mercoledì 27 luglio 2011

La memoria difensiva di Milanese: «Tremonti pagava l'affitto della casa»


Il deputato pdl:«Contro di me campagna stampa feroce, ma non un complotto. Non esiste alcun tesoro»

MILANO - Tremonti pagava l'affitto e non si considera il «deus ex machina» delle nomine. Marco Milanese, nella memoria difensiva presentata alla giunta della Camera, parla anche delle cassette di sicurezza: «Non ci sono 11 milioni di euro: si tratta di notizie che fanno parte di una strategia ben studiata». È quanto sostiene il deputato del Pdl, nel documento di 81 pagine più 28 di allegati.
TREMONTI E L'AFFITTO - «Il ministro Tremonti ha corrisposto, quale partecipazione all'affitto dell'immobile, a partire dalla seconda metà del 2008, la somma mensile di circa 4mila euro, corrispostemi settimanalmente». È quanto scrive l'ex consigliere del ministro Tremonti in relazione all'abitazione in centro di Roma che secondo i magistrati napoletani sarebbe stata ceduta gratuitamente dal deputato al titolare dell'Economia. Il pagamento, sostiene Milanese, è andato avanti fino a quando Tremonti non ha lasciato l'appartamento ed è stato effettuato sempre in contanti.
CAMPAGNA STAMPA FEROCE - «Si è assistito ad una campagna stampa - prosegue l'ex consigliere di Tremonti - che nei miei confronti è stata particolarmente feroce, messa in atto in modo tale che si traesse il convincimento che anche semplici vicende personali ed economiche, comuni a molte persone, siano state per me invece il frutto di corruzione o finalizzate esse stesse all'illecito». E così facendo «si è finito per dare per scontato, addirittura, che all'interno delle mie cassette di sicurezza si trovino 11 milioni di euro, ovvero chissà quale altro tesoro, e che io potessi essere il deus ex machina di tutte le nomine, anche di quelle di primo livello: e voi sapete - scrive Milanese - che così non è». Secondo il deputato, si tratta di una «ben studiata strategia» finalizzata «da un lato a gettare discredito sulla persona e dunque sulla mia «preziosa attendibilità di testimone» e «dall'altro, a condizionarvi attraverso la stampa e non attraverso la lettura degli atti».
Continua ...

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