sabato 22 gennaio 2011

FINI: BUON NOME ITALIA A RISCHIO PER COMPORTAMENTI DEL PREMIER

Lo ringrazio per avermi riconosciuto stop a 'riforme ad personam'
Fini: Buon nome Italia a rischio per comportamenti del Premier
Reggio Calabria, 22 gen. (TMNews) - "Non voglio infierire, ma il buon nome dell'Italia da qualche tempo a questa parte viene sottoposto a dure critiche per i comportamenti di chi l'Italia la rappresenta''.Lo dice il presidente della Camera, Gianfranco Fini, parlando a Reggio Calabria, con riferimento al caso Ruby che coinvolge il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. "Ringrazio Berlusconi - ha poi detto in un altro passaggio Fini - che mi ha riconosciuto oggi dinanzi agli italiani il merito di non avere appoggiato una certa riforma della giustizia come il processo breve. Quella norma non poteva essere accettata da una forza politica che rispetti la Costituzione. I precetti della Costituzione vanno rispettati e non declamati: la legge e' uguale per tutti e chi sbaglia deve pagare".

Fini: dal premier richiesta d'impunita'

(ANSA) - REGGIO CALABRIA - Dire 'non considero possibile essere sottoposto ai magistrati' e' una richiesta evidente di impunita'. Lo afferma il presidente della Camera, Fini, riferendosi a Berlusconi. 'Chi ha vinto le elezioni non puo' pensare di essere al di sopra della legge'. 'Fli -ricorda Fini- e' nata perche' tacendo si diventa corresponsabili. Ho bloccato il processo breve perche' era contro la Costituzione'. 'Il buon nome dell'Italia -conclude- viene criticato per i comportamenti di chi la rappresenta'.

Caso Ruby: petizione on line 'Farefuturo', Berlusconi dimettiti

Roma, 22 gen. - (Adnkronos) - ''Berlusconi dimettiti''. E' questo il nome della manifestazione online -lanciata da Ffwebmagazine, periodico online della Fondazione Farefuturo- che ha contato in tre giorni migliaia di condivisioni su Facebook. "Berlusconi, dimettiti. Te lo chiediamo -si legge nella 'petizione'- con una manifestazione online. Te lo chiediamo perchè pretendiamo rispetto, decoro, responsabilità".

Qualcosa è cambiato: i ministri diseducano. Toghe e prelati suppliscono. L’Italia umiliata ed offesa assiste al sexygate

Una volta c’erano i partiti ed erano i partiti a scendere nel campo di battaglia, denunciando le malefatte degli avversari, sgamandone le intenzioni, difendendo l’operato dei loro rappresentanti nel governo, svolgendo campagne di persuasione o di “assalto” mediatico. I governanti si tenevano fuori dalla mischia, parlavano e scrivevano di ciò che facevano, confutavano le accuse dell’opposizione, valorizzavano i loro progetti e rispondevano nelle aule del Parlamento alle interrogazioni ed alle interpellanze che venivano loro rivolte. Era il Parlamento a fare notizia e non i talk show. E la notizia seguiva il fatto, non lo precedeva.
I Ministri, qualunque fosse la loro appartenenza, avevano toni e gesti rispettosi delle istituzioni. Nei loro discorsi sventolavano la bandiera dei valori e perciò erano criticati da chi prestava poco fiducia alle loro parole: troppa distanza, si diceva, fra le prediche e l’azione. Non è che glie lo suggerisse il medico ai Ministri di inviare messaggi alti – la giustizia, i diritti, le buone pratiche, la tolleranza ecc – ma era, come dire, insito al ruolo. Credevano, e non avevano certo torto, che fosse loro affidato il compito di “educare” i cittadini. C’era chi esagerava, troppa retorica, e chi mostrava una faccia di bronzo davvero insopportabile, perché si sapeva che le sue prediche erano molto lontane dalla realtà.
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Fini, senza legaltà niente democrazia

