venerdì 12 agosto 2011

M.O.: Forte rammarico dell’Ue per nuovi insediamenti ebraici a Gerusalemme est


M.O.: Forte rammarico dell’Ue per nuovi insediamenti ebraici a gerusalemme est
BRUXELLES - Il capo della diplomazia Ue, Catherine Ashton, ha espresso ''forte rammarico'' per l'approvazione da parte del gabinetto israeliano della costruzione di nuovi insediamenti a Gerusalemme est.
''E' con profondo rammarico che apprendiamo la notizia della decisione di Israele di continuare l'attivita' di espansione delle proprie colonie a Gerusalemme est'', ha aggiunto in una nota.
Ieri il ministro dell'Interno israeliano, Eli Yishai, ha infatti approvato in via definitiva la costruzione di 1.600 nuove case a Ramat Shlomo.

Pensione donne, feste soppresse e Tfr prime indiscrezioni sulla manovra


Il governo è riunito a Palazzo Chigi per varare le misure contro il deficit pubblico. Nella bozza anticipata dalle agenzie anche l'abolizione delle province con meno di 300 mila abitanti

ROMA - A consiglio dei ministri ancora in corso iniziano a circolare indiscrezioni sul contenuto della manovra. I provvedimenti sarebbero tre: un decreto legge, un disegno di legge costituzionale di modifica dell'articolo 41 (sulla libertà dell'iniziativa economica) e dell'articolo 81 (per inserire il vincolo del pareggio di bilancio) ed infine una delega per la riforma del sistema assistenziale.
Ad anticipare alcuni punti della bozza del decreto legge è l'agenzia Ansa. Eccoli:

AUMENTO IRPEF AUTONOMI OLTRE 55MILA EURO 
Un aumento della quota Irpef per gli autonomi, forse a partire dall'attuale 41% per i redditi oltre i 55.000 euro. La misura, inizialmente prevista per 2-3 anni, potrebbe essere a carattere permanente.

A RISCHIO TREDICESIMA STATALI
I dipendenti delle amministrazioni pubbliche che non rispettano gli obiettivi di riduzione della spesa potrebbero perdere il pagamento della tredicesima mensilità.

TFR RITARDATO 2 ANNI PER STATALI 
Il pagamento con due anni di ritardo dell'indennità di buonuscita dei lavoratori pubblici è un'altra delle misure prevista nella bozza di decreto.

TAGLI AI COSTO DELLA POLITICA
Stando a quanto trapelato sino ad ora nel provvedimento non c'è traccia di misure volte a ridurre i costi della politica.

PENSIONI
Viene anticipato dal 2020 al 2015 il progressivo innalzamento a 65 anni (entro il 2027) dell'età pensionabiledelle donne nel settore privato. Inoltre sono previsti interventi disincentivanti per le pensioni di anzianità, con anticipo al 2012 del requisito di 97 anni tra età anagrafica e anni di contribuzione.

VIA PROVINCE SOTTO 300 MILA ABITANTI 
Dalle prossime elezioni è prevista la soppressione delle Provincie sotto i 300.000 abitanti (in tutto sarebbero 34 o 36), fusione dei Comuni sotto i mille abitanti, con sindaco anche assessore, e la riduzione dei componenti i Consigli regionali.

ACCORPAMENTO PER 1500 COMUNI 
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, intervenendo telefonicamente a "Cortina Incontra", ha detto che sono circa 1.500 i comuni per i quali sarà reso obbligatorio l'accorpamento, in base ai criteri previsti dalla manovra. Si tratta dei comuni sotto i 1000 abitanti.

STOP PONTI, FESTE SPOSTATE AL LUNEDI'
Le festività infrasettimanali "non concordatarie" verranno spostate al lunedì. E' quanto prevede ancora la 'bozza' di manovra anticipata dall'Ansa.

DEROGA CONTRATTI NAZIONALI
Nella bozza di manovra che entra al Cdm, a quanto si apprende, ci sarà la norma che prevede l'estensione 'erga omnes' dei contratti aziendali che potranno così derogare a quelli nazionali e a parte dello Statuto dei lavoratori. Non sarebbe più prevista la delega per lo statuto dei lavori.

SENZA SCONTRINO RISCHIO CHIUSURA
Tracciabilità di tutte le transazioni superiori ai 2.500 euro con comunicazione all'Agenzia delle entrate delle operazioni per le quali è prevista l'applicazione dell'Iva. E' quanto prevede la bozza di manovra che sarà discussa nel corso del Consiglio dei ministri di stasera, nella parte relativa al cosiddetto 'spesometro', già in vigore. E' inoltre previsto l'inasprimento delle sanzioni, fino alla sospensione dell'attività, per la mancata emissione di fatture o scontrini fiscali.

