sabato 24 settembre 2011

Di Pietro: "Via il piccolo Raìs di Palazzo Grazioli" "Silvio come Gheddafi, resiste a costo di distruggere il Paese"

Lo scrive sul suo blog il leader dell'Idv: "Finché Berlusconi resta al governo manovre, tasse, tagli alla spesa pubblica non servono a niente: è come riempire d’acqua un barile con un buco".

Roma, 24 settembre 2011 - “La verità che l’informazione di regime nasconde agli italiani è molto semplice. Per convincere i poveri investitori ad accattarsi i nostri titoli di Stato, nonostante Berlusconi, dobbiamo pagargli interessi altissimi. La cassaforte riempita con le manovre che saccheggiano i cittadini si svuota immediatamente per pagare quegli interessi”. Lo scrive sul suo blog il presidente dell`Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.

“Finché Berlusconi resta al governo - afferma Di Pietro - manovre, tasse, tagli alla spesa pubblica non servono a niente: è come riempire d’acqua un barile con un buco enorme nel fondo. Anche in questo Berlusconi somiglia al suo amico Gheddafi che ha resistito, fino all’ultimo, nel bunker a costo di esporre il suo Paese alla distruzione. La Libia è stata devastata dalle bombe e l’Italia lo è dalla crisi e dallo spread. Per questo non possiamo aspettare: Berlusconi se ne deve andare subito. Non lo farà da solo, dal momento che coscienza non ne ha, e non lo costringeranno i suoi gerarchi, che sono ancora più servili e irresponsabili di quanto non fossero quelli di Tripoli”.

“L’unico modo - prosegue l’ex pm - è che siano i cittadini a spingere perché il nostro gheddafino sia costretto a lasciare il bunker. La mozione di sfiducia dell’IdV e del Pd contro il ministro Saverio Romano è l’occasione per iniziare a farlo. Romano è accusato di essere legato a Cosa nostra. E’ stato nominato ministro in cambio del voto con cui l’anno scorso ha salvato Berlusconi. E` la bandiera di questo Parlamento composto, in buona parte, da escort della politica”.

“Oggi - scrive Di Pietro - ricatta i suoi compagni di maggioranza e di merende, facendo sapere che se sarà sfiduciato farà cadere il governo. La maggioranza si prepara, mercoledì prossimo, a salvargli la poltrona col voto di una Lega che ha ormai tradito tutti i propri antichi ideali, in cambio delle lenticchie di Arcore. Solo se i cittadini si faranno sentire con forza e in ogni modo possibile questo ministro venduto e ricattatore smetterà di coprire di vergogna l’Italia. E subito dopo - conclude - sarà il turno del piccolo Raìs di palazzo Grazioli”.

Lista gay, la Procura avvia un'inchiesta

I pm di Roma procedono per illecito trattamento dei dati sensibili.

MILANO - La procura di Roma ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, in relazione all'elenco, diffuso da un blog anonimo chiamato «Listaouting» e un pubblicato su un sito estero, in cui sono indicati i nomi di alcuni politici italiani che sarebbero gay ma che in pubblico adottano posizioni omofobe.

IL REATO - Il procuratore aggiunto Nello Rossi e il pm Eugenio Albamonte hanno ipotizzato la violazione dell'articolo 167 della legge sulla privacy, che punisce il trattamento illecito di dati sensibili relativi alla sfera sessuale. Non si esclude, a piazzale Clodio, che nei prossimi giorni possano arrivare in procura alcune querele per diffamazione. I magistrati hanno dato incarico alla polizia postale di individuare la provenienza del blog (pare sia in California, con conseguenti problemi di rogatoria internazionale) e di risalire ai responsabili.

Inchiesta G8: a giudizio anche Bertolaso

(ANSA) - PERUGIA - Il giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Perugia Claudia Matteini ha rinviato a giudizio 18 dei 19 imputati dell'inchiesta G8 relativa ad appalti e corruzione. Tra le persone che saranno processato il 23 aprile del prossimo anno vi sono l'ex capo della protezione civile Guido Bertolaso, l'ex presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici Angelo Balducci e l'imprenditore Diego Anemone.

