venerdì 1 aprile 2011

Afghanistan, attacco Onu: forse 20 morti

(ANSA) - WASHINGTON - Potrebbero essere fino a 20 i morti nell'attacco alla sede delle Nazioni Unite di Mazar-i-Sharif, nel nord dell'Afghanistan: lo dicono funzionari dell'Onu. Ferma condanna dalla Casa Bianca e dalla Nato, mentre l'alto rappresentante della politica estera dell'Ue, Catherine Ashton, si dichiara ''scioccata''. E si apprende che gli addetti stranieri uccisi nell'attacco sono di nazionalita' rumena, norvegese e svedese. Nell'assalto condotto da manifestanti anche dei talebani.

Pdl Choc: via dalla Costituzione la norma antifascista

La proposta del Senatore Cristiano De Eccher. Non è un pesce d’aprile

C’è un rigurgito fascista? Così sembrerebbe a leggere il disegno di legge costituzionale presentato in questi giorni in Senato da Cristiano De Eccher del Pdl, secondo cui sarebbe giunta (finalmente?) l’ora di eliminare quell’obsoleta norma costituzionale che vieta la ricostituzione del partito fascista. Quando si dice il governo del fare, eh?

FATTI - Dunque via dalla Costituzione la dodicesima disposizione transitoria e finale che vieta la riorganizzazione del partito fascista. A chiederlo è appunto il disegno di legge costituzionale presentato in Senato da Cristiano De Eccher con cofirmatari tre senatori del Pdl Fabrizio di Stefano, Francesco Bevilacqua e Achille Totaro, e il collega di Futuro e liberta’ Egidio Digilio. Il testo, dal titolo ‘Abrogazione della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione’, e’ stato depositato a Palazzo Madama il 29 marzo e annunciato in Aula il giorno seguente, ma non e’ ancora stato assegnato a una commissione per l’inizio dell’esame. “Sono passati 65 anni e che ‘transitoria’ e’?”, spiega Bevilacqua contattato telefonicamente, “da transitoria sta diventando definitiva”. Beh, e allora? Facciamola diventare definitiva no? Con tanti problemi che ci sono, proprio la pulce nella Costituzione bisogna andare a trovare? E la crisi? E l’evasione? E l’immigrazione? Ma soprattutto, e i processi del Premier? Niente, secondo i senatori, l’esigenza di cancellare la norma è perentoria: potere dell’etimologia della parola, vieni a me. Il comma di cui si chiede l’abrogazione e’ il primo. “E’ vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”, si legge. I padri costituenti aggiunsero poi un secondo comma, nel quale si stabilirono per un massimo di cinque anni dall’entrata in vigore della Costituzione “limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilita’ per i capi responsabili del regime fascista”. Sulla base del primo comma, nel 1952 fu approvata la ‘legge Scelba’ che sanci’ il reato di ‘apologia del fascismo’. Che attentato alla libertà di pensiero! Che vile atto immondo! Adesso che torniamo, vi spacchiamo le reni a suon di manganellate, vili vermi senza spina dorsale.

WHO ARE YOU? - Ma chi è questo prode paladino della logica che si batte solo in nome del fatto che una cosa o è “transitoria” o è “definitiva”? Intensa attività politica dentro Avanguardia Nazionale, “un’organizzazione politica della destra estremista ed eversiva italiana, fondata nel 1960 da Stefano Delle Chiaie e disciolta, legalmente, nel 1976″, di cui è stato responsabile per il Triveneto. Ruolo di coprotagonista nell’inchiesta sulla bomba di Piazza Fontana a Milano, che il 12 dicembre 1969 provocò la morte di 17 persone (e il volo da un davanzale della questura di un innocente, Pino Pinelli): ecco chi è Cristiano De Eccher.

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Vescovo Tripoli: uccisi altri 8 civili

(ANSA) - ROMA - I bombardamenti Nato in Libia fanno altre otto vittime fra i civili a Sirte, soprattutto donne e bambini, e oltre 40 morti fra le file dei militari di Gheddafi. Lo conferma ad AsiaNews monsignor Giovanni Innocenzo Martinelli, vicario apostolico di Tripoli. 'Gli effetti della guerra si fanno sentire e nella citta' iniziano a scarseggiare acqua, cibo e carburante'. Le bombe stanno stremando la popolazione - racconta il prelato - oggi vi sono stati oltre 50 aborti nell'ospedale di Tripoli.

