martedì 14 giugno 2011

Teorema:

PRECARI: BRUNETTA CONTESTATO LASCIA CONVEGNO, FINISCE IN BAGARRE

(AGI) - Roma, 14 giu. - Doveva essere un tranquillo convegno sull'innovazione, la ricerca, le tecnologie e le opportunita' dei giovani, ma e' finito in rissa dopo una contestazione al ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta. L'episodio e' avvenuto a Roma durante il convegno "I Giovani innovatori", nell'ambito della Giornata nazionale dell'Innovazione 2011. Il ministro aveva appena terminato il suo intervento, quando un nutrito gruppo di militanti della 'Rete precari della pubblica amministrazione' si e' alzato dalla platea ed e' salito a sua volta sul palco, srotolando uno striscione con scritto "Si scrive innovazione, si legge precarieta'". Brunetta, a quel punto, si e' allontanato visibilmente contrariato, ma e' stato 'inseguito' fino alla sua macchina dai contestatori che gridavano "buffone buffone". Dopo che il ministro era gia' andato via, i precari sono rientrati in sala, cercando di impedire la continuazione del convegno. Ed e' a quel punto che fra i contestatori e alcuni partecipanti al convegno e' scoppiata una vera e propria rissa, con spintoni, urla e cazzotti.

RUBY: BOCCASSINI, IN QUESTURA ATTACCO MILITARE PER LIBERARLA

(AGI) - Milano, 14 giu. - In poco piu' di due ore, Ilda Boccassini 'liquida' le sedici eccezioni preliminari presentate dalla difesa Berlusconi nelle scorse udienze del processo Ruby ed entra anche nel merito delle accuse al premier, definendo "palese" la prostituzione delle ragazze ad Arcore. E, nell'esporre la tesi della Procura su cosa accadde nella notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010 in via Fatebenefratelli quando Ruby venne affidata a Nicole Minetti, parla di "un accerchiamento militare" perche', in successione, si presentarono in Questura la consigliera regionale e poi la escort brasiliana Michelle Conceicao. Un'espressione che immediatamente rimanda alle parole pronunciate dallo stesso pm il 21 ottobre 2002 allorche', nel corso della requisitoria del processo Imi-Sir, defini' "controllo del territorio militare" quello esercitato da Cesare Previti in Cassazione. Il resto delle repliche e' dedicato dal pm a confutare punto per punto la 'raffica' di eccezioni del duo Piero Longo - Niccolo' Ghedini. Boccassini comincia col ribadire la competenza sia funzionale sia territoriale della Procura milanese: la prima perche' Berlusconi agi' in qualita' e non nella funzione di capo del Governo (no alla competenza del Tribunale dei Ministri), la seconda dal momento che "tutto comincia e si conclude a Milano" (no alla competenza di Monza indicata dalla difesa poiche' il funzionario Pietro Ostuni ricevette la chiamata del premier a Sesto San Giovanni). Ma e' nel difendersi dall'accusa di avere immolato le scelte investigative all'unico scopo di arrivare a Berlusconi che il pm usa parole molto dure contro i legali del premier.
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MELANIA: E' GIALLO SUL NUOVO CELLULARE TROVATO A FOLIGNANO

(AGI) - Ascoli Piceno, 14 giu. - E' giallo sul telefonino trovato nel campo sportivo di Villa Pigna, frazione di Folignano, alle porte di Ascoli Piceno, dove il 7 giugno scorso un uomo ha visto muoversi frettolosamente Salvatore Parolisi, il vedovo di Melania Rea, la 29enne trovata uccisa con numerose coltellate il 20 aprile scorso nel Bosco delle Casermette, in provincia di Teramo. Il telefonino sarebbe stato recuperato gia' dalla polizia e consegnato ai magistrati per accertamenti. Il caporalmaggiore Parolisi, principale sospettato per l'omicidio della moglie, ma ancora non indagato, era tornato nell'ascolano il 3 giugno scorso. Dopo essere passato alla caserma "Clementi" dove lavora, per avere la proroga della licenza, il militare era andata due giorni a Perugia per parlare con i suoi due avvocati - Walter Biscotti e Nicodemo Gentile, gli stessi della famiglia Scazzi - e poi tornare a Folignano, la mattina del 7 giugno. Qui un uomo di 39 anni lo ha visto attraversare il campo sportivo locale - dove spesso in passato si recava ad allenarsi, ed armeggiare con alcuni oggetti, tra cui forse, un telefono cellulare. Poi Parolisi era tornato a Frattamaggiore (Napoli), dove si trova ancora. Il caporalmaggiore si e' sempre proclamato innocente. Ma la sua ricostruzione della scomparsa della moglie Melania, avvenuta sul pianoro di Colle S.Marco, a pochi chilometri da Ascoli, lunedi 18 aprile, non convince gli inquirenti per alcune lacune. La piu' vistosa delle quali e' che nessuno dei testimoni ha notato la donna sul San Marco nelle prime ore del pomeriggio di quel giorno. Melania fu poi trovata assassinata due giorni dopo, il 20 aprile, a Ripe di Civitella, nel teramano, ma in un posto sulla Montagna dei Fiori facilmente raggiungibile sia da Ascoli che da Folignano .

