mercoledì 16 novembre 2011

Il governo Monti visto dal resto del mondo

Le reazioni della stampa internazionale alle nomine dei ministri Alle ore 13.30 Mario Monti ha annunciato tutti i nomi dei ministri legati al nuovo governo, sciogliendo qualsiasi riserva presso il Presidente della Repubblica. Un momento importantissimo per la realtà italiana, che la stampa internazionale non poteva ignorare.

LE MONDE - Partiamo dal punto di vista francesecon il titolo “Mario Monti, forma il suo governo e prende il portafoglio dell’economia”:

L’articolo recita: “Mario Monti è diventato ufficialmente il primo ministro italiano, oggi mercoledì 16 novembre. Ottiene anche il portafoglio di ministro dell’Economia. Un annuncio che arriva dopo la presentazione della sua squadra al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. I ministeri chiave sono stati affidati a tecnocrati esperti”.

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Lo sfratto di Occupy London

Gli avvisi con l’ultimatum sono stati appesi fuori dalle tende La City of London Corporation ha distribuito gli avvisi di sfratto agli occupanti nelle tende fuori dalla Cattedrale di St Paul, lanciando di fatto un ultimatum ai manifestanti di Occupy London: o se ne vanno entro giovedì alle 06:00 o dovranno affrontare un’azione legale.

DOPO NEW YORK - Questo è l’ultimo sviluppo di una saga lunga un mese che ha visto lo scontro tra il movimento di protesta Occupy London e le corporation, le autorità locali di Square Mile e St Paul. Le istituzioni in questione possiedono la terra intorno alla Chiesa, ma solo City of London Corporation sta portando avanti i procedimenti giudiziari per smuovere gli occupanti. L’invito ad andare via è rivolto a “tutti coloro che partecipano e/o che hanno eretto tende o altre strutture nella zona di St Paul”. Si legge poi: “Attraverso la costruzione di tende e altre strutture, voi e gli altri coinvolti nel campo di protesta avete preso possesso e il controllo della Red Land togliendolo alla City of London Corporation senza il suo consenso. Il campo di protesta è dunque una trasgressione. È anche un ostacolo irragionevole per la strada. Il campo di protesta non ha permessi di pianificazione e crea un grave danno alla zona”.

PRONTI A TUTTO - Stuart Fraser, che si è occupato delle policy della Corporation, ha dichiarato di essere pronto ad usare “tutte le misure legali” per ottenere ciò che chiede, compresa la rimozione tramite l’aiuto della polizia anti-sommossa. Ovviamente specifica “Non nel senso di andare lì e causare una sommossa. Alcuni potrebbero resistere, altri potrebbero rimanere a terra e dovranno essere portati via forzatamente. Se cominciano a scagliare mattoni, sarà una decisione loro di usare la violenza contro di noi. Non stiamo dell’idea di mandare lì le persone e iniziare improvvisamente ad essere violenti”. Allo stesso tempo, Fraser riconosce che potrebbero esserci violenze tra polizia e manifestanti e che un tale scenario metterebbe la cattedrale sotto assedio.

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Como: massacra di botte il figlio di 7 anni, arrestato

Como: massacra di botte il figlio di 7 anni, arrestato

SARONNO (COMO) - Un pluripregiudicato di 43 anni è stato arrestato oggi dai Carabinieri con le accuse di maltrattamenti in famiglia, lesioni e abuso dei mezzi di correzione. I fatti sono molto gravi. Prendendo il pretesto che il figlio di 7 anni ha preso un brutto voto a scuola, ha cominciato a picchiarlo. Prima con schiaffi e pugni, poi con la cinta dei pantaloni e con un battipanni. Dopo diversi minuti di violenza e con il figlio semisvenuto, ha anche impedito alla moglie di portarlo al pronto soccorso. Quest'ultima però, preoccupata, è riuscita a chiamare di nascosto la sorella, la quale ha avvisato i Carabinieri, che sono intervenuti e hanno arrestato l'uomo. Al pronto soccorso, la diagnosi è stata pesante: trauma cranico e contusioni al volto e alle braccia. Comunque non ci dovrebbero essere conseguenze fisiche permanenti. Parlando con le forze dell'ordine, la moglie ha riferito che l'uomo era solito usare la violenza sia contro di lei che contro il bambino, tanto che i due vivevano in un atmosfera di terrore.

Scilipoti condannato, pignorati i beni se non paga 230mila euro

Un vecchio debito per le parcelle non pagate ad un ex amico, incaricato anni fa di progettare un centro medico polifunzionale nella loro cittadina, Terme Vigliatore.