P4: perquisizioni a Roma e Napoli

(ANSA) - ROMA - Perquisizioni sono state effettuate su disposizione dei magistrati di Napoli che indagano sulla cosiddetta P4, nei confronti di Agostino Roda', 76 anni, suocero del deputato Alfonso Papa (Pdl) - membro della commissione Giustizia, indagato - e del consulente immobiliare romano Tricarico. L'obiettivo e' ricostruire i rapporti tra vari soggetti con Papa, accusato di essere uno degli organizzatori della associazione segreta che avrebbe interferito sulle funzioni di organi costituzionali.

Fukushima, contaminata la falda L'appello disperato del sindaco

Il primo cittadino di Minamisoma, vicina alla centrale. "Non funzionano i mezzi, soccorsi difficili. Ci manca il cibo. Non abbiamo informazioni"

dal nostro inviato PIETRO DEL RE
TOKYO - Il peggio è forse già accaduto, a prescindere da quanto sostiene l'azienda che gestisce la centrale nucleare di Fukushima. In altre parole, è verosimile che la falda acquifera sottostante all'area degli impianti sia già stata contaminata da materiale radioattivo, anche se a riguardo la Tepco aveva fornito dati che potevano sembrare aberranti. A dirlo è stato Hidehiko Nishiyama, portavoce dell'Agenzia per la sicurezza nucleare giapponese, auspicando nuove misure della quantità di Iodio radioattivo rinvenuta nella falda, inizialmente valutata dalla Tepco pari a 10.000 volte i limiti legali.
L'abnorme presenza di Iodio 131 è stata confermata nella falda, così come di tellurio, molibdeno e zirconio. Roberto Mezzanotte, già direttore del Dipartimento delle Scienze nucleari dell'Ispra, azzarda l'ipotesi seguente: "A Fukushima, che si trova a poche decine di metri dal Pacifico, la falda è piuttosto superficiale. È perciò probabile che l'enorme quantità d'acqua usata per raffreddare il reattore 1 vi sia poi penetrata attraverso una qualche via d'uscita, così com'è anche defluita nel mare". Non dovrebbe quindi essere finito il nocciolo stesso nella falda acquifera, o quanto meno non ancora, bensì l'acqua che è entrata in contatto con lui, caricandosi di particelle radioattive.
"Siamo abbandonati a noi stessi, e rischiamo di morire di fame". Comincia così il drammatico appello lanciato su YouTube da Katsunobu Sakurai, sindaco di Minamisoma, una città nella zona compresa nell'anello fra i 20 e i 30 chilometri di distanza dalla centrale danneggiata. Ora, se l'area nel raggio di 20 chilometri è stata interamente evacuata, in quella dei successivi dieci chilometri agli abitanti è stato solo suggerito di evacuare altrove, altrimenti devono rispettare l'ordine di rimanere chiusi in casa. Il sindaco accusa il governo di Tokyo e la Tepco di non fornire informazioni sufficienti, di non provvedere agli approvvigionamenti dei beni di prima necessità e di non fornire neanche i mezzi necessari a chi volesse andare via ma non ha un'auto per farlo.
Dice ancora il sindaco: "Molti abitanti della zona cercano di fuggire con propri mezzi malgrado il pericolo di radiazioni. A complicare la situazione c'è il fatto che non vi sono più mezzi pubblici funzionanti". In questo filmato di una decina di minuti e sottotitolato in inglese, il primo cittadino spiega anche come i volontari e gli operatori che consegnano gli aiuti umanitari sono costretti a entrare in città a proprio rischio e pericolo. "Perciò, da un giorno all'altro, molti di noi possono davvero ritrovarsi senza più nulla da mangiare".
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Video di Yara, pronta la denuncia per Bruno Vespa?

