John Klusmer, al comando della "Audacity of Hope", ha tentato di forzare il divieto posto dalle autorità greche alla partenza per Gaza delle navi cariche di aiuti. "Un assedio illegale" denunciano gli attivisti, che studiano un'azione legale. E il "quartetto" per il Medio Oriente invita tutti i paesi interessati a ostacolare la Flotilla: "Rischio escalation"
ROMA - Questa volta l'indice accusatore degli attivisti della Freedom Flotilla, la missione umanitaria in procinto di salpare per la seconda volta verso Gaza con il suo carico di aiuti umanitari, non è rivolto contro il blocco navale israeliano 1 o le presunte azioni di sabotaggio orchestrate da Tel Aviv. Questa volta, l'ostacolo è la Grecia. Da ieri, le autorità elleniche hanno vietato la partenza a tutte le navi, battenti bandiera greca o di altri paesi, se dirette a Gaza. John Klusmer, capitano della nave americana "Audacity of Hope", ha provato a forzare il blocco salpando dal porto di Atene, ma è stato subito intercettato dalla Guardia costiera greca. Il primo viaggio della Freedom Flotilla, nel maggio di un anno fa, vide il blitz a bordo di una nave turca 2 delle forze di sicurezza israeliane e la morte di nove attivisti. A quella spedizione partecipò anche l'italiano Vittorio Arrigoni 3, ucciso nell'aprile scorso a Gaza.Continua ...
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