mercoledì 27 luglio 2011

Tangenti per la sanità in Abruzzo All'asta i vestiti del re delle cliniche


In vendita a prezzi stracciati capi firmati appartenuti a Vincenzo Angelini, reo confesso di aver pagato 15 milioni di mazzette. Le sue dichiarazioni portarono all'arresto dell'ex governatore Ottaviano Del Turcodi GIUSEPPE CAPORALE

CHIETI - Vincenzo Angelini, il re delle cliniche privata in Abruzzo, era capace di spendere, in un solo mese, anche un milione e mezzo di euro. In un giorno comprò 40mila euro di sigari, raccontano le carte delle procure di Pescara e Chieti. Ora che è sotto processo per tangenti (dopo aver confessato di aver pagato 15 milioni di euro di mazzette) sono all'asta perfino i suoi vestiti. Centinaia e centinaia di vestiti, per un valore complessivo di 179 mila euro.

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La vendita servirà non tanto per risanare il crac da 200 milioni di euro che ha portato al fallimento delle sue aziende (sostiene la Procura della Repubblica di Chieti), ma quanto meno a tentare di pagare gli stipendi arretrati di oltre mille e cinquecento dipendenti, molti dei quali in passato sono saliti sul tetto delle sue cliniche per disperazione e minaccia.

Così da una settimana dentro la clinica Villa Pini (la casa di cura dello scandalo che portò all'arresto dell'ex governatore Ottaviano Del Turco 2), dentro quello che fu il regno di Angelini (con tanto di busto del padre all'ingresso) è stato aperto un negozio. Un negozio di vestiti e abiti firmati, gestito direttamente dalla curatela fallimentare del gruppo societario. All'interno, su stendini e scaffali, centinaia e centinaia di vestiti, scarpe, giacche, giacconi. E poi bottiglie e calzini. Ogni giorno in orario da negozio, la gente affolla il piccolo locale ricavato nella struttura, si mescola tra malati in via di ricovero (perché nel frattempo la casa di cura è stata affidata ad altro gestore che ha rilevato anche la gran parte del personale) e compra.

Giacconi di Loro Piana e Ralph Lauren a 150 euro, giacche Brioni a 250 euro, trench Burberry a 150 euro, cappotti Brioni a 500 euro, Gilet imbottiti Etro a 40 euro, cappotti con pelliccia a 400 euro, giaccone Burberry a 700 euro, completi da uomo Brioni a 500 euro, pantaloni Brooks Brothers a 50 euro, stivali Prada a 70 euro, vestaglie Loro Piana a 80 euro. E poi polo, camice e ancora centinaia e centinaia di scarpe di tutte le marche più prestigiose, alcune fatte su misura.

"Signor giudice, lo sanno anche in Tibet che ho le mani bucate...", raccontò di sé al pool di magistrati della Procura di Pescara che era riuscito a farlo confessare e raccontare dei 15 milioni di tangenti pagate sia al centrodestra che al centrosinistra. Una "confessione" che portò, nel luglio 2008, all'arresto di Del Turco all'epoca governatore dell'Abruzzo e di buona parte della sua giunta. E così, mentre a Pescara si celebra il processo di primo grado sulla tangetopoli abruzzese nella sanità, mentre sul banco dei testimoni sfilano le segretarie dell'imprenditore che preparavano le mazzette, l'autista che portava le "buste" a Del Turco, a Chieti si vendono vestiti. E in Abruzzo, complice il debito sanitario, le tasse aumentano.

Assunzioni in cambio di denaro Arrestato giornalista che accusò Bocchino


Il reato ipotizzato è quello di calunnia. Giancarlo Battista presentò un esposto contro il vicepresidente di Fli, sostenendo che aveva  ricevuto denaro da numerose persone in cambio della promessa di farle assumere alla Camera dei deputati

ROMA - Sono scattate le manette e un ordine di custodia in carcere per il giornalista pubblicista Giancarlo Battista, che due mesi fa accusò, con un esposto, il vicepresidente di Fli Italo Bocchino d'aver ricevuto denaro da numerose persone in cambio della promessa di farle assumere alla Camera dei deputati. Il provvedimento con il quale si contesta a Battista il reato di calunnia è stato firmato dal gip Barbara Callari su richiesta del procuratore aggiunto Alberto Caperna. A carico di Battista, arrestato oggi dai carabinieri del nucleo investigativo comandato dal maggiore Lorenzo Sabatino c'è un altro procedimento che lo vede indagato per truffa e associazione per delinquere con Massimiliano Polzelli e Giorgio Limardi. In questa indagine sono anche indagati per favoreggiamento altre due persone.

