domenica 13 febbraio 2011

Tutti i colori della dignità Il "basta" delle donne in piazza

Partecipazione oltre ogni attesa, molti giovani, in piazza del Popolo a Roma anche tantissimi uomini. Una marea di sciarpe bianche e nessun simbolo politico come chiesto dalle organizzatrici. A unire tutti l'idea di una dignità che non si può più dimenticare di pretendere

di KATIA RICCARDI
ROMA - Non c'erano mimose in piazza. Non un solo ramoscello. Ma tappeti rossi che indicavano la strada verso piazza del Popolo. Dove non sventolavano i colori dei partiti, gli arcobaleni della pace e non ondeggiavano stemmi. Ma idee, passeggini, tacchi e scarpe basse, palloncini e rose. Qualche sciarpa bianca, il colore che è l'insieme di tutti i colori. E che è stato scelto per la giornata di oggi. Una giornata per dire se non ora quando. Per dire basta alla logica del bunga bunga. Per dire sì alla dignità delle donne.
Le donne non sono arrivate per far festa, ma per mostrare i loro volti, per ascoltare interventi di altre donne, nella speranza che qualcuno le guardi, e poi si faccia da parte. Con dignità, per la loro stessa dignità. E sono arrivate a migliaia, casalinghe e studentesse, professioniste e mamme, nonne, precarie, mogli, molte, moltissime, erano anziane. Sedute vicine, con le borse in mano, composte sotto la fontana, sulle scalinate, sedute, in ordine per una giornata importante, lunga e per molte, un'esperienza nuova. Oggi la piazza era delle donne. Non bacchettoni, né moralisti "radical chic", ha sottolineato la leader della Cgil Susanna Camusso riferendosi al ministro Maria Stella Gelmini che così aveva definito le persone che avrebbero manifestato oggi.
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Anonymous rivendica gli attacchi ai siti di governo, Camera e Mediaset

Il network per la libertà di internet blocca le pagine web delle istituzioni. "Non perdoniamo le ingiustizie, aspettateci", dicono minacciando altri interventi

ROMA - "Abbiamo attaccato e resi inaccessibili per diverso tempo i siti del governo e di camera.it": lo afferma Anonymous, il network telematico per la libertà di internet, rivendicando gli assalti informatici di oggi contro i siti istituzionali italiani. Il gruppo afferma di aver reso "inaccessibile per alcune ore" diversi siti, in particolare quello della Camera dei deputati. Per trenta minuti l'attacco pirata ha bloccato anche le pagine web di Mediaset.
"Anonymous - è scritto in una nota del gruppo - non accetta che alla Camera durante un dibattito ci siano politici che si addormentano o peggio iniziano a usare un linguaggio scorretto, con cori da stadio o addirittura venendo alle mani". Nel mirino sono finiti anche governo.it, senato.it e parlamento.it, "hanno partecipato in almeno 1.400, e la decisione è stata frutto di un lungo dibattito che ha coinvolto i non-italiani". "Mentre loro litigano fuori da quella sede istituzionale centinaia di migliaia di famiglie non arrivano a fine mese - prosegue Anonimous - e non è rispettoso per nessuno offrire uno spettacolo del genere".
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Disabili, il lavoro è un sogno lontano Eppure ci sarebbe una legge che...

Se ogni persona disabile anziché essere assistita fosse inserita nel mondo del lavoro, lo Stato risparmierebbe in media 7 mila euro l'anno. Molte aziende preferiscono pagare le multe piuttosto che assumere persone con handicap e rispettare così la legge. Il paradosso è che la cooperazione sociale contribuisce ad inserire nel mondo del lavoro il 7% delle persone più deboli del mercato

