Fanno parte della flotta presente nel Mar Rosso e hanno attraversato lo stretto di Suez, riferisce Youm7. Il segretario di Stato Usa incontra gli esuli siriani a Ginevra: "Il Paese deve diventare uno stato di diritto e garantire tutti i cittadini". Al Arabyia: 23 nuove vittime nel Paese
DAMASCO - Alcune navi da guerra americane che fanno parte della flotta presente nel Mar Rosso hanno da poche ore attraversato lo stretto di Suez, in Egitto, in direzione della Siria. Lo riferisce il sito egiziano 'Youm7'. Secondo 'Youm7', la flotta navale statunitense, guidata dalla portaerei USS George HW Bush, la nave più avanzata nell'arsenale americano, è entrata nelle acque del Mediterraneo per dirigersi verso la Siria, dove si trovano in rada nel porto di Tartus tre navi da guerra russe.Parlando a Ginevra, dove ha incontrato i rappresentanti dell'opposizione siriana, il segretario di Stato americano Hillary Clinton ha detto che per una transizione democratica in Siria non basta rimuovere il presidente Assad e che il Paese deve avviarsi verso uno stato di diritto, "proteggendo i diritti universali di tutti i cittadini senza considerare la loro etnicità o genere".
L'ambasciatore Usa a Damasco, Robert Ford, tornerà in Siria questa sera, ha annunciato un funzionario del Dipartimento di Stato, spiegando che il diplomatico "ha completato le sue consultazioni a Washington". Ford era stato richiamato in patria il 24 ottobre dopo aver ricevuto "minacce credibili contro la sua incolumità". Poche ore dopo, la Siria aveva a sua volta richiamato il proprio ambasciatore a Washington, Imad Moustapha.
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http://www.repubblica.it/esteri/2011/12/06/news/navi_da_guerra_usa_varcano_suez_in_direzione_della_siria-26183895/?ref=HREC1-11



Uno spettro si aggira per il mondo: lo spettro del giudizio. Il giudizio delle agenzie di rating, gli istituti di analisi dei conti di aziende, paesi sovrani, che colpisce in maniera implacabile i giganti e i piccoli attori del palco finanziario mondiale, è lo spauracchio di tutti: se Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch parlano, il mondo trema. E trema perché basta uno dei temuti downgrade, i ribassi dell’indice di credibilità che le agenzie assegnano ai paesi, per far muovere miliardi e miliardi sui mercati finanziari. Le agenzie di rating questo fanno: giudicano. Forniscono un parere che vuole essere massimamente autorevole per gli operatori finanziari: qui puoi andare, qui è meglio che lasci perdere, qui vendi di corsa che finisci rovinato.