Secondo il procuratore aggiunto Alberto Caperna, che ha ottenuto dal gip l'ordine di cattura per Battista, che è difeso dall'avvocato Donato Prillo, il denunciante e le persone a lui collegate, tra il 2006 e il 2011, spendendo il nome di numerosi esponenti politici di vari partiti e, a cominciare dal 2011 anche quello di Bocchino, avrebbero truffato almeno 40 persone che complessivamente hanno sborsato più di 2 mln di euro nella speranza di trovare un posto di lavoro.

L'indagine, cominciata nel maggio scorso sulla base dell'esposto di Battista, aveva sin dal primo momento provocato l'iscrizione del denunciante nel registro degli indagati per le accuse di calunnia e truffa. Alla denuncia Battista aveva allegato diversi documenti a sostegno delle sue accuse. Tra l'altro è stata sottoposta dal magistrato una perizia tecnica su una conversazione registrata. L'esperto che ha esaminato il materiale aveva dato per possibile che uno degli interlocutori potesse essere Bocchino. Ma alla fine della registrazione si sente chiaramente una frase che ha insospettito Caperna. In particolare una delle voci dice "Come sono andato?" e l'altro interlocutore risponde "Benissimo". Ciò ha fatto ritenere che si tratta di un documento fatto ad arte e da qui i provvedimenti del magistrato.

L'arresto di Battista è stato contemporaneo a varie perquisizioni tra le quali una in una tipografia e l'altra a casa di Polzelli. Gli investigatori hanno sequestrato oggetti di cancelleria, falsi documenti intestati alla Camera dei deputati e anche per quanto riguarda Polzelli buste paga e lettere di assunzione tutte regolarmente false che secondo il magistrato servivano per convincere gli aspiranti all'assunzione ad accettare le proposte e a pagare somme di danaro.

Nitto Palma, un uomo chiamato cavillo



Il prossimo ministro della Giustizia è stato uno dei “falchi” di Forza Italia
Tutte le volte che c’è stato bisogno di salvaguardare gli interessi giudiziari di Silvio Berlusconi e promuovere l’aggressiva linea del centrodestra in materia di giustizia, Nitto Francesco Palma, in Parlamento dal 2001, non ha fatto mai mancare il suo apporto. E’ uno dei “falchi” del Cavaliere ad essere oggi promosso alla carica di ministro della Giustizia, in sostituzione di Angelino Alfano, Guardasigilli da poco relegato al ruolo di segretario politico di quel Pdl che vuol scrollarsi di dosso il peso dell’ingobrante leadership berlusconiana.
PROMOTORE DELL’IMMUNITA’ PARLAMENTARE - Magistrato, ex sostituto della procura di Roma, Palma, eletto per la prima volta a Montecitorio, e poi confermato alSenato nel 2006 e nel 2008, è balzato agli onori della cronaca politica nel luglio 2002, quando ha messo la sua firma ad un emendamento che mirava a congelare i processi contro i parlamentari e rendere la sospensione retroattiva anche per i giudizi già iniziati (quindi anche quelli contro Berlusconi). Una proposta prontamente bollata dalle opposizione come uno “scandalo” o una “vergogna”, un tentativo di scudare il presidente del Consiglio indigesto perfino agli allora fedeli alleati di Udc e di Alleanza Nazionale, ignari delle leggi ad personam che avrebbero caratterizzato il resto del quinquennio 2001-2006 di governo della Casa delle Libertà. Occorre mettere mano in fretta ad una riforma delle immunità parlamentari, era quanto sottolineavano i berluscones facendosi carico delle prerogative del premier. Il provvedimento promosso da Palma rispondeva a questa necessità, ancor prima che gli uomini del premier mettessero nero su bianco Legge CiramiLodo SchifaniLegge PecorellaLodo Alfano. L’emendamento fu ritirato in un batter di ciglio allo scoppio delle infuocate reazioni di deputati e senatori. Qualche mese dopo, a novembre, fu trasformato in una proposta di legge che si ispirava al “modello spagnolo” e che prevedeva la possibilità di non essere sottoposti a procedimenti penali per la durata del loro mandato per parlamentari, ministri, capo dello Stato e giudici costituzionali. Il “Nitto Palma” fu negli anni a venire preso a modello e più volte rievocato come testo dal quale partire per la reintroduzione dell’immunità parlamentare.
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Anna Maria Bernini: ministro, avvocato e urlatrice in tv



