Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
martedì 5 aprile 2011
Rubygate, al via il 'processo dell'anno'
E la Ue ridurrà i tetti massimi di radiazioni consentite per il cibo
Misura precauzionale per migliorare i livelli di sicurezza rispetto a quelli del paese asiatico, conferma Barroso, presidente della Commissione europea
Emergenza immigrati, Maroni firma l'accordo con la Tunisia
GOVERNO: BRIGUGLIO, ROMANO E SILIQUINI? PREMIER COMPENSA LAUTAMENTE VOTI
Lampedusa, villa Due Palme: "Trattativa ancora aperta"
Berlusconi, nel corso della sua visita a Lampedusa mercoledì scorso, aveva detto di averla già comprata dopo averla vista la notte prima su internet. Nei giorni seguenti sia il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, sia alcuni giornali e molti blog hanno definito la notizia una bufala
LAMPEDUSA. Per l'acquisto di Villa Due Palme a Lampedusa, la trattativa continua. Lo conferma direttamente una delle proprietarie, Caterina De Stefani, nipote della scrittrice palermitana Livia De Stefani e figlia di Giuseppe De Stefani, l'aristocratico siciliano che comprò negli anni settanta quel terreno a dieci metri dal mare e vi costruì una villa bianca e mediterranea che Berlusconi ha annunciato di volere acquistare. Sarebbe la sua 29/a residenza, dicono gli esperti.
Il premier, nel corso della sua visita a Lampedusa mercoledì scorso, aveva detto di averla già comprata dopo averla vista la notte prima su internet. Nei giorni seguenti sia il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, sia alcuni giornali e molti blog hanno definito la notizia una bufala. Lombardo ha raccontato che il presidente aveva cambiato idea perché la casa era troppo vicina all'aeroporto.
Caterina De Stefani, interpellata dall'ANSA, chiarisce. "Come tutte le compravendite del mondo anche questa ha i suoi tempi. Che mi auguro rapidi. Gli avvocati stanno facendo la loro parte e noi aspettiamo il buon esito della trattativa". La proprietaria della villa smentisce anche le voci circolate circa il prezzo d'acquisto, che oscillerebbe tra i due e i quattro milioni: "Questa sì è una bufala - assicura - la cifra è molto, molto inferiore. Ma saremo noi a darvi notizia quando l'affare si chiuderà". Il titolare dell'agenzia Immobiliare Vulcano Consult, Alfredo Gennaro D'Agata, che ha il mandato per la vendita, conferma che "la trattativa è in corso di definizione" e aggiunge di avere ricevuto "almeno 30-40 manifestazioni di interesse non solo da parte di italiani ma da potenziali acquirenti di tutto il mondo, dalla Russia agli Stati Uniti".
Il Paese in cui salvare il Premier fa curriculum
La Siliquini, ex Fli passata ai Responsabili per votare la fiducia aBerlusconi, risponde sulla sua nomina nel Cda delle Poste: “Me lo merito!”