Gianfranco Fini

Gianfranco Fini

Roma,

"Senza legalita' non ci possono essere ne' democrazia ne' crescita civile". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, incontrando, a Reggio Calabria, i giovani di una cooperativa, tutti studenti del liceo scientifico Leonardo da Vinci, aderenti all'associazione "Ambiente e vita" a cui e' stato assegnato un fondo agricolo confiscato alla 'ndrangheta. "Oggi - ha proseguito Fini rivolgendosi ai ragazzi - siete in prima linea accanto alle forze di polizia, ai carabinieri, alla guardia di finanza, ai magistrati. Si vince se tutti insieme, ma soprattutto i cittadini, saranno accanto agli uomini dello Stato superando i silenzi o la collusione che talvolta imprigionano anche le persone perbene. E' chiaro che alla mafia in tutte le sue definizioni occorre togliere l'acqua come ai pesci in una vasca". "E' a tutti chiaro - ha aggiunto - che uno dei pilastri fondamentali per il successo sia quello di proseguire nel sequestro e nella confisca dei beni frutto di traffici illeciti". "Quelle di oggi - ha concluso Fini - sono le manifestazioni piu' belle e piu' cariche di simbolismo. Sono felice, da presidente della Camera e come italiano che ama la Calabria e il meridione, di questa vostra splendida iniziativa che si preoccupa di vita, ambiente e legalita'.

Ruby, all'Olgettina foto "interessanti" Sotto la lente i bonifici alla meteorina

Nel residence delle ragazze scatti delle serate e i versamenti del presidente del Consiglio

MILANO
Sono state trovate nuove foto definite «interessanti» tra il materiale sequestrato poco più di una settimana fa durante le perquisizioni nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano sul caso Ruby e nella quale è indagato il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, nei cui confronti sono stati ipotizzati i reati di concussione e prostituzione minorile.
A quanto si è appreso, gli investigatori, che venerdì della settimana scorsa hanno setacciato gli appartamenti delle ragazze che vivono nel residence di via Olgettina, e l’abitazione e gli uffici del consigliere regionale Nicole Minetti, oltre a documenti bancari, tra le altre cose, hanno trovato immagini, in particolare fotografie, probabilmente scattate dalle giovani in una delle molte serate a casa del premier.
Fotografie che ora sono al vaglio di inquirenti e investigatori insieme alla documentazione bancaria rinvenuta tra cui, come ha riportato oggi il quotidiano Il Fatto, altri 11 bonifici bancari da parte di Berlusconi - che si aggiungono ai due già segnalati negli atti inviati alla Camera - all’ex meteorina Alessandra Sorcinelli, l’ultimo dei quali datato 17 gennaio 2011.

Berlusconi "come Caligola" Svergogna se stesso e il suo Paese"

Severi commenti e reportage sui quotidiani britannici a proposito degli scandali sessuali del premier. Times: "Italiani troppo a lungo indulgenti, ora deve andarsene". Il Guardian nota: "Il Papa fa sentire il suo peso"

dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA - Lo scandalo "si aggrava". Il pontefice "attacca Berlusconi". Il primo ministro "deve dimettersi". Sono alcuni dei commenti della stampa internazionale agli ultimi sviluppi di una vicenda seguita con crescente interesse da giornali, siti e televisioni di tutto il mondo. Un interrogativo accomuna la maggior parte degli articoli e dei servizi dall'estero su quanto sta accadendo in Italia: come è possibile che Berlusconi sia ancora al suo posto, come mai la Chiesa, l'opposizione, l'opinione pubblica ma anche i suoi stessi alleati non lo hanno ancora costretto ad andarsene. Ma la sensazione degli osservatori stranieri è che la situazione potrebbe presto giungere all'esito più giusto. "La rete comincia a chiudersi" attorno al premier, affermano.
Il giudizio più severo di oggi è un editoriale non firmato, dunque espressione dell'opinione della direzione del giornale, come usa nei paesi anglosassoni, sul Times di Londra. Intitolato "Opera buffa", l'articolo ha un sottotitolo che ne riassume concisamente il senso: "Berlusconi ha coperto di ridicolo se stesso e il suo Paese. Deve andarsene". L'articolo sostiene che "non sono soltanto i dettagli umilianti ad avere scioccato gli italiani, le feste in topless, le prostitute minorenni, le donne costrette a vestirsi da infermiere per gratificare la lussuria di un anziano seduttore". A scioccare è anche "lo spettacolo di un primo ministro che svergogna se stesso e il proprio paese con un comportamento non solo di cattivo gusto e immorale, ma presumibilmente illegale, che ha finalmente iniziato a smuovere l'indifferenza di un'opinione pubblica troppo a lungo indulgente con le ipocrite buffonate di Silvio Berlusconi".
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Eni alla conquista della Cina Accordo con Petrochina per il gas

