mercoledì 30 novembre 2011

Tagli servizi,sit-in addetti Parlamento

(ANSA) - ROMA - Sit-in di protesta davanti a Montecitorio dei dipendenti di Milano 90, un'azienda che fornisce servizi (mensa, bar, lavanderia, accoglienza, pulizia tra gli altri) alla Camera e al Senato. I lavoratori protestano contro l'avvio delle procedure di licenziamento di 350 di loro su 530 complessivi, secondo quanto rende noto l'Usb. ''Non e' ammissibile scaricare solo sui lavoratori i tagli ai costi della politica'', si legge nella nota. Usb ha proclamato uno sciopero per l'intera giornata.

Iran, Terzi: ''Stiamo valutando la chiusura della nostra ambasciata a Teheran''

(Xinhua)
Roma, 30 nov. (Adnkronos) - L'Italia sta valutando la chiusura della propria ambasciata in Iran dopol'assalto di ieri contro la sede diplomatica inglese a Teheran. Lo annuncia il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, rispondendo a una domanda dei giornalisti.
Al termine della sua audizione davanti alle Commissioni Esteri del Parlamento, Terzi spiega di avere "già dato disposizione di convocare quanto prima l'ambasciatore iraniano per chiedere spiegazioni e garanzie su quello che le autorità iraniane prevedono per il futuro della sicurezza del corpo diplomatico a Teheran".
Sono necessarie, aggiunge Terzi, "garanzie assolutamente ferme". Il titolare della Farnesina, inoltre, precisa che "approfondiremo con gli altri partner europei la linea da seguire e intendiamo riflettere rapidamente sui seguiti, per quanto riguarda la presenza del nostro ambasciatore e dei nostri diplomatici a Teheran".
Intanto, Londra ha deciso di ritirare il personale diplomatico presente in Iran e ha dato 48 ore di tempo a Teheran per chiudere la propria ambasciata nella capitale britannica, come annunciato dal ministro degli Esteri William Hague in Parlamento.
Il capo del Foreign Office ha detto che un paese che non riesce a proteggere i diplomatici stranieri, come richiesto dalla Convenzione di Vienna, non può aspettarsi che la Gran Bretagna ospiti i suoi diplomatici. Nonostante la "difficoltà" che si sta registrano nei rapporti tra l'Iran con la Gran Bretagna, come con altri paesi occidentali, non "c'è nessuna scusante" per questa "grave violazione" del principi della convenzione di Ginevra, ha detto ancora il ministro degli Esteri intervenendo alla Camera dei Comuni.
Hague ha comunque sottolineato che la mossa non rappresenta un "taglio delle relazioni diplomatiche nella loro interezza", ma ha spiegato che queste vengono ridotte al "livello più basso possibile". Il ministro britannico ha poi voluto ringraziare l'Onu, gli Stati Uniti e le molte altre nazioni che hanno manifestato il loro sostegno a Londra, sottolineando che la Turchia è stata particolarmente d'aiuto.
Il presidente della Commissione Esteri e per la Sicurezza nazionale del Parlamento iraniano ha condannato la decisione di Londra. ''La Gran Bretagna è responsabile di tutte le ripercussioni che avrà la sua decisione'', ha detto Aladdin Borujerdi alla tv al-Alam. Il Parlamento, ha aggiunto, ''ha ridotto i rapporti diplomatici (con Londra, ndr) e l'opinione pubblica è felice che i diplomatici britannici non siano più in Iran''. ''Consigliamo agli altri Paesi europei - ha concluso - di non seguire le politiche della Gran Bretagna e degli Stati Uniti''.
Intanto, il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, ha richiamato l'ambasciatore tedesco in Iran e la Norvegia ha annunciato la chiusura della sua sede diplomatica. Anche la Francia ha deciso di "richiamare per consultazioni" il suo ambasciatore.
Il segretario di Stato americano Hillary Clinton ha condannato in modo molto duro l'attacco di ieridefinendolo "un affronto non solo al popolo britannico ma anche alla comunità internazionale".
Ieri il ministero degli Esteri iraniano aveva espresso "rammarico" per l'attacco contro l'ambasciata britannica. In una nota, il ministero si era detto dispiaciuto per "i comportamenti inaccettabili di un piccolo gruppo di manifestanti, nonostante gli sforzi della polizia".
La polizia iraniana nel frattempo ha arrestato i giovani manifestanti che hanno fatto irruzione all'interno della sede diplomatica inglese. Lo ha annunciato il capo delle forze di sicurezza iraniane, Ahmad-Reza Radan, senza precisare il numero delle persone finite in manette. Radan, citato dall'agenzia d'informazione 'Irna', ha dichiarato che le indagini sull'accaduto "sono ancora in corso".
Morteza Tamaddon, presidente della regione di Teheran, ha annunciato inoltre la nascita di una speciale commissione governativa che avrà il compito di svolgere "indagini mirate su quanto è accaduto ieri di fronte all'ambasciata britannica". Tamaddon, uno degli uomini più vicini al presidente Mahmoud Ahmadinejad, ha spiegato che la commissione è diretta da Ali Abdollahi, responsabile dell'intelligence del ministero dell'Interno.