di GIULIA CERINO
Per ogni persona fisicamente o psichicamente disabile inserita nel mondo del lavoro lo Stato risparmierebbe in media 7 mila euro l'anno. Parola di Federsolidarietà 1, una delle 9 federazioni in cui è strutturata la Confcooperative, che nel "Libro verde, cooperazione sociale per l'inserimento lavorativo" spiega il perché.
Troppi posti vacanti. Lo Stato eroga ogni anno circa 20 milioni di euro a favore dei 3 milioni di disabili d'Italia, pari al 5 per cento della popolazione (dati Asphi 2). Di questi, oltre 400 mila sono disoccupati ma attivi. Pronti cioè per lavorare. Favorendo l'occupazione si risparmierebbe buona parte dell'investimento statale. E invece, dagli ultimi dati disponibili contenuti nella quarta Relazione al Parlamento sull'attuazione delle norme per il diritto al lavoro dei disabili, si scopre che anche per i disabili la disoccupazione è alle stelle. I posti loro assegnati nel 2007 erano 311.289. Ne rimanevano scoperti 65.346. Nel 2010 è andata anche peggio. Secondo Franco Deriu, ricercatore dell'Isfol che per il ministero ha curato la relazione al Parlamento, si stima che in Italia ci siano ancora "almeno 100 mila posti vacanti".
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“Carfagna, dove sono i soldi per il centro antiviolenza?”

Durante la manifestazione per la pari dignità delle donne una polemica che coinvolge il ministro

‘Non ci interessa sapere come Mara Carfagna sia diventata ministro ma giudichiamo il suo lavoro da ministro. Vogliamo percio’ sapere dove sono i soldi promessi, dopo il 6 aprile, per i centri antiviolenza dei terremotati, in primis quell’dell’Aquila’. Noi non abbiamo ricevuto nulla’. Lo ha detto un’esponente del centro antiviolenza dell’Aquila, Orietta Paciucci, durante la manifestazione per al dignita’ delle donne.

L’attacco al ministro e’ stato rivolto durante la manifestazione ‘se non ora quando’ che e’ in corso di svolgimento a piazza Palazzo all’Aquila e alla quale partecipano centinaia di persone. Le donne aquilane hanno portato libri, e stanno leggendo i passi che parlano della condizione femminile.

Sgarbi: “Ora manifestino le amanti di Silvio”

Il critico d’arte propone cortei per verificare quante persone “vorrebbero andare ad Arcore”

I cortei che sfilano in oltre 200 città italiane per la difesa della dignità delledonne chiamano a raccolta i più fedeli sostenitori del credo berlusconiano. Pronta la controffensiva di VittorioSgarbi e Daniela Santanchè. Lanciano provocazioni e respingono ai mittenti le accuse per i comportamenti assunti dal presidente del consiglioBerlusconi nei confronti del gentil sesso. Il critico d’arte propone una contromanifestazione da convocare sotto lo slogan “Donne e amanti di Silvio” per “verificare quante sono le donne che vorrebbero andare ad Arcore”.

“AMANTI DI SILVIO IN PIAZZA!” – “Propongo alle ministre di rispondere con una manifestazione di orgoglio dell’amore, della sua libertà, anche delle sue perversiooni. Occorre chiamare in piazza in tutte le città - ha fatto sapere Sgarbi – le donne amanti sotto lo slogan ‘donne e amanti di Silvio’. Senza vergogna e senza ipocrisia: quante sono le donne che vorrebbero andare ad Arcore? Proviamo a verificarlo”. Quanto alla manifestazione “Se non ora, quando?” che ha raccolto milioni di adesioni, Sgarbi ritiene “odioso lo sfruttamento delle donne per abbattere Berlusconi”. “E’ evidente – ha spiegato – la strumentalizzazione che si manifesta nella insistenza con cui si chiamano prostitute tutte le donne andate ad Arcore. E’ prostituta chi esercita un mestiere, non certo chi va a dormire o chi frequenta la casa di un uomo. Non è una prostituta ma una donna, amante e libera di fare quello che desidera e anche di essere interessata. La manifestazione di oggi a Roma mortifica e umilia le donne che decidono di fare del loro corpo lo stesso che fanno i maschi. Qualcuno chiama prostituto un uomo?”.