Vendola,con Fede si risolve in tribunale

(ANSA) - ROMA - ''La questione sara' risolta in tribunale con l'autore di quella trasmissione e con chi e' intervenuto''. Cosi' Nichi Vendola commenta, nel corso della registrazione a 'La7' del programma 'In Onda', le affermazioni fatte da Emilio Fede nei giorni scorsi a 'La Zanzara' su Radio 24.

Le donne urlano: “Papi Silvio vattene!”

24 settembre 2011

Le associazioni femministe che protestano contro Berlusconi si sono ritrovate oggi a Roma

Hanno provato a circondare il Parlamento‘in difesa della Carta Costituzionale’. E’ arrivato stamattina a Roma il ‘Treno delle donne per la Costituzione‘, iniziativa promossa da dieci associazioni femministealla quale hanno aderito altri movimenti. Alcune manifestanti hanno provato a scavalcare le transenne per poter esprimere il proprio disappunto con un girotondo attorno alla colonna di Marco Aurelio ma sono state bloccate dalle forze dell’ordine. Rappresentanti del ‘Movimento donne futuriste’ si sono fermate davanti all’installazione di Graziano Cecchini attaccando diversi post-it rivolti al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. ’Brindiamo alla patonza’, ‘Io maggiorata? Si’ ma nella dignita” o ‘Papi vattene’ sono alcuni dei messaggi inviati ‘virtualmente’ al premier. Un’altra rappresentanza del ‘Treno delle donne’ e’ stata ricevuta al Quirinale. Durante l’incontro le manifestanti hanno consegnato una lettera indirizzata al presidente della Repubblica.

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http://www.giornalettismo.com/archives/151473/le-donne-urlano-papi-silvio-vattene/

“L’outing è un gesto di violenza”

Nichi Vendola non condivide la pubblicazione dei nomi dei politici di centrodestra presunti omosessuali

Nichi Vendola interviene sul caso che sta dividendo la comunità LGBT. La lista di politici di centrodestra che sarebbero gay pubblicata da un blog anonimo è un’operazione che ha scatenato molte polemiche, trovando più critiche che consensi. Il leader di Sel e presidente della Puglia, il politico gay dichiarato più importante del nostro Paese, non ha condiviso per nulla l’outing, definendolo un atto di violenza. Una nuova presa di posizione contraria a quanto fatto dal blog vicino all’associazione Equality, che segue le dissociazioni già espresse da altri politici omosessuali dichiarati come Ivana Scalfarotto o Paola Concia.

OUTING SBAGLIATO - E’ un “atto di violenza” pubblicare su internet le liste dei politici presunti gay. Lo ha detto il leader di Sel Nichi Vendola durante la registrazione della trasmissione ‘In onda’ che verrà trasmessa questa sera su La7. “L`outing, la costruzione sensazionalistica e morbosa della rivelazione dell`identità sessuale degli altri la trovo una violenza. La battaglia per l`affermazione dei diritti non può cedere sul terreno della violenza”. Vendola ha anche parlato della polemica tra lui e il direttore del Tg4 Emilio Fede: “La questione sarà risolta in tribunale con l`autore di quella trasmissione e con chi è intervenuto”.

PRIMARIE DA FARE SUBITO - Il leader della coalizione di centrosinistra e il programma vanno scelti con le primarie. Lo ha detto il leader di Sel Nichi Vendola, durante la registrazione della puntata della trasmissione ‘In onda’ che sarà trasmessa questa sera: “I partiti che si sono visti a Vasto, il Pd, Sel e Idv, devono sapere che non c`è autosufficienza di partito o di coalizione che possa determinare la nascita di un processo di alternativa. Ci vogliono tanti altri attori: movimenti giovanili, associazioni. Il leader e il programma bisogna che lo si decida all`aria aperta con le primarie”.