CONTRIBUTO SOLIDARIETA'
Contributo di solidarietà a due vie per i lavoratori dipendenti e per gli autonomi. Per i dipendenti del settore privato è previsto un prelievo del 5% per la parte del reddito eccedente i 90mila euro e del 10% per la parte eccedente i 150mila euro. Per i lavoratori autonomi l'addizionale scatta invece a partire dall'aliquota del 41% che si applica ai redditi superiori a 55mila euro. La misura, al momento sperimentale, ma potrebbe diventare permanente.

NIENTE MISURE SU IVA, IMMOBILI E PATRIMONI
Nella bozza di manovra che entrerà in Consiglio dei ministri non appare l'aumento dell'Iva. Anzi l'ipotesi sarebbe accantonata. Salterebbe anche qualunque intervento sugli immobili e i patrimoni mobiliari.
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http://www.repubblica.it/economia/2011/08/12/news/contenuto_manovra-20377804/

Tutte le nuove tasse di Silvio & Giulio



Più Irpef sui redditi autonomi, prelievo sulle buste paga, aumento dell’età pensionabile per le donne
Un aumento della quota Irpef per gli autonomi, forse a partire dall’attuale 41% per i redditi oltre i 55.000 euro, e non i 90mila come si era detto. E’ una delle misure contenute nella bozza di decreto che i ministri discuteranno nel corso del Cdm di questa sera. La misura, inizialmente prevista per 2-3 anni, potrebbe essere a carattere permanente. Lo dice l’Ansa mentre sta per cominciare il consiglio dei ministri che dovrebbe varare la manovra. E a margine del quale c’è anche da registrare la semi-ribellione del ministro dei Beni Culturali, Giancarlo Galan.
MA RADIOCOR SMENTISCE – Secondo l’agenzia di stampa Radiocor invece il contributo di solidarietà a due vie per i lavoratori dipendenti e per gli autonomi è diverso: per i dipendenti del settore privato e’ previsto un prelievo del 5% per la parte del reddito eccedente i 90mila euro e del 10% per la parte eccedente i 150mila euro. Per i lavoratori autonomi l’addizionale scatta invece a partire dall’aliquota del 41% che si applica ai redditi superiori a 55mila euro. La misura, al momento sperimentale, ma potrebbe diventare permanente.
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http://www.giornalettismo.com/archives/138567/tutte-le-nuove-tasse-di-silvio-giulio/

P3: indagini su pagamenti Berlusconi-Dell'Utri e Angelucci-Verdini

Le operazioni al centro degli accertamenti Roma, 12 ago - I versamenti di Berlusconi sono stati fatti su un conto di Dell'Utri che presentava un rosso di 3,1 milioni. Il primo bonifico da parte del premier risale al 2 maggio 2008 e viene effettuato nella filiale del Monte dei Paschi di Siena di Segrate. Importo, 1,5 milioni. I soldi vengono accreditati sul conto di Dell'Utri il 22 maggio: "La posizione del cliente al momento della disposizione - scrivono le Fiamme Gialle - presentava un saldo negativo di 3.150.134 euro e il bonifico ricevuto serviva a riassorbire l'esposizione debitoria". Secondo i militari del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza, la posizione ''in esame presso la banca e' classificata a incaglio a causa di due finanziamenti erogati a favore del senatore Dell'Utri che non presentano un andamento regolare": si tratta di un "mutuo ipotecario di 2 milioni di euro non in regolare ammortamento in quanto risultano 10 rate in mora". Seguono altri due bonifici, il 15 febbraio e l'11 marzo 2011, con cui Berlusconi, tramite Banca Intesa Private Banking, versa a Dell'Utri altri 8 milioni, sempre a titolo infruttifero. Quelli di Antonio Angelucci si riferiscono invece all'acquisto di una villa, una ex proprieta' della famiglia Gucci, con tanto di parco di 20mila metri quadrati, piscina e campo da tennis, da parte di Verdini e della moglie, Maria Simonetta Fossombroni, che a tal fine accendono in banca, a dicembre 2006, un mutuo da 8 milioni. Alcune rate restano inevase, ed e' a questo punto che, secondo il rapporto della Guardia di Finanza, interviene Angelucci che a febbraio di quest'anno fa estinguere il mutuo dei coniugi Verdini con tre bonifici effettuati presso la filiale Roma 5 del Banco di Brescia: uno da 5 milioni, uno da 2,5 milioni e uno da 600mila euro. Il conto di Angelucci da cui partono i bonifici era stato rifornito con una provvista di 10 milioni di euro provenienti dalla societa' lussemburghese Lantigos, secondo gli investigatori riconducibile agli Angelucci. Una operazione che non convince gli uomini del Nucleo valutario che chiedono "il nulla osta per comunicare i fatti ai competenti reparti del corpo della Guardia di Finanza" perche' valutino eventuali profili di irregolarita' fiscale. Dlu 12-08-11 19:47:09

