Un vecchio debito per le parcelle non pagate ad un ex amico, incaricato anni fa di progettare un centro medico polifunzionale nella loro cittadina, Terme Vigliatore.
LA CASSAZIONE - Il contenzioso tra i due si trascina da tempo ma ora è stata scritta la parola fine. La Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile l’ultimo ricorso di Scilipoti contro le sentenze di primo e secondo grado. Di conseguenza la condanna a pagare (che era già immediatamente esecutiva) diventa anche definitiva e il creditore potrà sperare di ottenere quanto ha comunque già cercato di recuperare con relativa istanza di pignoramento. Dopo il pronunciamento della Cassazione anche Scilipoti è perfettamente consapevole che non ha più a chi appellarsi ed avrebbe già chiesto del tempo per poter accendere un mutuo e pagare quanto dovuto: tra debito rivalutato e spese legali la somma dovrebbe superare i 230 mila euro.
IL PIGNORAMENTO - Il progettista ha già chiesto il pignoramento di tutti i beni nella disponibilità del deputato del «Movimento di responsabilità nazionale», anche presso terzi. Quindi oltre agli immobili di proprietà anche rimborsi erogati dalla Camera dei Deputati e contributi elettorali percepiti dal partito in cui è stato eletto, cioè l’Italia dei Valori. «Ma l’Idv – spiega l’avvocato Vincenzo Mandanici, legale dell’ingegnere Recupero - ha già fatto pervenire dichiarazione di terzo negativa, sostenendo di non dovere dare alcuna somma a Scilipoti per eventuali rimborsi elettorali». Per una delle tante norme che tutelano la casta non è invece pignorabile l’indennità da deputato.
Nessun commento:
Posta un commento