No all'anoressia !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Gran Bretagna ferma, il più grande sciopero da 30 anni‎


Gran Bretagna ferma, il più grande sciopero da 30 anni‎
LONDRA – Due milioni di lavoratori del pubblico impiego si asterranno oggi dal lavoro per scioperare contro la riforma delle pensioni e le nuove misure di austerità che il governo di David Cameron vuole introdurre in Gran Bretagna.Le nuove misure del governo prevedono un congelamento degli stipendi e un aumento dei contributi pensionistici a carico dei lavoratori, scaricando ulteriormente su di loro le conseguenze della crisi economica. Queste misure, affermano i sindacati, rappresentano “una punizione ingiusta” per i lavoratori, che non sono i responsabili della crisi. Da qui la decisione di indire uno sciopero di 24 ore, con oltre mille manifestazioni in tutto il Paese, che si preannuncia come il più imponente da quello del gennaio del 1979, durante il cosiddetto “Inverno dello scontento”. Le ripercussioni su tutti i servizi pubblici non saranno di poco conto. Si prevede il blocco dei trasporti, con pesanti disagi anche al traffico aereo, l’interruzione dei servizi non urgenti negli ospedali, con l’astensione dal lavoro di 400.000 tra infermieri, assistenti e personale paramedico. Scuole e tribunali rimarranno in maggior parte chiusi.

Iran: irruzione studenti in ambasciata Gb, Rainews24 ed altri media italiani falsificano la verità


Iran: irruzione studenti in ambasciata Gb, Rainews24 ed altri media italiani falsificano la verità
TEHERAN – All’indomani dell’irruzione in una sede diplomatica britannica a Teheran, ad opera di un folto gruppo di studenti indignati, i media asserviti e di parte in Italia cercano di raccontare al popolo italiano una versione “falsata” della verità.
Rainews24, nella notizie diffusa la mattina di martedì 30 Novembre, parla dell’irruzione nel compound del governo Gb, del richiamo del personale Gb a Teheran e del fatto che Londra ha definito l’azione degli studenti iraniani “un affronto inaccettabile” del governo iraniano. La rete all news italiana riporta abilmente le minacce del Segretario di Stato Usa Clinton contro l’Iran e poi il fatto che probabilmente l’Ue prenderà provvedimenti contro l’Iran.

Rainews però ignora di proposito le seguenti realtà che dimostrano che ciò che è successo a Teheran è solo ed unicamente colpa del governo di Londra:
1) Per settimane le autorità inglesi hanno minacciato di una aggressione militare la Repubblica Islamica dell’Iran. Le autorità iraniane liquidando come “azzardate” queste affermazioni hanno messo in guardia Londra dalle conseguenze che queste dichiarazioni avrebbero potuto causare. Ed infatti gli studenti iraniani, che già negli anni ’80 occuparono l’ambasciata Usa, hanno deciso di protestare contro l’ambasciata britannica; la manifestazione è degenerata ma la domanda è questa: “Cosa dovrebbe fare l’Iran, proibire il diritto a protestare?”.
2) Il Ministero degli Esteri iraniano ha prontamente espresso “rammarico” per l’irruzione nella sede diplomatica.
3) Non e' Londra ad aver richiamato il suo staff da Teheran ma l'Iran che in base ad una legge urgente approvata dal Parlamento ha comunicato nei giorni scorsi che l'ambasciatore Gb e' persona "poco gradito" stabilendo la riduzione del livello delle relazioni con la Gran Bretagna. Forse se lo staff britannico avesse messo in atto piu' velocemente la direttiva del Parlamento iraniano tutto sarebbe stato evitato.
Continua ...