Batterio, muore bimbo in Germania le vittime in Europa sono ora 37

Per la prima volta colpito un bambino, di due anni. Secondo Der Spiegel tracce di Escherichia coli sarebbero state trovate anche nella lattuga, aumentando così le possibili fonti di contaminazione

BERLINO - L'epidemia provocata dal batterio E.coli 1 per la prima volta ha causato la morte di un bambino, di due anni, originario del nord della Germania. Il decesso, annunciato dalle autorità locali, fa salire a 37 in Europa il numero dei morti causati dal batterio killer. Finora la vittima più giovane aveva 20 anni. Il piccolo è morto la scorsa notte nell'ospedale di Hannover, in Bassa Sassonia. Tutte le vittime sono tedesche tranne una donna svedese, deceduta dopo essere tornata dalla Germania. In totale si contano oltre 3.000 persone malate in 15 Paesi. Intanto, tracce di Escherichia coli sono state trovate anche nella lattuga, riferisce Der Spiegel. Secondo il settimanale tedesco, il ceppo individuato sembra essere in rapporto con quello epidemico che ha diffuso il panico in Europa. La nuova scoperta, scrive Der Spiegel, suggerisce dunque che i germogli potrebbero non essere la sola fonte della contaminazione. Dopo settimane di incertezza, le autorità tedesche venerdì scorso hanno identificato l'origine della contaminazione nei germogli 2(di vari legumi, tra cui la soia) provenienti dall'azienda biologica Gaertnerhof, a Bienenbuettel, nel nord della Germania, subito chiusa.

Costa d'Avorio, oltre 300.000 gli sfollati La resa dei conti non è ancora finita

A due mesi dalla fine della guerra civile, seguita alla crisi post elettorale, il quadro della situazione è ancora molto critico nel paese africano. La maggior parte dei profughi si concentra nella parte occidentale del Paese, per lo più ospitati in insediamenti o accolti da famiglie

ROMA - A due mesi dalla fine della crisi post-elettorale, in Costa d'Avorio il quadro sulla situazione degli sfollati comincia a farsi più nitido. Nel corso delle ultime tre settimane l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR 1) e le agenzie partner hanno registrato 322.277 sfollati all'interno del paese. Le operazioni di registrazione sono tuttora in corso di svolgimento. Gli sfollati si trovano in insediamenti o sono accolti da famiglie. La maggior parte di loro si concentra nella parte occidentale del paese (132.188), seguita dalle regioni settentrionali (62.676) e dalla città di Abidjan (55.912) nel sud. Altri invece sono ancora nascosti nella boscaglia - riferiscono gli stessi sfollati agli operatori dei team di valutazione UNHCR. Secondo le comunità locali, poi, in alcune delle aree più duramente colpite dai combattimenti le condizioni per il ritorno sarebbero migliorate. Ad esempio nelle zone di Zouan-Hounien e Teapleu, nell'ovest della Costa d'Avorio, sarebbe notevole il miglioramento delle condizioni di sicurezza. I nascondigli nella foresta. Sono invece ancora accese le tensioni locali nella regione sud-occidentale di Sassandra. Si tratta dell'area in cui all'inizio di maggio 280 civili in fuga da Abidjan sono stati uccisi da gruppi di mercenari pro-Gbagbo. Molte delle vittime sono state sepolte in fosse comuni. In cinque villaggi sono state distrutte complessivamente oltre 500 abitazioni e una farmacia. Secondo le stime, gli sfollatinella regione sarebbero circa 17.000, tra cui un numero imprecisato di persone ancora nascoste nella foresta. Alcuni sfollati sono accusati di aver sostenuto i mercenari. La protratta presenza di vigilanti armati, poi, impedisce il ritorno delle comunità di sfollati. Le missioni di valutazione. L'UNHCR e le agenzie partner proseguono nelle loro missioni di valutazione in tutto il paese, impegnandosi anche nella ricerca di nuovi gruppi di sfollati. A questi vengono consegnati cibo e beni di prima necessità, mentre prosegue l'assistenza agli insediamenti e alle famiglie che accolgono sfollati. L'Agenzia sta inoltre allestendo nuovi campi per garantire una migliore assistenza e fornire un alloggio a coloro che per il momento non sono in grado di far ritorno a casa. Nel complesso, gli ivoriani rifugiati in diversi paesi dell'Africa occidentale sono ancora più di 200.000.

