Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
domenica 23 ottobre 2011
Il cappio che strozza l’Italia
Le crescenti diseguaglianze sono figlie di un ordinamento giuridico, sociale ed economico da rivedere radicalmente
“A fundamental premise of Doing Business is that economic activity requires good rules—rules that establish and clarify property rights and reduce the cost of resolving disputes; rules that increase the predictability of economic interactions and provide contractual partners with certainty and protection against abuse. The objective is regulations designed to be efficient, accessible to all and simple in their implementation. In some areas Doing Business gives higher scores for regulation providing stronger protection of investor rights, such as stricter disclosure requirements in related-party transactions.”
Una premessa fondamentale di Doing Business è che l’attività economica richieda buone regole, regole che consolidino e chiariscono i diritti di proprietà e riducano i costi connessi alla soluzione delle controversie; regole che accrescano la prevedibilità delle interazioni economiche ed assicurino ai contraenti di un accordo di certezze e protezioni avverso abusi e violazioni. L’obiettivo è una regolazione disegnata per essere efficiente, facilmente disponibile per tutti, e semplici da implementare. All’interno di questi ambiti, Doing Business attribuisce più elevati punteggi alla regolazione che consente una solida protezione ai diritti degli investitori, quali gli obblighi di informazioni in operazioni con parti correlate.
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http://www.giornalettismo.com/archives/160693/il-cappio-che-strozza-litalia/
Merkel e Sarkozy dettano le condizioni all'Italia "Subito le misure". "Fiducia in Berlusconi? Nelle istituzioni" Video
ruxelles, 23 ottobre 2011 - Un coro unanime giunge al termine del Consiglio Europeo: "Contiamo sull'Italia, ma Berlusconi deve eseguire le misure che ha annunciato e prendersi le sue responsabilità". Lo dice il presidente dell'organo comunitario Van Roumpy e lo ribadiscono sia Angela Merkel che Nicolas Sarkozy.
Il capo dell'Eliseo è eloquente durante la conferenza stampa congiunta con la cancelliera tedesca.Rassicurati da Berlusconi? Sarkozy guarda la Merkel e la mimica del suo viso non è di quelle che trasmettano entusiasmo. Poi, dopo un profondo respiro, risponde ai giornalisti: “Siamo stati fino adesso nella stessa riunione. Abbiamo fiducia nel senso di responsabilità dell’insieme delle istituzioni, sociali, politiche e economiche italiane”.
Rincara la Merkel: "All’Italia abbiamo ricordato che è importante fare tutto il necessario per mostrare senso diresponsabilità, prendendo provvedimenti sia sul fronte del debito che su quello della crescita". La cancelliera tedesca sottolinea però che “Berlusconi è il nostro interlocutore, contiamo su di lui”. Un appello analogo i due leader europei lo hanno rivolto alla Grecia. Sarkozy è stato chiaro: "Atene e Roma siano responsabili".
La Merkel ha poi confermato che mercoledì 26 alle 18 si svolgerà un nuovo Consiglio europeo che sarà seguito dall’annunciato eurogruppo dei capi di Stato e di governo. Ora è in programma l'Eurogruppo.
LA MATTINATA. BERLUSCONI: "NON SONO MAI STATO BOCCIATO" - “Ma che domande mi fate?”. Neanche a chiederlo, Silvo Berlusconi, un pronostico sull’esame che l’Ue sta facendo all’Italia e ai suoi conti pubblici, alle sue strategie per fronteggiare la crisi internazionale. Il presidente del Consiglio, lasciando il Conrad per recarsi all’incontro con Van Rompuy e Barroso, conferma il suo ottimismo: “Ma certo - dice ai cronisti - io non sono mai stato bocciato in vita mia”.
E' cominciata presto la giornata del presidente del Consiglio, che già di prima mattina era in pista per un breakfast con i presidenti della Commissione Ue e del Consiglio europeo, José Manuel Barroso e Herman Van Rompuy: due massimi responsabili comunitari hanno voluto parlare al premier di migliorare le misure prese dall’Italia contro la crisi in vista del vertice Ue in agenda oggi a Bruxelles.
Subito dopo è stata la volta di un incontro tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel, che ha preceduto il vertice Ue dedicato alla crisi dell’eurozona.