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http://www.giornalettismo.com/archives/113661/donne-piazza-sgarbi-amanti-silvio/

Terremoto: L'Aquila, tornano le carriole

(ANSA) - L'AQUILA - Tornano le carriole nel centro dell'Aquila. Circa duecento persone si sono incontrate davanti alla Basilica di San Bernardino per ripulire la scalinata di fronte alla chiesa. Lo slogan 'RiabbracciAMOci la citta'' vede riuniti alcuni esponenti del 'popolo delle carriole', dei comitati e dell'assemblea cittadina, ma anche cittadini comuni che per l'intera mattinata hanno pulito con scope e rastrelli la scalinata. Nelle prossime domeniche i cittadini puliranno altre zone del centro storico.

Bocchino nominato vice presidente Fli

(ANSA) - RHO MILANO - Sara' Italo Bocchino ad assumere la vice presidenza di Futuro e Liberta'. E' la decisione, ancora non comunicata ufficialmente, che arriva dopo una lunga riunione con il presidente della Camera Gianfranco Fini e lo stato maggiore del Pdl.Adolfo Urso assumera' l'incarico di capogruppo del partito alla Camera, Roberto Menia coordinatore della segreteria. Ancora da decidere se Benedetto della Vedova sara' portavoce nazionale di Fli e Andrea Ronchi presidente dell'assemblea del partito.

Fli, Fini sfida Berlusconi: ''Lascio la Camera se premier si dimette e si vota''

Rho-Pero (Milano), 13 feb. (Adnkronos/Ign) - Essere di destra "significa avere senso dello Stato e rispettare anche la prima parte della Costituzione, compreso l'articolo 3. La sovranità popolare non significa impunità, non significa infischiarsene della Costituzione, non significa essere al di sopra della legge. Neanche se si è eletti con il 99% dei voti". Gianfranco Fini chiude l'assemblea costituente di Fli, che lo haeletto all'unanimità presidente di Futuro e libertà. Anche se, ha annunciato subito, ''oggi stesso mi autosospenderò dalla presidenza del partito''. Un'ora e trenta di discorso, chiuso con "Viva Futuro e libertà, viva l'Italia' e salutato da un'ovazione della platea.

"Pensano di poterci togliere l'aria dicendo che siamo diventati di sinistra - ha continuato - non è vero i nostri valori non sono cambiati, sono gli stessi che avevamo quando siamo entrati nel Pdl. E' il Pdl che ha distrutto questi valori e li ha resi ridicoli. Vorrei sapere qual è il tasso di riformismo del Pdl".

Tornando poi alla sconfitta del 14 dicembre, il leader di Fli ha sottolineato che Berlusconi, seppur ''sopravvivendo per pochi voti'', ''ha la maggioranza e puoò andare avanti. La verità è che bisogna lavorare nella società e non pensare che si possa archiviare Berlusconi attendendo l'esito dei processi. Non è questa la strada".

Nella giornata che vede sulle piazza di tutta Italia le manifestazioni indette all'insegna del 'Se non ora quando?', Fini richiama la necessità di una vera considerazione della donna. "Basta considerare la donna in ragione della sua avvenenza, disponibilità", ha detto esprimendo 'dolore' nel vedere che per ''certi comportamenti che non hanno a che fare con la politica siamo diventati lo zimbello di tutto l'Occidente e non solo dell'Occidente".

Poi la sfida a Berlusconi sulle dimissioni da presidente della Camera. ''Berlusconi è diventato premier anche grazie ai milioni di voti che venivano dall'accordo politico che Alleanza nazionale fece con Forza Italia. Allo stesso modo io sono diventato presidente della Camera grazie ai voti dei parlamentari eletti che i voti di Forza Italia. Faccio una proposta. Io sono disposto a lasciare la presidenza della Camera se il presidente del Consiglio è disposto a dimettersi per tornare a chiedere l'opinione degli elettori, per tornare al voto popolare". Anche se Fini ci crede poco ad un passo indietro del premier. "Non illudiamoci, Berlusconi non lascerà la sua poltrona. Troverà sempre qualche 'disponibile' per andare avanti. Questo è il suo intendimento".
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Caso Ruby: Vendola, oggi colpo mortale per berlusconismo

Milano, 13 feb. (Adnkronos) - "Oggi credo che sia un colpo mortale per il berlusconismo". Cosi' Nichi Vendola, leader di Sel, commenta da Milano la manifestazione organizzata dalle associazioni femminili contro il premier. "E' una giornata speciale. Nelle piazze di tutta Italia ci sono centinaia di migliaia di donne, ma anche tanti, tanti uomini che rifiutano di obbedire ad un comando culturale e politico in cui il rapporto tra uomini e donne e' un rapporto gerarchico. Un codice maschilista in cui le donne sono ornamento, preda dell'attivita' venatoria di un genere maschile malato di onnipotenza".