Il nuovo ministro per le Politiche Comunitarie è una dei fedelissimi del Cavaliere
Il nuovo ministro per le Politiche Comunitarie è uno di quei politici che fa proprio al caso di Silvio Berlusconi. Anna Maria Berniniè una di quelle parlamentari mediaticamente esposte ed apprezzate dal Cavaliere per la loro abilità di controbattere con rapidità ed efficacia comunicativa alle argomentazioni dell’opposizione.
FEDELISSIMA DEL PREMIER – E’ grazie a queste doti che la Bernini ha fatto rapidamente carriera ed è finita in onda in prima serata sulle reti Rai a difendere le ragioni della maggioranza e del Pdl berlusconiani nei talk show politici più seguiti. Non è un caso che quando ad inizio anno c’era da rifare l’appello nella maggioranza, numericamente in difficoltà per l’abbandono dei finiani di Futuro e Libertà e salvata solamente dall’arrivo tra le fila del centrodestra deiResponsabili capeggiati dal neo ministro Romano, il suo nome è finito sul taccuino del premier alla voce onorevoli da piazzare al governo. Fedelissima del premier, la Bernini era riuscita alle Politiche del 2008 ad essere posizionata in posizione vantaggiosa nella lista bloccata della circoscrizione Emilia Romagna, ad essere eletta alla Camera dei Deputati, ad essere, successivamente, nominata portavoce del partito.
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5 cose che non sai su Amy Winehouse


Alcune curiosità sulla cantante morta quattro giorni fa
Su Amy Winehouse, la cantante britannica trovata morta nella sua casa 4 giorni fa, è stato detto di tutto. La sua voce soul è stata immortalata, sono stati elencati i suoi premi più prestigiosi, sono state raccontate le sue storie sentimentali, i suoi vizi. Eppure ci sono curiosità della sua vita passate inosservate. Anche gli ultimi attimi della sua esistenza possono rivelare sorprese. “Sapere che Amy non era depressa, ma felice nel momento della scomparsa, ci fa sentire tutti più sollevati”, ha detto il padre Mitch Winehouse in una dichiarazione resa ieri. L’uomo ha precisato come Amy negli ultimi giornid i vita fosse “la più felice mai vista negli ultimi anni”.
CANZONE PREFERITA - Amy Winehouse amava Carole King. La sua canzone preferita era So far away. E pare sia stata tanto influenzata da giganti del jazz come Thelonious MonkCharlie Mingus Miles Davis e da esponenti dell’hip hop come Mos Def Busta Rhymes.
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Borghezio finisce sotto inchiesta



La procura di Milano ha aperto un ‘modello 45′ sulle dichiarazioni shock pro killer di Utoya rilasciate dall’eurodeputato leghista
L’europarlamentare della Lega Nord aveva detto che il 100 % delle idee di Breivik sono buone, in qualche caso ottime”. Per il politico leghista “le posizioni di Breivik collimano con quelle dei movimenti che in Europa oramai dovunque vincono le elezioni.”
INDAGINE APERTA – La procura di Milano ha aperto un’inchiesta conoscitiva sulle dichiarazioni rilasciate a ‘Radio24′, che poco fa ha anche dato notizia in diretta dell’avvio delle indagini, dall’europarlamentare della Lega Nord, Mario Borghezio in merito alla strage di Oslo. Secondo quanto e’ stato confermato all’ANSA, si tratta di un’indagine a modello 45, ovvero senza titolo di reato e senza indagati. In sostanza si tratta di un’indagine di tipo conoscitivo, volta ad accertare la sussistenza di eventuali reati ravvisabili, in questo caso, nelle dichiarazioni del guerriero padano. Per questo il pm Armando Spataro e Grazia Pradella, in accordo con il Procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati, hanno aperto un’indagine. E oggi hanno inviato un fax alla redazione dell’emittente per chiedere di acquisire la registrazione-audio dell’intervista integrale dell’ europarlamentare del Carroccio.
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Roma violenta: torna l'ombra della Magliana

