Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
venerdì 26 agosto 2011
Alzheimer, sintetizzata Huperzine A
L'evasore Sergio "Minchionne" paghi le tasse prima di parlare.
New York si prepara all'uragano Pronti a fermare tutti i trasporti
"Irene" toccherà terra sabato in North Carolina, domenica sarà la volta della Grande Mela. E per la prima volta nella sua storia potrebbero essere sospesi tutti i mezzi pubblici. Il sindaco Bloomberg ha disposto lo sgombero di ospedali e case di riposo nelle aree a rischio. E in alcuni supermercati già esautire le torce tascabili
L'uragano Irene fotografato mentre si avvicina alla costa est degli Stati UNiti
Le alghe anti-inquinamento diventano biocarburante
I primi test, andati a buon fine, sono avvenuti nel golfo di Napoli, a Nerano e a Capri Alghe anti-inquinamento che diventano pure biocarburanti. Quella che sembra un’utopia pare invece essere una sorprendente e speranzosa realtà per il futuro, specie per quelle zone non balneabili e a fronte del costante rincaro della benzina.
L’ESPERIMENTO – Le microalghe diventano un filtro per garantire la pulizia delle acque: il primo test è avvenuto nel golfo diNapoli, a Nerano e Capri. La sperimentazione è stata condotta sulle alghe Botryococcus braunii e Scenedesmus obliquus, dai ricercatori del Centro Interdipartimentale di Ricerche per la gestione delle risorse idrobiologiche e per l’acquacoltura (CRIAcq) dell’universitàFederico II di Napoli, in collaborazione con l’università britannica di Cranfield. Entrambe le specie di microalghe, che si sono dimostrate anche un’ottima fonte per produrre biocarburanti, hanno le dimensioni di pochi milionesimi di metro e formano tappeti di colonie verdi sulla superficie dell’acqua.
COME NASCONO – Le alghe sono state fatte crescere sulle acque reflue in uscita dagli impianti di depurazione di Nerano e Capri per rimuovere i nutrienti inorganici (azoto e fosforo) presenti in queste acque. Entrambe le specie, infatti, si nutrono proprio di queste sostanze. Dopo la coltivazione sui reflui “abbiamo osservato un notevole abbattimento di azoto e fosforo, di circa il 90%”, ha spiegato la responsabile del progetto, Carmela Barone.
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Milano, Penati si autosospende dal Pd: "Voglio difendermi a tutto campo"
Nigeria, attacco suicida contro la sede Onu di Abuja: vittime. Usato un camion bomba
Serie A, il campionato non parte: Lega dice no a proposta calciatori
L’amica di Melania incastra Parolisi?
Al vaglio degli inquirenti una nuova testimonianza. Ha parlato dei rapporti del marito
Si è presentata spontaneamente in procura e ha parlato dei rapporti tra Melania Rea e Salvatore Parolisi, ponendo l’accento sulle relazioni extraconiugali. Per questo potrebbe essere importante negli sviluppi successivi del caso l’amica della moglie del caporalmaggiore la cui testimonianza è riferita oggi dal Centro:
Non è, quindi, l’amica del cuore della vittima. Ma la nuova teste ha chiesto di essere ascoltata perché afferma di sapere fatti finora sconosciuti sulle relazioni extraconiugali di Parolisi, sulla fuga con la soldatessa-amante Ludovica e, soprattutto, sulla separazione tra il marito accusato del delitto e la vittima massacrata a pugnalate.
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“Quel posto da mendicante è mio, ti prendo a sassate”
Era una consuetudine, per una mendicante di 45 anni di origini romene, quella di occupare il proficuo posto, sul marciapiede nei pressi del supermercato PAM di Via di Decima, al quartiere Torrino, a Roma. E’ stato questo il motivo che ha scaturito la furia della donna che, giunta sul luogo dove abitualmente mendicava, ha trovato una cittadina di origini bulgare di 60 anni, che le aveva ‘soffiato” il posto.
