mercoledì 4 maggio 2011

Aeroporto di Birgi, l'Enac concede la concessione totale dello scalo all'Airgest

Aeroporto di Birgi, l'Enac concede la concessione totale dello scalo all'Airgest
L’ENAC HA APPROVATO LA CONCESSIONE ALL’AIRGEST DELLA GESTIONE TOTALE DI LUNGA DURATA DELL’AEROPORTO DI BIRGI. SODDISFATTO IL PRESIDENTE DI AIRGEST SALVATRORE OMBRA.
Il Consiglio di Amministrazione dell'ENAC, l'ente di sorveglianza e regolazione dell'aviazione civile, ha approvato il provvedimento per la concessione della gestione totale di lunga durata dell'Aeroporto di Trapani. Ne ha dato notizia, con soddisfazione, il presidente dell'ENAC, Vito Riggio, che ha personalmente chiamato il presidente dell'AIRGEST, Salvatore Ombra. L'istruttoria, avviata lo scorso 13 aprile e conclusa oggi, prevede l'affidamento della concessione alla società di gestione Airgest spa.
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Scuola, pronto il piano che assumerà 65.000 precari

Scuola, pronto il piano che assumerà 65.000 precari

Si discuterà nel Consiglio dei ministri di domani il nuovo piano scuola proposto dallo staff di Giulio Tremonti: sono 65.000 i precari della scuola che potrebbero essere assunti in massa a settembre. Non soltanto insegnanti ma anche bidelli e segretari che verrebbero tolti dalla condizione di "precari stabili" (cioè assunti a settembre e licenziati a giugno) per avere una regolare assunzione. Ma già si accentuano le tensioni tra sindacati: la Flc Cgil chiede infatti 35.000 assunzioni in più.

Libia, la grande truffa della guerra a termine

Votate le risoluzioni dal Parlamento, il governo dovrà presentare una dead-line. Ma quando?

Alla Camera dei Deputati si sono concluse le votazioni sulle mozioni presentate dalle forze di maggioranza e di opposizione riguardo l’impegno militare e bellico del nostro paese in Libia. E molto aveva fatto discutere lo strappo della Lega Nord, in questi giorni, rispetto alle posizioni ufficiali del governo guidato da Silvio Berlusconi. Male aveva gradito il Carroccio il rinnovato asse Berlusconi-Sarkozy che aveva previsto una sostanziale disponibilità delle forze armate del nostro paese ad intensificare lo sforzo della guerra.

LA MOZIONE – Ma per la Lega Nord, bisognava tirare il freno a mano. Il governo stava sbagliando: più bombe e più truppe fra Misurata e Tripoli avrebbero significato più clandestini alle nostre porte. E quindi, ferma tutto: o il governo si rimangia l’impegno bellico sulle coste meridionali del Mediterraneo, o comunque lo riformula per andare incontro ai desiderata dell’alleato padano, o il governo cade. Chiaro e semplice, lo aveva detto Bossi, e la mediazione è arrivata. Calata dal cielo: la mozione a firma Reguzzoni-Cicchitto che, a nome del Parlamento, impegna il governo a seguire un certo tipo di comportamento.

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http://www.giornalettismo.com/archives/123958/libia-la-grande-truffa-della-guerra-a-termine/

Misteri per sepoltura in mare e ruolo del Pakistan

Misteri per sepoltura in mare e ruolo del Pakistan
MILANO - Si infittisce quello che sarà ricordato, probabilmente come il mistero del secolo. I massimi vertici dell'amministrazione Usa non hanno trovato una linea comune, per usare un eufemismo, su almeno due punti chiave nella operazione che si è conclusa con le sepoltura in mare di Osama Bin Laden. Non si tratta di particolari che fanno parte del blitz, probabilmente destinati a restare oscuri, anche perché i testimoni diretti dell'operazione sono tenuti alla segretezza assoluta. Si tratta di fatti di grande rilevanza avvenuti al di fuori della villa-fortezza di Abbottabad, e per questo sotto i riflettori dell'attenzione mediatica internazionale: il ruolo del Pakistan nell'operazione e la decisione di gettare in mare la salma di Osama. Su questi due punti la comunicazione ufficiale americana è entrata in corto circuito. Nel pomeriggio di lunedì 2 maggio, attorno alle 18 ora italiana, escono le prime dichiarazioni del segretario di Stato Usa Hillary Clinton, che parla chiaramente di un contributo pachistano per il successo della missione. «La collaborazione con il Pakistan ha aiutato gli americani a trovare il covo dove si nascondeva Bin Laden». La Clinton conclude dicendo che gli Stati Uniti continueranno a cercare la cooperazione contro il terrorismo con le altre nazioni, tra cui il Pakistan.
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Obama ha deciso: "Non mostreremo le foto" Pakistan, per Bin Laden bruciate bandiere Usa Berlusconi: "Teniamo tutti le antenne alzate"