ROMA - E' morto in ospedale l'uomo di 30 anni vittima questa mattina di un agguato a Roma, in zona Primavalle. Si chiamava Simone Colaneri ed era un pluripregiudicato con precedenti per droga e rapina. Secondo quanto si è appreso, contro la vittima sono stati esplosi almeno quattro colpi di pistola Magnum 44, calibro 12. L'uomo è morto dissanguato a causa della rottura di un'arteria all'inguine ed è arrivato già in fin di vita all'ospedale San Filippo Neri. L'uomo era stato gambizzato in strada. Sulla vicenda indaga la polizia. L'episodio di Primavalle riporta alla mente due sparatorie avvenute questo mese a Roma con modalità simili, e sempre in strada. Il 5 luglio, nel quartiere Prati, venne ucciso Flavio Simmi, figlio di un gioielliere. Già qualche mese prima, la vittima era stata gambizzata proprio davanti alla gioielleria di famiglia a Campo Dé Fiori. Cinque giorni dopo, il 10 luglio, ennesima sparatoria, questa volta al Tiburtino, in cui rimase ferito un pregiudicato romano. 
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http://www.julienews.it/notizia/cronaca/roma-violenta-torna-lombra-della-magliana/83841_cronaca_2.html

Nuovi controlli per Vasco: «Forse ha un'infezione al polmone»


Vasco Rossi

Il problema del rocker non è più solo la costola fratturata. Ma lui: «Ho deciso che sono guarito, i medici fanno gli esami che devono, io penso ad altro».

BOLOGNA - Il ricovero si allunga, il mistero si infittisce. Come confermato dalla portavoce, Tania Sachs, il problema di Vasco, ormai da dieci giorni a Villalba, clinica privata sui colli di Bologna, non è più la sola costola fratturata, per la quale è già in atto una terapia antidolorifica. Il Blasco «ha effettuato una risonanza per verificare un'eventuale infezione al polmone», dice la Sachs. L'esame è stato effettuato in un'altra clinica privata, sembrerebbe in provincia di Ravenna, in una struttura che fa sempre parte del gruppo di Villalba.
A VILLALBA - Questa mattina, a Bologna, un'ambulanza è uscita dall'ospedale dove è ricoverato Vasco molto presto ed è rientrata attorno a mezzogiorno, arrivando sul retro e aprendo il portellone: a pararsi davanti anche la vigilanza privata della clinica, per impedire ai fotografi di vedere dentro. Subito si è sparsa la voce che all'interno ci fosse il rocker di Zocca, voce smentita dallo staff del cantante, anche se l'improvvisato e inusuale servizio d'ordine farebbe pensare al contrario. Il direttore sanitario della clinica, Paolo Guelfi, non ha confermato nè smentito. Sono ancora otto-nove gli esami in programma per il Blasco, alcuni probabilmente già effettuati, «a ritmo di uno al giorno, con calma», spiega la portavoce. Quindi, dopo dieci giorni di ricovero, ancora non si sa quando il rocker potrà uscire e i tempi per le sue dimissioni, che si pensavano prossime, si allungano.
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Decreto missioni, arriva il sì del Senato.