In cambio alleanza tra i due in Africa. Scaroni: "Pechino deve abbandonare il carbone, mercato tra i più importanti al mondo"

dal nostro corrispondente GIAMPAOLO VISETTI
PECHINO - Anche Eni guarda alla Cina con occhi nuovi. Presente nel Mar Cinese Meridionale dal 1984 con una modesta attività estrattiva, 12 mila barili di petrolio al giorno su un totale azienda di 18 milioni, il gigante italiano rilancia la sfida ai mercati energetici del futuro puntando sullo "shale" gas (quello contenuto in alcune pietre porose) e coinvolgendo Pechino in nuove esplorazione congiunte in Africa.
L'amministratore delegato Paolo Scaroni ha firmato ieri un documento d'intesa con Cncp-Petrochina, prima compagnia d'idrocarburi al mondo, che stabilisce "un ampio spettro di possibili opportunità di business sia in Cina che a livello internazionale". L'accordo prevede un forte impegno di Eni in Oriente, a livello economico, di ricerca, di tecnologia e d'esperienza nell'estrazione di gas non convenzionale, in cambio di una partnership italo-cinese nei Paesi africani energetici, dove Eni è il produttore leader.
"La Cina è il primo consumatore di energia del mondo - ha detto Scaroni - ma va ancora a carbone. Solo il 3% della sua energia, in gran parte elettrica, deriva dal gas. Ne consuma meno dell'Italia, un settimo rispetto agli Usa.
Dovendo alimentare la crescita globale più sostenuta, ed essendosi impegnata a tagliare le emissioni inquinanti del 40% entro il 2020, è chiaro che sta per aprire un mercato del gas molto interessante, anche a livello upstream". La condizione posta da Pechino, ha ricordato Scaroni, è di avere gas cinese, per non continuare a dipendere dall'estero, come con il petrolio. Fornire gas alla Cina assieme ai suoi big dell'energia nazionale è l'affare a cui punta Eni, forte dell'esperienza nello "shale" gas avviata nel 2008 negli Usa, attraverso la controllata Quicksilver.
Lo "shale" gas è più costoso, ma grazie alle nuove tecnologie è possibile sfruttare giacimenti fino a ieri lasciati a riposo. "Si pensa che in Cina - ha detto Scaroni - il gas sia molto, anzi moltissimo. Si tratta ora di trovare quello più sfruttabile ed economico". Per rafforzare la sua presenza in Estremo Oriente, Eni dunque è pronta a coinvolgere Cncp-Petrochina in Africa per "operazioni negli idrocarburi convenzionali e non convenzionali", offrendo ai cinesi la possibilità di acquisire una partecipazione in alcuni asset italiani. "In Africa Eni è storicamente protagonista in tutti i Paesi petroliferi. In Egitto, Algeria, Libia e Tunisia siamo leader, ma operiamo massicciamente anche in Nigeria, Congo, Angola, Mozambico e siamo alla fase esplorativa in Ghana, Togo e Mali. Considerato il boom della presenza cinese nel continente, abbiamo ritenuto opportuno guardare a nuove risorse insieme, piuttosto che da soli". Il "Memorandum of Understanding" firmato ieri a Pechino prevede sei mesi di analisi, sia sui potenziali giacimenti di gas che sul versante tecnologico, prima di avviare le iniziative previste dall'accordo tra Eni e Cncp - Petrochina. Possibili concorrenti dell'Italia sono Usa e Gran Bretagna. "In Cina - ha detto Scaroni - la nostra è una presenza piccola. Dà però grandi soddisfazioni e può portare a ulteriori sviluppi".