Caltanissetta: revisione del processo per Bruno Contrada

Caltanissetta: revisione del processo per Bruno Contrada
CALTANISSETTA - Si farà ancora un processo contro Bruno Contrada. La Corte d'Appello di Caltanissetta ha dato il via libera alla revisione del processo che lo vide condannato - con conferma della Cassazione - a 10 anni di reclusione per concoso esterno in associazione mafiosa. Dopo quella condanna, questo è il terzo ricorso che viene presentato; i due precedenti erano stati rigettati. Le accuse contro Contrada sono state molte e provenienti da diversi pentiti: Tommaso Buscetta, Gaspare Mutolo, Salvatore Cancemi e Giuseppe Marchese. in pratica veniva accusato di informare la mafia delle misure prese dalla Polizia per gli arresti e le indagini, oltre ad aver favorito la latitanza di personaggi eccellenti come Totò Riina. "U' dottore", come veniva chiamato, venne arrestato nel 1992, poi condannato in primo grado a 10 anni nel 1996 ed assolto in appello nel 2001. Dopo un anno la Cassazione annulla l'assoluzione e prescrive un nuovo processo. Al termine del quale, nel 2007, la Cassazione conferma la pena inflittagli nel 2006 dalla Corte d'Appello di Caltanissetta nel 2006 di 10 anni di reclusione.

"Cavaliere risponda" firme a quota diecimila

A dieci giorni dal via, le domande poste da Repubblica a Berlusconi continuano ad animare il dibattito in rete. Prossima tappa il 29 settembre, quando gli attivisti di Valigia Blu consegneranno le firme a Palazzo Grazioli

di CARMINE SAVIANOPIU' DI DIECIMILA firme raccolte in pochi giorni. Altrettante condivisioni sui social network. Le domande poste da Repubblica a Silvio Berlusconi continuano ad animare il dibattito in rete. Con migliaia di cittadini che considerano, anche alla luce delle ultime rivelazioni, inevitabile un chiarimento dal presidente del Consiglio. Sul tavolo il suo coinvolgimento nelle inchieste di Bari e Napoli. Ma anche l'incapacità del governo di gestire la crisi economica, la caduta verso il basso della credibilità internazionale dell'Italia. E la prossima tappa è il 29 settembre, quando il gruppo di attivisti web Valigia Blu 1 consegnerà le firme raccolte a Palazzo Grazioli, la residenza romana del premier. IL VIDEO 2 Vergogna. Le feste e le escort, i soldi versati regolarmente a Gianpaolo Tarantini, la presenza di Valter Lavitola su voli di Stato. All'emergere di ogni nuovo tassello della vicenda, le domande di Repubblica ricompaiono sulle bacheche e nelle pagine personali di migliaia di cittadini. "Perché usa lo Stato per tacitare i ricattatori, presentando Bertolaso a Tarantini e intervenendo sulla Finanza su ordine di Lavitola?",
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Presidente Ansimatore.

Politica paradossale americana in M.O./ Obama ha autorizzato vendita bombe Gbu-28 a Israele

Politica paradossale americana in M.O./ Obama ha autorizzato vendita bombe Gbu-28 a Israele

NEW YORK - Mentre Obama faceva pubblicamente pressione su Israele affinché facesse concessioni ai palestinesi ed evitasse di costruire case in una zona contesa di Gerusalemme, di fatto segretamente autorizzava il sostegno all'armamento degli israeliani. Da un'anticipazione di un articolo che sarà pubblicato lunedì sul settimanale Newsweek emerge che Obama ha autorizzato la vendita di 55 bombe ad alta penetrazione, comunemente note come "bunker buster", ovvero bombe anti bunker. Citando come fonti funzionari sia israeliani che americani Newsweek sostiene che le bombe Gbu-28 sono state consegnate a Israele nel 2009, a pochi mesi da quando Barack Obama aveva assunto l'incarico di presidente degli Stati Uniti. La vendita è stata organizzata nascostamente mentre Obama contestava pubblicamente i piani di Israele di costruire nuove case nella zona est di Gerusalemme in una disputa che sembrava logorare le relazioni diplomatiche Usa- Israele. La cooperazione alla sicurezza tra Stati Uniti e Israele va oltre la vendita delle bombe Gbu-28. Secondo il deputato democratico del New Jersey Steve Rothman che ha partecipato ai comitati per il finanziamento degli aiuti militari, Obama ha dato ordini di "rinforzare la cooperazione con Israele a tutti i livelli"