Ieri a Porta a Porta mandato in onda un video della Gambirasio da bambina. I genitori esprimono disappunto

I genitori di Yara hanno espresso il loro disappunto per il video che ritrae la figlia durante una gara di ginnastica artistica, mandato in onda da diverse televisioni. Fulvio e Maura Gambirasiosarebbero orientati a presentare una formale denuncia, che pero’ al momento non e’ ancora stata depositata.

LE INDAGINI - E’ quanto e’ trapelato da un incontro di questa mattina, nella stazione dei carabinieri di Ponte San Pietro (Bergamo), tra i Gambirasio, il comandante provinciale dell’Arma, Roberto Tortorella, e il medico legale Cristina Cattaneo, l’anatomopatologa che ha effettuato l’autopsia sul corpo di Yara, scomparsa il 26 novembre scorso e trovata morta il 26 febbraio. La famiglia e’ stata aggiornata, come e’ gia’ successo altre volte, sull’andamento delle indagini. Flavio e Maura Gambirasio avevano infatti saputo che alcune emittenti televisive stavano tentando di procurarsi immagini della Prima Comunione e dei saggi di danza della figli. Per questo hanno fatto sapere, con il tramite del sindaco di Brembate Sopra Diego Locatelli, di essere contrari alla diffusione di ulteriori immagini della figlia, e che potrebbero decidere di passare alle vie legali contro chi pubblichera’ quelle immagini. E infatti due saggi di ginnastica ritmica con Yara Gambirasio protagonista sono stati mandati in onda dalla trasmissione “Porta a Porta” nella puntata del 31 marzo. Si tratta dei primi filmati della ragazzina di Brembate di Sopra trasmessi dai mezzi di comunicazione in oltre 4 mesi, e sono stati girati tra il 2008 e il 2010. Si tratta, spiega Bruno Vespa di “filmati di Yara che vince una gara di ginnastica ritmica regionale, ottenuti, senza nessun tipo di trattativa commerciale o economica, dall’inviato di Panorama Carmelo Abate ospite in studio”.

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Giappone,Tepco: valori abnormi di iodio

(ANSA) - TOKYO - La quantita' di iodio radioattivo nella falda sotto il reattore numero 1 di Fukushima presenta valori abnormi di iodio, pari a 10.000 volte i limiti legali. E' quanto afferma la Tepco in una nota, confermando la validita' delle analisi annunciate ieri notte e messe in dubbio dall'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare. Per evitare che le particelle radioattive possano essere disperse nell'ambiente da venti e pioggia, la Tepco ha iniziato i test sulla stesura di resina solubile in acqua.

Libia: da domani Usa cessano raid aerei contro forze terra Gheddafi

Washington, 1 apr. (Adnkronos/Washington Post) - Gli aerei americani cesseranno a partire da domani i bombardamenti contro obiettivi in Libia nel quadro dell'operazione a comando Nato. Lo ha reso noto il capo degli stati maggiori riuniti Usa, l'ammiraglio Mike Mullen, in una audizione al Congresso, di fronte alle Commissioni difesa di Camera e Senato, precisando che gli aerei rimarranno in 'standby', pronti a rientrare in azione se la Nato lo richiedera'. 'Ci sono numerosi paesi che hanno le capacita', gli armamenti e le abilita' per poter essere in grado di svolgere questi compiti''.