Non verranno pubblicate le immagini del capo di Al Qaeda morto. La figlia dodicenne dello sceicco: "Mio padre catturato e ucciso davanti alla famiglia". Identificata la moglie ferita nel raid: era la preferita

New York, 4 maggio 2011 - Vertici Usa divisi sulla diffusione delle foto di Osama bin Laden ucciso. Il capo della Cia, Leon Panetta, ha dichiarato che verranno rese pubbliche. Parole in controtendenza rispetto a quanto invece auspicavano il segretario di Stato Hillary Clinton e il segretario alla Difesa Robert Gates, contrari alla pubblicazioni degli scatti del numero uno di Al Qaeda, ammazzato da una squadra speciale della Marina americana durante un raid in Pakistan.

"Il governo ha ovviamente discusso quale sia il modo migliore per compiere questo passo, ma non penso ci sia - non vi è alcun dubbio che la fotografia verrà resa pubblica", ha detto Panetta durante un’intervista alla Nbc. La Casa Bianca ha però espresso preoccupazione per la pubblicazione delle foto, che sarebbero troppo forti e potrebbero infiammare il desiderio di vendetta degli estremisti islamici.

Tuttavia, secondo il capo della Cia “il fatto è che siamo stati in grado di trovarlo, credo sia importante dimostrare al resto del mondo la nostra capacità di averlo trovato e ucciso”. “Ovviamente ho visto quelle immagini. Le abbiamo analizzate e non c’è dubbio che si tratti di bin Laden”, ha detto Panetta.

Ma la curiosità sulla morte del capo dell'organizzazione terroristica resta elevatissima. Secondo quanto riferito dalla Cnn, il cadavere di Osama "aveva la testa squarciata".

OBAMA NON HA VISTO L'UCCISIONE - In un'altra intervista alla Pbs Newshour, Leon Panetta ha spiegato che né il presidente Usa, Barack Obama, né lui stesso avevano assistito all’uccisione in diretta di Osama Bin Laden. "Quando il commando è entrato nel compound, c’è stato un periodo di 20 o 25 minuti in cui non sapevamo cosa stesse succedendo”, ha spiegato il capo degli uomini di Langley. Alla fine, ha aggiunto, l’ammiraglio William McRaven (comandante delle operazioni speciali, che si trovava in Afghanistan e seguiva via video il blitz), è riapparso nello schermo e “ha detto che Geronimo era stato preso”.

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Germania: dure critiche a Merkel, “Sono felice per uccisione di Bin Laden"

Germania: dure critiche a Merkel, “Sono felice per uccisione di Bin Laden
BERLINO - Nascono forti critiche contro Angela Merkel dopo il suo compiaciuto commento per l'uccisione di Osama bin Laden. "Mi rallegro per il fatto che si è riusciti ad uccidere Bin Laden", aveva affermato a caldo il cancelliere dopo avere appreso la notizia, ma il suo commento provoca oggi un'ondata di critiche da parte di personalità religiose oltre che dall'associazione dei giudici. "Non vedo alcuna ragione di rallegrarsi se qualcuno viene intenzionalmente ucciso", ha affermato Katrin Goering-Eckardt, presidente del sinodo delle Chiese Evangeliche, mentre dure critiche sono arrivate alla Markel anche da compagni di partito come Siegfried Kauder (Cdu), secondo il quale il cancelliere ha espresso "sentimenti di vendetta che non si dovrebbero avere. Questo e' Medioevo". Kauder ha aggiunto che "un'uccisione arbitraria non è ammessa dal patto internazionale sulle libertà civili e politiche". Anche la vice presidente dei deputati Cdu, Ingrid Fischbach, ha dichiarato al quotidiano che "dal punto di vista cristiano non è giusto esprimere gioia per l'uccisione mirata di una persona".