Legge del figlio unico: aborti forzati in Cina sterilizzazioni, percosse, ritorsioni e prigionia

La Women's Rights Without Frontiers ha denunciato 13 nuovi casi di interruzioni di gravidanza, fino all'8° mese e mezzo. Lo si apprende dal sito Asia News. Sono donne rapite dalla polizia e sottoposte a sterilizzazione; mariti con la testa fracassata; parenti puniti con multe e demolizioni delle case. Un attivista cieco agli arresti domiciliari per aver denunciato 130 mila casi

WASHINGTON - Una donna ha subito un aborto forzato all'ottavo mese di gravidanza - si legge sul sito di Asia News 1 perché suo figlio era stato concepito al di fuori delle quote stabilite dal controllo statale; un'altra ha subito l'aborto forzato a otto mesi e mezzo di gravidanza: era incinta di due gemelli; alcune madri sono state costrette alla sterilizzazione; altre a subire l'inserimento di strumenti di contraccezione intrauterina; per famiglie intere, colpevoli di avere permesso un figlio in più, vi sono multe enormi, demolizione delle loro case, detenzione torture. In nome del progresso economico. È il quadro fosco - sostiene ancora Asia News - dei frutti della legge del figlio-unico, attuata in Cina in modo violento fin dalla fine degli anni '70. La leadership cinese la esalta come la strada che - bloccando la vita a oltre 400 milioni di non nati - ha permesso l'attuale sviluppo economico del Paese. L'associazione Women's Rights Without Frontiers 2 ha pubblicato in questi giorni un nuovo rapporto in cui sono elencati 13 casi, nomi e foto di nuove violazioni alla dignità della donna. La pubblicazione è avvenuta in contemporanea con l'intervento della presidente Reggie Littlejohn davanti alla Commissione presidenziale per gli affari esteri e per i diritti umani. Il sostegno ad una nuova legge. L'intervento della Littlejohn vuole dare sostegno a una nuova legge che non permetterebbe l'entrata negli Usa a cinesi che si sono macchiati di "abusi verso i diritti umani", compresi coloro che "hanno partecipato nell'imporre... la politica coercitiva cinese per la limitazione delle nascite". Il rapporto mostra che la legge sul figlio unico, oltre a produrre aborti forzati, selezione ed eliminazione dei feti femminili, suicidi di molte donne, porta anche ad altre violazioni dei diritti umani. 37 milioni di uomini senza mogli. A causa dell'infanticidio di bambine, in Cina si è creato uno squilibrio fra maschi e femmine tanto che almeno 37 milioni di cinesi non potrà trovare moglie. Questa carenza ha creato un traffico di donne e bambine provenienti da Paesi vicini (Myanmar, Vietnam, Laos, Mongolia, Russia, Nordcorea), ma anche da luoghi più lontani come la Romani e lo Zimbabwe.
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Il Pd campano fa la festa a casa di Mastella

Il Partito democratico ha scelto come location della sua convention locale la stessa usata per anni dall’ex Guardasigilli per il suo Udeur: Telese Terme

E partita giovedì e si concluderà domani la quattro giorni del Partito democratico campano intitolata La Campania di Domani, durante la quale si dibatterà di sanità, giovani, scuola, regionalismo, ambiente, agricoltura, crisi economica, legalità e ovviamente dei temi spinosi interni al partito. Quest’anno il luogo scelto è quello di Telese Terme, tranquilla e ridente località nel beneventano, per anni teatro delle feste dei coniugi Mastella. Quando cioè Clemente e signora avevano un grosso peso sulla politica campana e nazionale. Ma i tempi sono cambiati e dunque è tempo di cambiare anche città per la propria festa.