“Considerata la profonda disinformazione che dimostrano colleghi che si chiedono i criteri relativi alla nomina della sottoscritta nel CDA delle Poste Italiane, ritengo opportuno rendere noto quello che ciascuno puó tranquillamente apprendere, se solo leggesse il mio lungo e ampio curriculum d’eccellenza dal quale si deduce come le mie competenze e le mie esperienze rappresentino una adeguata risposta alla necessità di valorizzare le figure femminili di valore esistenti nel Paese”. Cosi’ Maria Grazia Siliquini, replica alle polemiche che hanno accompagnato la sua designazione nel CDA delle Poste Italiane, dovute soprattutto al fatto che la stessa Siliquini fu una dei tanti “responsabili” che decise di saltare il fosso e salvare Berlusconi il 14 Dicembre, in occasione del voto di fiducia. Una voce che certamente nel suo curriculum non troveremo, ma che secondo la maggior parte dei sui colleghi le è valsa la nomina di ieri. BOUTADE - La Siliquini, nel mirino delle opposizioni che hanno messo in relazione la sua nomina alla scelta di lasciare Fli per votare la fiducia, è stata oggi oggetto di un simpatico scherzo in Parlamento. Ha infatti ricevuto una lettera raccomandata, ovviamente finta, su cui campeggiava la scritta ‘Siliquini, c’e’ posta per te”. Sull’altro lato, in alto a destra, un francobollo con l’immagine di un sorridente Silvio Berlusconi. A volerla fare bene, però, il francobollo avrebbe dovuto essere semplicemente allegato, di modo che potesse essere leccato proprio laddove recava la sacra immagine del buon Silvio. Prendano appunto i Parlamentari per la prossima volta. La lettera circolava oggi alla Camera, in transatlantico, in cortile, tra i divanetti, subito dopo la votazione sul conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sul caso Ruby. Destinataria, appunto, Maria Grazia Siliquini, deputata ex finiana poi passata con i Responsabili che ieri e’ stata nominata nel Consiglio di amministrazione di Poste spa. Ma lei non ci sta a queste terribili malignerie, e ribatte, rivendicando in una nota di avere alle spalle ‘oltre 35 anni di professione forense’ e di aver dato vita a leggi ‘di cui sono molto orgogliosa’ tra cui ‘la prima legge italiana contro l’usura’. E’ stata sottosegretario al ministero dell’Istruzione, Universita’ e Ricerca Scientifica dal 2001 al 2006 e in quel periodo ‘ho riformato il corso di laurea in giurisprudenza introducendo il percorso quinquennale unico per magistrati, avvocati e notai’. Sempre in qualita’ di sottosegretario all’Istruzione per cinque anni ‘ho svolto attivita’ dirigenziale esercitando, in particolare, la delega sullo stato giuridico ed economico del personale del ministero’. ‘Pertanto – conclude Siliquini – sicuramente le mie competenze giuridiche, la mia esperienza professionale e direzionale sono state tenute ben presenti: questa nomina l’accetto con grande orgoglio e dedichero’ le mie capacita’ ad una azienda gia’ oggi di grande prestigio per il nostro Paese, destinata ad un ulteriore notevole sviluppo’.
Continua ...
http://www.giornalettismo.com/archives/120445/il-paese-in-cui-salvare-il-premier-fa-curriculum/
Diffamo' Santoro, 'Giornale' condannato
Caso Ruby: Bersani, Italia esposta a vergogna e umiliazione
L'Aquila, fiaccolata a due anni dal sisma Ancora fuori casa 38mila terremotati
Roma, 5 aprile 2011 - Una fiaccolata silenziosa per le vie dell’Aquila stanotte e una messa officiata dall’arcivescovo della città per ricordare le vittime del terremoto. Sono le due iniziative organizzate all’Aquila tra oggi e il 6 aprile, quando saranno due anni dal sisma che nel 2009 in Abruzzo causò 309 morti e circa 1.600 feriti.
Stasera si svolgerà la Fiaccolata della memoria promossa da Fondazione 6 Aprile per la vita, Comitato Familiari Vittime Casa dello Studente, Avus - Associazione Vittime Universitari Sisma e Comitato Familiari Vittime Convitto Nazionale: la fiaccolata partirà alle 23 da Piazza Battaglione degli alpini (Fontana Luminosa) dell`Aquila e arriverà in Piazza Duomo per le ore 3.15.
Onu: improbabile una soluzione rapida alla crisi libica
NEWYORK - Secondo l’inviato dell’Onu per la Libia una soluzione rapida alla crisi nel paese nord africano sarebbe improbabile, nonostante gli Usa e i loro alleati stanno conducendo le operazioni militari contro le forze di Muammar Gheddafi.
Abdul Ilah Khatib, inviato speciale delle Nazioni Unite per la Libia, ha riferito al Consiglio di Sicurezza che spetta al popolo libico trovare una soluzione all’attuale crisi.
"In questo momento, è ancora molto difficile sapere quanto tempo ci vorrà per risolvere il conflitto in Libia", ha detto Khatib, nominato tre settimane fa per trovare una via d’uscita dall'impasse libica.
L’inviato del Palazzzo di Vetro ha inoltre auspicato un'ampia convergenza da parte della comunità internazionale per risolvere la questione riferendosi alle divergenze tra i membri del Consiglio di Sicurezza circa i traguardi di una risoluzione dell’Onu, che autorizza le sanzioni e imporre una zona no-fly zone alla Libia.