Dimettersi entro l'anno: la tentazione dei parlamentari per evitare i tagli


Molti deputati e senatori starebbero pensando di lasciare prima della fine dell'anno per evitare il nuovo regime, in vigore dal primo gennaio. Ma l'aula dovrebbe dare il via libera alla "fuga di massa"

ROMA - C'è più di un mal di pancia, in queste ore, nei corridoi di Camera e Senato. Le nuove regole sui vitalizi1spaventano molti parlamentari, in particolare quei peones che rischiano di non essere eletti nella prossima legislatura. Ed ecco che spunta l'idea maliziosa, la tentazione pericolosa: dimettersi entro la fine di dicembre per non incappare nella rigidità delle nuove regole. 

Dal primo gennaio 2012, infatti, entrerà in vigore il sistema contributivo anche per chi è attualmente in carica. E soprattutto scatterà la nuova norma tagliola: niente assegno per chi ha meno di 60 anni, se si ha più di un mandato alle spalle; mentre chi ha accumulato un solo mandato dovrà attendere addirittura fino ai 65. In particolare sono nel panico quei 350 neoeletti che col nuovo sistema potrebbero rimanere del tutto esclusi dall'assegno: le regole saranno valide solo per l'ultimo anno di legislatura, quando non avranno ancora raggiunto quei 4 anni, sei mesi e un giorno che col vecchio sistema avrebbero garantito la "pensione". A meno che non venga adottata nelle prossime settimane una norma transitoria ad hoc.
Continua ...
http://www.repubblica.it/politica/2011/11/30/news/taglio_dei_vitalizi_rischio_dimissioni_per_evitare_le_nuove_regole-25867472/

Conti in rosso , «Padania» nei guai


Ipotesi per il salvataggio: un «foglio» di 4 pagine e un'edizione online. Ma l'ostacolo potrebbe essere Bossi.

MILANO - L'ironia non potrebbe essere più amara. Proprio mentre la Padania, terra promessa, verrà resuscitata domenica prossima nel rinato parlamento di Vicenza - che sarà presieduto da Roberto Calderoli -, l'altra Padania , quella di carta, corre un rischio altissimo: scomparire, nel giro di pochi giorni, dalle edicole. Al suo posto nascerebbe la testata online di cui si parla da tempo. Che dell'attuale redazione - 24 giornalisti, più quattro in cassa integrazione e due in aspettativa - salverebbe pochissimo. Sono giorni, ormai, che il quotidiano - fondato negli ultimi mesi del 1996 e arrivato regolarmente nelle edicole dall'8 gennaio 1997 - esce privo delle firme di tutti i giornalisti con l'eccezione del caporedattore centrale, Stefania Piazzo.

Il direttore Leonardo Boriani - spinto dalla necessità di far quadrare conti sempre più in rosso - nei mesi scorsi ha presentato al presidente dell'Editoriale Nord, Federico Bricolo (che è anche il capogruppo al Senato), un nuovo piano editoriale basato su una sorta di «sdoppiamento». Un quotidiano di quattro pagine, possibilmente stampato su carta verde chiaro, sul modello del Foglio di Giuliano Ferrara, dedicato ad approfondimenti e focus sui temi più rilevanti. E poi il sito web, in cui avrebbe potuto trovare spazio il notiziario di giornata: news dai territori e interattività con i lettori. Fatto non trascurabile, il piano avrebbe consentito la sostanziale tenuta dei livelli occupazionali, l'ingresso di nuovi sponsor nonché un significativo risparmio sulla carta. Sennonché, pare che al direttore generale Pier Luigi Arnera (sindaco di Sezzadio, nell'Alessandrino), il piano sia piaciuto poco o nulla: l'obiettivo - raccontano in Padania - sarebbe un decisivo taglio agli organici con la definitiva cancellazione della Padania di carta. 

Il piano ha un solo, possibile, ostacolo: Umberto Bossi. Resta infatti da dimostrare che il «Capo» sia disposto a rinunciare al «suo» giornale. Giusto ieri stava pensando di lanciare una campagna destinata alle famiglie. Ma intanto nel Carroccio è nato un caso diplomatico internazionale. Lunedì scorso lo stato maggiore padano ha ricevuto una delegazione del partito austriaco Bzö, fondato da Jörg Haider dopo aver dato l'addio alla «casa madre» del Fpö. La Padania ha dedicato la sua foto di copertina all'evento, anche perché il leader Josef Bucher è un convinto assertore del «doppio euro», tema che nelle assise vicentine sarà assolutamente centrale. Il problema è che la visita ha messo di malumore l'Fpö proprio nel momento in cui il partito austriaco stava per entrare - come del resto lo Bzö - nell'eurogruppo parlamentare Efd, quello appunto della Lega.
Marco Cremonesi

Il giudice Forleo ritorna al Tribunale di Milano


Era stata trasferita a Cremona per incompatibilità ambientale.

