martedì 6 dicembre 2011

Gli agenti che seviziavano i carcerati con i tubi


Cose belle dal mondo delle carceri italiane
Dai lividi e dalle percorse fino alle sonde gastriche, per passare a legare al letto i detenuti. Una banda di “giustizieri” che operava vigliaccamente a Regina Coeli, chiamata la “squadretta”, come si deve a chi soltanto un diminutivo dell’uomo può essere. La storia la racconta il Corriere della Sera:
Non solo guardie carcerarie ma anche personale sanitario. Fra cui il medico del reparto della settima sezione, Rolando Degli Angioli, per il quale il pmFrancesco Scavo ha chiesto il rinvio a giudizio per abuso, falso e violenza privata. E infermieri come Luigi Di Paolo, ora accusato di violenza privata. Contro di loro, militanti di una sorta di «codice rosso» in vigore dietro le sbarre, ci sono le testimonianze delle stesse vittime. «Mi tenevano in piedi per non farmi dormire—racconta ai magistrati Oltean Gavrila, uno dei romeni accusati dello stupro di gruppo della Caffarella, il 14 febbraio del 2009 e finito nel carcere di Regina Coeli e vittima della “squadretta” —. Arrivavano da me alle undici di sera e mi dicevano di stare in piedi, non dormire, poi dopo un po’ mi dicevano “puoi dormire venti minuti” e in venti minuti non ce la facevo…». Per sottrarsi a un supplizio durato giorni, Gavrila si attacca a una bottiglia di detersivo e il 19 febbraio viene trasferito in infermeria. Da qui chiede di parlare con un magistrato al quale racconta tutto.
Continua ...
 http://www.giornalettismo.com/archives/175533/la-banda-di-agenti-che-seviziava-i-carcerati-con-i-tubi/

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