giovedì 1 dicembre 2011

Wikileaks: siamo tutti spiati - di Gianluca Di Feo e Stefania Maurizi

Ogni giorno vengono intercettati milioni di miliardi di dati. Telefonate, mail, sms finiscono nella rete creata da centinaia di aziende private. Anche in Italia. Ecco i nuovi sconvolgenti Spy Files del gruppo di Julian Assange.
Ragnatele elettroniche capaci di imprigionare milioni di miliardi di dati ogni giorno. Tutto può essere sorvegliato, non c'è scampo: dai telefoni ai computer, le tecnologie a cui affidiamo la nostra quotidianità possono trasformarsi in traditori che riferiscono ogni cosa. Colpa soprattutto della Rete, dove viaggiano le informazioni sulla nostra vita ma che ormai è affollata di spioni d'ogni genere. Una sorta di Grande Fratello orwelliano che non ha più limiti operativi: si può entrare dovunque. Il nostro pc può diventare una telecamera che ci riprende nei momenti più intimi, la nostra posta può essere letta e c'è persino il modo di modificare i nostri sms prima che arrivino al destinatario. Le intercettazioni di telefoni e mail, ma anche pedinamenti satellitari e depistaggi via Web ormai sono un affare da cinque miliardi di dollari l'anno. Gli Stati sono i committenti principali, ma le operazioni sono condotte direttamente da aziende private che mettono i loro servizi a disposizione di democrazie e dittature. In molte occasioni, poi, giocano sporco. Perché in questo bazar mondiale dello spionaggio si può trovare di tutto. 

SENZA DIFESE. 
Che la privacy ormai sia un'illusione è una consapevolezza diffusa. Ora però si può trasformare questa sensazione in certezza grazie a un nuovo giacimento di documenti riservati che WikiLeaks ha ottenuto e che "l'Espresso" pubblica in esclusiva per l'Italia. Si tratta di centinaia di "Spy Files" con le prestazioni offerte dalle società di sorveglianza elettronica di tutti i Paesi. E' un database choccante, un colossale catalogo di come la vita di chiunque possa essere "rubata", copiata e analizzata in modo automatizzato. Ovunque e comunque. Ci sono ditte come la sudafricana Vastech, che garantiscono ai loro clienti di "poter monitorare tutte le comunicazioni internazionali e regionali via satellite e via telefono che avvengono in tutto il Paese". Altre come la tedesca Elaman che spiegano come ormai l'immagazzinamento dei dati intercettati non sia più un problema e che, analizzandoli, "i governi possono localizzare un individuo, le persone a lui associate e i membri di un gruppo, come gli oppositori politici". Ancora più inquietanti le brochures della spagnola Agnitio: mostrano cellulari disegnati come marionette, che i congegni dell'azienda possono completamente manipolare, cambiando il contenuto degli sms prima che vengano inoltrati, inviando falsi messaggi da qualsiasi utenza e facendo arrivare chiamate da qualunque cellulare, vero o inesistente. Una singola ditta promette di tenere sotto controllo centomila telefoni contemporaneamente, grazie alla mostruosa possibilità di accatastare dati e poi frugarci dentro. 
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http://espresso.repubblica.it/dettaglio/wikileaks-siamo-tutti-spiati/2167660

Europa: no a boicotaggio petrolio Iran, figuraccia Gran Bretagna al vertice di Bruxelles