Dopo il referendum centrodestra in allarme Maroni spinge sul fisco, incognita verifica

Maggioranza in emergenza dopo il voto. Il ministro dell'Interno chiede "scelte coraggiose" ma Tremonti risponde: "Non si può scassare il bilancio". Formigoni: "Se non cambiamo non ci salva neanche Superman". Micciché: "Non escludo alleanze col Pd". Centrosinistra cauto sulla possibile sfiducia il 21: "Vedremo", dice Bersani. E Vendola: "Parlare al popolo che ha votato"di TIZIANO TONIUTTI

ROMA - Il ministro dell'Interno non usa giri di parole. Per rispondere ai risultati delle urne, del referendum ma anche delle amministrative, è il momento di "trovare il coraggio per fare la riforma fiscale" e "rispettare gli impegni con gli elettori". Dice Roberto Maroni da Varese: "In questi tre anni tante cose sono state fatte, ma dobbiamo accelerare perché abbiamo preso degli impegni con gli elettori. Uno di questi è la riforma fiscale per la quale abbiamo anche dettagliato i punti". In mattinata, il quotidiano cattolico Avvenire aveva esteso il raggio d'azione del voto referendario: sono "sberle per tutti", non solo per la maggioranza. "La dose maggiore è toccata indubbiamente a chi governa", scrive il giornale, "ma i destinatari potenziali sono un po' tutti i protagonisti della scena politica nazionale". Centrodestra in emergenza. La compagine governativa accusa il colpo e e le fratture si allargano. E ora il tema del contendere per provare a risalire la china sono i provvedimenti economici da mettere in cantiere.
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GIUSTIZIA: ANCHE DALL'EUROPA ARRIVA LO STOP AL PROCESSO BREVE