Morte Bin Laden: Israele celebra successo di strategia 'assassini mirati'

Morte Bin Laden: Israele celebra successo di strategia 'assassini mirati'
TEL AVIV - Gli Stati Uniti hanno adottato la strategia israeliana degli assassini mirati. Lo ha detto soddisfatto il presidente della Commissione esteri e difesa del Parlamento israeliano Shaul Mofaz, commentando l'operazione contro Osama bin Laden. Mofaz ha affermato alla Radio israeliana che Tel Aviv dovrebbe aumentare il numero delle operazioni del genere contro la dirigenza palestinese, sostenendo che la strategia degli assassini mirati ha sempre funzionato per colpire la Resistenza palestinese.

Usa: Bush ha respinto l’invito di Obama a Ground Zero

Usa: Bush ha respinto l’invito di Obama a Ground Zero
NEW YORK - "Bush domani non sarà presente a Ground Zero," A rivelarlo David Sherzer portavoce dell’ufficio dell’ex presidente americano citato dalla Reuters. "Lui apprezza molto l'invito, ma ha scelto di restare lontano dai riflettori, ha detto Sherzer aggiungendo:” Nonostante questa assenza il Presidente Bush festeggierà con gli americani questa importante vittoria nella guerra al terrorismo". Lo riferisce Press Tv precisando che la cerimonia di Ground Zero si terrà domani a New York per ricordare le vittime dell’attentato di 11 settembre 2001 alle Torre Gemelle. Stando alla versione ufficiale e tanto contestata americana la mente di questo attacco è stato il e leader di al-Qaeda Osama bin Laden, presumibilmente ucciso domenica scorsa in una operazione militare statunitense a nord di Islamabad. Obama domani sarà a New York ed incontrerà i parenti delle vittime dell'attentato dell'11 settembre 2001 che gli chiedono una severa punizione per i responsabili dell’attentato.

Allungare la vita con la restrizione calorica

La restrizione calorica è il solo modo riconosciuto ed efficace di rallentarel’invecchiamento, allungando la vita del 40-50%. Meno calorie si introducono, meno energia si produce, meno ossigeno si brucia e menoradicali liberi si liberano.

Quando il cibo è abbondante l’insulina stimola continuamente le cellule a bruciare il glucosio e permette loro di svilupparsi incessantemente. Ma nel mondo animale chi si sviluppa prima e arriva prima alla maturità sessuale, muore anche prima.

Gli zuccheri e gli amidi (composti da lunghe catene di glucosio) durante la digestione si trasformano in glucosio (o glicosio) indispensabile per il metabolismo e fonte energetiche dei muscoli.

Tenendo sotto controllo la concentrazione di glucosio nel sangue (la glicemia) e quindi rallentando la produzione di insulina da parte del pancreas (che la secerne automaticamente in risposta all’innalzamento degli zuccheri nel sangue), si rallenta ilmetabolismo e la cellula invecchia più lentamente.

La capacità dei vari alimenti di influenzare i livelli di glicemia varia in base all’indice glicemico.

Gli alimenti che più contribuiscono ai picchi di glicemia sono i dolci, l’alcol, le patate, e la pasta, il riso e il pane non integrali. I più favorevoli sono i legumi: ceci, fagioli, lenticchie, piselli secchi.

La maggior parte degli studiosi sostiene che i benefici per gli animali in laboratorio sono incontrovertibli. L’ultima sperimentazione dell’Università dal Wisconsin, pubblicata su Science, riguarda i primati (le scimmie) e dimostra che anche tra i parenti genetici più vicini la restrizione calorica allunga la vita.

Un adulto sano necessita di almeno 2000 – 2500 calorie al giorno. La dieta ipocalorica prevede di scendere a 1800 – 1600 addirittura 1200 calorie al giorno. Quest’ultima ipotesi è da scartare per i rischi dovuti alla denutrizione e alla mancanza di componenti essenziali (vitamine, minerali, ecc.) per il metabolismo umano.

Se decidete di mettervi a dieta chiedete prima un consiglio al vostro medico.