Scilipoti a Montecitorio (Olycom)Scilipoti a Montecitorio (Olycom)
MESSINA – Dovrà pagare e pare che lui si appresti a farlo per evitare che vengano venduti all’asta i suoi beni immobili. Ai primi vagiti del governo Monti anche l’onorevole Domenico Scilipoti comincia a fare sacrifici. E poco importa che abbia dichiarato che lui non voterà la fiducia al nuovo esecutivo. A stretto giro il parlamentare agopuntore dovrà sborsare 200 mila euro più spese legali relativi ad un vecchio debito per le parcelle non pagate all’ex amico, l’ingegnere Carmelo Recupero, incaricato anni fa di progettare un centro medico polifunzionale nella loro cittadina, Terme Vigliatore, in provincia di Messina.

LA CASSAZIONE - Il contenzioso tra i due si trascina da tempo ma ora è stata scritta la parola fine. La Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile l’ultimo ricorso di Scilipoti contro le sentenze di primo e secondo grado. Di conseguenza la condanna a pagare (che era già immediatamente esecutiva) diventa anche definitiva e il creditore potrà sperare di ottenere quanto ha comunque già cercato di recuperare con relativa istanza di pignoramento. Dopo il pronunciamento della Cassazione anche Scilipoti è perfettamente consapevole che non ha più a chi appellarsi ed avrebbe già chiesto del tempo per poter accendere un mutuo e pagare quanto dovuto: tra debito rivalutato e spese legali la somma dovrebbe superare i 230 mila euro.

IL PIGNORAMENTO - Il progettista ha già chiesto il pignoramento di tutti i beni nella disponibilità del deputato del «Movimento di responsabilità nazionale», anche presso terzi. Quindi oltre agli immobili di proprietà anche rimborsi erogati dalla Camera dei Deputati e contributi elettorali percepiti dal partito in cui è stato eletto, cioè l’Italia dei Valori. «Ma l’Idv – spiega l’avvocato Vincenzo Mandanici, legale dell’ingegnere Recupero - ha già fatto pervenire dichiarazione di terzo negativa, sostenendo di non dovere dare alcuna somma a Scilipoti per eventuali rimborsi elettorali». Per una delle tante norme che tutelano la casta non è invece pignorabile l’indennità da deputato.

Via il ministero del Federalismo L'ira di Calderoli: «È notte fonda»

Il dicastero più caro alla Lega sostituito con la Coesione territoriale. «Schiaffo al Nord, felici di votare contro»

Roberto Calderoli Roberto Calderoli
MILANO - Scompare con il nuovo governo di Mario Monti il ministero più caro a Umberto Bossi, il ministero del Federalismo, sostituito con un più ecumenico dicastero per la Coesione territoriale. Un scelta annunciata da parte di Mario Monti («Cerco la coesione tra nord e sud» aveva dichiarato nei giorni scorsi) e quasi scontato con il passaggio della Lega all'opposizione.

CALDEROLI E LO SCHIAFFO AL NORD - «Se il buongiorno si vede dal mattino allora è notte fonda e sarò felice di votare contro la fiducia al prossimo esecutivo», ha commentato il coordinatore delle segreterie nazionali della Lega, Roberto Calderoli. «Nulla da eccepire sulla qualità e sul livello delle singole persone nominate ma il riscontrare la nascita di un ministero per la coesione territoriale significa aver creato il ministero del centralismo- ha aggiunto Calderoli - ovvero che ancora una volta il Nord verrà spremuto per garantire a qualcuno di continuare a mangiare a sbafo. È questo il riformismo di un governo che non ha neanche un dicastero ad hoc per le Riforme? Il Nord non potrà accettare questo ennesimo schiaffo».

SALVINI - Cita Gaber con la sua «Io non mi sento italiano», Matteo Salvini, europarlamentare del Carroccio. A poco più di un'ora dalla presentazione della lista del professore con la sua squadra, «non ci rimangono che Giorgio Gaber e la speranza in un Futuro diverso. E libero», ha scritto il leghista in un twit.

Giura il governo Monti. «Ora di corsa» Napolitano: già segnali di fiducia dall'Ue

Passera allo Sviluppo. Tre donne a Interno, Giustizia e Lavoro. Il premier: «Niente politici, niente imbarazzi»

MILANO - Il governo Monti ha giurato. Una squadra composta esclusivamente da tecnici, e dunque senza nessun politico, ha promesso fedeltà alla Repubblica, davanti al capo dello Stato. Soddisfatto Giorgio Napolitano, convinto del fatto che «molto presto» l'Italia potrà vedere la reazione dell'Ue al nuovo governo, visto che già «ci sono molti segnali positivi di fiducia». «La Costituzione di questo governo - ha ammesso il presidente della Repubblica al termine del giuramento - è stata delicata e difficile, anche per la sua carica di assoluta novità». «Penso che siamo riusciti tutti insieme a trovare le soluzioni più idonee», ha aggiunto l'inquilino de Colle. Napolitano ha voluto poi rivolgere «uno speciale ringraziamento al dottor Gianni Letta per la continua e sempre scrupolosa collaborazione istituzionale, per la sensibilità, la competenza e lo spirito di servizio con cui ha contribuito a tenere vivo e limpido il rapporto tra il presidente della Repubblica e il governo».