MASTELLA SCEGLIE IL MOLISE – Non ci è dato sapere se il Pd abbia sloggiato l’Udeur, visto che le rispettive feste cadono negli stessi giorni. Ma Mastella saluta il cambiamento come una scelta strategica in vista delle elezioni regionali molisane. La città scelta per la convention della sua piccola creatura politica è di fatto Campobasso. “L’appuntamento e’ per oggi e domani in Molise, dove, con umiltà ma con la forza dei nostri convincimenti, continueremo a riproporre un percorso che, per quanto ci riguarda, da Telese in poi, non abbiamo mai abbandonato”. Clemente Mastella presenta così la Conferenza programmatica che l’Udeur terrà nel capoluogo molisano in vista delle regionali di Ottobre, dove il partito sosterrà con i propri candidati il presidente uscente, Angelo Michele Iorio (Pdl). Cinque i temi al centro della due giorni: gli effetti collaterali degli aumenti di mezza estate, la macroregione per competere in Italia, in Europa e nel mondo, le elezioni regionali 2011 con il Molise al centro dell’agenda politica italiana, le donne impegnate in politica e nelle istituzioni, l’interrogativo sul futuro del Sud. “La situazione economica e politica del Paese – conclude Mastella – e’ sotto gli occhi di tutti e un periodo, durato tantissimo, sta per concludersi. Ma occorre evitare avventure strane, movimentismi senza senso, populismi incredibili. Di qui l’appello alle intelligenze di tanti per rimettere il Paese in corsa con i nostri partner europei”. Un discorso da statista, da parte di chi, in trent’anni di carriera politica, ha proprio cavalcato quelle caratteristiche.

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Caso Tarantini: Berlusconi da “parte lesa” a “indagato”? Nuovo reato: premier, istigatore di bugie dette ai giudici

Caso Tarantini: Berlusconi da “parte lesa” a “indagato”?
ROMA - Ad oggi, nell’inchiesta Lavitola-Tarantini, il ruolo di Silvio Berlusconi è stato quello di “parte lesa”. Ma questa posizione, a quanto pare, potrebbe mutare radicalmente, al punto tale che il premier potrebbe passare ad essere “indagato”. In altre parole, Silvio Berlusconi da vittima di un ricatto rischia di diventare indagato, in quanto istigatore di bugie riferite ai giudici. Nello specifico, il Cavaliere potrebbe finire nel registro degli indagati perché avrebbe indotto Giampaolo Tarantini a tacere, o comunque a rilasciare dichiarazioni false, dinanzi alle autorità giudiziarie. Il reato che si sta venendo a delineare sarebbe, quindi, quello di “induzione a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria (un illecito sanzionato dall’articolo 377 bis del codice penale). Ipotesi, quest’ultima, che qualora dovesse essere confermata non solo peggiorerebbe di non poco la posizione del premier, ma farebbe assumere all’inchiesta Lavitola-Tarantini un aspetto nuovo e diverso da quello iniziale. Per il momento si tratta, però, soltanto di un ipotetico scenario che si starebbe delineando nell’inchiesta riguardante l’estorsione operata ai danni del presidente del Consiglio, e, nonostante tale notizia sia riportata oggi da numerose testate giornalistiche, che la danno quasi per certa, manca allo stato attuale una conferma ufficiale e definitiva. Questa mossa a sorpresa dei pm potrebbe comunque riaprire la partita: non ci sarebbe più soltanto l’estorsione, i magistrati di Napoli avrebbero un reato da contestare a Silvio Berlusconi e questo rimetterebbe in discussione pure la questione della competenza territoriale.