Guzzanti shock su “Il Giornale”: “No tasse ai ricchi, la povertà è una punizione di Dio” –


Poveri ricchi. Tutti a dargli addosso, a condannare la loro opulenza, a mettere alla gogna chi rivendica, semplicemente, il proprio “diritto primario” alla felicità. Come se non bastasse quel passaggio del Vangelo che, nella versione guzzantiana, recita impietosamente: “Entra più spe­ditamente un filo nella cruna dell’ ago che un ricco in paradiso”. Eppure, non c’è voce che si levi contro questa “crociata banale”, contro il ”pogrom ideologico di una società fragile che ha nel suo Dna ”Masaniello e Cola di Rienzo, Savonarola e l’assalto ai forni, gli untori e la colonna infame”. Parole del senatore Paolo Guzzanti (del gruppo dei Responsabili) che oggi su “Il Giornale” si fa in quattro per spiegare perché la patrimoniale proprio non va: “In una società laica, scrive Guzzanti- se uno vuol spendere quel che ha per un bagno nello champagne, nessuno dovrebbe avere il diritto di impicciarsi e sanzionare una tale frizzata abitudine.” E’ preoccupato, Guzzanti, per quel che accade in Italia, per quella abominevole tendenza pauperistica a “tassare chi ricerca il piacere”, a vessarlo con una “macchina fiscale intimidatoria”, facendo leva sull’ideologia della rabbia (tipica dei poveri) che vuol ghettizzare la ricchezza nei lager. Maledetti poveri: in una società liberale, ricorda Guzzanti, “al povero si dovrebbe chiedere: che cosa hai fatto dunque di male se Dio ti punisce con il sudiciume della povertà, anziché con l’ordinato lindore del benessere?“. E invece no “da noi si capovolge la domanda e si chiede conto a chi produce o possiede ricchezza, del sudiciume del suo denaro. È ovvio -ammette a malincuore Guzzanti- che in una società in cui molti sono ricchi per traffici illegali, un’aura di sospetto aleggi su chiunque abbia denaro ma allo stesso modo la giustizia dovrebbe garantire che fasce più o meno larghe della popolazione non vivessero di stipendi gonfiati, pensioni di invalidità non dovute” . Insomma, piantiamola di assaltare gli yacht, e andiamo seriamente a stanare quei pezzenti che aspirano impropriamente all’uso della sopravvivenza. E soprattutto piantiamola di “far credere sempre che le difficoltà, le crisi, le pestilenze e i crolli in borsa, siano opera della losca confraternita dei borghesi produttori di profitto, che vanno prima di tutto additati al pubblico disprezzo in un clima di intimidazione”. Così parlò Max Weber o forse Briatore.
Massimo Malerba
L'articolo di Guzzanti:

Musica dalla strada al ristorante E’ il busker-business

Nove locali della città hanno aderito all’iniziativa Il direttore Osti: diamo valore aggiunto alla manifestazione.