LA FIGLIA DI OSAMA ACCUSA: "PRESO VIVO E POI UCCISO"

(AGI) - Roma, 4 mag. - Passano le ore e aumentano gli interrogativi. Il raid che ha ucciso Osama Bin laden e' destinato a passare alla storia come quello di maggior successo nell'intelligence militare, in grado forse di regalare una nuova vittoria politica a Barack Obama.Ma man mano che le ore passano, si conoscono dettagli in contraddizione con la precedente versione. Martedi' sera la Casa Bianca ha ammesso che il leader di al Qaeda non era ne' armato ne' si e' nascosto dietro uno scudo umano.

Stamane la figlia ha raccontato che il padre e' stato catturato vivo e poi assassinato dinanzi agli occhi dei familiari (che adesso sono tutti nell'ospedale militare di Rawalpindi); i soldati del Seals Team Six lo hanno catturato nei primi momenti dell'assalto alla villa-fortezza di Abbottabad. Il direttore della Cia, Leon Panetta ha spiegato che le regole di ingaggio avrebbero richiesto di arrestare Osama "se avesse alzato le mani e si fosse arreso", ma ha aggiunto "non c'era molto tempo" e comunque sono state fatte "mosse minacciose", "e questo e' il motivo per cui hanno sparato".

Intanto si e' saputo che ne' il presidente, Barack Obama, ne' lo stesso Panetta hanno visto l'uccisione in diretta di Osama, anche perche' quando il commando e' entrato nel compound, c'e' stato un periodo di 20 o 25 minuti di interruzione nella trasmissione della immagini in Usa. Obama seguiva la missione dalla Situation Room della Casa Bianca, insieme al vice, Joe Biden, e a Hillary Clinton, mentre Panetta era in videoconferenza da Langley. Le foto diffuse dalla Casa Bianca hanno immortalato il presidente mentre - il volto pietrificato dalla tensione - sedeva insieme agli altri presenti: in realta', pero', non e' chiaro se stessero guardando immagini in tempo reale o in differita oppure ricevessero solo un resoconto sull'operazione.

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http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201105041736-est-rt10180-su_fine_bin_laden_ombre_sempre_piu_fitte

USA - Nicotina come cocaina dopo il primo contatto

La nicotina agisce 'come la cocaina' sul cervello, lascia cioe' lo stesso segno 'inciso' dalla polvere bianca sin dal suo primo contatto col sistema nervoso, la prima sigaretta, andando a interferire con le stesse regioni neurali con cui interferisce la cocaina.
E' quanto dimostra uno studio condotto alla University of Chicago sul cervello di roditori e pubblicato sul Journal of Neuroscience.
I risultati di questa ricerca suggeriscono che la nicotina e la cocaina dirottano, sin dal primo contatto con il sistema nervoso simili meccanismi della memoria, creando cambiamenti a lungo termine nel cervello di una persona.
Gli esperti Usa hanno studiato in provetta cosa succede al cervello quando viene a contatto con una quantita' di nicotina comparabile a quella di una prima sigaretta. Essa va a 'stuzzicare' le aree neurali della gratificazione e del piacere, le stesse cioe' influenzate dal consumo di droga. A livello molecolare la nicotina crea una memoria di se' a lungo termine nel cervello, ed e' per questo che dopo la prima sigaretta viene voglia di una seconda.
Naturalmente le modifiche al sistema nervoso indotte dalle sigarette sono il risultato di un processo a lungo termine (si puo' fumare per anni), ma tutto inizia alla prima esposizione, cioe' con la prima sigaretta, spiega Danyan Mao che ha condotto la ricerca.
Sebbene gli effetti sull'organismo di nicotina e cocaina siano molto diversi, le somiglianze tra le due droghe nel loro effetto sul sistema nervoso potrebbero spiegare perche' entrambe sono cosi' potenti nel dare dipendenza.

FRANCIA - Il Parlamento vieta gli ftalati

L'Assemblea nazionale ha adottato in prima lettura, ieri 3 maggio, e con la sorpresa generale, una proposta di legge del Nouveau Centre che vieta l'uso degli interferenti endocrini, come ftalati e parabeni. Il testo, che vedeva l'opposizione del partito di Governo Ump, era stato respinto ad aprile in commissione affari sociali.
Alcuni ftalati, che sostituiscono la plastica, sono gia' vietati per i giochi e per gli articoli per l'infanzia. Si tratta di sostanze chimiche molto presenti in diversi prodotti: imballaggi, adesivi, pitture, vernici, smalto per le unghie, lacce per i capelli, profumi, etc. Diversi studi scientifici hanno evidenziato che gli ftalati hanno effetti deleteri sulle capacita' riproduttive maschili delle specie umane.
I parabeni, presenti per esempio nei prodotti di bellezza (deodoranti, creme, etc...) sono anch'essi sospettati di provocare nelle donne il cancro al seno e di essere nefasti per la fertilita' maschile.