Nasa, satellite rientrato sul Pacifico

(ANSA) - ROMA - Il satellite americano Uars è rientrato nell'atmosfera terrestre, distruggendosi nell'impatto, in una zona che si trova sull'oceano Pacifico. Lo rende noto la Nasa. Sulla base dei dati forniti dal Centro Interforse per le Oerazioni Spaziali della base californiana di Vandenberg, l'agenzia spaziale americana ha individuato l'ora del rientro fra le 5,23 e 7.09 di questa mattina (ora italiana).

Romano avverte il centrodestra

«Sono il leader di un partito di governo, se sarò sfiduciato cambia la maggioranza»

ROMA - Lo dice con grandissima cautela, «ragionando per ipotesi» e ricorrendo alle arti diplomatiche. Ma il senso è chiaro. «Io sono il leader di un partito politico che sostiene il governo - avverte Saverio Romano -. Con numeri diversi cambierebbe la maggioranza». I «numeri diversi» a cui il ministro dell'Agricoltura allude sono quelli di una eventuale sfiducia contro di lui. Un caso che nella storia italiana ha un solo precedente: Filippo Mancuso, l'ex Guardasigilli sfiduciato nel 1995 e morto nel maggio scorso a 88 anni. Romano dunque non si dimette. E rilancia. Parla delle missioni che lo attendono tra la Cina e l'India e rivendica i risultati del suo primo semestre. Sulla sua testa pende come una spada la mozione di sfiducia ad personam eppure lui si dice «ottimista». La possibilità che la Camera voti le dimissioni non è «un evento nel novero delle cose possibili». L'ex centrista che un anno fa tagliò i ponti con Casini per entrare in maggioranza alla guida del Pid, quattro preziosi voti, è imputato per concorso in associazione mafiosa e rischia di essere rinviato a processo. E così convoca i giornalisti e chiede di essere giudicato per le sue azioni politiche. La sfiducia presentata dal Pd e appoggiata da terzo polo e Idv sarà messa ai voti il 28 settembre. Romano non ha paura, nella manica sente di avere tre assi. Il primo è Berlusconi, che gli ha rinnovato «stima e fiducia». Il secondo è Bossi, il quale non lo ama però lo ha rassicurato sulla lealtà della Lega per bocca di Marco Reguzzoni: «Bocceremo la sfiducia». E il terzo asso è il regolamento della Camera. Il «verdetto» infatti non avverrà a scrutinio segreto, bensì a voto palese e per appello nominale, come per la fiducia al governo. È questa la differenza sostanziale con Marco Milanese, che ha scampato l'arresto per sei voti. Nel caso di Romano i deputati dovranno metterci la faccia, il che neutralizza i franchi tiratori.
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Spari vicino alla messa del Papa: ferita una guardia privata tedesca

La visita del Papa in Germania
Erfurt, 24 set. (Adnkronos/Dpa/Ign) - Colpi di arma da fuoco sono stati esplosi oggi in prossimità di un posto di controllo a circa 400 metri dalla Cattedrale di Erfurt, dove il Papa ha celebrato più tardi una Messa. Rimasta ferita lievemente una guardia privata tedesca, apprende l'Adnkronos da fonti qualificate. L'uomo sarebbe stato colpito da un colpo sparato con un'arma ad aria compressa. La situazione è comunque sotto controllo e non ci sono state ripercussioni nell'area della celebrazione religiosa, che è proseguita senza interruzioni, come da programma

La dinamica dell'accaduto resta al momento poco chiara. Secondo le prime informazioni diffuse dall'emittente tedesca MDR l'incidente è avvenuto due ore prima dell'inizio della celebrazione: un sospetto ha aperto il fuoco contro le forze di sicurezza. Poi, però, nessuna conferma degli spari e del ferito è arrivata dal portavoce della polizia Dirk Sauter, secondo quanto riferito da Dpa. L'emittente ha intanto reso noto che ilsospetto è stato fermato e la sua abitazione è stata perquisita.