Tra musica di strada e affari a tavola si può cercare il connubio. L’abbinamento turistico-economico lo cerca Confesercenti, che ha presentato ieri un’iniziativa pensata in occasione del Ferrara Buskers Festival, che in città comincerà sabato 20. Vi parteciperanno nove ristoranti, alcuni dei quali sono nomi storici tra gli esercizi cittadini: Osteria degli Ulivi, Ristorante Big Night – Da Giovanni, Café de la Paix, Trattoria La Romantica, Caffè Ristorante Centrale, Trattoria La S’vinadora, Trattoria Ai Tri Scalin, Orsatti 1860, Slurp da Mary e Giò.
Di cosa si tratta? È stato creato un sito (www.gustaevai.it), al cui interno si potranno trovare informazioni sui ristoranti aderenti, sulle loro proposte di menù e i relativi indirizzi e numeri di telefono. Durante i Buskers ci si potrà collegare gratuitamente alla rete wireless.
«In passato ci sono state polemiche riguardo al Festival – ha ricordato il direttore di Confesercenti Alessandro Osti –, ma le abbiamo superate per fare qualcosa di costruttivo: per l’occasione sono stati infatti creati menù economici e da passeggio», con l’obiettivo di «venire incontro alle esigenze del pubblico prevalente», ossia i giovani. Osti ha ricordato anche che «il valore aggiunto dell’iniziativa è la comunicazione: si tratta della prima di questo genere nella nostra città».
«Bella sorpresa» ha definito il progetto Massimo Maisto, vicesindaco nonché assessore al Turismo e alla Cultura, il quale ha anche ribadito due sue convinzioni a proposito del Ferrara Buskers Festival: «Innanzitutto deve restare un’iniziativa culturale, e per questo abbiamo chiesto alle bancarelle di spostarsi dal centro. Inoltre, dobbiamo ricordare che dopo venticinque anni le sue potenzialità non sono ancora esaurite; questa manifestazione può anzi dare di più e in forme nuove». Queste però «devono passare attraverso i privati e il Buskers Festival; l’amministrazione può svolgere eventualmente un ruolo di regia». Il motivo non è solo «la carenza di fondi, ma anche il fatto che chi lavora nel proprio negozio conosce davvero il comportamento dei clienti».
L’unico dubbio sul progetto è stato sollevato dal titolare de “La Romantica” Andrea Cavallina: «chi viene dalle altre città come saprà di questo sito?», ha chiesto.
Il presidente e direttore artistico del Festival, Stefano Bottoni, ha citato un esempio estero per indicare il futuro della manifestazione: «da Zurigo in su, se un ristorante è chiuso lascia lo stesso dei consigli ai clienti su dove recarsi».
Il Festival, secondo Bottoni, è in uno stato di «sofferenza palese, ma nonostante il 50% di finanziamenti pubblici in meno garantiremo lo stesso standard». E se da alcuni anni «si rischia di fare una manifestazione di soli tre o quattro giorni, noi invece l’abbiamo estesa ad un altro fine settimana». Il suo presidente la considera «come un limone, di cui però non vengono mai spremute tutte le gocce».
La speranza conclusiva di Bottoni è che «l’anno prossimo la Confesercenti possa essere uno dei partner del Buskers Festival».
Gabriele Rasconi

Italia: 150 parlamentari firmano ‘No allo Stato di Palestina’


Italia: 150 parlamentari firmano ‘No allo Stato di Palestina’
ROMA – Oltre che in tanti altri versanti pare che anche in materia di etica e diritto internazionale tra i politici italiani ci sia chi ha toccato il fondo. Secondo alternativenews, 150 parlamentari italiani, deputati e senatori, hanno sottoscritto la petizione lanciata dall’Associazione parlamentare di amicizia Italia-Israele contro il riconoscimento dello Stato di Palestina il prossimo settembre alle Nazioni Unite. La petizione sostiene che lo Stato Palestinese sarebbe un ‘pericolo per la pace’.
Il documento mette d’accordo personaggi di tutti gli schieramenti: dal Pdl alla Lega, dal Partito Democratico ai Radicali. Nella lettera, promossa dal direttivo dell’associazione (i deputati Enrico Pianetta – Pdl, Fiamma Nirenstein – Pdl, Gianni Verdetti – Api e la senatrice Rossana Boldi – Lega Nord) i politici italiani chiedono a Onu e Paesi europei di non procedere alla dichiarazione unilaterale dell’indipendenza dello Stato Palestinese.
Secondo l’associazione, una dichiarazione unilaterale metterebbe a rischio l’impegno internazionale per la pace e in particolare le risoluzioni 242, 338 e 1850 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e cancellerebbe con un colpo di spugna gli attuali accordi di pace tra Israele e Palestina.
Appare poco chiaro come un riconoscimento d’indipendenza possa mettere a repentaglio risoluzioni Onu mai applicate e costantemente violate dal regime sionista: il ritiro militare dalla Cisgiordania e da Gaza non si è mai verificato, la colonizzazione prosegue selvaggia, la costruzione del Muro va avanti nonostante le stesse Nazioni Unite e la Corte Suprema israeliana abbiano dichiarato la barriera illegale sia secondo il diritto internazionale che secondo la legge interna di Tel Aviv, Gaza vive bombardamenti quotidiani.

Aereo della Nato in difficoltà sgancia una bomba in mare


Ieri pomeriggio, poco prima di atterrare sulla base aerea di Trapani:  La Nato: misura precauzionale standard, la gente e le imbarcazioni non sono stati in nessun momento a rischio


TRAPANI - Un aereo Nato in difficoltà ha sganciato ieri pomeriggio, al largo di Trapani, una bomba. Il velivolo, di ritorno da un volo operativo nel contesto della operazione Nato  in Libia, ha rilasciato l'armamento in mare alle 16.30, a circa 30 miglia nautiche a nord-ovest della città. Si è trattato - sostiene la Nato - di una misura precauzionale standard in risposta a un problema tecnico nel sistema di lancio dell'arma. La bomba è stata sganciata in un'aerea con "specifici requisiti di sicurezza per questo tipo di situazioni". Nessun rischio - assicura ancora la Nato - per la gente e le imbarcazioni commerciali.