Libertà di espressione: anche in Italia ci sarà il carcere per i revisionisti
ROMA - Su decisione dell’Unione Europea, ogni Paese dovrà inserire nel proprio ordinamento giuridico una legge che punisce chi nega l’Olocausto. Lo ha annuncia trionfante il sito ebraico italiano Shalom.it (http://www.shalom.it/J/index.php?option=com_content&task=view&id=1047&Itemid=1) che cerca di giustificare in una lunga intervista con l’avvocato Roberto De Vita l’assurda legge bavaglio che di fatto impedisce agli storici, agli studiosi e gli intellettuali di studiare e di poter esprimere apertamente l’esito dei propri studi sul secondo conflitto mondiale e sul fenomeno che nella storia scritta dai vincitori della guerra venne denominato Olocausto.
È degno di nota che i paesi occidentali hanno sempre sostenuto di avere una civiltà libera e con la scusa della libertà dell’espressione hanno reso un’abitudine persino le offese e gli insulti a Dio, ai profeti ed alle sacralità delle diverse religioni.
A quanto pare l’Olocausto è per questi paesi ancor più sacro di Dio, o in altre parole l’unica cosa rimasta sacra.
Negli ultimi anni diversi studiosi di fama mondiale sono stati perseguitati e sbattuti in galera per aver messo in dubbio la versione ufficiale dell’Olocausto.
Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha definito vergognoso un simile atteggiamento e nel 2006 ha ospitato a Teheran una inedita conferenza internazionale che ha ospitato tutti gli studiosi indipendenti dell’Olocausto e persino gruppi di ebrei come i Neturei Karta, critici nei confronti delle politiche del regime israeliano.
Fukushima: in mare 11.500 tonnellate di acqua radioattiva, quali saranno le conseguenze per il mondo?
L’acqua riversata in mare, pari a oltre 11.500 tonnellate, proviene dagli impianti di trattamento dei rifiuti radioattivi e presenta livelli di contaminazione tra 100 e 500 volte oltre il limite legale: si tratta di una violazione senza precedenti delle normative di sicurezza, resa “invitabile” - ha spiegato Edano - dalla necessità di fare spazio ad acqua ancora più radioattiva, rinvenuta nei locali delle turbine dei reattori, ed evitare che finisca in mare: un passo necessario anche per accelerare il lavoro principale dei tecnici. Insomma, Tepco sta procedendo a un ‘piccolo’ inquinamento per evitarne uno più grande.
Chissà se sarà vero che, come ha assicurato la Tepco, l'afflusso nell'oceano dell’acqua radioattiva non avrà conseguenze per la salute umana e sugli ecosistemi marini: ce lo auguriamo, ma la decisione di compiere questo passo è segno di una situazione disperata. E risulta poco convincente il piano Tepco per la realizzazione di barriere in mare per contenere la diffusione della contaminazione. Intanto è allarme radioazioni: i tecnici giapponesi hanno iniziato una campagna di monitoraggio estesa a tutte le scuole elementari nella regione della centrale nucleare di Fukushima per verificare i livelli di radiazioni negli edifici. Nei prossimi due giorni saranno controllati 1.400 fra scuole e asili.
Marzo 2011: 16 palestinesi uccisi, 5 sono bambini. 380 gli arrestati
RAMALLAH - "Tadamun", organizzazione per i diritti umani, ha raccolto le violazioni israeliane contro il popolo palestinese nel mese di marzo 2011, divulgandone i dati. Secondo l’Infopal tutti i cittadini palestinesi uccisi nel mese scorso erano della Striscia di Gaza: su un totale di 16, 14 sono rimasti vittima dei bombardamenti dell'aviazione e delle incursioni dell'artiglieria di Israele. Cinque delle vittime erano bambini e adolescenti.
A marzo 2011: 380 palestinesi sono stati arrestati. Nel dato rientrano 50 bambini e decine di lavoratori palestinesi fermati e catturati in varie località in Israele (Territori palestinesi occupati nel '48) e in Cisgiordania.
Il villaggio di Awarta ha registrato il dato più alto degli arresti, seguono al-Khalil (Hebron), Betlemme, Silwan, Tutlkarem, Salfit, Ramallah e al-Bireh.