+++ Dopo la bocciatura del legittimo impedimento nel referendum, ilPdl punta sull'approvazione della prescrizione breve al Senato +++.
(ASCA) - Roma, 14 giu - Processo breve, processo lungo, legge sulle intercettazioni. Deputati e consulenti del Pdl lavorano sul dopo-referendum, cercando le possibili alternative.Perche' se la legge sul ''legittimo impedimento'' avrebbe risolto il problema dei processi del presidente del Consiglio bloccandoli di fatto ''sine-die'' e istradandoli verso la prescrizione, ora servono alternative per risolvere lo stesso problema.Ma non sara' troppo facile perseguirle, per parecchi motivi: il voto popolare farebbe da scudo a nuovi ''no'' del Quirinale, la Lega potrebbe essere meno propensa a spalleggiare il Pdl su questo tema per non prendere ''altre sberle''. E in piu' ci si mette un inatteso altola' del Consiglio d'Europa, che boccia di fatto su tutta la linea le leggi ''ad personam'' e ritira fuori anche il ''vecchio'' conflitto d'interessi.In Parlamento il deputato-avvocato Maurizio Paniz, in prima linea nel ricercare una soluzione per Silvio Berlusconi, ostenta tranquillita': ''Non vedo il problema: faremo la riforma della giustizia. Faremo la prescrizione breve. Faremo, se ci riusciamo, anche la legge sulle intercettazioni''. E il processo lungo? ''Quello non so, vedremo, dice ai giornalisti.Ieri in Commissione Giustizia il Pdl ha tentato di accelerare subito i tempi per portare a casa la riforma prima di nuove, spiacevoli novita': ''Sul processo breve andiamo avanti. Siamo a buon punto e nella prossima seduta si concludera' la discussione generale e a quel punto decidero' sulla richiesta di audizioni avanzata dalle opposizioni'', ha detto il presidente della commissione Filippo Berselli. Ma i rappresentanti dell'opposizione, l'ex-prefetto di Roma Achille Serra per l'Udc e il senatore dell' Idv Luigi Li Gotti, chiedono di soprassedere: ''ho chiesto che almeno per oggi, dopo il risultato referendario sul legittimo impedimento, non si andasse avanti su questo provvedimento per motivi di opportunita''', afferma Serra: ''La gente ha detto no alle leggi ad personam e che si riprenda subito proprio con una di queste leggi mi sembra uno schiaffo alla gente''. Li Gotti aggiunge un altro tassello: chiede (e ottiene) che venga acquisito il documento ufficiale del Consiglio d'Europa, messo appunto dal gruppo ''Greco'' (Group of states against corruption), che condanna le leggi ad personam e critica lo scarso impegno italiano nel combattere la corruzione. Sul processo breve, il ''Greco'' e' ''cauto circa gli anticipati(limitati) effetti positivi'' della norma e sottolinea invece il rischio che ''i processi per corruzione falliscano a causa della prescrizione dei termini''. Lo stesso documento condanna l'Italia per aver prestato ''insufficiente o nessuna attenzione al conflitto di interessi, all'adozione di un codice etico da parte dei membri del governo,alla protezione degli informatori e al rafforzamento delle misure anti-corruzione nel settore privato. Quanto ai provvedimenti contenuti nel disegno di legge anti-corruzione del governo, ''non sono ritenuti sufficienti a raggiungere gli obiettivi'', mentre nulla e' stato fatto per ''i casi in cui puo' insorgere un conflitto di interesse''. Posizioni che non favoriscono il piano del Pdl: far passare la prescrizione breve, gia' votata alla Camera, nel piu' breve tempo possibile. Sperando di indurre il presidente Napolitano a firmarla con la promessa che ''sara' l'ultima legge ad personam'', e portare definitivamente a casa il risultato.

Maroni il pacifista: “Basta bombe in Libia”

Dopo il referendum il Carroccio che “si è stufato di prender sberle” presenta il conto.

Lo avevamo notato solo qualche giorno fa: altro che impegno marginale, l’Italia, in Libia, bombarda più di tutti gli altri membri della coalizione insieme. “Un ruolo di primo piano”, per il nostro paese, dicevano gli esperti militari, e già in quell’occasione notavamo come la Lega Nord, partito forse più indeciso fra quelli presenti in Parlamento sulla missione in Africa del Nord, dovesse al più presto confrontarsi con un dato indubbiamente indicativo della situazione.

PARLA MARONI – Ebbene, tutto questo succedeva ad urne non ancora aperte per il referendum: dopo la schiacciante sconfitta che ieri il centrodestra ha subito con la riuscita dei quattro referendum abrogativi, ora la Lega – che, come ha d’altronde detto ieri, si sarebbe “stufata di prendere sberle” – presenta il conto proprio a Silvio Berlusconi e alla coalizione che governa il paese, chiedendo il ritiro militare dal fronte africano. A parlare con parole non equivocabili è il ministro dell’Interno Roberto Maroni che proclama la necessità di piantarla con le bombe e di aprire la via diplomatica alla soluzione del conflitto.

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Ancora morti sulla Salerno-Reggio Calabria: tutti i numeri di uno scandalo italiano

Ennesimo incidente sulla strada più tristemente famosa d’Italia.

Dopo aver letto la notizia, te lo chiedi subito: come è possibile anche solo pensarla, un’autostrada a due corsie? Per la serie, cose che solo in Italia, presentiamo la Salerno Reggio Calabria, ovvero autostrada A3, prudentemente non sotto il controllo della società privata Autostrade ma in competenza statale e dunque Anas, ovvero, secondo il ricorrente stereotipo, a pezzi. L’ennesima cronaca mortale di un incidente che ha fatto a pezzi un’intera famiglia, 4 morti e due autovetture accartocciate in un inferno di lamiere.