Manovra, ira di Regioni, Comuni, Province "Tagli insostenibili, abbiamo già dato"


Commenti durissimi dagli enti locali. E a guidare la rivolta anche due esponenti della maggioranza. Formigoni: "Effetti depressivi e antisociali, così il federalismo fiscale non esiste più". Alemanno:: "Frutto delle divisioni nel governo". Zingaretti: Macelleria sociale". Lettera delle associazioni degli imprenditori: "Manovra strutturale per convincere i mercati"

ROMA - "Sconcertante", "insostenibile", una "macelleria sociale". E' una bocciatura senza appello il parere degli Enti locali sulla manovra economica del governo. I giudizi consegnati alla stampa dai rappresentanti di Comuni, Regioni e Province dopo l'incontro con l'esecutivo a Palazzo Chigi sono durissimi. 

L'ira di Formigoni. Tra i più severi Roberto Formigoni. Questa manovra, commenta, avrà "effetti depressivi e antisociali perché colpisce servizi essenziali soprattutto per i meno abbienti". "La nostra proposta - dice - è di abolire i tagli e di sostituirli con altre misure con cui repererire le risorse necessarie". Il presidente della Lombardia dopo aver sottolineato che i tagli di trasferimenti annunciati dal governo per gli enti locali "saranno di 6 miliardi nel 2012 e di 3 miliardi nel 2013" ricorda che "questa è la terza manovra in 12 mesi e l'ultima ha scaricato già un peso abnorme sulle Regioni: il peso di quella di luglio 2011 è del 50 per cento sulle Regioni che pesano solo per il 16 per cento sulla spesa totale. E' evidente - rimarca - il pesantissimo effetto distorsivo a danno delle Regioni".

"Fine del federalismo fiscale". I motivi di scontento di Formigoni sono però anche altri e sembrano essere strettamente legati alle faide che da tempo si combattono in seno alla maggioranza di centrodestra. Dopo aver riferito dell'annuncio Tremonti di voler anticipare con la manovra il federalismo fiscale, il governatore lombardo infatti accusa: "Non capisco cosa si anticipi, le Regioni hanno detto che la manovra di luglio già affossa il federalismo fiscale. Se a quei tagli ne aggiungiamo altri, anche dal punto di vista delle Regioni il federalismo fiscale non esiste più. L'ammontare dei tagli nel 2010 era 4,5 miliardi nel 2011 di 9,5 miliardi".

I Comuni non si arrendono. Forse ancora più negativo il giudizio dei Comuni. "Una manovra iniqua e completamente inaccettabile", la definisce il vicepresidente dell'Anci Graziano Delrio. "Ci siamo seduti a questo tavolo con l'aspettativa di una revisione seria delle manovre precedenti", ma ai comuni "vengono tagliati ulteriori 1,7 miliardi" ha aggiunto Delrio. "Ci appelliamo quindi al presidente del Consiglio - ha spiegato - perché cambi l'impostazione della manovra. Altrimenti, tra sei mesi, saremo ancora qui a parlare dell'ennesima manovrina".

Alemanno spera nel premier. Appello al premier che non sembra essere solo retorico. Secondo il sindaco di Roma Gianni Alemanno potrebbe invece trovare a Palazzo Chigi orecchie attente. "Oggi - rivela confermando ancora una volta le profonde divisioni interne al governo - mentre Tremonti prospettava i tagli alle Regioni e agli Enti locali, ho visto il presidente del Consiglio molto perplesso, per cui credo, anzi auspico, che la partita non sia ancora finita".
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http://www.repubblica.it/economia/2011/08/12/news/reazioni_enti_locali-20365727/

Nitto Palma: "No amnistia, meglio depenalizzare" Ma i direttori: "La nave Giustizia è in fiamme"


Il sindaco di Lamezia Terme scrive al ministro della Giustizia per segnalare le condizioni infernali della casa circondariale, con il 186% come indice di affollamento. Ma il Guardasigilli risponde: "L'amnistia non è politicamente percorribile, megli la depenalizzazione". Risponde Enrico Sbriglia, segretario del sindacato dei direttori di carcere: "Sono vent'anni che ne sento parlare e non è mai successo niente

ROMA - L'amnistia non è soluzione per il sovraffollamento carcerario: "Non è politicamente percorribile" - dice il neo ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma -  ma ci sono "altre strade, tra cui la depenalizzazione". Il rappresentante del governo ha così risposto al sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, il quale aveva inviato un messaggio al ministro e al Commissario delegato per il Piano carceri, Franco Ionta, in merito alla la gravissima situazione in cui versa la casa circondariale della sua città.