GLI OCCHI SPAVENTATI – Ha impugnato due grosse pietre e senza mezzi termini l’ha minacciata di morte costringendola ad allontanarsi, tutto sotto gli occhi spaventati dei clienti del locale commerciale. La vittima, terrorizzata, si e’ subito rifugiata nel supermercato, chiedendo aiuto al personale dipendente, che ha chiesto l’intervento dei Carabinieri tramite il 112. Giunti immediatamente sul posto, i Carabinieri hanno arrestato la mendicante che si trovava ancora nei pressi del supermercato. Inoltre sono stati sequestrati i due sassi usati per l’aggressione. L’arrestata e’ stata accompagnata in caserma dove ha trascorso la nottata in attesa del rito direttissimo in cui dovra’ rispondere di violenza privata continuata, mentre la vittima e’ rimasta fortunatamente illesa. (Italpress)Quelli che dimenticano la coca in taxi
A Capri un autista ha scoperto nella sua auto una borsa con 100 dosi di sostanza pura
Dimenticano nel taxi che li portava daMarina Grande al parcheggio in piazzetta, a Capri, una pochette contenente cento dosi di cocaina. Una coppia di sessantenni, probabilmente distratti, ha lasciato nell’auto, che li aveva prelevati al loro arrivo al porto, la borsetta che celava all’interno un contenitore con 10 grammi di cocaina pura, che secondo gli esperti potevano essere tagliati in quasi cento dosi. Il singolare episodio è accaduto a Capri dove è stata aperta un’indagine dalla polizia municipale dopo aver ricevuto da un tassista l’elegante borsetta che i due clienti avevano dimenticato nel sedile posteriore al termine della corsa.
DUE VANCANZIERI DI PASSAGGIO – Il conducente del taxi, C.T., appartenente alla cooperativa di Anacapri, che non aveva mai visto prima quei due clienti, probabilmente vacanzieri giornalieri, e che non conosceva il contenuto della borsa, l’ha consegnata ad una pattuglia di vigili urbani in servizio in via Roma. Negli uffici del comando, il tenente della polizia municipale Angelo Mazzarella, che ha coordinato le indagini, ha provveduto ad aprire il sacchetto e a catalogare quanto contenuto nella speranza di trovarvi documenti di identita’ che potessero consentire di risalire ai proprietari. Invece nella borsa non vi erano documenti ma c’era droga, oltre a un paio di occhiali da sole e un paio da vista.
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L''ONU HA ACCETTATO DI SBLOCCARE BENI LIBICI PER 1,5 MILIARDO DI DOLLARI. «Gheddafi localizzato a Sirte»
Continua a Tripoli, e non solo, la caccia a Muammar Gheddafi e ai suoi figli. Venerdì mattina la capitale libica si è risvegliata nel silenzio, come ha scritto in un messaggio su Twitter l'inviato della Bbc Paul Danahar. Giovedì gli insorti avevano circondato il quartiere di Abu Salim, ritenendo che lì si nascondesse il Colonnello. Nessuna traccia però del Raìs, che ha fatto sentire ancora una volta la sua voce in un messaggio audio trasmesso dalla tv Al Orouba: «La Libia non è di Francia o Italia, purificate Tripoli da ribelli». Dopo ore di combattimenti, i ribelli libici hanno conquistato Abu Salim. «Quelli di Gheddafi adesso si trovano a Mashrur, un sobborgo adiacente». Fonti dell'Eliseo vicine al presidente francese Nicolas Sarkozy affermano invece che il Colonnello sarebbe stato localizzato a Sirte, sua città natale e ormai uno dei pochi bastioni di resistenza del regime, già bombardata dalle forze Nato.
BOMBE SU SIRTE - Venerdì Sirte è stata trasformata in un campo di battaglia. La televisione di Stato libica, Al Jamahiriya, ha annunciato sulla sua pagina Facebook bombardamenti della Nato sulla città. Gli insorti stanno avanzando e anche soldati francesi e britannici stanno aiutando le unità dei ribelli libici a preparare l'assalto. Stando a quanto rivelato da un ufficiale dei ribelli al Guardian, i militari europei hanno assunto un ruolo guida non solo nel facilitare i raid aerei, indicando i siti da bombardare, ma anche nella pianificazione dell'offensiva che ha permesso agli insorti di porre fine all'assedio di Misurata, così come dell'assalto a Zlitan e a Tripoli. Già giovedì, secondo la Bbc, la Nato aveva lanciato un attacco al bunker di Gheddafi a Sirte. I ribelli, dal canto loro, hanno confermato di aver trasferito il loro comitato esecutivo, che ha funzioni di governo, da Bengasi a Tripoli, come annunciato a sorpresa giovedì dal premier Mahmud Jibril durante la conferenza stampa con Silvio Berlusconi.
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Sette, il caso della 'Santona' Tanghetti riporta d'attualità la minaccia dell'occulto
Le “colpe” di Assange ricadono su Wikileaks
Il sito di hacker annuncia nuove informazioni riservate. Mentre il leader è “frustrato” per lo scarso interesse dei media
“Oggi pubblicheremo 100mila cable dell’ambasciata degli Stati Uniti provenienti da tutto il mondo”. Con queste parole postate sul proprio profilo diTwitter Wikileaks annunciadi voler portare a conoscenza di tutti nuovi e numerosi documenti coperti da segreto.