E il presidente disse "L'abbiamo preso"

di VITTORIO ZUCCONI
Nel film che rivedremo per i decenni a venire, il presidente, il protagonista di questo "Kill Bin", indossa un giubbottino di cotone blu, come un qualsiasi americano nella domenica del baseball. Un americano tranquillo, pronto per tagliare l'erba nel prato o per lanciare l'operazione militare a diecimila chilometri di distanza che potrebbe distruggere la sua vita politica per sempre o uccidere il nemico pubblico numero uno dell'America. Sono passate due ore da quando ha pronunciato nel mattino le quattro parole fatali: "It's a go". Si va.
"Contatto visivo" rimbomba la voce di Leon Panetta, il direttore della Cia, dagli altoparlanti della Situation Room nei sotterranei della West Wing, in quell'ala ovest della Casa Bianca che ci sembra di avere visitato di persona mille volte, perché sempre l'America somiglia ai propri film e i film raccontano l'America. Panetta è il telecronista, il dj, il Virgilio di questa tragedia che scuoterà il mondo.
Panetta è collegato dal settimo piano del palazzo della Cia, un chilometro in linea d'aria sull'altra riva del fiume Potomac. Sugli schermi davanti agli occhi sbarrati di Obama, del suo vice Joe Biden, del ministro della Difesa Bob Gates, del generale Marshall Webb in uniforme e crosta di nastrini che smanetta al suo Pc portatile, di Hillary Clinton in giacca sportiva che si copre la bocca con la mano, nel gesto di una madre che vede il proprio figlio attraversare la strada nel traffico e dietro di lei, piccolina sullo sfondo fra tanti maschi, l'unica altra donna, Audrey Thomasson, capo dell'ufficio antiterrorismo. "Visual", confermano i tecnici della Casa Bianca e un triangolo di diecimila chilometri, fra la Cia, la Situation Room e il fortino di Bin Laden in Pakistan si chiude attraverso le web cam, le minicamere agganciate agli elmetti dei commando della Marina rimbalzando dai satelliti spia.
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Stop al falso cibo della salute e alle etichette ingannatrici

L'authority europea: l'80% delle promesse senza fondamento. Lo screening è stato effettuato finora su oltre duemila prodotti. A fine giugno 4637 dossier. Dallo yogurt anti-raffreddore al tè che aiuta la cooncentrazione: tutti finti miracoli

di ETTORE LIVINI
MILANO - Stop allo yogurt con Lactobacillus anti-raffreddore. Cartellino rosso per il tè nero Camelia (non è vero che "aiuta a concentrare l'attenzione") e per il programma anti-cellulite Silhouette - -5,6 cm. di giro vita in tre mesi - "perché non è accertato" che faccia perdere peso. La prima indagine europea contro le etichette-patacca del cibo "salutista" si avvia alla chiusura con un risultato da brividi: l'80% dei miracoli promessi sulle confezioni in vendita nei supermercati (spesso a prezzi da amatore) non hanno fondamento scientifico certo. La sentenza dell'Efsa - l'autorithy europea del settore alimentare - è impietosa. Dei 2.150 casi esaminati finora da 20 scienziati indipendenti, quattro su cinque non hanno passato l'esame. Comprese alcune grandi "star" degli scaffali. Un esempio? La varia umanità dei probiotici, i microrganismi che hanno trasformato i vasetti di yogurt in oggetti ricercati (e cari) come collier di diamanti, non ha alcun effetto taumaturgico sulle difese immunitarie come garantivano le loro etichette, bocciate in 798 casi su 800. Stesso discorso per gli anti-ossidanti, un'altra parolina magica in grado di trasformare un prodotto di serie B in oro (per chi lo vende): l'Efsa ha compulsato al riguardo decine di dossier e di esami di laboratori. E il risultato è stato lo stesso: dei 416 claims proposti ("aiutano a prevenire il cancro", "rallentano l'invecchiamento delle cellule") se ne sono salvati una manciata.
La partita non è solo accademica. L'authority consegnerà a fine giugno alla Ue i risultati finali del suo lavoro su 4.637 dossier. E Bruxelles dovrà decidere se tradurli subito in legge, obbligando i produttori a eliminare le affermazioni bocciate, o dar loro una prova d'appello. L'industria alimentare - in trincea a difesa di un mercato che vale 120 miliardi l'anno e garantisce margini da sogno (un prodotto "salutista" rende molto di più dell'omologo senza virtù terapeutiche) - è sul piede di guerra. "Bisogna rivedere i meccanismi di valutazione - hanno scritto nei giorni scorsi tre lobby di settore a Basilis Mathoudakis, responsabile normative alimentari Ue - . Molte richieste sono state respinte perché le regole del gioco non erano chiare".
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Norma Di Pietro: "Niente avvocati o professionisti in Parlamento"