"Apprendo dalla ricerca della Uil-Pa Penitenziari - afferma Speranza nella lettera - che, relativamente ai dati del primo semestre del 2011, l'istituto penitenziario con il più alto indice di affollamento (anche a livello nazionale) continua ad essere quello di Lamezia Terme (186,7%). Del resto tale criticità era nota già da diverso tempo ed è stata più volte segnalata". "Proprio negli ultimi mesi - dice ancora il sindaco - una delegazione della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori e le cause dei disavanzi sanitari regionali ha fatto più volte visita ai detenuti del carcere di Lamezia Terme nell'ambito dell'indagine sulla tutela del diritto alla salute fisica e psichica all'interno delle strutture detentive".

Ma oltre a confermare il sovraffollamento, sono state evidenziate carenze particolarmente gravi in alcuni servizi sanitari. "Come primo cittadino esprimo la mia preoccupazione per lo stato in cui versa la casa circondariale e auspico un intervento per risolvere radicalmente il problema soprattutto per garantire un trattamento umano e dignitoso a chi sconta una pena detentiva. Auspico - ha concluso Speranza - che verranno fatti tutti gli approfondimenti del caso e che venga trovata un'adeguata soluzione per risolvere una situazione drammatica e urgente".

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http://www.repubblica.it/solidarieta/emergenza/2011/08/12/news/l_emergenza_carceri_la_risposta_di_nitto_palma-20369237/

Per Sgarbi la mafia a Salemi non esiste



Il critico d’arte sindaco della città siciliana fa attaccare un manifesto per incitare i cittadini alla ribellione
“Ma quale mafia! Cittadini, ribellatevi”: è questa la frase che appare su un grande manifesto affisso in piazza Libertà, nel cuore di Salemi (Tp), per incitare i cittadini. A far cosa? Scrive l’Ansa che Vittorio Sgarbi, sindaco della città, chiede ai cittadini di non accettare le ricostruzioni giudicate “fantasiose, suggestive”, e contenute in alcuni rapporti di polizia giudiziaria dell’indagine Salus Iniqua relativi ai presunti tentativi di condizionamento dell’attività amministrativa da parte dell’ex deputato della Dc, Giuseppe Giammarinaro”.
LA NOTA DEL COMUNE - “Altri manifesti – si legge in una nota del Comune – nelle prossime ore, saranno collocati in diversi punti della citta’. ‘Sono indagini malate – dice Sgarbi – perche’ senza alcun riscontro oggettivo si sono elevate maldicenze e chiacchiericcio a ipotesi di reato. Si parla di una mafia che non c’è. O di quella che è stata, come quando si evocano i Salvo, tacendo che l’ultimo di loro è morto nel 1983. Non c’è niente di più grave – ammonisce Sgarbi – che usare la mafia a sproposito. La mafia va aspramente combattuta, ma non è lecito inventarla”, dice il critico. Il quale probabilmente non si accorge che in questo modo sta chiedendo di ribellarsi proprio ai giudici. Sgarbi ieri ha inviato due lettere: al ministro Roberto Maroni e al Capo della Procura di Marsala, Alberto Di Pisa. In quest’ultima il sindaco di Salemi, citando fatti specifici e manifestando comunque la disponibilità a fornire ogni dettaglio sulle accuse da lui rivolte al questore e al maresciallo dei carabinieri, sollecita di fatto l’apertura di una formale inchiesta.
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http://www.giornalettismo.com/archives/138535/per-sgarbi-la-mafia-a-salemi-non-esiste/

Viso deturpato dopo luce pulsata


(ANSA) - TORINO - Una giovane di 27 anni si e' trovata il viso e il collo pieno di escoriazioni dopo un intervento di depilazione definitiva con luce pulsata: la Procura di Torino ha aperto un'inchiesta, condotta dal pm Raffaele Guariniello, che ha indagato in stato di liberta' la titolare di un centro estetico. La ragazza si e' rivolta ai carabinieri di Venaria Reale (Torino), dove risiede, dopo avere avvertito dolori ed essersi guardata allo specchio il giorno successivo all'intervento.

Siria: attivisti, 18 i civili uccisi

(ANSA) - BEIRUT - E' di 18 civili uccisi il bilancio della repressione odierna compiuta da esercito e forze di sicurezza siriani in diverse località del Paese, dove per il 23/mo venerdì consecutivo decine di migliaia di persone sono tornate a manifestare contro il regime. Lo riferiscono i Comitati di coordinamento locale che hanno diffuso su Internet e via email la lista aggiornata delle persone uccise oggi a Hama, Homs, Dayr az Zor, in numerosi sobborghi di Damasco, nella regione di Idlib e ad Aleppo.