ASSANGE E’ FRUSTRATO - Le comunicazioni riservate provengono da una memoria che contiene 250mila rapporti del dipartimento di Stato finiti nelle mani degli hacker e attivisti anonimi che gestiscono il sito che pubblica carte bollenti. Fino alla fine dell’anno scorso Wikileaks aveva pubblicato cable in maniera frammentaria. Diversi organi di informazione di tutto il mondo hanno ricevuto per mesi delle serie di cable inviate dal sito di cui il leader e fondatore, Julian Assange, è agli arresti domiciliari, con l’accusa di stupro e molestie. Ma i media li hanno pubblicati solo quando la pubblicazione delle notizie riportate sono diventate oggetto di vicende giudiziarie. Secondo quanto riferito alla Reuter da uno dei collaboratori di Assange, lo staff di Wikileaks è sorpreso per la scarsa attenzione che giornali e tv hanno dedicato ai cable resi noti dal sito. La fonte ha descritto Assange come “frustrato” per lo scarso interesse manifestato dai media.
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I costi (veri) per assistenza e pensioni Reversibilità e accompagnamento: 40 miliardi di spesa. L'equità e gli sprechi
ROMA - Indennità di accompagnamento e pensioni di reversibilità. Se proprio si deve tagliare la spesa previdenziale, dice adesso la Lega con Roberto Calderoli, allora si guardi a queste due voci, perché qui ci sono sprechi e abusi. Vediamo più da vicino come stanno le cose. Per gli assegni di accompagnamento e di reversibilità si spendono più di 40 miliardi di euro l'anno e dunque si tratta di una cifra importante, ma che va a coprire prestazioni delicate, che riguardano circa 5 milioni di persone (ipotizzando che una parte riceva entrambe le prestazioni), spesso in condizione di grave bisogno.
Indennità di accompagnamento È un sussidio di assistenza dove effettivamente un cambiamento sembra ragionevole: legare il riconoscimento e la misura dell'assegno non solo alla condizione di non autosufficienza del beneficiario, ma anche ai suoi redditi familiari. Oggi l'indennità di accompagnamento, al contrario delle pensioni di invalidità civile, viene concessa in presenza di una inabilità del 100% e della impossibilità di deambulare o di compiere gli atti quotidiani della vita, dice la legge. Ma non sono richiesti requisiti di reddito e quindi anche un milionario può prendere l'assegno. Il risultato è che mentre le pensioni di invalidità civile, la cui concessione è subordinata anche a requisiti di reddito, sono circa un milione, per una spesa nel 2010 di 3 miliardi e mezzo (un invalido civile prende appena 260 euro al mese), gli assegni di accompagnamento sono molti di più, 1,7 milioni, e la spesa è stata di ben 13 miliardi (l'indennità media è di 487 euro al mese, 805 per i ciechi).
L'esplosione dei non autosufficienti Questi assegni sono costantemente cresciuti negli anni perché con l'invecchiamento della popolazione aumenta la quota di persone non autosufficienti e del resto in Italia, a differenza che in Germania, non c'è uno specifico fondo pubblico di sostegno per questi cittadini. L'indennità è diventata insomma un aiuto per pagare in parte la badante. È chiaro che riducendo o togliendo l'assegno alle famiglie che hanno un alto reddito, si potrebbe aumentarlo alle famiglie a basso reddito, che spesso non ce la fanno a far fronte alle tante spese richieste dalla cura di una persona non autosufficiente. Quindi, eventualmente, più che di tagliare le risorse (l'Italia spende in questo settore meno della media europea) si tratta di distribuirle meglio in base al reddito, se si vuole fare un'operazione di equità e non di cassa. Che poi nell'esplosione delle indennità di accompagnamento ci siano stati degli abusi, con la concessione del beneficio anche a falsi non autosufficienti, è sicuramente vero, soprattutto fino al 2009, quando il procedimento era di competenza delle Asl. Dal 2010, invece, se ne occupa, con maggiore severità, l'Inps. Non solo. Negli ultimi anni sono state fatte massicce campagne di controlli e altre ne sono in programma per ridurre gli sprechi. Tanto che nel 2010 l'Inps ha revocato il 23% delle prestazioni di invalidità controllate col richiamo a visita medica. Le cancellazioni sono state particolarmente numerose in certe aree del Mezzogiorno. Al Sud, in proporzione, ci sono infatti più indennità di accompagnamento: 3,7 ogni cento abitanti, contro le 3,5 del Centro e le 2,6 del Nord.