Europa: no a boicotaggio petrolio Iran, figuraccia Gran Bretagna al vertice di Bruxelles
VIENNA – Si terrà oggi a Bruxelles il vertice dei Ministri degli Esteri dei membri Ue e secondo l’agenzia Fars, la Gran Bretagna farà una figuraccia dato che le diplomazie europee hanno detto a Londra di non essere disponibili a boicottare il petrolio dell’Iran. Secondo quanto riferisce giovedì mattina l’agenzia di stampa austriaca APA, nonostante l’insistenza di Londra per il boicottaggio del petrolio iraniano, i membri Ue hanno ricordato che l’Iran è il quinto fornitore del greggio dell’Europa e che una simile decisione, porterebbe solo scompiglio nei mercati e sarebbe sicuramente contro-producente per l’economia dei 27. Pare che Londra, per salvare la faccia, abbia intenzione di annunciare al vertice il boicottaggio unilaterale dell’acquisto del petrolio iraniano; la decisione sarà comunque alquanto ridicola visto che fino ad oggi Londra non importava petrolio dall’Iran. Italia, Grecia e Spagna sono i paesi europei maggiormente dipendenti dal petrolio iraniano. Pare che al vertice di Bruxelles potrebbe venire approvato un’altro provvedimento, il divieto di cooperazione nella costruzione di centrali nucleari in Iran. Anche in questo caso la misura sarebbe solo di facciata dato che da 32 anni a questa parte nessun paese europeo ha partecipato ai progetti di costruzione delle centrali in Iran.

Sanzioni all’Iran : imprese italiane, ‘penalizzano l’Europa, non l’Iran e sono a favore di Cina e Russia’


Sanzioni all’Iran : imprese italiane, ‘penalizzano l’Europa, non l’Iran e sono a favore di Cina e Russia’
TEHERAN - «Le sanzioni? Sono contro l'Europa, non contro l'Iran. E aiutano la Russia e la Cina». A parlare è Franco Fabricio, 'branch manager' a Teheran per la Seli, società con sede a Roma che costruisce gallerie in tutto il mondo, ha lavorato alla linea B della metropolitana romana e ora lo fa per due lotti di quella della capitale iraniana.
Ma per effetto delle restrizioni nelle operazioni finanziarie connesse alle sanzioni già in atto contro Teheran, la riscossione dei pagamenti si rende ogni giorno più difficile. E soprattutto, per gli stessi motivi, «abbiamo perso il progetto per la metropolitana di Mashad - sottolinea Fabricio - e quello per l'autostrada per il Caspio già firmato 2-3 anni fà. E ora ci sarebbero altri quattro progetti che però non potremo firmare, e su cui gli iraniani stanno trattando con i cinesi». Tutto in seguito appunto alle sanzioni del 2010, che già hanno reso di fatto impossibili gli accordi interbancari per le lettere di credito e i pagamenti. A spanne, calcola il manager di origine friulana, con quei sei progetti mancati sono sfumati qualcosa come 750 milioni di euro a tutto vantaggio della concorrenza asiatica. Come sono sfumati i relativi posti di lavoro potenziali in Italia, visto che la Seli, prima ancora di dirigere i lavori in loco, costruisce ad Aprilia scavatrici d'avanguardia che sembrano navicelle aereospaziali, e conta 450 dipendenti italiani. Il 'book' della Seli, fondata nel 1950 da Carlo Grandori, è una sorta di manuale di geografia: i progetti in corso sono quelli per il passante di Firenze, la metro B di Roma e quelle di Copenaghen e Salonicco. E poi ci sono gallerie in Turchia, Hong Kong, Malesia, India, Cile, Panama e Venezuela. E anche Teheran, appunto, con la linea 7 della metropolitana. «E altri lavori in Iran dovrebbero partire ora - dice ancora Fabricio - Come quello nella regione di Rafjansan per irrigare 450 coltivazioni di pistacchi, con la costruzione di un tunnel da 56 chilometri, per 200 milioni di euro». Si tratta di opere civili se non addirittura «umanitarie», osserva, nulla insomma che debba cadere sotto la scure delle sanzioni per il controverso programma nucleare di Teheran. «Siamo una piccola azienda - rileva - ma dal 2002 ad oggi abbiamo lavorato molto in questo Paese. L'Iran ha un grande bisogno di progetti, c'è un enorme potenziale». Ma senza gli strumenti finanziari è appunto impossibile farsi carico di nuovi contratti. «Ed è un peccato aver lavorato tanto per costruire un mercato - osserva - e poi vederselo sgretolare cosi tra le manì». E per sanzioni, ribadisce, destinate a non centrare l'obiettivo. «Il petrolio l'Iran lo venderà all'India e alla Cina, che lo compra in cambio di progetti - conclude - mentre la Russia verrà a costruire gallerie e ferrovie».
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http://italian.irib.ir/notizie/economia/item/99998-sanzioni-all%E2%80%99iran--imprese-italiane-%E2%80%98penalizzano-l%E2%80%99europa-non-l%E2%80%99iran-e-sono-a-favore-di-cina-e-russia%E2%80%99