ANCORA MORTI – Solo l’ultima tacca sul conto di morti per una strada che non perdona.

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Melania Rea, l’ombra della camorra sull’omicidio

Arrestata la compagna di caserma di Salvatore Parolisi che stirava i panni ai casalesi. Quale il ruolo della criminalità nel delitto?

L’arresto di Laura Titta, la soldatessa di 25 anni finita in manette per le ‘cure’ prestate ai boss della camorra latitanti, getta una luce sinistra sul caso di Melania Rea, la giovane mamma scomparsa da Colle San Marco, ad Ascoli, il 18 aprile scorso e ritrovata morta, accoltellata, in un bosco del Teramano due giorni dopo. La giovane e’ stata arrestata proprio nella caserma di Ascoli, il 235/o Reggimento Piceno, dove presta servizio il caporalmaggiore Salvatore Parolisi, vedovo di Melania. E non puo’ non tornare alla mente l’ipotesi, mai tramontata, che il delitto sia maturato proprio in quell’ambiente.

LA STORIA DI LAURA – Al ‘Rav’, Laura Titta aveva svolto l’addestramento tra il 2009 e il 2010, quando si era arruolata per la prima volta nell’Esercito. Dopo l’addestramento, concluso a marzo del 2010, fu trasferita in una caserma napoletana, dove rimase fino al congedo. Presento’ quindi una domanda di riammissione, in seguito alla quale stava frequentando da una decina di giorni ad Ascoli un corso di ‘amalgama’, che prelude ad un altro anno di arruolamento nell’Esercito. Forse solo casualita’. Ma nel corso delle indagini sul delitto Rea sono state ascoltate dai carabinieri decine di soldatesse. In cerca di un movente passionale, dato che Parolisi, avvenente istruttore di giovani reclute donne, qualche scappatella se l’era concessa proprio con le sue allieve. Certa, ad esempio, perche’ l’ha confermata lui, la relazione extraconiugale con Ludovica P., caporale all’ottavo Reggimento lancieri di Montebello. Cosi’ come sono stati fatti accertamenti sui coltellini che le reclute usano donare ai propri istruttori al termine del periodo di addestramento, armi che potrebbero essere simili a quella usata per accoltellare Melania, con colpi inferti anche post mortem. Insomma, la caserma e’ stata sempre il cuore dell’inchiesta, anche se all’inizio non si era esclusa neppure la mano della camorra.

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Napoli: presentata la giunta targata de Magistris

Una folla gremita ha accolto il nuovo esecutivo di Luigi de Magistris che avrà il compito di risollevare Napoli dall'attuale situazione di degrado in cui versa dopo anni d'incuria e di empasse amministrativo. Come anticipato dalla Julie, sono confermati i nomi degli assessori e delle deleghe che si troveranno a gestire per i prossimi cinque anni con la speranza di portare quel cambiamento tanto annunciato dal sindaco nel corso della sua campagna elettorale e atteso dai cittadini napoletani. Dai 16 della giunta precedente, gli assessori sono diventati 12 e gli attuali coordinatori delle aree della città avranno diversi compiti da gestire. Ecco le deleghe nello specifico con una breve biografia degli assessori. Luigi de Magistris: Sindaco Promozione della Pace; difesa e attuazione della Costituzione; cooperazioni e relazioni internazionali; grandi eventi; forum delle culture; riforma della macchina comunale; attuazione del programma e organizzazione; comunicazione e promozione dell’immagine di Napoli. Tommaso Sodano: Vice Sindaco Ambiente Ambiente; rifiuti; sviluppo sostenibile; igiene e sanità; parchi e giardini; mare; tutela degli animali. Tommaso Sodano è nato nel 1957 a Pomigliano D'Arco (Napoli). Laureato in Agraria ed esperto di tematiche ambientali e di pianificazione dei sistemi di gestione dei rifiuti. E’ stato Assessore alla Provincia di Napoli dal 1995 al 2001 quando viene eletto al Senato con Rifondazione Comunista. In quella legislatura presenta, come primo firmatario, 21 disegni di legge e 461 interrogazioni parlamentari. Membro della commissione d’inchiesta sulle Ecomafie, nella quale porta alla luce lo scandalo dei rifiuti in Campania. Dalle sue denunce muove l’inchiesta che ha portato al rinvio a giudizio di Bassolino, Romiti, Impregilo e dei vertici del Commissariato Rifiuti. Nel 2006 viene rieletto al Senato dove ricopre l’incarico di Presidente della Commissione Ambiente. Nella breve vita della legislatura presenta 18 disegni di legge (governo e pianificazione del territorio, lotta ai crimini ambientali e tutela dei beni ambientali, acqua pubblica, scioglimento dei consigli comunali che non fanno la raccolta differenziata), 84 mozioni-risoluzioni e si batte per l’abolizione della truffa del CIP6. Nel 2009 si candida alla Presidenza della Provincia di Napoli dove attualmente è consigliere. Collabora con Il Fatto quotidiano ed alla fine del 2010 esce il libro “LA PESTE “ scritto insieme a Nello Trocchia. Continua ...

