domenica 13 febbraio 2011

Disabili, il lavoro è un sogno lontano Eppure ci sarebbe una legge che...

Se ogni persona disabile anziché essere assistita fosse inserita nel mondo del lavoro, lo Stato risparmierebbe in media 7 mila euro l'anno. Molte aziende preferiscono pagare le multe piuttosto che assumere persone con handicap e rispettare così la legge. Il paradosso è che la cooperazione sociale contribuisce ad inserire nel mondo del lavoro il 7% delle persone più deboli del mercato

di GIULIA CERINO
Per ogni persona fisicamente o psichicamente disabile inserita nel mondo del lavoro lo Stato risparmierebbe in media 7 mila euro l'anno. Parola di Federsolidarietà 1, una delle 9 federazioni in cui è strutturata la Confcooperative, che nel "Libro verde, cooperazione sociale per l'inserimento lavorativo" spiega il perché.
Troppi posti vacanti. Lo Stato eroga ogni anno circa 20 milioni di euro a favore dei 3 milioni di disabili d'Italia, pari al 5 per cento della popolazione (dati Asphi 2). Di questi, oltre 400 mila sono disoccupati ma attivi. Pronti cioè per lavorare. Favorendo l'occupazione si risparmierebbe buona parte dell'investimento statale. E invece, dagli ultimi dati disponibili contenuti nella quarta Relazione al Parlamento sull'attuazione delle norme per il diritto al lavoro dei disabili, si scopre che anche per i disabili la disoccupazione è alle stelle. I posti loro assegnati nel 2007 erano 311.289. Ne rimanevano scoperti 65.346. Nel 2010 è andata anche peggio. Secondo Franco Deriu, ricercatore dell'Isfol che per il ministero ha curato la relazione al Parlamento, si stima che in Italia ci siano ancora "almeno 100 mila posti vacanti".
Continua ...

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