venerdì 2 dicembre 2011

Legge elettorale: primo via libera al referendum


Sulla legittimità ora dovrà esprimersi la Consulta

La Cassazione ha giudicato valide le firme raccolte per i due quesiti mentre ha dichiarato illegittimo il referendum che chiedeva il distacco della provincia di Salerno dalla Regione Campania e l’istituzione della Regione Principato di Salerno.
Roma, 2 dicembre 2011 - Via libera della Cassazione al referendum sulla legge elettorale. L’ufficio della Suprema Corte ha infatti giudicato valide le 534.334 firme presentate a supporto del primo quesito e le 531.081 firme che corredavano il secondo.

Sulla legittimità dei quesiti sulla legge elettorale dovrà ora esprimersi la Corte Costituzionale, a gennaio.
La Cassazione ha dichiarato invece illegittimo il referendum che chiedeva il distacco della provincia di Salerno dalla Regione Campania e l’istituzione della Regione Principato di Salerno.

Sigonella, capitale degli aerei senza pilota USA


Sigonella, capitale degli aerei senza pilota USA
Aerei senza pilota a gogò per la base Usa di Sigonella. Dopo l’utilizzo come avamposto per le missioni d’intelligence e bombardamento in Libia dei famigerati droni delle forze armate degli Stati Uniti d’America, dal prossimo anno l’infrastruttura siciliana sarà una dei principali centri al mondo per il comando, il controllo e la manutenzione dei velivoli telecomandati “Global Hawk”, “Predator” e “Reaper”.
È quanto rivelato dal programma delle costruzioni militari di US Air Force per l’anno fiscale 2012, in via d’approvazione dal Congresso. Con codice 141-454 UAS SATCOM Relay Pads and Facility, il piano prevede la spesa di 15 milioni di dollari per installare a Sigonella un sito fornito di antenna, ripetitori e generatori di potenza per supportare le telecomunicazioni via satellite (SATCOM) del Sistema degli aerei senza pilota (Unmanned Aircraft System - UAS) e assicurare “lo spazio per la gestione delle operazioni e delle attività di manutenzione” dei droni (una ventina solo del tipo “Global Hawk”). “Nel nuovo centro saranno installati dodici ripetitori UAS SATCCOM con antenne, attrezzature e macchinari con la possibilità di aggiungere altri otto ripetitori della stessa tipologia”, è riportato nella scheda progettuale fornita dal Dipartimento della difesa. “Il progetto prevede inoltre tutti i sistemi infrastrutturali, meccanici, elettrici, stradali, di prevenzione incendi ed allarme per supportare il sito per le comunicazioni satellitari”.
“Il Sistema degli aerei senza pilota richiede un’ampia facility che assicuri la massime efficienza operativa durante le missioni di attacco armato e di riconoscimento a supporto dei war-fighters”, aggiunge il Pentagono. “La costruzione di una SATCOM Antenna Relay facility è necessaria per supportare i link di comando dei velivoli controllati a distanza, in modo da collegare le stazioni terrestre presenti negli Stati Uniti con gli aerei senza pilota operativi nella regione dell’Oceano atlantico. Con il completamento di questo progetto saranno soddisfatte le richieste a lungo termine di ripetitori SATCOM per i “Predator” (MQ-1), i “Reaper” (MQ-9) e i “Global Hawk” (RQ-4). Il nuovo sito supporterà inoltre il sistema si sorveglianza aeronavale con velivoli senza pilota UAV Broad Area Maritime Surveillance (BAMS) di US Navy e le missioni speciali del Big Safari di US Air Force”. Il BAMS prevede nello specifico l’acquisizione entro il 2015 di una quarantina di aerei del tipo “Global Hawk” da dislocare nelle stazioni aeronavali della Marina Usa di Jacksonville (Florida), Kadena (Giappone), Diego Garcia, Hawaii e Sigonella; il Big Safari è invece un articolato programma di potenziamento delle funzioni e delle capacità operative di alcuni velivoli strategici dell’Aeronautica statunitense, come i grandi aerei da trasporto C-130 e quelli da riconoscimento RC-135.
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Pakistan: in migliaia protestano contro Usa