Disordini a Londra, morto un uomo ferito lunedì: è quinta vittima. Arrestato 22enne

(Iberpress)
Londra, 12 ago. (Adnkronos) - E' morto l'uomo di 68 anni, Richard Mannington Bowes, gravemente ferito lunedì notte durante i violenti disordini a Londra.
Per la morte del 68enne è stato arrestato un 22enne. Lo riferisce Sky News. Scotland Yard, che ha confermato la notizia del decesso, aveva diffuso l'immagine di un sospetto ripresa da una telecamera di sorveglianza.
Bowes, trovato incosciente accanto a un bidone della spazzatura in fiamme a Ealing nell'area di West London, sarebbe stato aggredito mentre cercava di spegnere il fuoco.
L'uomo è la quinta vittima dei disordini dopo il 26enne ucciso a colpi di pistola nella sua auto a Croydon e i tre ragazzi investiti da un'auto a Birmingham.
Intanto, terminata l'emergenza, la polizia risponde piccata al premier David Cameron. In una intervista alla BBC, il presidente dell'Associazione dei dirigenti della polizia, Sir Hugh Orde, spiega che sono stati gli agenti, e non i deputati o i politici, a introdurre l'''approccio più duro'' che ha ripristinato la calma dopo quattro notti di disordini nelle città inglesi. Non è neanche stato il ministro degli Interni, Theresa May, a richiamare i dirigenti della polizia dalle vacanze, perché, ha spiegato Orde, ''non ha alcun potere di farlo''. La polizia, ha precisato, è indipendente dal governo. Le misure più dure sono state adottate non per richiesta di Cameron, come ha rivendicato il premier ieri alla Camera dei comuni, ma in seguito a una valutazione della polizia. Piuttosto, il rientro dalle ferie anticipato dei leader politici è stato ''irrilevante in termine delle tattiche che già allora si stavano mettendo a punto'' e che sono state attuate solo grazie al numero maggiore di agenti a disposizione, ha aggiunto.

Francia: Dalai Lama a Tolosa per conferenze sulla felicita'

Parigi, 12 ago. (Adnkronos) - Il Dalai Lama e' atteso per questa sera a Tolosa, in Francia, dove terra' nei prossimi giorni tre conferenze, sulle tappe della meditazione e sull'arte della felicita'. Lo riferiscono i media locali, spiegando che oltre diecimila persone hanno prenotato da mesi un posto allo Zenith di Tolosa per ascoltare gli insegnamenti del leader spirituale buddista. Per ragioni di sicurezza non e' stato reso noto il nome dell'albergo che ospitera' il Dalai Lama e il suo seguito fino a martedi' prossimo.

Crisi, verso il taglio delle province Premier: ''Sì a imposta solidarietà'' Enti locali: ''Una manovra iniqua''

(Quirinale)
Roma, 11 ago. (Adnkronos/Ign) - Aggrediremo i costi della politica: ci saranno 14-15 misure per ridurre i costi. E' questo, a quanto si apprende, quello che avrebbe prospettato il premier Silvio Berlusconi agli Enti locali, durante l'incontro a Palazzo Chigi, in attesa del Consiglio dei ministri delle 19 in cui si varerà il decreto con le misure anti-crisi.
In totale si tratterà di una manovra aggiuntiva da 20 miliardi per il 2012 e per 25 miliardi nel 2013.
E ancora, avrebbe annunciato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti:riduzione delle province e accorpamento dei Comuni, ma anche liberalizzazione dei servizi pubblici locali, incentivi alle privatizzazioni e taglio ai trasferimenti. Questi ultimi ammonterebbero a 6 miliardi per il 2012 e 3,5 miliardi nel 2013. Di questi, a quanto si apprende, un miliardo verrebbe sottratto alle Regioni. Ma il comparto della sanità sarebbe fuori da queste cifre. E dovrebbero riguardare anche i ministeri.
Inoltre, scendere dal 3,9% del 2011 all'1,6 nel 2012 del deficit per poi arrivare al pareggio nel 2013, ha prospettato Tremonti spiegando che gli obiettivi sull'indebitamento verranno centrati solo con riduzioni di spesa.
Immediata la replica degli Enti locali: "Abbiamo chiesto esplicitamente al presidente del Consiglio di cambiare l'impostazione di una manovra che consideriamo iniqua e inaccettabile per il sistema dei comuni". Così il vicepresidente dell'Anci, Graziano Delrio. E di manovra ''iniqua'' che ''incide sul percorso di federalismo fiscale e non guarda alla ripresa'' ha parlato anche il presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione. Il nostro giudizio, ha aggiunto, ''è completamente negativo'' perché la manovra è ''assolutamente depressiva''.
Per il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, "tutto quello che viene tagliato ai Comuni diventa taglio alla spesa sociale. Vogliamo solo sapere quali sono le intenzioni del governo perché ancora nessuno di noi le conosce" ha dichiarato, aggiungendo: i tagli "si scaricano sui servizi sociali, sui servizi pubblici essenziali e dunque sui cittadini più esposti, sui ceti più deboli e questo è inaccettabile".

