sabato 24 settembre 2011

Romano avverte il centrodestra

«Sono il leader di un partito di governo, se sarò sfiduciato cambia la maggioranza»

ROMA - Lo dice con grandissima cautela, «ragionando per ipotesi» e ricorrendo alle arti diplomatiche. Ma il senso è chiaro. «Io sono il leader di un partito politico che sostiene il governo - avverte Saverio Romano -. Con numeri diversi cambierebbe la maggioranza». I «numeri diversi» a cui il ministro dell'Agricoltura allude sono quelli di una eventuale sfiducia contro di lui. Un caso che nella storia italiana ha un solo precedente: Filippo Mancuso, l'ex Guardasigilli sfiduciato nel 1995 e morto nel maggio scorso a 88 anni. Romano dunque non si dimette. E rilancia. Parla delle missioni che lo attendono tra la Cina e l'India e rivendica i risultati del suo primo semestre. Sulla sua testa pende come una spada la mozione di sfiducia ad personam eppure lui si dice «ottimista». La possibilità che la Camera voti le dimissioni non è «un evento nel novero delle cose possibili». L'ex centrista che un anno fa tagliò i ponti con Casini per entrare in maggioranza alla guida del Pid, quattro preziosi voti, è imputato per concorso in associazione mafiosa e rischia di essere rinviato a processo. E così convoca i giornalisti e chiede di essere giudicato per le sue azioni politiche. La sfiducia presentata dal Pd e appoggiata da terzo polo e Idv sarà messa ai voti il 28 settembre. Romano non ha paura, nella manica sente di avere tre assi. Il primo è Berlusconi, che gli ha rinnovato «stima e fiducia». Il secondo è Bossi, il quale non lo ama però lo ha rassicurato sulla lealtà della Lega per bocca di Marco Reguzzoni: «Bocceremo la sfiducia». E il terzo asso è il regolamento della Camera. Il «verdetto» infatti non avverrà a scrutinio segreto, bensì a voto palese e per appello nominale, come per la fiducia al governo. È questa la differenza sostanziale con Marco Milanese, che ha scampato l'arresto per sei voti. Nel caso di Romano i deputati dovranno metterci la faccia, il che neutralizza i franchi tiratori.
Continua ...

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