Gb, investimenti da Universita’ Oxford in bombe a grappolo
LONDRA - Nuove rivelazioni: l’Oxford University ha investito centinaia di milioni di sterline in una gigantesca societa’ statunitense coinvolta nella produzione delle bombe a grappolo nonostante l'adesione della Gran Bretagna al trattato che vieta la produzione di queste arme. La Gran Bretagna e’ uno di 100 paesi che hanno firmato la Convenzione sulle Munizioni a Grappolo che vieta l'uso, la produzione, lo stoccaggio e il trasferimento di bombe a grappolo. Tuttavia, secondo i documenti ottenuti da fonti indipendenti, l’universita’ di Oxford ha finanziato 630.000 £ nel Lockheed Martin, principale fornitore d'armi degli Stati Uniti. Uno dei tre contractor Usa che producono ancora le Cluster Bomb. Il finanziamento fa parte di 2.000.000 £ di investimenti in tre principali aziende di armi, tra cui l'americana Northrop Grumman che e’ un importante partner del governo degli Stati Uniti e sta attualmente lavorando per rivedere i meccanismi di bombe a grappolo. La costituzione britannica vieta solo gli investimenti diretti nell’industria di munizioni a grappolo, il che significa che l'Oxford puo’ tranquillamente continuare a finanziare nei progetti di Lockheed Martin.
Don Mazzi sara' cremato
(ANSA) - FIRENZE - Ha scelto di essere cremato don Enzo Mazzi, il sacerdote-simbolo del dissenso cattolico morto a Firenze. Lo si è appreso alla Comunità dell'Isolotto, che per oltre un giorno ha 'custodito' la notizia della morte avvenuta nella notte tra venerdì e sabato. Stamane, centinaia di persone hanno partecipato nella sede della Comunità, una 'baracca' nel popolare quartiere dell'Isolotto, ad una commemorazione di Mazzi.
Gb, verso censura a videoclip come film
''Centocinquanta no alla Torino Lione". In rete la 'bibbia' dei No Tav
Violento sisma in Turchia, crolli e devastazione. ''Forse mille vittime''
Algeria, sequestrati tre cooperanti tra cui un'italiana. La Farnesina conferma
Stefano Cucchi e gli altri "morti di Stato"
Non mi uccise la morte ma due guardie bigotte mi cercarono l'anima a forza di botte
Nel novembre del 2009, sui muri di Roma comparvero alcuni manifesti mortuari che citavano un brano diFabrizio De André. Erano dedicati a Stefano Cucchi, il ragazzo di 31 anni deceduto pochi giorni prima, il 22 ottobre.
Come nel caso di Federico Aldrovandi, la sua vicenda è stata portata all'attenzione dell'opinione pubblica con la violenza delle immagini: le fotografieche la famiglia decise di diffondere ritraevano il volto del cadavere tumefatto, la schiena magrissima striata di lividi, la frattura evidente nell'area lombare.
La storia probabilmente è nota. Qui ne ripercorriamo gli snodi principali.
Cucchi è stato fermato dai carabinieri la notte tra il 15 e il 16 ottobre 2009, nei pressi del Parco degli Acquedotti, zona Cinecittà, perché trovato in possesso di sostanze stupefacenti (venti grammi d'hashish, cocaina e alcuni farmaci. Cucchi soffriva di epilessia). Dopo essere stato fermato, viene accompagnato a casa dai carabinieri che perquisiscono l'appartamento. È comprensibilmente nervoso, ma sta bene, a sentire la ricostruzione dei genitori. Trascorre la notte in una caserma dell'Arma a Tor Sapienza. Il giorno seguente, in tribunale, si svolge l'udienza per la convalida dell'arresto. Deve essere successo qualcosa, perché Cucchi ha il volto gonfio, e il giudice dispone una visita presso il Fatebenefratelli. Il ragazzo viene trasferito in carcere, a Regina Coeli, e da lì all'ospedale sull'Isola Tiberina per un primo accertamento dove si riscontrano varie lesioni e la frattura di una vertebra. Cucchi rifiuta il ricovero (prognosi di 25 giorni), e passa la prima e unica notte nel penitenziario. Il giorno seguente le sue condizioni si aggravano. Viene visitato nuovamente al Fatebenefratelli e poi trasportato al reparto di detenzione del Sandro Pertini.