(22 gennaio 2011)

Gheddafi entra in Finmeccanica i libici al 2%, gli Usa in allarme

Oggi il Paese nordafricano è primo azionista di Unicredit ed ha una quota in Eni. L'asse Roma-Tripoli coinvolge tra gli altri Ansaldo Sts e Agusta.

MILANO - La Libia di Muammar Gheddafi fa il suo ingresso - malgrado i forti dubbi della Casa Bianca - nel capitale di Finmeccanica. La Lybian Investment Authority, fondo di investimento pubblico del regime del Colonnello, ha acquistato una partecipazione del 2,01% nel capitale del gruppo della difesa tricolore. Una mossa che rischia di surriscaldare i rapporti tra Roma e Washington già messi a dura prova nei mesi scorsi dall'asse Berlusconi-Putin con i suoi interessi nel settore del gas.
I rapporti tra la società di Pierfrancesco Guarguaglini e Tripoli sono decollati negli ultimi due anni. E da subito, come testimoniano alcuni file resi noti nelle scorse settimane da Wikileaks, hanno fatto drizzare le antenne alla Casa Bianca. Anche perché Finmeccanica, dopo l'acquisizione dell'americana Drs nel 2008, è uno dei principali fornitori del Pentagono.
I primi contatti tra la società italiana e Gheddafi risalgono al 2007, quando Agusta Westland ha venduto al Paese nordafricano elicotteri Aw 109 e Aw 119 Koala che verranno assemblati in uno stabilimento appena finito di costruire in Libia. Poi, nel luglio 2009, Guarguaglini - grazie alla mediazione di Lorenzo Cola, oggi indagato nell'inchiesta sul gruppo - ha firmato un memorandum d'intesa per varare una joint da 400 milioni proprio con la Lybian Investment Authority. I frutti della collaborazione non si sono fatti attendere. Finmeccanica ha vinto una commessa da 541 milioni per l'ammodernamento (tramite la controllata Ansaldo Sts) della segnalazione ferroviaria nel Paese. Selex si è aggiudicata un ricco appalto per costruire i sensori di controllo del traffico alla frontiera mentre Roma fornisce già agli uomini in divisa del Colonnello gli aerei spia Falco, in teoria per controllare gli spostamenti delle carovane di migranti nel deserto.
L'ingresso di Tripoli nel capitale di piazza Montegrappa chiude a questo punto il cerchio e rafforza la santa alleanza tra Silvio Berlusconi e Gheddafi. La Libia è oggi il primo azionista di Unicredit, la maggiore delle banche italiane, ha una quota in Eni, il 7% della Juventus e ha allo studio altri dossier nel nostro Paese. Per salire oltre il 3% di Finmeccanica, la Libia deve ottenere l'ok del governo italiano.

Tony Blair incita a nuove avventure criminali contro Iran

Tony Blair incita a nuove avventure criminali contro Iran
LONDRA - Non contento dei crimini di cui è stato corresponsabile in Iraq e in Medio Oriente, Tony Blair ha dichiarato ieri, citato dalla Bbc, a una commissione d'inchiesta britannica sulle vicende dell'aggressione ai danni di Baghdad "Vedo l'impatto e l'influenza dell'Iran dappertutto. E' negativo, destabilizzante, di sostegno ai gruppi terroristici ..., fanno di tutto per impedire l'avanzamento del processo di pace medio orientale ... Lo fanno perché sono in totale disaccordo con il nostro modo di vita e continueranno a farlo sino a quando non si troveranno di fronte alla determinazione richiesta e, se necessario, alla forza".

Federalismo, mafia, bunga bunga Piovono tegole su B.

Per il premier è una settimana decisiva. Tra indagini, condanne e tensioni interne, il governo va alla prova del federalismo fiscale. B. ostenta sicurezza - "Io vado avanti" - ma potrebbe essere la Lega a staccare la spina al governo

