazzo Grazioli Silvio Berlusconi smentisce di aver 'incoronato' il ministro della Giustizia Angelino Alfano suo erede alla guida del Pdl e, quindi, alla premiership del centrodestra. Il Cavaliere, raccontano, avrebbe semplicemente risposto a una domanda in proposito di un giornalista della stampa estera che il Guardasigilli e' una persona capace e brillante, ma siccome siamo un partito democratico, spettera' al partito decidere chi dovra' sostituirmi un giorno.

Agguato a Roma, gambizzato con due proiettili leader di CasaPound

Il consigliere Andrea Antonini
Roma, 14 apr. - (Adnkronos) - Il consigliere del XX municipio di Roma, Andrea Antonini è stato ferito da due colpi di pistola alla gamba mentre a bordo del suo scooter stava percorrendo via Flaminia. Secondo una prima ricostruzione a sparare i colpi, partiti da una pistola di piccolo calibro, sarebbero state due persone a bordo di uno scooter. Sul caso indaga la Digos.

Soccorso, il consigliere è stato portato in ospedale e non è grave. Eletto da indipendente nelle liste de 'La Destra', è il vicepresidente di Casapound Italia. Ricoverato al Sant'Andrea è stato sottoposto ai primi accertamenti.

I medici dell'ospedale Sant'Andrea hanno infatti rilevato due fori di entrata e due di uscita. I due proiettili non hanno, quindi, danneggiato l'osso e sono usciti dalla gamba senza richiedere l'estrazione. Antonini saràsottoposto ad accertamenti vascolari per verificare la presenza di eventuali danni alle arterie. Non corre, comunque, alcun pericolo.

Libia, la Nato: "Gheddafi ritiri le truppe" Pioggia di missili su Misurata: 23 morti

(Xinhua)
Bruxelles, 14 apr. (Adnkronos/Aki/Ign) - La Nato chiede che il regime di Muammar Gheddafi ritiri nelle caserme tutte le forze armate, compresi i cecchini. E' questa la richiesta che arriva dal vertice dei ministri degli Esteri a Berlino che, ha spiegato il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen, chiedono al regime "di permettere immediato e pieno accesso all'operazione umanitaria" per la popolazione libica.

Il segretario generale della Nato, insiste sulla necessità di una soluzione politica per risolvere il conflitto in Libia. "La forza militare non può dare una soluzione alla crisi", ha detto Rasmussen aprendo a Berlino la riunione . Rasmussen ha sottolineato che l'obiettivo della riunione e' "promuovere una soluzione politica". Il segretario generale ha inoltre affermato che la Nato proseguirà la sua offensiva in Libia, "mentre il regime libico continua ad attaccare la popolazione". "Onestamente non c'è una soluzione militare per questo conflitto", ha spiegato al settimanale tedesco Spiegel, aggiungendo che "occorre una soluzione politica e sta ai libici trovarla, spero riusciremo a trovare questa soluzione nel prossimo futuro". Per il segretario generale della Nato, lo scenario peggiore è quello di "uno stallo militare o di una divisione de facto della società libica, in cui la Libia diventerebbe uno 'stato fallito' e terreno fertile per i gruppi terroristici, peraltro molto vicino ai confini dell'Europa".

Usa e Germania spingono sull'uscita di scena di Gheddafi. E' quanto hanno ribadito oggi Angela Merkel e Hillary Clinton, nel loro incontro a Berlino prima della riunione dei ministri degli Esteri della Nato. "Questo è l'obiettivo che ci unisce", ha detto il cancelliere tedesco dopo il colloquio con il segretario di Stato Usa che, da parte sua, ha sottolineato che entrambi i governi "perseguono l'obiettivo comune di mettere fine al regime di Gheddafi". "E contribuiamo con mezzi diversi al raggiungimento di questi obiettivi", ha detto ancora la Clinton riferendosi al fatto che la Germania non partecipa alla missione di 'no fly zone' della Nato dopo essersi astenuta in sede di Consiglio di Sicurezza sulla risoluzione che l'ha autorizzata. Né la Merkel né la Clinton hanno commentato però un possibile ampliamento delle operazioni militari dell'alleanza in Libia. "Discuteremo su come utilizzare i mezzi militari, però allo stesso modo su come utilizzare un processo politico", ha concluso la Merkel.
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