venerdì 12 agosto 2011

Musica dalla strada al ristorante E’ il busker-business

Nove locali della città hanno aderito all’iniziativa Il direttore Osti: diamo valore aggiunto alla manifestazione.

Tra musica di strada e affari a tavola si può cercare il connubio. L’abbinamento turistico-economico lo cerca Confesercenti, che ha presentato ieri un’iniziativa pensata in occasione del Ferrara Buskers Festival, che in città comincerà sabato 20. Vi parteciperanno nove ristoranti, alcuni dei quali sono nomi storici tra gli esercizi cittadini: Osteria degli Ulivi, Ristorante Big Night – Da Giovanni, Café de la Paix, Trattoria La Romantica, Caffè Ristorante Centrale, Trattoria La S’vinadora, Trattoria Ai Tri Scalin, Orsatti 1860, Slurp da Mary e Giò.
Di cosa si tratta? È stato creato un sito (www.gustaevai.it), al cui interno si potranno trovare informazioni sui ristoranti aderenti, sulle loro proposte di menù e i relativi indirizzi e numeri di telefono. Durante i Buskers ci si potrà collegare gratuitamente alla rete wireless.
«In passato ci sono state polemiche riguardo al Festival – ha ricordato il direttore di Confesercenti Alessandro Osti –, ma le abbiamo superate per fare qualcosa di costruttivo: per l’occasione sono stati infatti creati menù economici e da passeggio», con l’obiettivo di «venire incontro alle esigenze del pubblico prevalente», ossia i giovani. Osti ha ricordato anche che «il valore aggiunto dell’iniziativa è la comunicazione: si tratta della prima di questo genere nella nostra città».
«Bella sorpresa» ha definito il progetto Massimo Maisto, vicesindaco nonché assessore al Turismo e alla Cultura, il quale ha anche ribadito due sue convinzioni a proposito del Ferrara Buskers Festival: «Innanzitutto deve restare un’iniziativa culturale, e per questo abbiamo chiesto alle bancarelle di spostarsi dal centro. Inoltre, dobbiamo ricordare che dopo venticinque anni le sue potenzialità non sono ancora esaurite; questa manifestazione può anzi dare di più e in forme nuove». Queste però «devono passare attraverso i privati e il Buskers Festival; l’amministrazione può svolgere eventualmente un ruolo di regia». Il motivo non è solo «la carenza di fondi, ma anche il fatto che chi lavora nel proprio negozio conosce davvero il comportamento dei clienti».
L’unico dubbio sul progetto è stato sollevato dal titolare de “La Romantica” Andrea Cavallina: «chi viene dalle altre città come saprà di questo sito?», ha chiesto.
Il presidente e direttore artistico del Festival, Stefano Bottoni, ha citato un esempio estero per indicare il futuro della manifestazione: «da Zurigo in su, se un ristorante è chiuso lascia lo stesso dei consigli ai clienti su dove recarsi».
Il Festival, secondo Bottoni, è in uno stato di «sofferenza palese, ma nonostante il 50% di finanziamenti pubblici in meno garantiremo lo stesso standard». E se da alcuni anni «si rischia di fare una manifestazione di soli tre o quattro giorni, noi invece l’abbiamo estesa ad un altro fine settimana». Il suo presidente la considera «come un limone, di cui però non vengono mai spremute tutte le gocce».
La speranza conclusiva di Bottoni è che «l’anno prossimo la Confesercenti possa essere uno dei partner del Buskers Festival».
Gabriele Rasconi

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