Clementina Forleo (Ansa)Clementina Forleo (Ansa)
MILANO - Ritorna a Milano il giudice Clementina Forleo, attualmente in servizio presso il Tribunale di Cremona. Lo ha deciso il Consiglio superiore della magistratura, con una sola astensione, approvando la delibera che prende atto dell'ultima decisione del Consiglio di Stato che dà ragione al giudice Forleo. Clementina Forleo era stata trasferita per incompatibilità ambientale dal Csm il 17 settembre del 2008 per aver fatto alcune esternazioni, in particolare nel corso della trasmissione televisiva di Annozero, asserendo che alcuni «poteri forti» avevano concorso alla scalata della Bnl. La delibera approvata mercoledì mattina dal Csm prevede la riassegnazione del giudice Forleo al Tribunale di Milano.
Redazione Milano online

Iran, Londra evacua l'ambasciata Terzi: valutiamo la chiusura della nostra sede


Il segretario di Stato Usa Hillary Clinton contro l'assalto: «Oltraggio alla comunità internazionale»

MILANO - «Stiamo valutando» l'ipotesi di chiudere l'ambasciata italiana a Teheran. Così il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, a margine di un'audizione alla Camera. Il ministro spiega anche che intende «approfondire con i partner europei la linea da seguire».
LONDRA - La Gran Bretagna ha già deciso di evacuare il personale dell'ambasciata a Teheran dopo l'attacco e i saccheggi di martedì. Lo ha confermato il ministero degli Affari esteri di Londra. «A seguito degli avvenimenti di ieri (martedì, ndr) e per garantire la loro sicurezza, i membri del personale sono sul punto di lasciare Teheran», ha dichiarato un portavoce, confermando le informazioni arrivate mercoledì mattina da una fonte diplomatica. Intanto, anche il governo norvegese ha deciso di chiudere la sua sede diplomatica nella capitale iraniana.
Assalto all'ambasciata inglese a TeheranAssalto all'ambasciata inglese a Teheran    Assalto all'ambasciata inglese a Teheran    Assalto all'ambasciata inglese a Teheran    Assalto all'ambasciata inglese a Teheran    Assalto all'ambasciata inglese a Teheran
CONDANNA USA - Una dura condanna dell'assalto è arrivata dal segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, che ha definito «un affronto» alla comunità internazionale l'attacco all'ambasciata britannica in Iran. «Gli Stati Uniti - ha affermato - condannano questo attacco nei termini più duri possibili». L'assalto all'ambasciata britannica alimenta pesanti dubbi sullo stato di sicurezza delle missioni diplomatiche in Iran. «Siamo pronti a ribadire in ogni modo che possiamo rendere chiaro quanto più forte possibile che i governi hanno il dovere verso la comunità diplomatica di proteggere vite e beni e ci aspettiamo che il governo iraniano lo faccia», ha la aggiunto Clinton. Dal canto suo, il presidente del parlamento iraniano, Ali Larijiani, ha criticato la condanna del Consiglio di sicurezza dell'Onu per l'assalto all'ambasciata britannica. Il metodo del Consiglio di sicurezza Onu - è la convinzione di Larijiani - che ha condannato l'azione degli studenti contro l'ambasciata britannica ma non lo fece quando i corpi speciali inglesi intervennero nell' ambasciata iraniana a Londra occupata da un «gruppo di controrivoluzionari» (nel 1980, ndr), «è ingannevole» e porterà a «instabilità nella sicurezza globale».
Guarda il video:

Indignati: sgombro Occupy L.A., oltre 200 arresti

Los Angeles, 30 nov. (Adnkronos) - Schierando un massiccio dispositivo di forze, ma senza ricorrere alla violenza o all'uso dei gas lacrimogeni, la polizia di Los Angeles ha sgombrato il campo di Occupy L.A., da oltre sette settimane allestito nel parco di fronte alla City Hall. Nell'operazione, scattata subito dopo la mezzanotte, sono stati arrestati 200 manifestanti che non avevano rispettato l'ordine, imposto gia' nella notte tra domenica e lunedi', di sgombrare il parco.