Tra i cittadini palestinesi arrestati anche i deputati del blocco islamico 'Azzam Salhab e Mohammed Maher Badr, entrambi di Hebron.
Tra i dati complessivi, "Tadamun" ha ricordato l'arresto di un 19enne palestinese, la cui identità resta ignota, avvenuto presso il blocco coloniale israeliano di Gush Etzion.
Petrolio: Iran, prezzo arrivera' a 150 dollari al barile
TEHERAN - Il prezzo del petrolio potrebbe arrivare a 150 dollari al barile. La previsione e' del presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, secondo il quale sono ''le circostanze politiche a deciere i prezzi e non i mercati. Se mi chiedete se i prezzi aumenteranno rispondo di si'. Entro un certo periodo potrebbero raggiungere i 150 dollari'', ha aggiunto parlando con i giornalisti Ahmadinejad. L'Iran e' attualmente alla presidenza di turno dell'Opec e rappresenta il secondo paese esportatore dell'organizzazione dei paesi produttori di petrolio.
Proprio oggi l’oro nero estratto nel mare del Nord, il Brent, si e' avvicinato oggi alla soglia dei 120 dollari al barile. Un record, dal 2008 ad oggi. Solo che tre anni fa la crisi non era ancora esplosa e la domanda di greggio era alle stelle mentre oggi il mondo, anche se la fase acuta è passata, si lecca le ferite. Il petrolio del Golfo Persico, quello Opec, costa invece un po’ meno: viene scambiato attorno ai 108 dollari. Che è comunque un prezzo record.
Sisma-tsunami in Giappone, quasi 28mila fra morti e dispersi
Le mirabolanti promesse di Silvio B. e il nostro nuovo medioevo
Promesse mai mantenute e aperte menzogne come quelle di Berlusconi, che avrebbero portato alla conclusione, nel ridicolo, della carriera di qualunque uomo politico del passato, sono perfette per far parlare di sé, e ancor di più per distogliere l’attenzione dalle proprie colpe, insufficienze ed incapacità, nell’età dell’intrattenimento e della distrazione di massa.
Il campo di golf e il casinò (ricordarsi di mettere l’accento) a Lampedusa? Dev’essere davvero poco in forma, il Capo, angustiato dai suoi problemi personali e giudiziari. In passato ha promesso molto di più (e di meno realizzabile) ai propri fedelissimi: lacura del cancro, il rimboschimento dell’Italia con cento milioni d’alberi (il Duce voleva riempire l’Appennino d’abeti; pensava portassero neve e gelo e che con questi si sarebbe rinforzata la deboluccia italica schiatta: persistenze dell’immaginario autoritario) e, cosa ancora più irrealizzabile dato il nostro indebitamento l’abbassamento delle tasse. La promessa più fantasiosa? Ma quella che sta al cuore del suo messaggio; quella costantemente ripetuta di fermare chi non c’è o è ormai irrilevante nella politica e nella società italiane: i pericolosissimi, onnipresenti, potentissimi, comunisti.
Promesse e menzogne, stanno alla base della comunicazione del Presidente del Consiglio; menzogne tanto numerose e continue da non poter neppure essere enumerate. Una? La più infantile, forse: quella sul numero dei suoi processi. Sono ventisette, fin qui, ci comunica san Travaglio; sono novanta e più, cento e più, si vanta Berlusconi, quasi le imputazioni fossero medaglie al valore, per il giubilo delle sue truppe.
Promesse mai mantenute e scoperte menzogne, quelle di Berlusconi, che avrebbero portato alla conclusione, nel ridicolo, della carriera di qualunque uomo politico del passato, ma perfette per far parlare di sé, e ancor di più per distogliere l’attenzione dalle proprie colpe, insufficienze ed incapacità, nell’età dell’intrattenimento e della distrazione di massa.
E’ guardando oltre i confini italiani che il berlusconismo diventa comprensibile, e meno vergognoso; è la nostra declinazione di un generale imbarbarimento dell’occidente, iniziato un secolo fa, che proprio in questi decenni sta giungendo a compimento.
Continua ...
http://www.agoravox.it/Le-mirabolanti-promesse-di-Silvio.html