Dopo l’intervista del Dalai Lama al quotidiano francese Le Monde, a proposito della presunta sparatoria contro un gruppo di dimostranti tibetani da parte della polizia cinese, e la successiva smentita sul numero effettivo delle vittime, sono arrivate le prime reazioni ufficiali dalle autorità della Repubblica Popolare. «In questa zona non c’è stata alcuna protesta repressa nel sangue», ha dichiarato un anonimo funzionario governativo di Garze, città a maggioranza tibetana nella provincia sud-occidentale cinese del Sichuan. Stesso diniego da parte di un portavoce della polizia, sempre della prefettura di Garze, il quale ha escluso che ci siano state manifestazioni del genere nel corso della settimana.
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