Caso Ruby: Di Pietro, Berlusconi come Mubarak, ma lui e' ridicolo

Milano, 13 feb. (Adnkronos) - "Berlusconi non e' ne' piu' ne' meno di Mubarak, Ben Ali' e Gheddafi con la differenza che lui e' ridicolo". Cosi' Antonio Di Pietro, leader dell'Idv, interviene a margine della manifestazione delle donne in corso a Milano. Una manifestazione che "potrebbe essere il prologo di quella del 29 maggio" quando e' previsto il referendum sul legittimo impedimento.

Governo, Maroni: ''Il rischio di fine legislatura è reale''

Roma, 13 feb. (Adnkronos) - ''Il rischio di fine legislatura è reale". Lo afferma il ministro dell'Interno Roberto Maroni ospite di Fabio Fazio a 'Che tempo che fa'. Commentando l'appello ad abbassare i toni rivolto dal capo dello Stato, Maroni ammette che il rischio esiste e del resto "la situazione di conflitto permanente lo determina. Lo dico da ministro più che da dirigente della Lega: di fronte anche all'emergenza immigrati di queste ore io, ad esempio, ho bisogno della collaborazione di tutti, della destra e della sinistra". Quindi Maroni, quasi scolasticamente, ricorda che tocca al presidente della Repubblica sciogliere le Camere. "Se Silvio Berlusconi decidesse di dimettersi -aggiunge- Giorgio Napolitano potrebbe sciogliere le Camere. Ma finora Berlusconi ha deciso il contrario".

"Siamo un partito responsabile", risponde poi al conduttore che gli chiede perché la Lega, che da luglio scorso afferma che è meglio andare al voto, non abbia deciso di staccare la spina. ''E poi c'era di mezzo il federalismo che si doveva approvare. Noi non guardiamo alla convenienza elettorale", aggiunge. Certo che però, ammette Maroni, "prima o poi si andrà a votare e anche Gianfranco Fini oggi ha individuato nel 2012 una scadenza possibile... il 2012 che secondo il calendario Maya sara' l'anno della fine del mondo".

Alla domanda se Berlusconi possa essere nuovamente leader in caso si tornasse a votare, Maroni replica sottolineando che "l'unico che puo' dire 'non faccio piu' il presidente del Consiglio' e' Silvio Berlusconi".
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Svizzera: prete indagato per pedofilia si toglie la vita

Ginevra, 13 feb. (Adnkronos/Ats) - Si e' tolto la vita uno dei due preti della diocesi di Losanna, Friburgo e Ginevra sospettati di abusi sessuali su minori commessi nel canton Ginevra. I fatti sono emersi la scorsa settimana e i due sacerdoti erano sono stati sospesi dalle loro funzioni fino al termine dell'inchiesta.La polizia cantonale ginevrina ha preso conoscenza del suicidio, ha affermato oggi il portavoce Patrick Pulh, confermando una anticipazione di "Matin Dimanche", senza essere in grado di dire quando l'imputato si e' tolto la vita.

Da Palermo a Trieste fino a Tokyo, ecco i numeri delle piazze

La manifestazione a Tokyo (foto di Barassi)
Roma, 13 feb (Adnkronos/Ign) - Da Palermo a Trieste fino a Tokyo, ecco i numeri delle piazze, dove migliaia di donne hanno manifestato rispondendo all'appello 'Se non ora, quando?', lanciato dopo lo scandalo del Rubygate.