LA SQUADRA - Diciassette i ministeri (contro i 23 del governo Berlusconi). Tre donne all'Interno, alla Giustizia e al Lavoro.Antonio Catricalà sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Alle 17 i ministri hanno giurato sulla Costituzione nel salone delle Feste del Quirinale. Mario Monti sarà presidente del Consiglio con delega all'Economia. Ministri senza portafoglio: Enzo Moavero Milanesi (Delega agli Afferi europei) Piero Gnudi (Turismo e Sport) , Fabrizio Barca (Coesione Territoriale) Piero Giarda (Rapporti con il Parlamento) e Andrea Riccardi (Cooperazione internazionale e integrazione). Agli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata, all' Interno Anna Maria Cancellieri, alla Giustizia Paola Severino, allaDifesa ammiraglio Gianpaolo di Paola, allo Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera, all'Agricoltura Mario Catania, all'Ambiente Corrado Clini, al Lavoro e politiche sociali Elsa Fornero, alla Salute Renato Balduzzi, all'Università e Istruzione Francesco Profumo, alla Cultura Lorenzo Ornaghi.

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http://www.corriere.it/politica/11_novembre_16/monti-quirinale-lista_9114b030-102c-11e1-a756-4c2fd73eac66.shtml

Governo Monti giura al Quirinale. Sedici ministri, nessun politico

Roma, 16 nov. (Adnkronos/Ign) - Mario Monti ha sciolto oggi la riserva ed è andato al Quirinale per presentare la nuova squadra di governo.

Dopo un colloquio di quasi due ore con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, Monti - che mantiene la delega all'Economia - ha annunciato i nomi dei nuovi ministri. Nessun politico, tutti tecnici.

Questa la lista dei nuovi ministri: Corrado Passera, ministro dello Sviluppo e delle Infrastrutture; Giampaolo Di Paola, ministro della Difesa; Anna Maria Cancellieri, ministro dell'Interno; Paola Severino, ministro della Giustizia; Giulio Terzi, ministro degli Esteri; Elsa Fornero, ministro del Welfare con delega alle Pari Opportunità; Francesco Profumo, ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca; Lorenzo Ornaghi, ministro per i Beni culturali; Renato Balduzzi, ministro per la Salute; Mario Catania, ministro delle Politiche Agricole e forestali; Corrado Clini, ministro dell'Ambiente.

I ministri senza portafoglio sono cinque: Enzo Moavero Milanesi (Affari Europei), Piero Gnudi (Turismo e Sport), Fabrizio Barca (Coesione territoriale), Piero Giarda (Rapporti con il Parlamento), Andrea Riccardi (Cooperazione internazionale). Il presidente Monti inoltre proporrà al prossimo Cdm la nomina di Antonio Catricalà, attuale presidente dell'Antitrust, a sottosegretario della Presidenza del Consiglio.

Spariscono dunque i due ministeri fortemente voluti dalla Lega, quello delle Riforme per l'attuazione del federalismo e della Semplificazione normativa.

Alle 17 Monti ha giurato da presidente del Consiglio nelle mani del Capo dello Stato Giorgio Napolitano e dopo di lui hanno giurato i ministri. All'appuntamento non ha partecipato il neo ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant'Agata, ambasciatore italiano a Washington, che si trova negli States. Assente anche il neo titolare della Difesa, l'ammiraglio Giampaolo Di Paola e attuale presidente del Comitato militare della Nato, che si trova in missione a Kabul, in Afghanistan. Entrambi

"Siamo sicuri di cio' che abbiano fatto", abbiamo portato avanti un lavoro ''serio'' e "confido che cio' si tradurra' in un rasserenamento delle difficolta''' che si sono concentrate sul nostro Paese ha detto il presidente del Consiglio presentando la sua squadra, e ha affermato di avere ''la speranza'' comprendano gli sforzi e reagiscano bene alla formazione del governo. Monti assicura di aver ricevuto ''l'incoraggiamento'' dall'Europa e dalle istituzionali internazionali.
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