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Università, inchiesta choc: 6 studentesse su 10 pronte a 'vendersi' per superare test
Giappone, il premier Kan si dimette
Il capo del governo di Tokyo lascia la carica di presidente del Partito democratico (Pdj)
Il premier giapponese Naoto Kan ha annunciato le dimissioni dalla carica di presidente del partito democratico del Giappone (Pdj) e l’addio dal governo la prossima settimana. «Oggi abbandono il mio posto da presidente del partito», ha dichiarato Kan davanti ai parlamentari del Pdj. «Una volta che sarà eletto un nuovo presidente, lascerò senza indugi la mia carica e il mio governo presenterà le dimissioni». La mossa di Kan, ampiamente attesa, segue il crollo di popolarità del leader del centro sinistra provocato dall’incertezza nella gestione del disastro di Fukushima: nelle ultime settimane il tasso di popolarità di Kan era sceso infatti ad appena il 20 per cento. A questo punto, la prassi politica giapponese vuole che il segretario generale del Pdj, Katsuya Okada, proclami l’elezione del successore di Kan lunedì prossimo a seguito delle elezioni interne del partito. Successivamente il vincitore sarà eletto primo ministro dal parlamento, molto probabilmente già martedì, il sesto in Giappone nel giro di appena cinque anni. Sei i principali candidati in lizza, e tra i favoriti l’ex ministro degli esteri, Seiji Maehara, e soprattutto l’attuale titolare delle finanze, Yoshihiko Noda.
Gelmini: «Caro libri, ispezioni e tagli alle scuole che sforano i tetti di spesa»
«I professori rispettino le regole e non mettano in difficoltà le famiglie». Verso i testi elettronici che porteranno a risparmi.
ROMA - I professori spendaccioni rischiano di mettere in seria difficoltà le loro scuole. Chi ha sforato i tetti di spesa per i libri di testo imposti dal ministero (che sono, ad esempio, 330 euro per una quarta ginnasio o 315 per una prima del liceo scientifico) potrebbe subire il taglio di una parte dei fondi erogati dallo Stato. A scendere in campo in difesa delle famiglie è il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini che, al rientro dalla pausa estiva, ha subito dovuto confrontarsi con il caro libri e la preoccupazione dei genitori. Un’annosa questione, quella dei tetti sforati, che però vede ancora una volta i docenti muoversi con troppa disinvoltura nella scelta dei testi più cari. Come ha evidenziato Il Messaggero e come denunciano anche le associazioni dei consumatori in troppe classi si superano i limiti ministeriali. A volte di pochi spiccioli, altre di oltre cento euro. Senza tener conto del costo dei dizionari. Per il ministro i tetti vanno rispettati. Che fare, dunque, con le scuole che non si adeguano ai limiti imposti? Come pensa di intervenire Viale Trastevere? «Avvieremo subito un monitoraggio e siamo pronti a mandare gli ispettori nelle scuole che abbiano sforato pesantemente i tetti di spesa. C’è una deroga del 10% che concediamo per ragioni motivate alle istituzioni scolastiche. Ma a chi è andato ben oltre, per esempio chi ha superato di molto i cento euro di sforamento dei tetti, siamo pronti a mandare i controlli. E siamo pronti a sanzionare queste scuole attraverso una riduzione del trasferimento dei fondi da parte del ministero». Si tratta di un numero di istituzioni elevate secondo i vostri dati? «Le prime rilevazioni del nostro ministero dicono che, per fortuna, le scuole che sforano non sono certo la maggioranza. Per ora siamo al 5% e, generalmente, lo sforamento non supera il 10% del tetto di spesa. Continueremo il controllo dei dati. Il mio invito ai docenti è a rispettare le regole, che sono frutto di un lavoro fatto da esperti e tecnici, e, soprattutto, a non mettere in difficoltà le famiglie».
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http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=160856&sez=HOME_SCUOLA
Sesso, droga e rock'n'roll Il piacere nell'Arca di Noè
In un libro appena uscito negli Stati Uniti, Jonathan Balcombe esplora i segreti dell'edonismo in mammiferi, rettili o insetti, dal lemure alla tartaruga. Per rompere un tabù e promuovere una nuova sensibilitàdi GIULIA BELARDELLI
Siesta al sole per due lemuri