ROMA - Gran pienone in piazza del Popolo a Roma. La piazza romana si è riempita già prima che scoccassero le 14, orario ufficiale del raduno. Tutto esaurito anche sulle terrazze del Pincio che si affacciano sulla piazza e nelle strade adiacenti.

MILANO - "Almeno 60mila" secondo gli organizzatori i partecipanti alla manifestazione. Incredibile il colpo d'occhio: piazza Castello è letteralmente invasa da donne, ma anche tanti uomini che con cartelli e striscioni inneggiano alle dimissioni del premier. Come simbolo della manifestazione è stata scelta una sciarpa bianca: "un segno di lutto per i tempi che corrono". In prima fila oltre a un pupazzo che raffigura Berlusconi chiuso in gabbia anche uno striscione sull'ex moglie Lario: 'Veronica e' libera... ora tocca a noi'. Piu' volte dalla piazza si sono alzati grida 'Vergogna' e 'Dimettiti'. Diversi i personaggi che hanno preso la parola: dal Premio Nobel Dario Fo, alla moglie Franca Rame, da Claudia Mori a Gad Lerner.

PALERMO - Nel capoluogo siciliano migliaia di donne, giovani e meno giovani, ma anche qualche uomo e tanti bambini, hanno partecipato alla manifestazione.

TORINO – Oltre 200 mila persone hanno gremito piazza Vittorio Veneto a Torino in nome della dignità delle donne. Partiti da piazza San Carlo, i manifestanti hanno attraversato le strade del centro con ombrelli colorati e reti di gomitoli. ''Diciamo un grazie particolare anche agli uomini - commenta una delle organizzatrici del corteo torinese - che sono tantissimi insieme a noi oggi".

TRIESTE - Migliaia di persone al grido 'dimissioni' hanno partecipato a Trieste alla manifestazione organizzata per la dignità delle donne. Donne di tutte le età, ma anche molti uomini, con cartelli, striscioni, tamburi, fischietti e coperchi di pentole hanno protestato per il degrado di cui è sempre più oggetto il corpo femminile. 'Donne sull'orlo di una crisi di disgusto', 'Altro che Italia, Rubytalia' sono alcune frasi che svettano sugli striscioni. Un professore in pensione ha inalberato un bastone con tre mutande: una bianca, una rossa e una verde, per un'Italia unita e perbene.

BARI - Diecimila partecipanti per gli organizzatori, tremila secondo la Questura hanno preso parte in piazza Libertà alla manifestazione per la dignità delle donne. Un corteo alla fine ha raggiunto piazza del Ferrarese dove simbolicamente le donne si sono staccate di dosso delle etichette con i prezzi. ''Né coccodè, né co.copro.'', questo uno dei cartelli esposti. C'erano anche molti uomini, famiglie e ragazzi.

CATANIA - Un migliaio di donne hanno partecipato alla manifestazione 'Se non ora quando?'. ''Sono orgogliosa di questa risposta - ha commentato da Roma Anna Finocchiaro (presidente dei senatori del Pd) e, voglio sottolinearlo, sono orgogliosa della mia città, Catania, ha risposto con grandissima partecipazione a una manifestazione per la dignita' dell'Italia, della democrazia, della legalità e, in primo luogo, della persona".

DONNE IN PIAZZA ANCHE IN GIAPPONE. A Tokyo, un gruppo di manifestanti ha protestato davanti all'Istituto di cultura italiano, nell'ambito della mobilitazione. "Basta con i qualunquismi - ha detto in un'intervista Beatrice Lombardi, del comitato 'Se non ora quando' - è necessario dare una svolta". Tra gli slogan più gettonati 'bunka sì (cultura, in giapponese), bunga bunga no'

Donne in piazza in tutta Italia per dire 'basta': 'Siamo oltre 1 milione'

La manifestazione a piazza del Popolo (foto Ign)
Roma, 13 feb. (Adnkronos/Ign) - Da Palermo a Trieste fino a Tokyo. Migliaia di donne sono scese in piazza nel giorno del 'Se non ora quando?, l'appello lanciato in risposta allo scandalo del 'Rubygate' per ''chiedere rispetto e dignità nei confronti dell’universo femminile".