(Adnkronos)
Roma, 27 lug. (Adnkronos/Ign) - L'aula del Senato ha approvato il decreto sulle missioni internazionali, conil solo no dell'Italia dei valori. Il provvedimento, passato con 269 sì, 12 contrari e un astenuto, andrà ora all'esame della Camera.
Subito dopo la dichiarazione di voto del Pd a favore delle missioni internazionali, i lavori erano stati brevemente sospesi su richiesta dallo stesso gruppo democratico che ha convocato una riunione lampoper scongiurare l'eventualità che singoli esponenti votassero in modo difforme da quanto annunciato dal partito.
Durante l'incontro i senatori del Pd contrari al rifinanziamento delle missioni militari hanno espresso il loro disaccordo ma hanno rinunciato a prendere la parola in dissenso in aula, dopo che il gruppo aveva annunciato il voto a favore del decreto.
Al termine della riunione, diversi senatori 'dissidenti', dei circa quindici totali (in particolare dell'ala ecodem, ma c'è anche Ignazio Marino), tra cui Vincenzo Vita e Roberto Della Seta, hanno spiegato questa posizione. Della Seta ha ricordato che "sono due anni che esprimiamo questa posizione, non è una novità di oggi".
Il ministro della Difesa Ignazio La Russa, parlando con i giornalisti a Palazzo Madama dopo il via libera dell'Aula, ha dichiarato: "Nel giorno in cui piangiamo la scomparsa di David Tobini, un altro militare che ha dato la vita in una missione internazionale, abbiamo la consolazione e la soddisfazione di vedere che il Senato ha votato con una amplissima maggioranza, con la sola eccezione del partito di Di Pietro, il rifinanziamento delle missioni".
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Decreto-missioni-arriva-il-si-del-Senato_312286923800.html

Inchiesta P4, Alfonso Papa resta in carcere Il gip dice no alla richiesta dei legali

Napoli, 27 lug. (Adnkronos) - Il deputato del Pdl Alfonso Papa rimane in carcere. La decisione è stata presa nel pomeriggio di oggi dal giudice delle indagini preliminari Luigi Giordano che ha rigettato l'istanza presentata dai legali dell'ex magistrato, che avevano lanciato la richiesta di revoca dell'ordinanza di custodia cautelare o in subordine della concessione degli arresti domiciliari. Papa è stato arrestato a seguito dell'autorizzazione concessa dalla Camera dei deputati una settimana fa. Dalla notte di giovedì scorso il parlamentare, ex pm della Procura di Napoli, si trova rinchiuso in cella con altri detenuti del padiglione Firenze di Poggioreale.
Tre giorni fa il procuratore aggiunto Francesco Greco e il pm Francesco Curcio e HenryJohn Woodckok avevano espresso parere contrario (non vincolante) alla scarcerazione di Alfonso Papa arrestato nell'ambito dell'inchiesta denominata P4.
Sabato scorso l'ex pm era stato sottoposto a interrogatorio di garanzia in una saletta del carcere di Poggioreale dal gip Giordano e alla presenza dei pm Greco, Curcio e Woodckok. Papa è assistito dagli avvocati Giuseppe D'Alise e Carlo di Casola. Lo stesso parlamentare del Pdl prima di essere rinchiuso in cella aveva avanzato richiesta di poter esercitare il diritto al voto alla Camera ma tale richiesta gli è stata poi negata due giorni dopo dal gip Giordano.

Nitto Palma nuovo Guardasigilli Politiche comunitarie alla Bernini

 Nitto Palma
Roma, 27 lug. (Adnkronos) - Sciolto il rebus per la successione di Angelino Alfano alla Giustizia. A Largo Arenula, arriva Francesco Nitto Palma che lascia il posto di sottosegretario agli Interni per sostituire il nuovo segretario del Pdl. Sul nome il Quirinale ha dato il via libera, nel tardo pomeriggio di oggi.
"Il Presidente della Repubblica -si legge in una nota del Quirinale- ha firmato il decreto con il quale, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, vengono accettate le dimissioni rassegnate dall'onorevole avvocato Angelino Alfano dalla carica di Ministro della Giustizia e nominato al medesimo dicastero il senatore dottor Nitto Francesco Palma che cessa dalla carica di Sottosegretario di Stato all'Interno". "Il Capo dello Stato ha, altresì, firmato, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, il decreto di nomina dell'onorevole professoressa Anna Maria Bernini Bovicelli alla carica di Ministro senza portafoglio".
Nel pomeriggio Berlusconi aveva ricevuto le dimissioni di Alfano. Il neo segretario del Pdl scriveva a Berlusconi che: "La funzione di Guardasigilli è "incompatibile" con un "così rilevante incarico politico". ''Carissimo Presidente -si legge nella lettera di Alfano a Berlusconi-, a ragione dell'incarico di Segretario politico del Pdl, di recente conferitomi, rassegno le mie dimissioni dalla carica di Ministro della Giustizia, in considerazione della specificità e dei compiti che allo stesso sono riconosciuti dalla nostra Carta Costituzionale e che mi fanno ritenere tale funzione di Governo incompatibile con un cosi' rilevante incarico politico".


