Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
domenica 16 ottobre 2011
“I poliziotti sono troppo vecchi per gli Indignados”
Indignati: 90 arresti a NY
Indignati: manifestante ferito alla mano, riuscito intervento chirurgico
Indignati: fotoreporter Adnkronos, sembrava ci fosse regia occulta
Iran: Khamenei, risponderemo con forza a atti distruttivi Usa
Pannella costretto a lasciare il corteo degli Indignati: 'Vergogna, ci hai tradito'
Pdl, peones in rivolta per le nomine-premio
E il premier ora teme vendette nei voti sul decreto sviluppo. Imbarazzo per Galati. Alcuni colleghi di partito ricordano i suoi problemi giudiziari. La stima dei maggiori costi di un nuovo membro del governo arriva a 350 mila euro
di CARMELO LOPAPAIl coordinatore del Pdl Denis Verdini (ansa)
Gli indignados Usa occupano Times Square
Lievi incidenti nella piazza dopo l'intervento della polizia a cavallo che cercava di impedire ai manifestanti di forzare le barriere. Due arresti, qualche tafferuglio, un ferito
(ansa)
La strategia contro gli Indignati «Fuoco e rivolte come ad Atene»
Il piano degli estremisti: cancellare le proteste pacifiche stile Madrid.
ROMA - Se chi sfila ordinato prendendo la via del Colosseo si sente gridare «pecora!» perché non decide di affrontare il cordone di polizia e dare l'assalto al Parlamento, vuol dire che qualche problema c'è. Non tanto per via del ragazzo vestito di nero che si sgola insultando i manifestanti nel velleitario quanto inutile tentativo di deviare il corteo, ma perché altrove qualcun altro che la pensa come lui - molti di più, e molto più decisi - nel frattempo è passato alle vie di fatto. Non contro i palazzi del potere, ma contro gli «indignati» che volevano fare come in Spagna, proteste visibili ma pacifiche, arrabbiatima senza passare dalla parte del torto. Loro invece, i «duri» venuti appositamente per rompere i piani e gli schemi preparati dal «comitato 15 ottobre», vogliono fare come in Grecia: violenze di piazza, colorate più di rabbia che di politica. Anzi, la rabbia che prende il sopravvento sulla politica e finisce per travolgere chi, anche dalle posizioni più estreme, tenta comunque di proporre un'alternativa organizzata. Antagonista ma costruttiva. Loro no.
Hanno in testa l'insurrezione, e se il contesto generale non la lascia prevedere in tempi brevi si sfogano impedendo agli altri di prospettare ipotesi più ragionevoli. Evaporati i fumi degli scontri e cessato l'urlo delle sirene, è questa la prima immagine che offre la giornata del 15 ottobre 2011, figlia legittima della protesta degenerata del 14 dicembre 2010. Anche allora ci furono fuochi e vetri infranti, e si parlò di guerriglia per molto meno di quanto è accaduto ieri. In quell'occasione la rivolta fu improvvisa e improvvisata, «ragazzini non controllati da nessuno», dissero gli organizzatori della manifestazione ufficiale. Ieri c'è stato il seguito, ma diverso e più incisivo. Pianificato, studiato a tavolino.
Continua ...