Al grido di 'Basta' hanno invaso le piazze, dal nord al sud dello Stivale, fin dalla mattina, rispondendo all'appello che, a poche ore dal via, ha raggiunto più di 50 mila firme, 25 mila contatti al giorno per il blog, 15 mila lettori quotidiani e quasi 30 mila fans per la pagina Facebook .

Clou della mobilitazione Roma, con una piazza del Popolo gremita già prima che scoccassero le 14, orario ufficiale della convocazione. "Hanno fatto i conti e ci hanno detto che siamo più di un milione in tutto il mondo", ha annunciato dal palco Angela Finocchiaro, l'attrice chiamata a condurre la grande kermesse romana.

Rabbia e ironia si mescolano nei cartelli e negli striscioni. Così c'è chi lega il caso Ruby alla rivolta in Egitto inalberando un cartello con scritto 'Silvio, riporta la nipote da Mubarak', mentre in un altro si legge 'Io sono la nipote di... mio zio'.

Due grandi scope, una professionale da operatore ecologico e l'altra piu' domestica tengono teso uno striscione con la scritta 'Scopiamoli via'. Vicino un cartellone con la scritta 'Donna non contro Ruby ma contro i rubacuori'. Sempre sul tema altre scritte, come 'Io, donna cattolica, dico basta: Berlusconi vai via', 'La dignita' delle donne salvera' il nostro paese', 'Sono una donna, non sono una Santa...nche''.
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Prescrizione ridotta per gli incensurati Così il Pdl vuol salvare il premier

Un codicillo al processo breve: è questa l'ultima novità che arriva dal quartiere giuridico del Cavaliere

di LIANA MILELLA
ROMA - Il processo breve solo per i dibattimenti che si apriranno in futuro. Quindi accettabile, perché non più devastante, né fonte di una falcidie per quelli oggi in corso. Ma con dentro un piccolo "regalo" per Berlusconi: la prescrizione breve, più corta dell'attuale, per coloro che si trovano sotto processo ma risultano incensurati. Proprio come incensurato è il Cavaliere.
È questa l'ultima novità che arriva dal quartiere giuridico del premier. A questo stanno lavorando i suoi uomini. Con l'idea che tra una settimana, quando il processo breve alla Camera entrerà nella fase degli emendamenti dopo le audizioni dei procuratori generali, la proposta della prescrizione breve per gli incensurati possa trasformarsi in un nuovo comma del ddl. Che, se venisse approvato a colpi di fiducia tra Camera e Senato in un paio di mesi, provocherebbe la "fine" certa dei dibattimenti Mills e Mediaset, dove ormai la prescrizione, secondo le regole attuali, già corre sul filo (l'anno prossimo quella per Mills, l'anno seguente quella per Mediaset).
Chi sta lavorando a questa soluzione la spiega così. "Siamo stati rimproverati di voler fare il processo breve solo per salvare Berlusconi. Non è così, e lo stiamo per dimostrare rinunciando del tutto alla norma transitoria. La nostra convinzione profonda è che fissare dei tempi rigidi al dibattimento sia determinante. Se il principio è valido lo applicheremo solo ai processi che cominceranno dopo il voto sulla legge". Via, dunque, proprio l'ormai famosa norma transitoria, quella che doveva applicare il processo breve ai reati commessi prima del maggio 2006, l'anno dell'indulto. Processi che, secondo la maggioranza, sono già "morti", perché la pena è coperta dallo sconto di tre anni garantito dall'indulto. Tra quei processi rientrano anche Mills e Mediaset.
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I segreti dei dittatori: stranezze che avrebbero preferito tenere nascoste

Spesso i dittatori sono famosi per la crudeltà con cui gestiscono il potere, ma quasi sempre la loro vita privata è ancora più stravagante. Basta una rapida carrellata per rendersene conto. (Per approfondire clicca qui)
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SAPARMURAT NIYAZOV - Il dittatore del Turkmenistan, Saparmurat Niyazov, non si è limitato a pretendere di dare il suo nome al mese di gennaio. Ha anche fatto costruire statue d'oro che lo ritraggono e ruotano seguendo il moto del sole e ha imposto ai medici di giurare non più su Ippocrate, ma su Niyazov stesso.

