Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
lunedì 17 ottobre 2011
Tagli alla sicurezza, domani in piazza gli indignati della polizia
La denuncia: “Terminati i fondi per pagare straordinari e carburante Sistema al collasso” Mobilitazione davanti a Camera e Senato e in decine di città per chiedere aiuto ai cittadini
Nessuna violenza ma la rabbia quella si, e tanta. Mentre ancora non si placano le polemiche sugli scontri di sabato scorso, domani si replica. Di nuovo in piazza ma questa volta gli indignati portano la divisa. Chi si troverà a passare vicino ai palazzi del potere (palazzo Chigi, Camera e Senato) e nelle principali piazze delle città italiane potrebbe assistere ad una scena surreale: poliziotti che chiedono ai passanti un’offerta per pagare la benzina, “perché - come spiegano dal Siulp, il sindacato unitario degli agenti di polizia - solo così potremo continuare a far camminare le volanti”. Una situazione - quella descritta dalle sigle (molte) che domani manifesteranno tutta la loro rabbia - al limite della sostenibilità. ''Questo esecutivo - sintetizza il segretario del Sap Nicola Tanzi - ha lavorato soltanto sulla sicurezza percepita ma si è dimenticato quella reale, che è poi quella che interessa i cittadini'' spendendo milioni di euro per ‘pagliacciate’ come la mini naja e le passeggiate cittadine dei poliziotti per accompagnare i militari”. Agenti, guardie penitenziarie, vigili del fuoco e forestali porteranno in piazza dei bidoni di benzina per lanciare una provocazione: un fac simile di un'obbligazione ''per la sicurezza, la legalità e lo sviluppo di questo paese'' da consegnare ai cittadini che effettueranno una donazione sul fondo assistenza del ministero dell'Interno, finalizzata all'acquisto di carburante. Chi ha assistito agli scontri di sabato ha potuto constatare un malessere crescente tra le forze di polizia impegnate su più fronti, dalla tutela dell’ordine pubblico alla rivendicazione di maggiori risorse. Due facce della stessa medaglia che sono emerse con evidenza durante i disordini, con gli agenti in difficoltà soprattutto per l’esiguo numero di unità e mezzi a disposizione.
Continua ...
http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/425266/
Lodo Mondadori, ispettori in azione Chiesta copia della sentenza
"Atto dovuto" dopo l’esposto di Marina Berlusconi che chiede un procedimento disciplinare a carico dei magistrati
MILANO Il responsabile degli ispettori del Ministero della Giustizia, Arcibaldo Miller, ha chiesto, per conto dello stesso Ministero, ai giudici milanesi copia della sentenza d’appello che ha condannato Fininvest a pagare 564 milioni alla Cir per la vicenda del Lodo Mondadori. La richiesta di copia della sentenza fa seguito all’esposto presentato alcuni giorni fa da Marina Berlusconi al Ministero e al Pg della Cassazione per valutazioni riguardo un eventuale procedimento disciplinare a carico dei magistrati. La richiesta del capo degli ispettori Miller, da quanto si è saputo, è una sorta di ’atto dovutò in seguito all’esposto presentato dal presidente di Fininvest. Lo scorso 4 ottobre Marina Berlusconi aveva presentato un esposto, parlando tra l’altro di «sconcertanti omissioni» nella sentenza d’appello dello scorso luglio e del ’tagliò di un «passaggio decisivo» di una sentenza penale di Cassazione del 2007. L’esposto era stato inviato sia al Ministero della Giustizia che al Procuratore generale presso la Corte di Cassazione. Il pg della Cassazione ha già cominciato ad esaminare nei giorni scorsi l’esposto: la procura generale deve stabilire se sia il caso di avviare un’istruttoria formale e dunque di aprire un procedimento pre-disciplinare a carico dei magistrati (Luigi de Ruggiero, Walter Saresella e Giovan Battista Rollero) che hanno emesso quella sentenza.
Continua ...
http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/425220/
15 ottobre a Parigi: manganellate, cariche e spray urticante sui manifestanti
A Parigi la polizia ha caricato senza ragione i manifestanti accorsi per la manifestazione del 15 ottobre. Ma nessuno ne parla.