Norvegia: Borghezio, nella Lega nessuno mi ha chiesto dimissioni

Roma, 27 lug. (Adnkronos) - "Penso che la Lega mi conosca e abbia capito il grado di strumentalizzazione delle mie parole. Comunque le dimissioni nessuno me le ha chieste, nemmeno Bossi che non ho sentito". Lo ha detto l'europarlamentare del Carroccio, Mario Borghezio, ai microfoni della 'Zanzara' su Radio 24, dopo le polemiche innescate due giorni fa, quando aveva definito "giuste" le idee del responsabile delle stragi in Norvegia.

Berlusconi al Quirinale con la lista Governo, Alfano si è dimesso

 Nitto Palma e Angelino Alfano
Roma, 27 lug. (Adnkronos) - Silvio Berlusconi ha lasciato Palazzo Grazioli per raggiungere il Quirinale. Al Colle il premier sottoporrà al capo dello Stato Giorgio Napolitano il nome del nuovo ministro della Giustizia.
L'incontro non dovrebbe concludersi con la nomina del nuovo Guardasigilli. Il presidente del Consiglio, secondo quanto si è appreso,salirebbe al Colle per portare a Napolitano una ristretta rosa di nomi. Tra i candidati si fa il nome di Francesco Nitto Palma.
Tempi brevissimi, comunque, dopo il colloquio, per sciogliere il nodo. Un secondo appuntamento tra il presidente della Repubblica e Berlusconi potrebbe essere fissato già stasera, dopo i funerali del militare ucciso in Afghanistan oppure domani mattina.
Da parte sua il Guardasigilli uscente, Angelino Alfano, ha inviato al premier Silvio Berlusconi una lettera di dimissioni da ministro in cui spiega che la funzione di Guardasigilli è "incompatibile" con un "così rilevante incarico politico" come il ruolo di segretario del Pdl.
''Carissimo Presidente -si legge nella lettera di Alfano a Berlusconi-, a ragione dell'incarico di Segretario politico del Pdl, di recente conferitomi, rassegno le mie dimissioni dalla carica di Ministro della Giustizia, in considerazione della specificità e dei compiti che allo stesso sono riconosciuti dalla nostra Carta Costituzionale e che mi fanno ritenere tale funzione di Governo incompatibile con un cosi' rilevante incarico politico".
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http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Berlusconi-al-Quirinale-con-la-lista-Governo-Alfano-si-e-dimesso_312287787855.html

“La Lega vota la missione in Afghanistan per favorire la lobby delle armi padana”


Bagarre in Senato su un emendamento sulle armi proposto dal Carroccio definito dal Pd “una follia”
Scontro in Senato su un emendamento della Lega, e Aula sospesa dopo che il capogruppo leghista Federico Bricolo si è detto disponibile a cercare una riformulazione della proposta di modifica. Sarà poi Renato Schifani a mettere la parola fine alla querelle, derubricando l’emendamento a Ordine del Giorno.
FOLLIA – A porre il problema in Aula è stato il senatore Pd Felice Casson: “L’emendamento aggiuntivo proposto dalla Lega è una follia. Soprattutto adesso che ancora abbiamo negli occhi le immagini della tragedia di Oslo”. Con l’emendamento leghista “viene proposta, surrettiziamente, una modifica della normativa sulle armi del 1975 che da una parte, con l’abrogazione del catalogo nazionale delle armi comuni da sparo, rischia di portare ad una liberalizzazione incontrollata e dall’altra, con la modifica in particolare dell’articolo 1 della legge del ’75, diminuisce le fattispecie penali e abbassa i livelli di controllo sulla criminalità organizzata e al terrorismo”.
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