Il 2 Aprile, manifestazione nazionale contro la guerra

Il 2 Aprile, manifestazione nazionale contro la guerra

Sabato 2 Aprile a Roma, il luogo è Piazza Navona, a partire dalle ore 15, ci sarà una manifestazione nazionale contro l'intervento militare.
Ritengo che sia doveroso partecipare, specialmente per chi ritiene come me che la sinistra ha perso la sua identità da molto tempo, i mezzi di informazione sono tutti a senso unico, che ancora una volta tutti i Partiti rappresentati nel Parlamento appoggiano come intervento di risoluzione dei problemi il bombardamento, calpestando ancora una volta la nostra Costituzione.Forse non basta quello che è accaduto negli altri interventi come l'Iraq o l'Afghanistan. Oggi più che mai dobbiamo farci sentire. Io personalmente parteciperò con la convinzione che sarà anche un'occasione per ricostruire qualcosa di nuovo. E ritrovare la nostra identità, ritornare a fare una vera politica dal basso, non uniformarsi al pensiero unico anti e pro Berlusconiano, ma ricominciare a colpire il vero bersaglio.
Ovvero questo Potere che tende ad omologare l'intero Pianeta, colpire intere popolazioni con le bombe all'uranio impoverito, ma anche quelle "finanziarie" che non sono altro quelle politiche neoliberiste che oltre ad impoverire la cosiddetta "Periferia del Mondo", stanno distruggendo anche la nostra. Basti pensare al precariato, alla distruzione dei contratti nazionali a favore di quelli privati "alla Marchionne", la distruzione della Scuola Pubblica e la Sanità, le continue morti sul lavoro, le morti nel carcere,le politiche becere nei confronti degli extracomunitari, le privatizzazioni di massa, la fine dello Stato Sociale e di Diritto, l'oligarchia delle Banche e tanto altro. Quindi basta a tutte le guerre, comprese quelle a casa nostra. Noi occidentali non abbiamo nessun diritto o presunzione di esportare il nostro modello democratico. E tanto meno con la forza.

Le promesse non mantenute di Berlusconi

Le promesse non mantenute di Berlusconi

All’inizio fu il contratto con gli italiani, lo ricordate?Berlusconi andò da Vespa dicendo che avrebbe attuato almeno quattro dei cinque punti per il quale si impegnava altrimenti non si sarebbe ricandidato per le prossime elezioni.

Era il maggio 2001, e sappiamo com’è andata.

Più o meno nello stesso periodo promise 1 milione di posti di lavoro, e sappiamo com’è andata, promise che nelle scuole si sarebbe insegnato Internet, inglese e d’impresa, le famose 3 i. Sappiamo com’è andata.

Nel luglio 2009, davanti a una platea di giornalisti, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ha promesso che l’Italia avrebbe versato, di lì a un mese, la quota per il 2009 al Global Fund e ad oggi l’Italia è l’unico Paese donatore del Fondo Globale che non ha ancora versato la quota 2009… quindi sappiamo com’è andata.

Pochi mesi fa aveva promesso pace e prosperità in un grande abbraccio con la Libia del colonnello, e sappiamo com’è andata a finire.

Adesso per il buon cavaliere non potevano mancare due parole su Lampedusa e visto che gli isolani sono leggermente stanchi il Silvio nazionale alza il tiro e spara: il Nobel per la Pace per l’isola, una moratoria fiscale, previdenziale e bancaria perché Lampedusa diventi zona franca, un piano per il turismo che comprenderà una trasmissione di Rai e Mediaset che parli dell’isola in termini entusiastici, un campo di golf e un casinò. «Anche io diventerò lampedusano» ci tiene a precisare il Cavaliere. «Sono andato suInternet e ho comprato una casa a Cala Francese, si chiama “Le Due Palme”» corriere.it

Chi riesce a credere che Berlusconi sia andato su Internet? Uno che per dire Google dice Gogol? E poi non è curioso sentire un uomo che decide quali programmi metteranno in onda Rai e Mediaset nel prossimo futuro?

Gli abitanti di Lampedusa possono davvero credere un delirio simile? Credono davvero che un uomo statisticamente tendente alla bugia possa dire la verità proprio questa volta, in questo caso particolare?
Ma qualcuno, ancora gli crede?

Vi prego, guardate il video e ditemi se quest’uomo può essere andato su Internet ed essersi comprato una casa, fatelo e ditemi se gli potete ancora credere.

http://www.agoravox.it/Le-promesse-non-mantenute-di.html

http://www.repubblica.it/scuola/2011/04/01/news/seguito_supplenti-14346054/

(AGI) CdV - Otto donne e bambini e una quarantina di militari sono le vittime delle incursioni aeree della scorsa notte a Sirte. Lo riferisce mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, vicario Apostolico di Tripoli, che ha appreso la notizia dall'ospedale di Sirte. Ieri mattina il vescovo aveva gia' denunciato altre 40 vittime civili di un precedente raid, sulle cui morti la Nato si e' detta disposta ad investigare .