Tremonti pronto a ridurre le tasse ai più ricchi

Tremonti pronto a ridurre le tasse ai più ricchi
ROMA - Anche il Ministro delle Finanze Giulio Tremonti si è fatto prendere dalla smania di questo governo di mettere mano ad una riforma fiscale. L'ha annunciato alla Confartigianato, che sta facendo la sua assemblea in questi giorni. Non ha fissato un inizio, ma ha stabilito i paletti . Innanzitutto l'accorpamento tra di loro delle diverse voci di tassazione in cinque sole tipologie, accorpando i tributi minori a quelli maggiori. L'Irpef invece andrebbe modificata a solo tre aliquote, fatte in modo da mantenere l'invarianza di gettito, in maniera da non creare contraccolpi sui conti pubblici. Ma le aliquote devono essere più basse possibili, mentre bisogna ampliare la base imponibile, cioè il numero delle persone che pagano. Poi il contentino finale: "Però niente assegni di assestenza a chi ha il Suv", ha specificato il ministro. Peccato che chi prende l'assegno di assistenza e ha il Suv sta commettendo un reato penale e quindi ci pensa la magistratura a fargli sputare quello che ha illegalmente percepito. Inoltre sono interessanti questi principi. Allargare la base imponibile significa far pagare più persone. E, visto che finora nelle varie finanziarie si è passati da un condono all'altro, appare evidente che questo vuol dire far pagare chi oggi non paga le tasse in quanto paga troppo poco. Inoltre, le aliquote "più basse possibile" e ridotte a tre favoriscono i grossi redditi, per i quali anche il taglio di un solo punto percentuale costituiscono grossi risparmi. Mentre, per mantenere intatto il gettito, è indispensabile che per ogni punto percentuale tagliato ai più ricchi, bisogna aumentare parecchio le tasse ai redditi medio-bassi per mantenere l'invarianza di gettito.

Dl sviluppo: il governo ritira la norma sulla privatizzazione delle spiagge

Dl sviluppo: il governo ritira la norma sulla privatizzazione delle spiagge
ROMA - Il triplo ko elettorale subito dal Pdl in un mese, sta lasciando i segni sull'attività del governo e del Parlamento. L'ha dimostrato oggi la maggioranza, che ha accettato una serie di emendamenti, presentati dalle opposizioni, per la soppressione di alcuni punti qualificanti dal decreto legge sullo sviluppo, in discussione alla Camera. In particolare, sono stati accolti alcuni emendamenti soppressivi riguardanti la legge che concedeva il diritto di superficie per 20 anni a coloro che pagavano il canone di concessione della spiaggia. Era stata una scelta molto criticata, in quanto concedendo il diritto di superficie, lo Stato automaticamente perdeva qualsiasi diritto su ciò che il privato costruiva sulla spiaggia. Queste norme forse verranno reintrodotte, ma nella legge comunitaria, dato che si tratta di norme sulle quali dobbiamo adeguarci ad una direttiva comunitaria che prevede il rilascio di concessioni per periodi non eccessivamente lunghi e dopo bandi di gara.