Pakistan: in migliaia protestano contro Usa
ISLAMABAD - Migliaia di persone sono scese per le strade in diverse città del Pakistan dopo le preghiere del venerdì per protestare contro il raid della Nato di sabato scorso al confine tra Pakistan e Afghanistan, in cui sono rimasti uccisi 24 soldati pakistani. Molti dimostranti urlavano che si sarebbero uniti all'esercito per combattere gli Stati Uniti, altri invece sfilavano contro il governo di Islamabad accusandolo di essere un alleato di Washington. Prosegue intanto il rimpallo di responsabilità fra Stati Uniti ed esercito pakistano. L'esercito di Islamabad si è difeso stamattina per non essere intervenuto durante il raid e ha detto di aver chiesto agli Usa di fermare il fuoco. Molti hanno gridato slogan quali 'Dio è grande' e morte agli Usa. Diversi manifestanti portavano cartelli con la scritta: 'C'è un solo trattamento per l'America: jihad, jihad'. L'esercito americano intanto si è rifiutato di scusarsi dicendo che sarebbe inappropriato prima di completare le indagini sull'incidente. Le autorità Usa, inoltre, hanno negato di aver deliberatamente preso di mira l'esercito del Pakistan. In passato la Nato e gli Stati Uniti hanno accusato i soldati pakistani di aver aiutato o comunque lasciato agire i militanti talebani lungo il confine tra Pakistan e Afghanistan. Secondo la versione fornita dagli Usa e citata dal Wall Street Journal, una pattuglia congiunta di afghani e americani era stata attaccata da militanti talebani che si trovavano sul lato pakistano del confine e per questo l'esercito Usa avrebbe cominciato il raid. Per i militari di Islamabad, invece, qualcosa non avrebbe funzionato nella comunicazione e comunque gli Stati Uniti sapevano che nei pressi dei checkpoint attaccati c'erano dei soldati pakistani perché la presenza delle loro truppe di terra è stata chiaramente segnalata sulle mappe consegnate alla Nato. L'esercito pakistano è stato molto criticato anche a seguito del raid di Abbottabad in cui nella notte fra 1 e 2 maggio fu ucciso Osama bin Laden; resta infatti irrisolta la questione di come sia possibile che gli elicotteri americani siano riusciti ad addentrarsi così tanto in territorio pakistano senza che l'aviazione di Islamabad ne fosse a conoscenza.

Russia: Occidente eviti spirale di tensione con Iran, critiche a nuove sanzioni Ue


Russia: Occidente eviti spirale di tensione con Iran, critiche a nuove sanzioni Ue
MOSCA – Il portavoce del Ministero degli Esteri russo ha messo in guardia i paesi occidentali da un incremento delle tensioni con l’Iran ricordando che una simile mossa sarebbe un errore con dure conseguenze. Secondo la rete satellitare Press TV, Alexander Lukashevich, giovedì, ha spiegato che incrementare le tensioni nelle relazioni con l’Iran è di fatto bloccare la ripresa del dialogo sul nucleare. Il portavoce russo ha pure criticato l’Ue per le nuove sanzioni imposte ieri ricordando che “sanzioni unilaterali ed extraterritoriali più la continua minaccia di un’aggressione militare contro l’Iran sono un qualcosa di inaccettabile”.

Iraq: piu di 100 mila civili uccisi da militari Usa


Iraq: piu di 100 mila civili uccisi da militari Usa
BAGHDAD - In coincidenza con una visita a Baghdad del vice presidente Usa Joe Biden, il portavoce del governo iracheno, Ali al Dabbagh, ha accusato le forze d'occupazione americane di avere ucciso piu di centomila cittadini iracheni. Dabbagh ha inoltre affermato che la presenza americana in Iraq ha causato molti danni irreparabili al Paese.

Afghanistan: attacco provoca 3 mortie più di 70 feriti tra le forze Nato


Afghanistan: attacco provoca 3 mortie più di 70 feriti tra le forze Nato
KABUL - È di tre morti, 70 feriti e gravissimi danni il bilancio di un attacco realizzato oggi dai talebani vicino ad una base Nato nella provincia centrale afghana di Logar. Lo si è appreso da fonti ufficiali a Kabul. Un kamikaze ha portato un camion carico di esplosivo davanti all'ingresso della base operata da militari americani facendolo saltare in aria. La deflagrazione ha distrutto numerosi edifici nel raggio di alcune centinaia di metri e ha ucciso almeno tre persone, ferendone 70. L'attacco è stato rivendicato dal portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid.