Allarme liquidità, prime ripercussioni allo sportello

Roma, 30 nov. - (Adnkronos) - Arrivano allo sportello le prime ripercussioni dei problemi di liquidità delle banche italiane. Secondo quanto emerge da un'indagine condotta dall'Adnkronos, nelle agenzie di diversi istituti di credito in tutto il territorio, si allungano i tempi per il ritiro del contante e diventano più complesse le istruttorie per la concessione dei mutui. Così come sempre più spesso hanno difficoltà le piccole imprese che chiedono finanziamenti. Nello stesso momento, si intensifica il pressing sui correntisti perché sottoscrivano obbligazioni della loro banca di fiducia.
Quasi sempre, quello che non può essere detto ufficialmente, ovvero che le banche preferiscono non impegnare la poca liquidità che hanno a disposizione, viene lasciato intendere con sufficiente chiarezza dagli operatori nelle agenzie.
CONTANTI: in diverse banche medio piccole è stato portato a tre giorni il tempo di attesa per il prelievo di somme superiori ai 2500 euro. Tempi che si allungano di piu' fuori dalle grandi citta'. Anche nelle agenzie delle banche principali, comunque, si registra una maggiore resistenza rispetto alle richieste di prelievo. In alcuni casi servono anche 5 giorni per prelevare 10mila euro.
BOND: una serie di clienti si lamenta per le pressioni ricevute dal proprio funzionario di banca. La richiesta piu' ricorrente e' quella di sottoscrivere obbligazioni emesse dalla stessa banca che le propone. La clientela retail diventa per gli istituti di credito un canale di approvvigionamento di liquidita' importante in una fase in cui e' praticamente fermo il mercato interbancario e in evidente difficolta' quello delle obbligazioni emesse dalle grandi societa'.
TITOLI STATO: spesso i clienti piu' sollecitati dalle offerte delle banche sono quelli che possiedono titoli di Stato. Diversi i casi in cui, almeno fra le righe, viene utilizzato il pretesto della sicurezza dell'investimento per suggerire la strada dei bond bancari. I rendimenti dei titoli di Stato sono in questa fase molto allettanti e le banche sono costrette ad adeguare al rialzo i rendimenti delle proprie obbligazioni per renderle competitive.
MUTUI: si allungano spesso i tempi di istruttoria delle pratiche. Cosi' come, in alcuni casi, si segnala anche una sorta di 'scoraggiamento' preventivo nella fase preliminare del rapporto con il cliente. L'effetto paradossale che viene registrato e' che gli istituti di credito in questa fase preferiscono rinunciare a un contratto di mutuo pur di limitare le conseguenze della raccolta carente.


Crisi, in campo le banche centrali Azione congiunta per la liquidità

Francoforte, 30 nov. - (Adnkronos) - Azione coordinata delle banche centrali per fronteggiare le pressioni sui mercati monetari globali. La Bce, la Banca del Canada, la Banca centrale d'Inghilterra, la Banca del Giappone, la Fed e la Banca nazionale Svizzera, infatti, hanno annunciato oggi ''azioni coordinate per migliorare la loro capacità di fornire sostegno alla liquidità del sistema finanziario globale''.
L'obiettivo di queste azioni, si legge nella nota congiunta, ''e' facilitare gli sforzi nei mercati finanziari e quindi mitigare le restrizioni sull'offerta di credito alle famiglie e alle imprese in modo da contribuire a promuovere l'attivita' economica''.


Toc, toc. La polizia irrompe nei palazzi del potere! Stamane all'alba arrestati due "onorevoli".


CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA
Agenti della polizia di Stato si sono presentati stamani a Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale della Calabria. Gli agenti hanno effettuato una perquisizione negli uffici del consigliere Franco Morelli (PDL), arrestato la scorsa notte su richiesta della Dda di Milano, che è presidente della Commissione consiliare, Bilancio e programmazione economica. L'accusa di corruzione contestata al consigliere regionale  è da mettere in relazione alla nomina della moglie del giudice Vincenzo Antonio Giglio, anch'esso arrestato nell'ambito della stessa inchiesta per corruzione e mafia, a commissaria dell'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia.

CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA
Perquisizioni da parte dei carabinieri sono in corso anche nell'ufficio del vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia, Franco Nicoli Cristiani (PDL), arrestato stamani a Brescia per una  tangente da 100.000 euro per "ammorbidire" i controlli sullo smaltimento dei rifiuti.  I militari si sono presentati in tarda mattinata a Milano al Pirellone, dove l'esponente del Pdl ha i suoi uffici istituzionali al 24/o piano della sede del Consiglio.

QUESTI SIGNORI FINISCONO DIETRO LE SBARRE IN GALERA, MA TUTTAVIA CONTINUERANNO A PERCEPIRE GLI OLTRE DIECIMILA EURO DI STIPENDIO, PIU' ALTRE MIGLIAIA DI EURO MENSILI PER LA LORO FUNZIONE DI PRESIDENTE DI PRESIDENTE DI COMMISSIONE (MORELLI) E DI VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO (NICOLI CRISTIANI).