Italia e Grecia sono tra i Paesi più corrotti d'Europa


Italia e Grecia sono tra i Paesi più corrotti d'Europa
BERLINO (GERMANIA) - Come ogni anno la Ong Trasparency International presenta il suo CPI 2011, cioè l'indice di corruzione dei Paesi nel mondo. Ed anche quest'anno la posizione italiano non è delle più invidiabili: 69esima su 182 Paesi valutati. In Europa peggio di noi fanno solo la Grecia (80esima), la Romania e la Bulgaria (86esima). Niente a che vedere con la Francia (24esima) o con la Germania (14esima). Per non parlre di Nuova Zelanda, Danimarca, Finlandia e Svezia, che occupano i primi quattro posti della classifica. E se nessuno di questi quattro Paesi sta agonizzando sotto i colpi della speculazione internazionale, parte del merito è proprio dovuto a questo: alla trasparenza di fronbte alla legge.
Tra gli altri Paesi segnaliamo gli Usa al 25esimo posto, la Cina al 75esimo, la Russia al 143esimo. La classifica è chiusa da Somalia e Corea del Nord, al 182esimo posto.
Purtroppo anche questo è un problema molto sottovalutato: la corruzione e la scarsa trasparenza nel modus operandi degli uffici pubblici sono una delle cause della scarsa affidabilità di un Paese; non è un caso se anche questo crea differenza sui mercati internazionali. Per esempio alla Francia è uno dei motivi per cui questo costa uno spread di 200 punti rispetto alla Germania, anche se entrambe hanno la valutazione delle agenzie di rating con la tripla A

Iran, Terzi richiama l'ambasciatore


Il ministro degli Esteri convoca Alberto Bradanini
per consultazioni dopo gli incidenti alla sede britannica

Giulio Terzi a Bruxelles con l'omologo britannico William Hague Giulio Terzi a Bruxelles con l'omologo britannico William Hague
MILANO- L'assalto di martedì da parte di centinaia di giovani alla ambasciata britannica in Iran ora ha conseguenze diplomatiche anche da noi: l'Italia ha richiamato per consultazioni l'ambasciatore a Teheran, Alberto Bradanini.
DOVEROSO APPROFONDIMENTO - Il passo diplomatico è stato annunciato a Bruxelles dal ministro degli Esteri, Giulio Terzi, spiegando che servirà «per un doveroso approfondimento con il nostro diplomatico» dopo gli incidenti dell'altro giorno. La decisione è in linea con quella adottata da altri paesi, Francia e Germania.
Assalto all'ambasciata inglese a TeheranAssalto all'ambasciata inglese a Teheran    Assalto all'ambasciata inglese a Teheran    Assalto all'ambasciata inglese a Teheran    Assalto all'ambasciata inglese a Teheran    Assalto all'ambasciata inglese a Teheran

Di Pietro, subito misure anti-corruzione

(ANSA) - ROMA - ''Le misure d'emergenza contro la corruzione devono essere varate subito''. Lo dice Antonio Di Pietro, commentando, nel suo blog, uno studio di ''Transparency International'' che evidenzia come l' ''incapacita' dei poteri pubblici dell'eurozona di combattere la corruzione e l'evasione fiscale sia fra le cause principali della crisi''.