Pakistan: stop alle collaborazioni con gli Usa


Pakistan: stop alle collaborazioni con gli Usa
ISLAMABAD - Il ministro degli Esteri pachistano Hina Rabbani Khar ha detto che 'il Pakistan mettera' fine al suo sostegno alla 'guerra al terrore' degli Usa se la sovranita' territoriale pachistana sara' violata un'altra volta' dopo l'incidente in cui 25 militari sono morti in un raid Nato.  Nel frattempo anche il comandante in capo dell'esercito pachistano, generale Kayani, ha autorizzato le truppe lungo il confine con l'Afghanistan a rispondere al fuoco Nato nel caso di un nuovo sconfinamento.

Una fuoriuscita non dall’euro, ma dal capitalismo


I mezzi di comunicazione ufficiali e la stragrande maggioranza dei partiti politici si mostrano asserviti ai poteri forti ed insistono nel raccontarci una moltitudine di ipocrisie e luoghi comuni (oltretutto banali) sulla crisi, sulle cause, sugli effetti e sui presunti rimedi, spacciati come “riforme”, ma che sono controriforme reazionarie che tendono ad abolire le più avanzate conquiste di civiltà e di progresso ottenute dai popoli europei, un bagaglio di preziosi successi storici conseguiti grazie alle lotte dei movimenti di massa sorti nel ‘68: stato sociale, diritti e tutele a beneficio del mondo del lavoro, ecc.
Questi servi prezzolati professano (a chiacchiere) il nobile intento di scongiurare un duro “scontro generazionale” tra padri e figli, ma nei fatti agiscono per aizzare l’odio sociale attraverso drastiche controriforme che hanno precarizzato il mercato del lavoro ed hanno impoverito notevolmente lecondizioni di lavoro e di vita di intere generazioni.
Mi riferisco a quegli interventi legislativi assolutamente iniqui e devastanti (cito il pacchetto Treu e la Legge 30, meglio nota come Legge Biagi) rispetto ai quali le responsabilità dei governi succedutisi negli ultimi 15 anni, di centro-destra e “centro-sinistra”, sono praticamente trasversali agli schieramenti parlamentari. Gli stessi organi di informazione che ieri hanno preparato il terreno ideologico per promuovere le suddette controriforme, oggi agitano lo spauracchio propagandistico dello spread per esigere ulteriori sacrifici dei padri a favore dei figli, in nome di un presunto “patto generazionale” che è l’ennesimo raggiro istituzionale contro le famiglie dei lavoratori.
Un’altra menzogna propinata dai mezzi di comunicazione, è lo stereotipo secondo cui la crisi finanziariasarebbe esplosa in quanto “abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità”. In realtà, le famiglie dei lavoratori, sia i padri che a maggior ragione i figli, negli ultimi 15 anni hanno visto ridursi drammaticamente il proprio reddito e il proprio tenore di vita, per cui la percentuale di chi ha effettivamente vissuto al di sopra delle proprie possibilità si riferisce a ristrette élite che fanno capo alle rendite e ai profitti capitalistici che hanno origine nell’alta finanza, ovvero nei giochi virtuali delle borse.
A coronamento di queste colossali bugie si propone la classica ciliegina sulla torta, vale a dire la persuasione comune, assolutamente falsa e mistificatoria, che solo il governo Monti “può salvarci dalla catastrofe”. Ma in che modo? Si pretende di curare il malato (nella fattispecie l’economia italiana, tuttavia il discorso è valido anche per altri paesi) prescrivendo lo stesso trattamento farmacologico applicato finora, che si traduce in una serie di politiche basate sulle privatizzazioni e sulle liberalizzazioni selvagge, sulla restrizione dei diritti e degli spazi di libertà, sull’abbattimento dei salari e del potere d’acquisto dei lavoratori in seguito a scelte politiche (non “tecniche”) che produrranno una spirale viziosa e inarrestabile di rincari dei prezzi e delle imposte indirette, insomma tutte le “terapie ultraliberiste” che hanno provocato la malattia, ossia la crisi.
Si esigeranno sacrifici crescenti da parte delle masse popolari su cui si scaricheranno gli effetti dolorosi della crisi, inasprendo la pressione fiscale tramite l’aumento dell’IVA, la reintroduzione dell’ICI, il balzo dei prezzi dei generi di prima necessità ed altre misure di austerità che deprimeranno ulteriormente i consumi e serviranno solo ad acuire e accelerare la recessione, le cui radici affondano nelle contraddizioni strutturali insite nel sistema stesso, riconducibili a fenomeni ciclici di sovrapproduzione e sottoconsumo.
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#OperationRobinHood – Anonymous all’attacco delle banche