Cassazione: condannati complici boss

(ANSA) - ROMA - Devono tornare in carcere i quattro 'fiancheggiatori' del boss Bernardo Provenzano scarcerati qualche settimana fa per decorrenza dei termini. La Cassazione, ha rigettato i loro ricorsi e confermato la condanna della Corte di Appello di Palermo del 2009. Gioacchino Badagliacca, Giampiero Pitarresi, Vincenzo Paparopoli e Vincenzo Alfano erano stati accusati di aver aiutato il boss. La Cassazione ha confermato le condanne.

Sanita':boom contenziosi, +145% dal 2000

(ANSA) - ROMA - I contenziosi tra pazienti e medici, nell'ultimo decennio sono cresciuti del 145%, arrivando a costare alle casse delle aziende ospedaliere 500 milioni di euro all'anno e il maggior numero di cause legali si registra per ostetricia e la ginecologia. Sono i dati diffusi dal presidente della Società Italiana di Medicina Legale e Assicurazioni, Paolo Arbarello. "Al policlinico Umberto I di Roma - afferma Arbarello - siamo praticamente senza assicurazione e siamo costretti a pagare i risarcimenti".

Governo: Casini, no mozione sfiducia

(ANSA) - ROMA - 'Chi pensa che il governo cada in Parlamento su una mozione di sfiducia non ha capito nulla. Noi non presenteremo una mozione di sfiducia per il semplice motivo che e' inutile'. Lo ha detto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini. 'La sfiducia al governo la voteremo di fatto nei prossimi giorni in Parlamento sul decreto sviluppo. Noi le cose inutili evitiamo di farle' ha aggiunto Casini secondo il quale 'il governo e' caduto nel Paese'.

Legge elettorale: Di Pietro, proposte riforma furbata per evitare urne

Roma, 14 giu. - (Adnkronos) - "Magari si facesse, ma temo che con questo governo e questa maggioranza la riforma elettorale non si fara'". Antonio Di Pietro non nasconde il suo pessimismo sulla possibilita' di modificare il 'porcellum'. "Vedo che ci sono alcune proposte di riforma, mi sembrano solo scuse per non andare a votare piu' che che una vera espressione della volonta' di fare la riforma -ha aggiunto il leader Idv-. Non vorrei che sia una furba giustificazione per realizzare un governo tecnico e non andare alle elezioni".
Di Pietro ha chiarito: "Noi siamo convinti che la riforma si debba fare, ci impegnamo per questo. Ma siamo preoccupati che le varie proposte non siano solo una scusa. Pero' credo che stiamo parlando di una ipotesi lontana a venire. Anche perche' Berlusconi non mollera' fino all'ultimo, stara' li' fino all'ultimo minuto". Idv, ha sottolineato Di Pietro, comunque "e' per una soluzione aperta finche' si mantiene il bipolarismo".

Referendum: Cassazione giovedi' ne decretera' esito positivo

Roma, 14 giu. - (Adnkronos) - L'ufficio centrale per il referendum presso la Corte di Cassazione giovedi' si riunira' comunque a piazza Cavour. Ovviamente, dato l'esito del referendum, ai 16 magistrati non si presentera' nessun problema ne' tanto meno dovranno tener conto del voto degli italiani all'estero. Come spiegano le fonti della Cassazione, la riunione di giovedi' prossimo sara' semplicemente una "pura formalita'" per decretare il raggiungimento del quorum relativo ai 4 referendum.

Governo: Di Pietro, cittadini vogliono risposte concrete non dimissioni

Roma, 14 giu. - (Adnkronos) - "Prima se ne va il governo e meglio e'. Ma sulle questioni di politica economica, sociale, sulla giustizia. Non sui referendum, sui quali i cittadini ora vogliono risposte concrete". Antonio Di Pietro ribadisce che non c'e' alcun legame tra l'esito dei referendum e le dimissioni del governo.

Scuola: Lega, in dl sviluppo bonus graduatoria per insegnanti residenti

Roma, 14 giu. (Adnkronos) - Bonus di 40 punti in graduatoria, per gli insegnanti che sono residenti nella provincia in cui vogliono lavorare. La Lega, con un emendamento al decreto legge sviluppo, tenta di dare una priorita' agli insegnanti del nord, rispetto ai tanti colleghi del Mezzogiorno che si spostano alla ricerca di lavoro. Sulla proposta di modifica il governo e i relatori hanno rimesso il parere alla decisione dell'Aula.