Alla famiglia viene negata più volte la possibilità di visitarlo e non c'è modo di mettersi in contatto con lui. La motivazione: il reparto di detenzione del Pertini è comunque soggetto alle regole di un carcere, serve dunque un'autorizzazione specifica. Il tempo di ottenerla ed è già tardi: il 22 ottobre il corpo di Stefano giace sul lettino dell'obitorio, cinque giorni dopo il suo arrivo in ospedale. Per la sua morte sono ancora sotto processo sei medici, tre infermieri e tre agenti di polizia penitenziaria. È stata da poco acquisita agli atti del processo la lettera scritta da Stefano Capponi, sotto dettatura di un altro detenuto, il tunisino Tarek Ayala, il quale fece scrivere le parole che gli avrebbe detto lo stesso Cucchi: ”Mi hanno ammazzato di botte i carabinieri, tutta la notte ho preso botte per un pezzo di fumo”. Ayala è oraindagato per calunnia.
Al di là di quella che sarà la verità giudiziaria, Stefano è una delle vittime di un apparato di repressione(termine qui usato per intendere il contrasto alle attività al di fuori della legge) e detenzione che è stato incapace di tutelare la sua incolumità.
C'è stato un abuso messo in atto da parte di coloro che sono demandati dallo Stato a gestire sul territorio il "monopolio della forza"?
Da Roma a Varese. La salma di Giuseppe Uva, dopo oltre 3 anni dal decesso, avvenuto il 14 giugno 2008, potrebbe essere riesumata. Uva è morto in unreparto psichiatrico dopo aver passato tre ore in una caserma dei carabinieri, fermato in strada alle 3 di notte, insieme ad un amico, entrambi ubriachi. I risultati di una perizia predisposta dal tribunale varesino potrebbero determinare una diversa interpretazione delle cause della morte.
Contrariamente a quanto stabilito fino ad oggi, Uva potrebbe non essere morto per la somministrazione di farmaci incompatibili col suo stato alcolemico. La perizia inoltre ha analizzato i pantaloni macchiati di sangue nella zona del cavallo, rilevando non solo tracce ematiche ma anche la possibile presenza di urina, feci e sperma. Si chiede Luigi Manconi, dell'associazione "A buon Diritto": "Si può escludere che Uva abbia subito violenza sessuale?". E perché non è mai stato sentito l'altro fermato, Alberto Biggiogero, che la notte stessa aveva chiamato il 118 sentendo le urla provenienti dalla stanza dove Uva veniva interrogato?
Solo nel 2011 ci sono almeno due altre storie sulle quali andrebbe fatta chiarezza. La prima è quella di Michele Ferrulli, un uomo di 51 anni, obeso e con problemi al cuore, morto per un arresto cardiaco dopo una colluttazione con la polizia la sera del 30 giugno. Un video di scarsa qualità documenta i momenti in cui Ferrulli viene immobilizzato a terra. Il dubbio di un pestaggio è legittimo.
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http://www.agoravox.it/Stefano-Cucchi-e-gli-altri-morti.html
La polizia contro Occupy Sidney
Gli indignados australiani sgomberati dalle forze dell’ordine. 40 arresti
La polizia di Sydney, all’alba, ha sgomberato un accampamento di manifestanti che si ispirano al movimento ‘Occupy Wall Street’, effettuando circa 40 arresti con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Lo rendono noto fonti di polizia e dei manifestanti.
40 ARRESTI - Un centinaio di agenti ha allontanato i manifestanti che si ispirano al movimento americano Occupy Wall Street da Martin Place e una quarantina di persone sono state fermate per resistenza a pubblico ufficiale. Venerdi’ c’era stato un analogo sgombero a Melbourne .
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http://www.giornalettismo.com/archives/160701/la-polizia-contro-occupy-sidney/
Tav: partito corteo, taglieremo reti
Ue: verso la ricapitalizzazione delle banche
La Svizzera rinnova il Parlamento
Giornata storica in Tusinia, prime elezioni libere nel Paese. Sette milioni alle urne
Voto in Argentina, in 29 milioni alle urne. Kirchner grande favorita alle presidenziali
E' il giorno dei No Tav in Val Susa. Incubo black bloc, massima allerta
Felix, 13 anni, ce l'ha fatta "Piantati 1 milione di alberi"
Il giovanissimo ambientalista è oggi presidente di "Plant for planet", associazione con rappresentanze in 70 nazioni, che coinvolge 132 ragazzi, 23 dei quali "dipendenti". A Cuneo premiata anche "Radio Africa N°1", per l'impegno a favore dell'indipendenza e contro la desertificazionedi SARA FICOCELLI
Felix Finkbeiner