Una crepa, poi un’altra e un’altra ancora: il mondo attorno a Silvio Berlusconi rischia di sfaldarsi, ma l’unico a non accorgersene sembra essere proprio lui. Mentre il presidente del Consiglio interveniva telefonicamente ad un convegno del Pdl a Milano per denunciare l’ennesima persecuzione giudiziaria, la Cassazione confermava la condanna a sette anni per favoreggiamento di Cosa nostra a Toto’ Cuffaro, ex presidente della Regione Sicilia e buon alleato del premier dai tempi del fatidico 61 a 0 del 2001. Negli stessi minuti a Lissone, paese della Brianza, l’inaugurazione della piazza dedicata a “Bettino Craxi, statista”, ospiti la figlia Stefania e l’ex sindaco di Milano Pillitteri, subiva un inattesa contestazione, portata avanti da un gruppo di cittadini che impugnava cartelli inneggianti ad un altro socialista, di ben altra fama e gloria, Sandro Pertini, al grido di “Bettino Craxi, latitante”. Ci voleva l’ex segretario del Psi, per riportare ai tempi delle monetine di fronte all’Hotel Raphael. E poi il bunga-bunga, il cui clamore e le possibili conseguenze giuridiche ed elettorali, non accennano a placarsi; la condanna della Chiesa, i sondaggi che nonostante le veline di partito lo danno in calo di 3 punti in sette giorni. E la settimana che si apre, decisiva, sul braccio di ferro con la Lega nord che vuole portare a casa il federalismo.
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L’amica di Noemi a villa Certosa: “Ci reclutò il PdL per andare da Berlusconi”

22 gennaio 2011

Nuove rivelazioni: non è solo il tandem Minetti-Spinelli a gestire il giro delle donne delle ville del premier, ma anche i vertici del partito campano.Il fratello di Roberta Oronzo, amica fraterna di Noemi Letizia ecompagna di feste a Villa Certosa, in Sardegna, esce allo scoperto. Per raccontare il sistema di reclutamento ragazze nel napoletano, che in molti versi differisce da quello milanese: se in Brianza a far girare il ballo sono il ragionier Spinelli e Nicole Minetti, in Campania sarebbero gli uomini del cavaliere ad occuparsene.

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http://www.giornalettismo.com/archives/110615/lamica-di-noemi-a-villa-certosa-ci-recluto-il-pdl-per-andare-da-berlusconi/

Ruby: trovate le foto delle feste ad Hardcore?

Sarebbe emerso qualcosa di interessante dalle perquisizioni che nei giorni scorsi hanno riguardato le ragazze dello scandalo Bunga Bunga.

Il Rubygate è alla svolta? Potrebbe essere, date le ultime indiscrezioni circolate in queste orecirca il rinvenimento di alcuni elementi “interessanti” dagli inquirenti, dopo le perquisizioni che hanno coinvolto alcune delle invitate alle cene berlusconiane.

I FATTI – Sono state trovate infatti delle nuove fotografie definite ‘interessanti’ tra il materiale sequestrato poco piu’ di una settimana fa durante le perquisizioni nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano sul caso Ruby e nella quale e’ indagato il presidente del consiglio Silvio Berlusconi, nei cui confronti sono stati ipotizzati i reati di concussione e prostituzione minorile. A quanto si e’ appreso, gli investigatori, che venerdi’ della settimana scorsa hanno ‘setacciato’ gli appartamenti delle ragazze che vivono nel residence di via Olgettina, e l’abitazione e gli uffici del consigliere regionale Nicole Minetti, oltre a documenti bancari, tra le altre cose, hanno trovato immagini, in particolare fotografie, probabilmente scattate dalle giovani in una delle molte serate a casa del premier. Fotografie che ora sono al vaglio di inquirenti e investigatori insieme alla documentazione bancaria rinvenuta tra cui, come ha riportato oggi il quotidiano Il Fatto, altri 11 bonifici bancari da parte di Berlusconi – che si aggiungono ai due gia’ segnalati negli atti inviati alla Camera – all’ex meteorina Alessandra Sorcinelli, l’ultimo dei quali datato 17 gennaio 2011.

LA MACRì INDAFFIDABILE? - Intanto Nadia Macrì, la escort sentita ieri dai pm di Milano come persona informata sui fatti nell’ambito del caso Ruby, dovra’ essere sentita nuovamente nei prossimi giorni. Inquirenti e investigatori hanno dei dubbi sull’attendibilita’ di quanto raccontato dalla ragazza che l’altro ieri, durante la trasmissione Annozero, aveva raccontato di un festino a luci rosse a casa del premier nella notte tra il 24 e il 25 aprile scorsi al quale con lei avrebbero partecipato anche Ruby ed altre giovani. Macri’ aveva anche affermato che sia lei sia la giovane marocchina avevano ricevuto, da parte di Berlusconi, del denaro come ricompensa.