Prof precari, incubo per il governo 60 parlamentari scrivono alla Gelmini

I ricorsi si moltiplicano dopo le sentenze di risarcimento e pende la più grande class-action. Il blocco dei trasferimenti travolge i deputati meridionali (di tutti i partiti) che si attivano. Riunione d'emergenza con Tremonti: a rischio oltre 4 miliardi
di SALVO INTRAVAIA

Monta la polemica politica sull'aggiornamento delle liste provinciali dei supplenti. Sessanta deputati di tutti gli schieramenti politici chiedono al ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, di investire il Parlamento della complessa questione dei precari della scuola. Mentre la maggioranza è intenta a cercare una soluzione per evitare di essere travolta dalle richieste di risarcimento danni e di immissioni in ruolo forzose imposte dai giudici del lavoro di mezza Italia. In ballo ci sono 4 miliardi di euro, ma forse anche sei. Tre giorni fa, per cercare una via d'uscita, si è svolta una segretissima riunione tra quattro ministri e un rappresentante sindacale. Ma non è trapelato nulla della discussione.
"Egregio ministro - scrivono i 60 deputati alla Gelmini - in queste ultime settimane, ognuno di noi è stato interessato da una problematica che riguarda il dicastero da Ella presieduto. Si tratta della, ormai nota, vicenda dell'aggiornamento delle graduatorie dei docenti e dei trasferimenti degli stessi in una provincia diversa da quella di provenienza". La questione sta letteralmente facendo impazzire i parlamentari meridionali, pressati dalle migliaia di supplenti in servizio al Nord che fra qualche settimana saranno costretti a fare le valigie alla volta di casa, restando senza lavoro e stipendio.
Tra i firmatari, spiccano i nomi di quasi tutti i deputati del Pdl eletti nelle circoscrizioni meridionali. "L'argomento interessa, da tempo, il Parlamento e gli ultimi due governi che si sono succeduti. Recentemente continua la missiva - è intervenuta anche una sentenza della Corte costituzionale e l'autorevole intervento del Presidente della Repubblica, in occasione del 'milleproroghe'. Ovviamente, la questione non è semplice né di facile soluzione. Per tale ragione - scrivono piuttosto infastiditi i rappresentanti del popolo - siamo convinti della necessità di un pieno coinvolgimento parlamentare volto ad istruire al meglio il percorso".
Migliaia di supplenti, forse 20/30 mila, temono che la strada tracciata dal ministero per il prossimo aggiornamento delle graduatorie dei precari sia proprio quella delineata nella lettera inviata due giorni fa dai tecnici del ministero all'Avvocatura dello stato per un parere legale. L'ipotesi è quella di aggiornamento del punteggio nella sola graduatoria di merito, senza possibilità di trasferimento di provincia, e cancellazione delle cosiddette graduatorie di "coda", dichiarate illegittime dalla Corte costituzionale. Ma la complessa decisione, oggi, si intreccia con le migliaia di richieste di stabilizzazione e risarcimento danni avanzate dai supplenti.
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Dall'Afghanistan al deserto libico l'ultima guerra segreta della Cia

Agenti speciali sul terreno per indirizzare i bombardieri. A piccoli gruppi si infiltrano tra le linee per carpire informazioni. Dove ci sono "armi intelligenti" di norma ci sono loro a guidarle sugli obiettivi

di VITTORIO ZUCCONI
L'America in Libia come in Afghanistan, sperando che finisca meglio. Lo scenario già visto della piccola guerra affidata a piccoli commando. Il modello è lo stesso costruito per rovesciare i Taliban 10 anni or sono. Mettere il dito della Cia nell'ingranaggio per muoverlo a proprio favore, ma senza stritolare la mano dell'America come in Iraq.
Forze speciali americane e inglesi, sotto il controllo operativo dalla Cia, sono da settimane attive in Libia per indirizzare i bombardieri, cercare Gheddafi e per sostenere la marcia dei ribelli lasciando poi che siano i clan a proclamare vittoria. Non è la "lunga mano della Cia" o dell'MI6 inglese, come nel golpe in Cile contro Allende, in Vietnam contro Diem o in Iran contro Mossadeq a tirare i fili delle marionette. È stata la ribellione inattesa a muovere la mano della Cia.
È una scelta minima e obbligatoria, che il governo americano passa a giornali come il New York Times, perché rivelino quello che tutti sospettavano. Questo è da decenni, e molto prima delle guerre di Bush jr, il modus operandi dell'America quando vuol condurre guerre per procura e mantenere la "negabilità" della propria presenza ufficiale. Dunque, non essere quella che perde la guerra, se dovesse finire male.
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I morti abbandonati di Fukushima "Sono radioattivi, lasciateli lì"