Caso Tarantini, l'accusa dei pm soldi da Berlusconi per dire il falso

Il capo del governo rischia di passare da parte lesa a indagato. La procura di Napoli insiste sulla competenza ma trasferisce gli atti a Roma

di DARIO DEL PORTONAPOLI - La Procura mantiene il punto sulla competenza territoriale, boccia come inattendibile il memoriale del premier Silvio Berlusconi e chiede al Tribunale del Riesame di valutare la possibilità di qualificare i fatti al centro dell'indagine sul ricatto al presidente del Consiglio anche sotto un'altra luce: quella proiettata dall'articolo 377 bis del codice penale che punisce chi induce con minacce o dietro il pagamento di denaro l'indagato o l'imputato a tacere oppure a "rendere dichiarazioni mendaci" all'autorità giudiziaria. Iniziata come estorsione, la vicenda del fiume di denaro versato da Berlusconi a Gianpaolo Tarantini attraverso Valter Lavitola potrebbe dunque essere proseguita secondo gli inquirenti in forma diversa. Ricostruzione che fa rischiare al premier, ad oggi solo "persona offesa", l'iscrizione nel registro degli indagati con l'accusa di aver indotto Gianpi a tacere o mentire. La lunga udienza celebrata ieri a Palazzo di Giustizia si è snodata dunque sul confronto fra le tesi della Procura, rappresentata dai pm Francesco Curcio, Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli, e le arringhe degli avvocati Alessandro Diddi e Ivan Filippelli, legali di Tarantini, e Gaetano Balice, difensore di Lavitola. I penalisti hanno chiesto l'annullamento dell'ordinanza cautelare che tiene Gianpi in carcere dal primo settembre, la moglie Nicla agli arresti domiciliari mentre Lavitola è latitante.
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“La pornografia è un mercato della carne”

A Londra le femministe protestano contro l’industria a luci rosse

Decine di femministe hanno manifestato nel centro di Londra per protestare contro il “mercato della carne” dell’industria pornografica, mentre i dirigenti dell’intrattenimento per adulti partecipavano ad un vertice internazionale a Bloomsbury.

COME MACELLAIE - Vestite come macellai con tanto di grembiule imbrattato di sangue finto, le attiviste hanno agitato coltelloni da macellaio e cantato inni davanti all’hotel Radisson: “Non siete i benvenuti nella nostra città”, “Pornografi tornate a casa vostra”, hanno cantato. XBIZ UE è il nome della conferenza aperta a Londra oggi, che durerà tre giorni ed è stata definita come “conferenza internazionale dei media digitali” per l’industria dell’intrattenimento per adulti. Tra i relatori Michael Klein, presidente di Hustler, nota rivista e sito web pornografici, e Berth Milton, presidente e amministratore delegato di Private Media Group, produttore e distributore di pornografia. Il suo sito, dice, è “progettato per offrire seminari formativi all’avanguardia, laboratori di tecnologia coinvolgenti, presentare ospiti di riguardo e rendere conto delle prospettive future del settore”.

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La foto di Lavitola con Berlusconi a Panama

Il Fatto pubblica uno scatto del 2010

Un viaggio ufficiale. Con al seguito un faccendiere. Valter Lavitola, mercante di pesce ed editore dell’Avanti, nella foto pubblicata dal Fatto Quotidiano scende dall’aereo insieme a Silvio Berlusconi a Panama. L’articolo di Ferruccio Sansa racconta:

L’aereo della Presidenza del Consiglio atterra. Lo sportello si apre ed ecco che scende Berlusconi. Subito dopo si affaccia il resto della delegazione italiana che ha viaggiato a spese dello Stato sull’Airbus presidenziale: accanto a Berlusconi… s e m b ra proprio lui, anzi è lui, Valter Lavitola. L’unico senza cravatta. Si guarda intorno come uno che è di casa da quelle parti. Il Cavaliere e Lavitola sono accolti dalla banda che suona l’in – no. Berlusconi stringe mani, Lavitola si scambia pacche sulle spalle con i notabili panamensi.

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