CUFFARO/ PERDE SEGGIO SENATO, SOLO DIMISSIONI EVITANO DECADENZA

Se lascia lui servirà voto aula, altrimenti basterà presa atto
Cuffaro/ Perde seggio Senato, solo dimissioni evitano decadenza
Roma, 22 gen. (TMNews) - L'ex presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro perderà a breve il seggio da senatore a Palazzo Madama vinto nel 2008, quando si candidò come capolista dell'Udc in Sicilia. La decadenza dal seggio è uno degli effetti automatici della sentenza di condanna definitiva a sette anni per favoreggiamento aggravato alla mafia e violazione del segreto d'ufficio inflitta a Cuffaro dalla Cassazione. Essa diverrà applicabile non appena anche il Senato ne riceverà notifica, con semplice presa d'atto da parte della Giunta per le elezioni chiamata semplicemente a protocollare la decadenza di Cuffaro, individuare il nome del senatore subentrante e darne comunicazione all'assemblea. Che, a sua volta, sarà chiamata semplicemente a prendere atto e mettere agli atti dell'assemblea la decadenza di Cuffaro e la proclamazione del suo successore, ovvero il primo dei non eletti Udc. Dovrebbe trattarsi di Maria Giuseppa Castiglione, numero 6 della lista di candidati Udc in Sicilia, semprechè non sussistano nei suoi confronti cause di incompatibilità su cui esercitare opzione. Tutti coloro che la precedono (oltre a Cuffaro, Giampiero D'Alia, Antonello Antinoro, Salvatore Cintol, Sebastiano Burgaretta Aparo) infatti, sono già senatori, europarlamentari o deputati all'assemblea regionale siciliana per opzione da loro in tal senso espressa. Cuffaro, però, potrebbe seguire il precedente di Cesare Previti ed evitare la decadenza, presentando spontaneamente le dimissioni dal Senato. Previti, una volta divenuta definitiva la sentenza di condanna optò infatti per la rinuncia al seggio, presentando in verità le dimissioni il giorno stesso in cui la Camera avrebbe dovuto prendere atto della sua decadenza. Nel caso di dimissioni di Cuffaro, l'aula del Senato sarà chiamata a votare, così come avvenne per Previti.

ISRAELE - Staminali contro le amputazioni

Notizia
22 gennaio 2011 16:35
Una terapia con cellule staminali della compagnia israeliana Pluristem Therapeutics ha ottenuto l'autorizzazione della americana Fda (Food and Drugs Administration) e della europea Emea (Agenzia europea per i medicinali) per usarla in forma sperimentale su alcuni pazienti con malattie arteriali periferiche. Questa patologia si manifesta ostruendo i vasi sanguigni, soprattutto nelle gambe, causando dolori e problemi di deambulazione, e in genere porta all'amputazione di una estremita'. Ai buoni risultati iniziali, ora si aggiungono 650 malati che, se andra' bene, permetteranno che questa terapia potra' essere utilizzata da circa 20 milioni di persone nel mondo.

Neve al Centrosud e in Emilia Romagna, imbiancati il Vesuvio e l'Amiata

Roma, 22 gen. (Adnkronos/Ign) - Prosegue l'ondata di maltempo, alimentata da una massa d'aria fredda di origine artica, che da due giorni sta determinando basse temperature, pioggia diffusa e neve anche a basse quote. Lo comunica in una nota il Dipartimento della Protezione civile, precisando che nella giornata di oggi, come preannunciato già ieri, gli effetti della circolazione depressionaria interesseranno in particolare le regioni meridionali peninsulari.

Sulla base delle previsioni disponibili, che confermano e precisano quelle dei giorni scorsi, il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso infatti un ulteriore avviso di condizioni meteorologiche avverse, che integra ed estende quelli diffusi nei giorni scorsi e che prevede il persistere di precipitazioni sul centro-sud del nostro Paese.