Proposta di legge depositata a Montecitorio dal leader Idv sull'incompatibilità fra il mandato e l'esercizio delle professioni intellettuali regolamentate. Se approvata, dimissioni di massa fra Camera e Senato. Nel Pdl riguarderebbe anche i difensori del premier Ghedini e Longo

ROMA - Chi esercita la professione di avvocato non può stare in Parlamento: è il contenuto di una proposta di legge presentata a Montecitorio da Antonio Di Pietro sull'incompatibilità tra il mandato parlamentare e l'esercizio delle professioni intellettuali regolamentate, tra le quali appunto quella di avvocato. Una norma che andrebbe a toccare prima di tutto il Pdl, che tra Camera e Senato ha molti parlamentari-legali, tra cui gli stessi difensori del premier Niccolò Ghedini (deputato) e Piero Longo (senatore). In quanto parlamentari i due hanno anche opposto legittimo impedimento in alcune udienze riguardo ai processi di Silvio Berlusconi. La proposta di legge, assegnata ieri alla commissione affari costituzionali della Camera, dopo che il leader dell'Idv l'ha depositata lo scorso 1 aprile introduce un nuovo articolo (il 4-bis) alla legge 15 febbraio 1953, n. 60, che stabilisce alcune incompatibilità parlamentari, come il divieto di ricoprire cariche o uffici di qualsiasi specie in enti pubblici o privati, come i Cda. L'articolo 4 della citata legge prevede anche il divieto, per chi è deputato o senatore, di assumere il patrocinio professionale in un caso particolare: l'assistenza o consulenza a imprese di carattere finanziario. Il nuovo comma Di Pietro ora invece introduce tout court il divieto di elezione per chi è avvocato. La proposta prevede inoltre che chi già si trova in Parlamento, ed esercita la professione legale, si dimetta se non opta per il seggio da parlamentare.
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Ue: limiti a Schengen in casi eccezionali ma si decide solo a livello europeo

L'annuncio della commissaria Malstrom: la proposta di una deroga straordinaria alla libertà interna di circolazione sarà sottoposta ai ministri degli interni nel consiglio del 12 maggio. Intervista a Stefano Manservisi, l'italiano che dirige la nuova struttura Ue su migrazioni e asilo

di GIULIO DI BLASIBRUXELLES - La libertà di circolazione sancita dagli accordi di Schengen potrà essere limitata "in circostanze particolarmente eccezionali", ma solo con decisioni a livello europeo. E' questa la soluzione che sarà sottoposta, da parte della commissione europea, ai ministri degli Interni dei paesi Ue nel consiglio straordinario del 12 maggio. Lo ha annunciato in una comunicazione presentata oggi la commissaria Ue agli affari interni, Cecilia Malmstrom. "La temporanea reintroduzione di controlli limitati dei confini interni" potrebbe essere adottata nell'eventualità che si presentino "pesanti e improvvise pressioni migratorie" alle frontiere dell'Unione, ma dovrebbe essere presa in considerazione, ha precisato la commissaria, solo come "ultima risorsa" e comunque non da singoli membri, ma "a livello europeo". "L'Europa - ha rimarcato Cecilia Malmstrom - ha bisogno di rafforzare le regole esistenti e non di minarle, il trattato di Schengen lo difendo con le unghie e con i denti, ma può avere dei punti deboli che possono essere migliorati; per questo discuteremo la prossima settimana la valutazione di una clausola di sospensione su base di criteri limitati". In generale, la Commissione Ue prevede di tradurre le sue proposte in disposizioni all'interno di un pacchetto immigrazione che intende adottare il 24 maggio, in tempo per sottoporlo all'attenzione del Consiglio europeo del 24 giugno.
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Assange: "Facebook ti spia e i governi sanno tutto di voi"