MAO TSE TUNG - Mao non si lavava i denti, ma si limitava a risciacquarli con il tè verde. E quando i medici preoccupati lo rimproveravano, lui rispondeva loro: "Avete mai visto una tigre lavarsi i denti?". Una tigre, a dire il vero, non fuma nemmeno una sigaretta dopo l'altra, come invece faceva Mao.

ADOLF HITLER - Parlando con i suoi più stretti collaboratori, l'11 novembre 1941 Adolf Hitler avrebbe detto: "E' difficile prevedere come sarà il nostro mondo in futuro, ma c'è una cosa che posso predire a quanti mangiano carne: diventeremo tutti vegetariani".

KIM JONG-IL - Il dittatore nordcoreano è il più grande consumatore di cognac Hennessy nel mondo. I suoi acquisti sarebbero pari a 700mila dollari l'anno. Ma non è la sua unica stranezza. Nel 2003 durante una sua missione a Mosca, Kim si è rivelato goloso di aragoste e se le faceva portare in treno ogni giorno

FRANCISCO FRANCO - Franco aveva un solo testicolo. Tutta colpa di una ferita riportata in battaglia, quando era stato colpito al basso ventre mentre si trovava a El Biutz, vicino a Ceuta, nel giugno 1916. Ancora più curioso il fatto che, nonostante la menomazione, nel 1926 ebbe una figlia, Carmen Franco y Polo.

FIDEL CASTRO - All'età di 32 anni, ha guidato i cubani nella ribellione contro i seguaci di Batista. Ed è sopravvissuto non solo a nove presidenti americani, ma a ben 634 tentativi di ucciderlo. A rivelarlo è l'attivista politico, Fabian Escalante, nel libro "Azione esecutiva: 634 modi per uccidere Fidel Castro".

IOSIF STALIN - E' passato alla storia con il nome di Stalin, che in russo significa "acciaio", ma il suo vero nome era Ioseb Besarionis Dze Jughašvili. Tra le curiosità su Stalin, anche il fatto che aveva due dita del piede sinistro fuse insieme e il braccio sinistro semiparalizzato e più corto del destro di cinque centimetri.

IDI AMIN DADA - Il dittatore ugandese da giovane era stato campione dei pesi massimi di boxe dell'Africa orientale. Oltre che un nuotatore, un giocatore di basket e di rugby. E quando i pugili ugandesi si lamentarono dei giudici bianchi, consigliò loro di reagire mettendo ko gli avversari dopo la fine della gara.

AL-SA'ADI GHEDDAFI - Terzogenito di Muammar Gheddafi, è stato acquistato nel 2003-2004 dal Perugia di Gaucci. Ha disputato però una sola partita in tutto il campionato. Ed è riuscito a farsi trovare positivo al controllo antidoping dopo una gara in cui era rimasto in panchina, venendo squalificato per tre mesi.

Italia: oggi le donne in piazza per la difesa della loro dignità

Italia: oggi le donne in piazza per la difesa della loro dignità
ROMA - Dopo le manifestazioni di ieri, anche oggi contro Silvio Berlusconi, scendono in piazza le donne, con una mobilitazione a difesa della "loro, dignità", come si legge nell'appello intitolato 'Se non ora, quando?', lanciato da un gran numero di personalità dello spettacolo, della cultura, della politica.Sono più di cento gli appuntamenti organizzati in tutta Italia, ma anche in qualche città straniera, come ormai è d'obbligo nell'era di Internet: da Bruxelles a Tokyo, a Washington. A Milano ci saranno Antonio Di Pietro e Nichi Vendola, ma l'appuntamento più importante è quello previsto a Roma, dove ci saranno politici di destra e di sinistra."Non è la piazza - scrivono le donne centriste - il luogo più adatto per rilanciare la dignità della donna". La rappresentazione della donna offerta da giornali, televisione e pubblicità, si legge nell'appello che ha promosso l'iniziativa, cancella la "ricca e varia esperienza di vita" delle donne nella società, nella politica, nell'economia, nella famiglia; e "il modello di relazione tra donne e uomini, ostentato da una delle massime cariche dello Stato, incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni".