'Ndrangheta, pm Boccassini: "Appoggia tutta la politica trasversalmente"

Il procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini
Milano, 1 dic. (Adnkronos/Ign) - "A differenza di Cosa Nostra la 'ndrangheta è trasversale ai fini elettorali. Appoggia chiunque possa favorire i suoi interessi". Lo ha affermato il procuratore aggiunto di Milano, Ilda Boccassini nel corso di un incontro con la . Nell'ordinanza del gip Giuseppe Gennari, infatti, si fa riferimento ad una serie di personaggi politici in contatto con la famiglia Valle-Lampada.
La Boccassini, inoltre, non esclude che all'interno del Palazzo di Giustizia milanese ci siano state o ci siano altre 'talpe' pronte a collaborare con l'organizzazione mafiosa. "Di talpe, probabilmente, ce ne sono più di una. Ma su questo aspetto ci sono 'lavori in corso', anche sul nostro territorio e non solo in Calabria". Lo stesso gip Giuseppe Gennari, nella sua ordinanza ipotizzava la presenza quantomeno di 'informatori' speciali in particolare a Catanzaro.
Ai cronisti che chiedevano quali responsabilità abbiano, anche di tipo penale, i politici che compaiono nelle carte dell'operazione di mercoledì e su cui la 'ndrangheta avrebbe fatto confluire i voti, Boccassini ha risposto che "la Dda di Milano nei confronti delle persone delle istituzioni come dei mafiosi agisce quando ha le prove per affrontare un dibattimento".
Il magistrato ha poi confessato quanto sia stato "doloroso, e non è la prima volta che succede, ma nonostante la mia età me ne rammarico ancora, dover constatare comportamenti superficiali, tentativi di depistaggio da parte di appartenenti alla Gdf, alla magistratura, della politica e delle istituzioni in generale".
Un accenno il magistrato lo ha rivolto all'episodio, contestato in indagine, in cui il giudice Giglio ha inviato per mail a francesco Giuseppe Morelli (consigliere regionale arrestato, ndr) il testo di una mozione a sostegno della magistratura dopo il proiettile recapitato al procuratore capo di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone. "Ho provato sgomento -ha sottolineato la Boccassini- nel vedere sfruttare la vita e il potere per fare una campagna politica per ingraziarsi un'antimafia che spesso non esiste".
Infine il procuratore ha sottolineato come la famiglia Lampada abbia "ricevuto un importante e prestigiosa riconoscenza dal Vaticano'' facendo riferimento alla particolare onoreficenza Vaticana di Cavaliere di San Silvestro riconosciuta al boss Giulio Lampada. E' una famiglia che "ha cominciato a vendere panini ed è finita a fatturare miliardi", ha aggiunto.

Bank of England prepara piani di emergenza contro eventuale default dell'euro

Sir Mervyn King (Xinhua)
Roma, 1 dic. - (Adnkronos) - Il banchiere centrale britannico lancia l'allarme contro il default dell'euro. "Dobbiamo essere pronti e preparati con piani d'emergenza ed essere sicuri che il nostro sistema sia il piu' robusto possibile per resistere ad eventuali shock in arrivo dalla zona euro" ha avvertito Sir Mervyn King, parlando davanti i deputati britannici, senza tuttavia entrare nel dettaglio di tali piani.
"Ci sono gia' i primi segnali" di una stretta creditizia a causa delle difficolta' delle banche europee ad accedere ai prestiti, ha spiegato secondo quanto riporta la stampa britannica. "Non si tratta di una crisi di liquidita' ma di solvenza" ha aggiunto il numero Uno della Bank of England, sottolineando che "solo i governi direttamente coinvolti possono trovare una via d'uscita alla crisi". Il Regno Unito, ha incalzato il banchiere centrale, "e' sempre piu' minacciato" dalla crisi dell'euro, ecco perche' "e' ragionevole pensare a delle misure per resistere davanti alle minacce per la stabilita' del paese".
Tuttavia, ha precisato, "non e' possibile quantificare" l'eventuale impatto "di un evento cosi' estremo", il crollo di Eurolandia. "Ci sono molte cose che possono succede se peggiorano gli sviluppi della crisi del debito della zona euro - osserva - ma onestamente non credo abbia molto senso pretendere di sapere con precisione cosa accadrebbe".
Nel sottolineare che le banche d'Oltremanica hanno un livello di capitalizzazione migliore di quelle dell'area euro, Sir King ha poi invitato gli istituti a fare ancora di piu' tagliando dividendi e bonus ai manager, ma senza ridurre i prestiti alle imprese.