Continua ...
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Crisi-verso-il-taglio-delle-province-Premier-Si-a-imposta-solidarieta-Enti-locali-Una-manovra-iniqua_312345467338.html

Osservatore Romano: Piazza San Pietro si rifà il look, tornerà come nel '600

Statua del colonnato (Adnkronos)
Roma, 12 ago. (Adnkronos) - ''In trenta mesi piazza San Pietro tornerà a essere quella concepita, voluta ed edificata nella seconda metà del Seicento''. E' l'Osservatore romano a sottolineare che ''si è già cominciato con il colonnato berniniano e tra breve saranno restituiti a Roma e al mondo colori e integrità originali dell'immenso monumento in travertino: uno dei massimi simboli del barocco, insigne non solo sul piano urbanistico e architettonico - quale spazio dedicato alle cerimonie religiose pubbliche - ma anche in quanto realizzazione artistica dal forte contenuto allegorico, sottintendendo l'abbraccio ecumenico della Chiesa universale a tutte le genti''.
''L'immenso cantiere prevede il restauro di tutti gli elementi architettonici e decorativi della piazza e riguarda 284 colonne, 92 pilastri, 140 statue, 6 stemmi papali di sommità, 1200 metri di balaustre e altrettanti cornicioni di coronamento nonché 3400 metri quadrati di cassettonati costituenti gli intradossi di copertura degli emicicli. Vi sono poi le due celebri fontane gemelle - la Clementina e la Gregoriana - e naturalmente l'obelisco egizio in granito alto 42 metri, fatto erigere nel 1586 da Sisto V al centro della piazza. Ma perfino i lampioni ottocenteschi intorno all'obelisco - rileva il quotidiano della Santa Sede - saranno restaurati con la collaborazione dell'Acea, come ci ha riferito Pier Carlo Cuscianna, direttore dei Servizi tecnici del Governatorato''.
E' già incominciata la rimozione di una parte dei ponteggi utilizzati per il restauro del colonnato ''e in tempi brevi sarà disvelato un primo tratto dell'emiciclo di sinistra. Frattanto si stanno innalzando nuovi ponteggi per i restauri dei settori immediatamente adiacenti costituiti, com'è noto, da quattro ordini composti ciascuno di quattro colonne contigue sovrastate da altrettante statue di sommità. Si procederà poi - si legge sul quotidiano vaticano - al completamento dell'emiciclo di sinistra fino al punto di cerniera costituito dal Braccio di Carlo Magno''.

Otto milioni di euro: il regalo di Silvio a Dell’Utri



Nelle carte dell’inchiesta P3 ci sono soldi su soldi: da quegli degli Angelucci a Verdini a…
Il totale è di diciotto milioni di euro. E la fetta più interessante sono gli 8,3 che Antonio Angelucci, re delle cliniche romane, ha dato a Denis Verdini e a sua moglie. Ma anche otto milioni conferiti da Silvio Berlusconi a Marcello Dell’Utri. Ne parla Marco Lillo sul Fatto Quotidiano:
Questa montagna di denaro è stata scoperta dagli uomini del Nucleo Valutario della Guardia di Finanza guidati dal generale Leandro Cuzzocrea so – lo pochi mesi fa grazie alle segnalazioni sulle operazioni sospette giunte dall’Uif, l’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia. Le Fiamme Gialle ricostruiscono i flussi milionari e chiedono ai magistrati di autorizzare gli accertamenti fiscali per entrambi i politici. In una terza informativa del 18 maggio 2011, il comandante della sezione, Andrea Salpiet ro , dopo avere ricostruito i ruoli dei “i principali soggetti dell’or – ganizzazione”, tra i quali ci sono Verdini e Dell’Utri, e dopo avere riportato pagine di intercettazioni di Flavio Carboni (già arrestato) con Verdini e Dell’Utri (liberi) scrive ai pm Giancarlo Capaldo e Rodolfo Sabelli: “si rimette a Codesta autorità giudiziaria la sussistenza dei presupposti per l’eventuale adozione di misure cautelar i”. LA Finanza ipotizzava insomma le manette ma la Procura risponde due mesi dopo con un avviso di chiusura indagini che fa tirare un sospiro di sollievo anche ai politici.
Ci sono persino delle analogie con il caso Ruby:
CONTINUA ...
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