Anonymous prova a sfidare le banche e lancia, in collaborazione con un altro gruppo chiamato Team Poison, l’operazione Robin Hood. “Rubare ai ricchi per donare ai poveri”.
I ricchi in questione sono le banche; i poveri sono il restante 99%, il popolo di Occupy Wall Street e le associazioni che nel mondo si occupano di aiutare gli indigenti e redistribuire ricchezza.
I due gruppi hanno intenzione di clonare carte di credito per prelevare o inoltrare denaro ai movimenti di occupazione in stile OWS che in questi mesi stanno proliferando nel mondo. Secondo questo schema, le banche saranno costrette a rimborsare i clienti “gabbati”.
“Abbiamo visto i nostri fratelli e le nostre sorelle vedersi rifiutare i loro sudati risparmi, oltre a essere picchiati e brutalizzati durante manifestazioi pacifiche. Congratulazioni banche, vi siete guadagnate la nostra attenzione”, dicono nell’ormai tradizionale messaggio video che accompagna l’annuncio delle loro operazioni.
Oltre alla repressione messa in atto a danno degli occupanti, il messaggio fa riferimento alla Operation Cash Back, ovvero la scelta dei manifestanti e di chi sostiene le ragioni del movimento di chiudere i conti bancari per trasferire i propri risparmi in conti presso le “credit union”, le banche di credito cooperativo.
“Stiamo per riprenderci ciò che ci appartiene – aggiungono – Le banche hanno costretto le persone a vivere in strada con la loro corruzione. Si chiama violenza quando è un povero a rubare; business, se a farlo sono le banche".
Il gruppo Team Poison si è fatto conoscere nei giorni seguenti per aver hackerato un server delle Nazioni Unite, diffondendo in rete un migliaio di informazioni personali di utenti (indirizzi e-mail, username e password).
L’Onu è stata presa di mira per la sua storia non proprio edificante (nel messaggio postato su Pastebin, il gruppo cita il non intervento nel genocidio del Rwanda e nella guerra nell’ex Yogoslavia, così come l’indifferenza verso le politiche dello stato di Israele a scapito della popolazione palestinese) e viene descritto come “il Senato della corruzione globale finalizzato a instaurare un nuovo ordine mondiale e un governo unico internazionale”.
“Il cervello burocratico della Nato è utilizzato per legittimare la barbarie dell’elite del capitalismo”.
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La Rai nel giorno dell'Aids: non dite «profilattico»