Parigi, come altre 951 città nel mondo, ha partecipato alla manifestazione del 15 ottobre. L’organizzazione era decentralizzata, si partiva dai vari quartieri per poi riunirsi ad Hotel de Ville. Da Belleville i manifestanti sono partiti al suono delle fanfare, a Gare Saint Lazare erano talmente pochi che alla fine non c’è stato un vero e proprio assembramento.
Nella capitale francese la vita sembrava uguale a quella di tanti altri sabati. Nessuna strada chiusa al traffico, nessuna fermata della metro interrotta. Lungo le strade i parigini continuavano il loro shopping pomeridiano o si godevano l’ultimo sole nelle terrazze dei bistrot. Delusi da una così scarna partecipazione ci siamo resi a piedi verso il centro città per arrivare al punto in cui i cortei si sarebbero dovuti congiungere, nella piazza del Comune. Giunti qui abbiamo ritrovato poche centinaia di persone che protestavano in maniera tranquilla e festosa. I manifestanti si sono seduti in terra con le mani in aria, hanno ballato, cantanto, riso.
Il tuo corpo produce “marijuana naturale”
Lo hanno scoperto i ricercatori del Istituto di ricerca per l’urologia (URI) del San Raffaele di Milano
Nel nostro organismo c’e’ una sorta di ‘marijuana naturale’ che, stimolata nel modo giusto, puo’ aprire la strada a un farmaco contro l’incontinenza. Lo hanno scoperto i ricercatori del Istituto di ricerca per l’urologia (URI) del San Raffaele di Milano, dimostrando che manipolando un particolare enzima capace di metabolizzare i cannabinoidi naturali dell’organismo si ottiene un importante effetto anti-incontinenza.
NELLA VESCICA – Questi endocannabinoidi sono presenti nella vescica femminile, sia umana che di topo, e funzionano in modo simile a quelli assunti dall’esterno come la marijuana. Lo studio, pubblicato su European Urology, e’ stato condotto in collaborazione con l’Universita’ di Monaco (Germania) e di Linkoping (Svezia). La ricerca ha scoperto anche che bloccare questo enzima, nei topi, e’ piu’ efficace nel trattare l’incontinenza rispetto alla somministrazione di cannabinoidi tramite farmaci, minimizzando anche gli effetti collaterali.Il farmaco che ti va vivere 150 anni?
I Queen cantavano “who wants to live forever” e la possibilità di arrivare a considerare l’ipotesi di una vita veramente lunga non è poi così remota, almeno basandoci sulle recenti ricerche mediche: tra dieci anni potrebbe essere pronto un farmaco in grado di farci vivere fino a 150 anni.
FORSE ANCHE DI PIU’ - Peter Smith, decano di medicina presso l’Università del New South Wales, ha spiegato che una bambina nata oggi in Australia potrebbe già ragionevolmente aspettarsi di vivere fino a 100, grazie ai progressi della medicina, il miglioramento delle condizioni di salute e dello stile di vita complessivo. Oltre a ciò, sono in fase di sviluppo nuovi farmaci in grado di aiutare il corpo a “ripararsi” autonomamente, accompagnati dalle terapie a base di cellule staminali. Il professor Smith spiega: “Credo ci sia la reale possibilità di estendere la vita umana per ulteriori decadi”. Siamo certi che a tutti piaccia l’idea di vivere fino a 150 anni? Secondo il professore sì, stando bene fino alla fine dei propri giorni: “l’obiettivo non è solo quello di garantirsi della vita extra, ma anche di facilitare una vita in buona salute. La gente non vorrà ritirarsi a 65 anni e passare decenni seduta in poltrona a casa”. Susan Greenfield, neuroscienziata all’Università di Oxford, prevede che le persone possano iniziare una seconda attività dopo i 65 anni, in un’economia basata sulla conoscenza, piuttosto che sulla forza fisica. La priorità deve essere, però, quella di sconfiggere la demenza, che include il morbo di Alzheimer, “altrimenti le implicazioni economiche e sociali potrebbero essere catastrofiche”.