Oggi, si registrano nevicate in Emilia Romagna, Toscana centro settentrionale, Marche, Umbria e Abruzzo dove nell'area appenninica le precipitazioni sono piuttosto abbondanti. Il bollettino sul sito della Protezione Civile riferisce che nevica al di sopra dei 300-500 metri, in calo fino ai 100-300 metri, su Molise, Campania orientale e Puglia settentrionale, con possibili sconfinamenti anche al livello del mare sulla costa molisana, con apporti al suolo moderati, fino ad elevati sul comparto appenninico.

Imbiancato il Vesuvio e anche il Monte Amiata in Toscana. Neve al di sopra dei 300-500 metri suToscana meridionale, Lazio e Sardegna, con apporti al suolo da deboli a localmente moderati, specie sull'Appennino laziale. E ancora al di sopra dei 600-800 metri, in calo fino ai 300-500 metri, sui restanti settori della Campania e su Basilicata e Puglia centrale, con apporti al suolo generalmente moderati. Al di sopra degli 800-1000 m, in calo fino ai 600-800 m, sul resto del meridione, con apporti al suolo da deboli a moderati.

E' la vasta circolazione depressionaria, abbattutasi sul Mediterraneo centrale a causa della discesa di una massa d'aria fredda di origine polare marittima, che continuerà ad insistere sulle regioni centro-meridionali italiane e sull'Emilia Romagna, ad aver portato la pioggia e la neve fino a quote basse. Domani la perturbazione porterà il suo centro d'azione sulla Bulgaria, ma sul Mediterraneo centro-occidentale insisterà ancora un lasco campo depressionario. Lunedì e martedì l'Italia sarà interessata, marginalmente, da un vortice proveniente dall'Europa centrale ed in transito sulla penisola balcanica.

Neve anche all'Aquila. "Ma al momento non si registrano disagi. Nel piano casa la costruzione delle abitazioni è stata fatta tenendo conto delle temperature molto basse che si raggiungono in inverno", ha detto all'ADNKRONOS il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente. "L'ultima volta ci sono stati problemi: alcuni tubi si sono congelati perché una parte delle abitazioni era stata progettata per temperature più alte rispetto a quelle che invece si raggiungono all'Aquila - ha aggiunto il primo cittadino - Ma siamo intervenuti, e con i lavori fatti abbiamo eliminato questo problema".

Craxi: proteste e monetine contro inaugurazione piazza a Lissone

Milano, 22 gen. (Adnkronos) - Doveva essere inaugurata oggi a Lissone, in provincia di Monza, la piazza intitolata a Bettino Craxi, a 11 anni esatti dalla morte, ma la protesta di diverse decine di contestatori alcuni dei quali hanno lanciato qualche monetina, ha costretto a un cambio di programma. "La targa e' stata regolarmente scoperta -spiega il portavoce di Stefania Craxi, figlia dello statista socialista- e la manifestazione e' poi proseguita all'interno di Palazzo Terragni, come gia' previsto dagli organizzatori".

Marina Berlusconi vs Saviano: la sua presa di posizione a mi fa letteralmente orrore

Milano, 22 gen. (Adnkronos) - "Il 'mestiere di giustizia', come lo chiama Saviano, e coloro che sono chiamati ad esercitarlo non dovrebbero avere nulla a che vedere con la persecuzione personale e il fondamentalismo politico che questa vicenda mette invece tristemente, e con spudorata evidenza, sotto gli occhi di tutti". Così il presidente di Fininvest e Mondadori, Marina Berlusconi, commenta le affermazioni fatte oggi a Genova da Roberto Saviano.Lo scrittore napoletano oggi è stato insignito della laurea honoris causa in giurisprudenza all'ateneo di Genova e ha dedicato la sua laurea ai ''magistrati Bocassini, Sangermano e Forno che stanno vivendo momenti difficili solo per aver fatto il loro 'mestiere di giustizia'".