Mille corpi vicino alla centrale, nessuno vuole venirci a contatto. Contaminate acqua e carne

dal nostro inviato PIETRO DEL RE
TOKYO - Un migliaio di corpi di uomini e donne deceduti durante il doppio cataclisma dell'11 marzo scorso sta ancora marcendo nelle pozze di acqua ristagnante o tra gli ammassi di detriti attorno alla centrale nucleare di Fukushima. Nessuno li ha raccolti, e nessuno li ha cremati, perché troppo radioattivi. Coloro che avrebbero dovuto occuparsene, siano essi poliziotti, becchini o famigliari, hanno paura di venire contaminati a loro volta. Le autorità non sanno ancora cosa fare di chi da morto incute lo stesso terrore che nel Medioevo suscitavano gli appestati. Accade nella cosiddetta "no-go zone", la zona evacuata dalle autorità e che circonda l'impianto danneggiato in un raggio di 20 chilometri.
"Una volta deceduti, sono stati esposti a dosi enormi di radioattività", dice un agente di Okuma, nella prefettura di Fukushima, a circa 5 chilometri dalla centrale. Il quale spiega anche che in un primo momento s'era pensato di trasportarli al di là della zona a rischio, per poi esaminarli. Ma l'ipotesi è stata poi scartata, perché troppo pericolosa. "Stiamo adesso studiando il modo per poterli avvicinare senza mettere a repentaglio la vita dei medici, dei parenti ma anche di lavora alla morgue, perché potrebbero tutti venire pesantemente irradiati dai cadaveri".
Alcune di queste vittime sono state intanto identificate grazie al Dna tratto da campioni organici, i quali vanno anch'essi decontaminati. Attorno alla centrale sono stati soccorsi diversi feriti, tutti radioattivi. E anche per loro le cose si sono complicate, poiché numerosi ospedali si sono rifiutati di accettarli in corsia. E' in questo scenario che ieri il primo ministro giapponese, Naoto Kan, ha solennemente dichiarato che la centrale di Fukushima sarà presto smantellata. La situazione rimane infatti irrisolta, con il sistema di raffreddamento di uno dei reattori ancora fuori uso e una notevole dispersione di radioattività nell'ambiente. "Il Giappone farà la revisione delle sue politiche energetiche ma non ora, tra qualche tempo, quando l'emergenza sarà alle nostre spalle", ha aggiunto il premier.
Quanto ai livelli di radioattività, in un tunnel sotterraneo che ospita la turbina del reattore 2, l'acqua è risultata 10mila volte superiore ai limiti di contaminazione registrati nei reattori. Lo ha ammesso la Tepco, la società che gestisce l'impianto nucleare. E c'è grande preoccupazione anche per la presenza di cesio radioattivo oltre la norma in un campione di carne di manzo prelevato nella prefettura di Fukushima. In quel campione sono stati rinvenuti 510 becquerel di cesio radioattivo. Il livello massimo consentito è di 500 becquerel.
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"Un regalino e te ne mando tre" così funzionava il sistema-Mora

Le telefonate sul "selezionatore" delle escort di Arcore. Già in un processo a Verona a fine anni '80 la contestazione di fornire ragazze oltre che cocaina. Il linguaggio in codice rivelato dall'ex prefetto Ferrigno: "Meglio parlare di pacchi"
di PAOLO BERIZZI