Email interna: è la linea del ministero della Salute

ROMA - La parola profilattico nell’Italia del 2011 è ancora un tabù. Almeno lo è per la Rai e per il ministero della Salute, che da pochi giorni è guidato da Renato Balduzzi. Non bisogna pronunciarla nemmeno in occasione della giornata mondiale contro l’Aids. Che è stata celebrata ieri, con una serie di trasmissioni su Radio 1. Ebbene, i conduttori e le redazioni dei programmi coinvolti nell’iniziativa, mercoledì scorso, hanno ricevuto un’email che lasciava adito a pochi dubbi: «Carissimi, segnalo che nelle ultime ore il ministero ha ribadito che in nessun intervento deve essere nominato esplicitamente il profilattico; bisogna limitarsi al concetto generico di prevenzione nei comportamenti sessuali e alla necessità di sottoporsi al test Hiv in caso di potenziale rischio. Se potete, sottolineate questo concetto».
L’email, con priorità alta, è firmata da Laura De Pasquale, funzionaria della tv di Stato in rapida ascesa, nonché fidanzata del «cameraman privato» del Cavaliere, Roberto Gasparotti. La missiva, come era ovvio, ha creato qualche sconcerto: piuttosto difficile fare ore e ore di trasmissioni sull’Aids senza poter parlare del preservativo. Ma tant’è. Del resto, la linea del ministero guidato da Balduzzi—cattolico, buon amico di Rosy Bindi, padre dei Dico, componente fino all’insediamento nel governo, della Commissione dei diritti del Pd, cioè l’organismo che dovrebbe dirimere le divisioni interne sui temi etici—è proprio questa. L’ufficio stampa in serata precisa: «Non ci risulta che siano partite mail con queste indicazioni ».
Ma sia nel comunicato ufficiale che pubblicizzava la giornata mondiale dell’Aids, che nella conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, non sono mai state pronunciate le parole profilattico o preservativo. Un silenzio che è sembrato sospetto alla presidente del network italiano delle persone sieropositive, Rosaria Iardino, che infatti lo ha denunciato. Uscendo dall’incontro che il ministero aveva organizzato con la stampa alla vigilia della giornata mondiale contro l’Aids, Iardino non ha usato mezzi termini: «Sono davvero arrabbiata perché non cambia mai niente. Si è parlato di tutto tranne che dell’unica cosa veramente importante: il profilattico. È una semplice parolina che nessuno ha mai il coraggio di dire ». E ora, dopo l’email in cui si dettava la linea del dicastero della Salute, si rafforzano i sospetti delle associazioni gay, convinte che la proibizione dell’uso della parola profilattico sia stata influenzata dalla posizione della Chiesa sull’argomento. Sembra passato un decennio dalla campagna che in analoga occasione venne promossa da Livia Turco, ministro della Sanità del governo Prodi.
E, invece, sono trascorsi solo tre anni. All’epoca lo spot per sensibilizzare gli italiani nella lotta contro l’Aids fece discutere e ricevette molti plausi perché veniva sdoganata la parola- tabù. L’attrice Ambra Angiolini, alla fine del filmato, pronunciava questa frase: «Rispetta la vita, rispetta te stesso e gli altri, usa il preservativo e nell’amore non rischiare». Adesso la situazione è molto diversa. Lo teme Rosaria Iardino. E lo temono anche i movimenti omosessuali, che ieri, davanti a Montecitorio hanno esposto un condom di quattro metri. L’iniziativa è stata sponsorizzata oltre che dal network delle persone sieropositive, dall’Arcigay e da Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, che ha riassunto con queste parole il senso della kermesse: «Vogliamo dire al governo Monti che per risparmiare sui costi della sanità deve investire nella prevenzione». In piazza anche Paola Concia, unica parlamentare omosessuale dichiarata, che ha presentato una proposta di legge per l’istallazione dei distributori di preservativi nelle scuole. È quasi superfluo aggiungere che le trasmissioni di Radio 1 non hanno dato ampia eco alla manifestazione.
Maria Teresa Meli

Iran: nuova manifestazione a Teheran contro Gb, bruciata Union Jack

Teheran, 2 dic. - (Adnkronos/Aki) - Una nuova manifestazione contro la Gran Bretagna si e' svolta oggi a Teheran, dopo la preghiera del venerdi'. Un gruppo di fedeli, ha riferito l'agenzia d'informazione ufficiale 'Irna', ha organizzato una protesta per esprimere "risentimento nei confronti delle politiche colonialiste della Gran Bretagna".

Bnl-Unipol, procura Milano cambia linea: chiederà il rinvio a giudizio per Berlusconi