I tre magistrati sono i titolari dell'inchiesta sul 'caso Ruby' che coinvolge il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. "Mi fa letteralmente orrore - spiega in un comunicato la manager Marina, figlia del premier - che una persona come Roberto Saviano, che ha sempre dichiarato di voler dedicare ogni sua energia alla battaglia per il rispetto della libertà, della dignità delle persone e della legalità, sia arrivata a calpestare e di conseguenza a rinnegare tutto quello per cui ha sempre proclamato di battersi".

Cuffaro: entra nel carcere di Rebibbia

(ANSA) - ROMA - Salvatore Cuffaro e' entrato nel carcere di Rebibbia. Il provvedimento di carcerazione gli e' stato notificato dai Carabinieri del Ros nella stazione dei militari vicino a piazza Farnese, dove l'esponente politico si e' fermato dopo aver lasciato l'abitazione. La seconda sezione penale della Cassazione che doveva decidere la sentenza sul processo alle talpe della Dda ha convalidato tutte le pene per gli altri imputati. Definitiva la condanna a 15 anni l'ex manager della sanita' privata Aiello.

Mafia: Sentenza Cuffaro, Carabinieri Palermo gia' allertati per arresto

Palermo, 22 gen.- (Adnkronos) - I Carabinieri del Reparto operativo di Palermo sono gia' stati allertati dopo la conferma della sentenza di condanna a sette anni per l'ex Presidente della regione siciliana, Salvatore Cuffaro. I militari stanno aspettando l'ordinanza di arresto che sara' emessa dalla Procura generale di Palermo, che a sua volta attende il fax dalla Corte di Casdsazione. I Carabinieri sono stati allertati su tre imputati: Salvatore Cuffaro, l'ex manager della Sanita' Michele Aiello e l'ex maresciallo del Ros Giorgio Riolo. Tutti e tre sono a piede libero. L'arresto potrebbe scattare gia' nelle prossime ore.

"L'Albania come la Tunisia

"POVERTA', disoccupazione, corruzione, mancanza di rispetto dei diritti umani e dei principi democratici... Siamo in una dittatura vera e propria. Sembriamo la Tunisia dei Balcani". Appena tornato dall'ospedale dove ha incontrato decine di manifestanti e poliziotti feriti, il deputato Saimir Tahiri, vicepresidente del gruppo parlamentare del Partito socialista all'opposizione che ha promosso la manifestazione di ieri finita nel sangue, non esita a paragonare Tirana a Tunisi.
Leggi tutto:
http://www.repubblica.it/esteri/2011/01/22/news/l_albania_come_la_tunisia_via_questo_regime_di_corrotti-11521644/

Bankitalia indaga su B.

Nel 2008 il premier ha bonificato un milione e mezzo di euro sul conto di Dell'Utri nella banca di Denis Verdini. Un regalo misterioso, ma soprattutto non segnalato alle autorità competenti. E c'è il sospetto di riciclaggio.
Leggi tutto: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/bankitalia-indaga-su-b/2142699

Mafia, attesa la sentenza della Cassazione su Cuffaro. Giudici in camera di consiglio

Palermo, 22 gen. (Adnkronos) - E' attesa per oggi, con ogni probabilità nella tarda mattinata o nel primo pomeriggio, la sentenza della Corte di Cassazione del processo per le cosiddette 'talpe' della Procura di Palermo che vede tra gli undici imputati l'ex presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, accusato di favoreggiamento aggravato a Cosa nostra e rivelazione di segreto istruttorio. Nella requisitoria di ieri il sostituto procuratore generale Giovanni Galati ha chiesto alla Corte di rideterminare la pena, di 7 anni di reclusione, perché Cuffaro non può essere accusato dell'aggravante a Cosa Nostra in quanto "manca la prova di avere voluto favorire il sodalizio mafioso". Di conseguenza si prescriverebbe l'accusa di avere favorito il boss Giuseppe Guttadauro e rimarrebbe in piedi solo l'accusa di favoreggiamento semplice al manager della sanità Michele Aiello. Quest'ultimo nel processo di secondo grado era stato condannato a 15 anni e mezzo di carcere. Salvatore Cuffaro, che ieri ha trascorso il pomeriggio in una chiesa nei pressi del Senato a Roma a pregare, oggi attenderà il verdetto in famiglia.