Continua ...
http://www.giornalettismo.com/archives/158767/il-farmaco-che-ti-va-vivere-150-anni/
Di Pietro: "Tornare alla legge Reale" ecco cosa prevede il testo
Nel 1978, la legge venne sottoposta a un referendum abrogativo che ebbe esito negativo, pertanto la legge non venne abrogata.
Il ministro Oronzo Reale
Intercettazioni, opposizioni all'attacco "Berlusconi parla come un black bloc"
Per il sindaco di Milano Giuliano Pisapia: "Sono parole che si commentano da sole": Di Pietro: "Il premier è una persona disperata". Finocchiaro: "Atteggiamento eversivo". E il Vaticano smentisce la telefonata tra Bertone e il faccendiere. Padre Lombardi: "Naturalmente questa chiamata non c'è mai stata"
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
l Ponte senza i soldi Ue? Matteoli: "Lo faremo"
L'Unione europea non lo ha inserito fra le opere prioritarie, il ministro insiste: "Andiamo avanti con i privati" di GIUSEPPE BALDESSARRO
Caso Penati: i Pm di Monza revocano il mandato di arresto
Caso Penati: i Pm di Monza revocano il mandato di arresto
Di Pietro-shock: "Reintroduciamo le leggi speciali contro i black bloc"
Il profeta dell'Apocalisse colpisce ancora: «Il mondo finirà il 21 ottobre» Harold Camping annuncia un catastrofico terremoto
MILANO – Il profeta dell’Apocalisse ha colpito ancora, anche se a dirla tutta a questo punto sembra un po’ la favola di Pierino e il lupo. Per l’ennesima volta («ma questa volta è vero», rassicura), Harold Camping, fresco di Ig-Nobel (i premi ignobili alle ricerche più assurde), colpito pochi mesi fa da un ictus, torna a predire la fine del mondo. Eccezion fatta naturalmente per gli eletti destinati alla salvezza.
VENERDI’ 21 – L’appuntamento è per venerdì 21 ottobre 2011, sostiene l’arzillo profeta, avvalorando la profezia con una serie di numeri che intercorrerebbero tra la morte di Gesù e l’Apocalisse. Ora non ci resta che aspettare e al pensiero che l’annuncio questa volta sia stato fatto in sordina, mentre altre volte Harold aveva annunciato l’evento con un battage pubblicitario, sopraggiunge una certa dose d’ansia. Harold Egbert Camping non ha alcun dubbio, anche se altre volte le sue previsioni si sono dimostrate fallaci (per fortuna), come quella che fissava la data fatidica il 21 maggio o ancora quella precedente che prevedeva la fine definitiva per il 6 settembre 1994. Venerdì, ultimo giorno dell’attuale periodo di 5 mesi (qualsiasi cosa voglia dire), «The world will end (again)» (Il mondo finirà. Ancora).
ALTRE CASSANDRE – Il predicatore californiano è presidente della Family Stations, network californiano a carattere religioso che raccoglie circa 150 stazioni radio e televisive statunitensi, e studia la Bibbia da circa 70 anni, smentendo da tempo la teoria dei Maya, leggermente più ottimista, secondo la quale l’anno maledetto sarà il 2012. In tutti i casi, come è noto, non è il solo che ogni tanto profetizza cataclismi planetari o che vanta la facoltà della preveggenza. Un esempio per tutti è Raffaele Bendandi, detto anche l’uomo dei terremoti, nato a Faenza nel1893 e morto nel 1979, scienziato autodidatta (in realtà era intagliatore di legno), che aveva individuato invece nell’11 maggio 2011 la data nella quale sarebbe stata distrutta Roma. Da un terremoto ovviamente (che non si è verificato, anche se proprio quel giorno un terremoto ha colpito la Spagna). Va però aggiunto che il sedicente scienziato il 23 novembre 1923 fece registrare a un notaio di Faenza che il 2 gennaio 1924 si sarebbe verificato un terremoto nelle Marche. Il terremoto effettivamente si verificò a Senigallia due giorni dopo e, nonostante la leggera imprecisione, la sua fama crebbe anche a livello internazionale.
Continua ...