(Xinhua)
Milano, 2 dic. (Adnkronos) - La procura di Milano cambia linea e chiede il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi nell'indagine sul passaggio di mano dell'intercettazione tra Giovanni Consorte e Piero Fassino all'epoca della mancata scalata alla Bnl.
La procura, quindi, decide di aderire alla prospettiva indicata dal gip Stefania Donadeo che aveva imposto l'imputazione coatta per rivelazione di segreto d'ufficio in relazione alla pubblicazione su 'Il Giornale' della telefonata intercettata. Fino a oggi la procura ha sempre sostenuto l'archiviazione per l'impossibilità di avere elementi sufficienti a sostenere l'accusa in tribunale. Adesso invece, davanti all'iniziativa del gip il capo della procura Edmondo Bruti Liberati e il pm Maurizio Romanelli hanno deciso di adeguarsi.
Lunedì prossimo, quando è stata fissata l'udienza preliminare, Romanelli chiederà al gup di rinviare a giudizio l'ex premier che il 24 dicembre del 2005 ricevette nella residenza di Arcore il file con la conversazione intercettata che non era stata ancora trascritta e messa a disposizione delle parti.
I difensori di Berlusconi, invece, stando agli annunci, lunedì riproporranno l'eccezione di competenza territoriale già proposta e bocciata dal gip. Niccolò Ghedini e Piero Longo sosterranno che il fascicolo va trasmesso all'autorità giudiziaria di Monza nel cui distretto rientra Arcore. Per la stessa vicenda Paolo Berlusconi editore de 'Il Giornale' sarà processato a gennaio per concorso in rivelazione di segreto d'ufficio, ricettazione e millantato credito. Nelle stessa vicenda è indagato Maurizio Belpietro direttore del quotidiano di via Negri all'epoca dei fatti ma sui fatti a lui contestati sta per scattare la prescrizione.

Caso Ruby, in aula il primo teste: "Ad Arcore Karima e altre due prostitute"

Karima El Mahroug
Milano, 2 dic. - (Adnkronos/Ign) - Delle 33 ragazze indicate dalla procura come ospiti nelle cene organizzate a Villa San Martino, 'solo' tre erano prostitute di professione. E' quanto ha dichiarato in aula Marco Ciacci, l'ufficiale di polizia giudiziaria che ha svolto le indagini sul caso Ruby. ''Dagli elementi raccolti nel corso degli accertamenti è emerso - ha risposto alle domande del pm l'investigatore- che le prostitute professionali erano tre: Iris Berardi, Michelle Conceicao e la stessa giovane Ruby''.
Su Iris Berardi, ha riferito il teste, è stata trovata in particolare una lettera anonima indirizzata alla madre della ragazza, in cui si faceva riferimento all'attività di prostituzione di Iris. Attività che è emersa anche dalla rubrica telefonica della brasiliana Michelle.
Quanto a Ruby ''elementi, contatti, testimonianze e anche video sequestrati'' dimostrano che la giovane marocchina svolgeva attività di prostituzione. Proprio su di lei il pm Antonio Sangermano ha mostrato in aula e ha chiesto il tribunale di acquisire una serie di foto caricate da Internet che mostrano la ragazza in pose erotiche in serate organizzate nel locale Albikokka di genova.
Prima dell'arrivo del teste il tribunale si era riservato di decidere su alcune questioni presentate dalle difese in mattinata. Ci sono stati anche momenti di tensione in aula: i legali dell'ex premier hanno presentato una serie di eccezioni su questioni preliminari legate alle intercettazioni disposte e al materiale informatico acquisito presso le cosiddette 'olgettine'.
Ma, a quasi tre ore dall'inizio del procedimento, il pm Antonio Sangermano ha cercato di bloccare le parole dei legali affermando davanti alla Corte che "si stanno riproponendo questioni preliminari in modo surrettizio. C'è già una ordinanza a proposito -ha ricordato il pm- così il processo diventa infinito". Intanto, su tutte le questioni presentate dai legali, i giudici si sono ritirati in camera di consiglio.


Manovra, spuntano tassa sui beni di lusso e aumento aliquote Irpef

Roma, 2 dic. (Adnkronos/Ign) - Spunta la tassa sui beni di lusso. Sarebbe questa una delle novità che potrebbe contenere la manovra anticrisi che il Governo si accinge a varare lunedì prossimo. Un intervento, quello allo studio, il cui gettito andrebbe a finanziare la prevista riduzione dell'Irap. Questa misura va ad aggiungersi a una patrimoniale 'leggera' nell'ambito delle misure del 'pacchetto casa'. Questa misura prevederebbe un meccanismo impositivo progressivo che andrebbe ad incidere su coloro che possiedono più di un'abitazione.
L'importo della manovra può salire a 25 mld. Accanto alla correzione del deficit, per circa metà del totale, ci sarà anche un pacchetto di misure per la crescita. Per reperire risorse si pensa ad un incremento di due punti percentuali delle aliquote Irpef più alte, quelle al 41 e al 43%.