MILANO - "Io faccio l'agente, non il magnaccio". Si difende così, Lele Mora, dall'accusa di fornire ragazze a pagamento. Chiusa l'inchiesta che lo vede indagato (induzione e favoreggiamento alla prostituzione) nell'ambito del Rubygate assieme al suo amico Emilio Fede, a tre collaboratori e a Nicole Minetti, le parole del manager dei vip - "non porto le tr... in giro" - rischiano però di squagliarsi di fronte alle carte giudiziarie. Dalle quali emerge un quadro un po' diverso.
INCONTRI E REGALINI
Mora contatta e mette in contatto; si sbatte per combinare incontri; promette e porta donne - molte fanno parte della sua scuderia, altre, tipo Ruby, sono "come una figlia" - a amici e conoscenti. "Te ne mando una due o tre, quante ne vuoi, te le scopi e poi gli fai il regalino". Istruisce ragazze ventenni ("vestiti da infermiera, con sotto niente", dice alla torinese Roberta Bonasia il 13 agosto 2010) inviate a fare compagnia - assieme a molte altre - a Silvio Berlusconi. Passa dal ruolo di anfitrione a quello di sensale: perché le donne - anche a pagamento - nel "sistema Mora" sono centrali. Dai tempi di Verona (era l'88-89, l'agente fu arrestato e condannato a 3 anni di carcere per traffico di cocaina; il giudice Michele Dusi nel motivare la condanna spiega che Mora cercò di difendersi sostenendo che di notte ai calciatori - del Verona, ndr - non portava droga ma solo "belle fanciulle") fino ai bunga bunga di Arcore.
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L'Aquila, tenta il suicidio Piscicelli l'imprenditore che rideva dopo il sisma

Era libero ed è fuori pericolo. In una telefonata con il cognato nella stessa notte del terremoto si scambiano battute pensando agli appalti per la ricostruzione. Alla base del gesto probabilmente le attuali difficoltà economiche
di GIUSEPPE CAPORALE

L'AQUILA - Ha tentato il suicidio, due giorni fa, Francesco Maria De Vito Piscicelli. L'imprenditore arrestato lo scorso anno per lo scandalo degli appalti "facili" legati alla Protezione Civile e noto alle cronache per l'intercettazione nella quale rivelava di aver riso al telefono di fronte alla notizia del sisma immaginando nuovi affari sulla ricostruzione ("io ridevo stammatina alle tre e mezza"), ha cercato la morte ingerendo un intero flacone di Tavor. La moglie lo ha ritrovato riverso sulla scrivania del suo ufficio, in via Margutta a Roma. A quel punto la donna ha dato l'allarme. I medici gli hanno salvato la vita con una lavanda gastrica e dopo una notte in osservazione Piscicelli è stato dimesso. Ora è a casa.
Ma non sarebbero stati tanto i guai giudiziari la causa scatenante del gesto. Il tutto sarebbe legato alle difficoltà economiche che l'azienda di Piscicelli sta attraversando dopo lo scandalo. Lavori al palo e pagamenti bloccati dopo lo scandalo. "Sono molto preoccupato - ammette il suo legale Marcello Melandri - e non tanto per l'aspetto penale in quanto ritengo che le nostre ragioni prevarranno in tribunale. Il processo procede spedito e sono davvero fiducioso". "Il mio cliente però ha subito un'esposizione mediatica eccessiva, specie con la vicenda della telefonata sul terremoto dove è stato evidentemente frainteso... e vive un grande disagio".
Quella intercettazione pesa come un macigno, più del procedimento penale. "Lui viene riconosciuto come quello della telefonata... Quello che rideva la notte del terremoto e questo lo mortifica e lo danneggia. Oltre a non rappresentare la verità". Nell'intervista rilasciata dall'imprenditore a "Repubblica" il 13 febbraio 2010, si era difeso così: "Gesù, quello non sono io", "Per carità, sono io che parlo. Ma non sono io che dico quella frase. La dice la persona che &eg rave; al telefono con me, mio cognato", "I carabinieri devono aver fatto confusione. Ci sarà il nastro no? Lo giuro. È mio cognato. Io ho detto solo "vabbuò", "vabbuò". Sa no, come si dice a Napoli quando si vuole tagliare corto. Guardi ero inorridito anche io quella mattina quando ho sentito quella frase. I-nor-ri-di-to". "Ho detto solo "Vabbuò". Rido di imbarazzo. Si ride anche di imbarazzo, no? E poi che ne so io che è la Ferratella."
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