Il fondatore di Wikileaks torna in polemica con il social network: "E' uno strumento potentissimo per i servizi di intelligence". Ma la grande F risponde: "Non abbiamo mai ricevuto pressioni governative per ottenere dati"
di TIZIANO TONIUTTI

ROMA - E' ancora polemica tra Julian Assange, fondatore di Wikileaks, e il social network più popolare del mondo, Facebook. In passato, Assange aveva dichiarato di non spiegarsi come Time avesse scelto come personaggio dell'anno Mark Zuckerberg 1, fondatore di FB, "un individuo che ha il merito di divulgare le vostre informazioni alle multinazionali". E in un'intervista rilasciata a Russia Today, torna sull'argomento: "Facebook è uno dei principali strumenti a disposizione dell'intelligence americana per spiare i cittadini. E' il più grande archivio di informazioni sulle persone, le loro relazioni, la loro posizione geografica, registrata scrupolosamente e a disposizione del governo degli Stati Uniti". Un'affermazione a cui Facebook risponde: "Non facciamo nulla che non sia obbligatorio fare per legge. Sono i codici che decidono come e quando un'azienda può e deve rilasciare informazioni riservate, e noi li rispettiamo".
Una risposta che ammette implicitamente che, sotto richiesta legale, Facebook può effettivamente rilasciare informazioni sui propri utenti alle autorità. Certo sono dati che rimarrebbero secretati al pubblico, ma che le autorità possono richiedere all'interno di un'indagine. E che il social network in quel contesto dovrebbe necessariamente concedere.
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BIN LADEN: SIT-IN PRO-OSAMA AD ABBOTTABAD

(ASCA-AFP) - Abbottabad, 4 mag - Centinaia di persone, tra cui diversi membri del parlamento pachistano, si sono riunite in una manifestazione ad Abbottabad per protestare contro l'uccisione dell'ex capo di Al Qaeda, Osama bin Laden, scandendo slogan anti-americani. ''Vattene America'', ''Osama bin Laden e' il nostro eroe'', hanno gridato i dimostranti.
Alcuni parlamentari presenti al sit-in, riferendosi al blitz statunitense, hanno inoltre dichiarato: ''Condanniamo il terrorismo, ma non possiamo accettare alcuna violazione della nostra sovranita'''.

Alla ricerca della particella di Dio

Al Cern di Ginevra e al Fermilab continuano a cercare di isolare il bosone di Higgs, il cuore piccolo e insieme infinito della materia. Che gli scienziati siano vicini alla scoperta?Il 21 aprile i fisici di tutto il mondo hanno tenuto il fiato, a quanto riferisce l’Economist. Loro, che capiscono la complicata questione, noi invece no. A quanto pare qualcuno aveva scritto su un blog un post, scovato poi da Fox News, in cui diceva che al Cern di Ginevra qualcuno aveva identificato il Bosone di Higgs, la cosiddetta “particella di Dio”. Detto bosone sarebbe l’ipotetica manifestazione del campo di Higgs, che si ritiene pervada lo spazio e le cui interazioni con le altre particelle elementari darebbero loro la massa.

MODELLO STANDARD – Il bosone è il pezzo mancante del Modello Standard, una teoria che collega tutte le particelle e le forze della natura in un unico quadro matematico. Allora, il nostro bosone è stato trovato o no? Forse. Il post con tutta probabilità era un memo di qualcuno che lavora all’ATLAS, uno dei cinque rivelatori di particelle costruiti per LHC, il nuovo acceleratore di particelle del Cern. Esperimenti sono stati fatti e forse qualche risultato confortante ci sarà, ma tutto va considerato con grande cautela.

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http://www.giornalettismo.com/archives/123932/alla-ricerca-della-particella-di-dio/