SCIENZA/ INSUFFICIENZA CARDIACA, CUORE FEMMINILE RISPONDE MEGLIO

Individuata terapia che comporta benefici doppi per le donne
Scienza/ Insufficienza cardiaca, cuore femminile risponde meglio
Roma, 13 feb. (TMNews) - Scovata terapia anti-insufficienza cardiaca che funziona meglio nelle donne che negli uomini: da uno studio condotto su 1820 persone, di cui 453 (25%) donne, è emerso che la risincronizzazione cardiaca con defibrillatore (Crt-d) provoca nelle donne una riduzione del 70% dello scompenso cardiaco contro il 35% dei benefici che la stessa terapia apporta ai rappresentanti del sesso forte. Lo studio, realizzato dai ricercatori dell'University of Rochester Medical Center di New York guidati da Arthur Moss e pubblicato sul Journal of American College of Cardiology, ha messo a confronto i benefici provocati in uomini e donne dalla risincronizzazione cardiaca con defibrillatore (Crt-d) e dal defibrillatore cardiaco impiantabile (Icd), scoprendo così la maggiore "sensibilità" del cuore femminile alla risincronizzazione cardiaca rispetto al cuore maschile. "Una scoperta inaspettata ma molto importante - spiega Moss - perché questo trattamento per il cuore è l'unico che dia risultati nettamente migliori nelle donne rispetto agli uomini".

"Fecondazione, nel milleproroghe c'è la schedatura delle donne"

La denuncia è del senatore Pd Ignazio Marino: "Il governo ha usato il decreto per obbligare i centri a fornire aspetti medici e dati anagrafici di chi si rivolge ad essi". Si chiede semplicemente di "inviare i dati al Ministero"
di CATERINA PASOLINI

"La schedatura di massa delle donne che si sottopongono alla fecondazione assistita. Ecco quello che vuol fare questo governo che invece parla tanto di privacy quanto si tratta del premier Berlusconi". Il senatore del Pd Ignazio Marino, medico chirurgo, denuncia senza mezzi termini quello che ritiene un episodio scandaloso: "Hanno usato il decreto milleproproghe per inserire di soppiatto nuove norme sulla fecondazione assistita, approvate dalla commissione bilancio certo non la più competente in materia".
Un emendamento presentato dal deputato Lucio Malan, e votato ieri al Senato, prevede infatti che il Ministro della salute possa richiedere qualunque informazione - sulle pazienti e sui trattamenti insiste Marino - ai centri italiani di procreazione medicalmente assistita (Pma). "I centri saranno obbligati a fornirli al ministero che potrà conoscere non solo gli aspetti medici ma anche i dati anagrafici e tutti i dettagli, dai cicli ormonali alle caratteristiche delle gravidanze".
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“Mi perseguitano”. Bocchino denuncia per stalking Feltri, Belpietro e Sallusti

Il capogruppo di Futuro e Libertà annuncia un’azione penale contro i direttori di Giornale e Libero

Italo Bocchino si appella alla legge sullo stalking contro Belpietro, Feltri e Sallusti. L’onorevole di Futuro e Libertà per l’Italia e la moglie Gabriella Buontempo hanno denunciato i quotidiani Libero e Il Giornale per il reato che punisce chi perseguita le persone. Il deputato l’aveva annunciato a fine anno, e ora l’ha fatto davvero. La legge 38/2009 è stata introdotta per punire le ripetute molestie a sfondo sentimental-sessuale di amanti abbandonati o respinti, casi nei quali ci sono persone che telefonano di notte, si appostano sotto casa e non danno pace agli ex che di loro non vogliono saperne più, ma non è questo lo stato dei rapporti tra l’esponente di Fli e i direttori Alessandro Sallusti, Maurizio Belpietro e Vittorio Feltri .

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http://www.giornalettismo.com/archives/113592/mi-perseguitano-bocchino-denuncia-per-stalking-feltri-belpietro-e-sallusti/