lunedì 2 gennaio 2012

Sprechi, governo a caccia di 5 miliardi


Nel mirino oltre 25mila voci e undici tipologie di differenze

E’ caccia aperta a 5 miliardi di nuovi tagli alla spesa pubblica. Nulla, se paragonato al totale delle uscite che viaggiano verso quota 800 miliardi, tanto se si considera che negli ultimi tre-quattro anni la scure su ministeri, enti locali e trasferimenti è calata più volte. Lo stesso governo Monti, col decreto Salva-Italia, ha introdotto numerose misure di risparmio (pensioni e stipendi pubblici in primis). Ma non basta. Perché, per effetto della manovra della scorsa estate firmata Berlusconi-Tremonti, per quest’anno bisogna raccattare altri 5 miliardi. Poi ci sarà da far marciare le misure del decreto Salva-Italia, alcune già scattate come le nuove norme sulle pensioni. Si tratta di una manovra tutta in crescendo: 10 miliardi tagliati quest’anno, 25 sul 2013 e 29 quello ancora dopo. Il grosso dei risparmi arriva da 4 voci: patto di stabilità interno ed enti locali, ovvero minori risorse trasferite a comuni e regioni (6,9 miliardi nel 2012, che salgono a 9,2 in ognuno dei due anni seguenti), previdenza (3,5 miliardi di risparmi quest’anno, che salgono a 7,1 nel 2013 e a 10 nel 2014) e spesa sanitaria (-2,5 miliardi nel 2013 e -5 nel 2014). Ultimo capitolo, tutto da affrontare, la razionalizzazione degli acquisti e la riduzione della spesa dei ministeri. Che nei programmi di Monti dovrebbe portare a 8,1 di risparmi quest’anno, 7,1 nel 2013 ed altri 5,9 nel 2014.

Detto questo, complice il cattivo andamento della ricchezza nazionale, l’incidenza della nostra spesa pubblica rispetto al Pil cala a fatica: dal 51% del 2010, l’anno passato si è scesi al 50,5%. Quest’anno risalirà al 50,7 per tornare sotto quota 50 (49,6%) nel 2013. A forza di manovre la spesa primaria è sotto controllo, a crescere e a preoccupare è invece la spesa per interessi, che continuerà a salire, sia per l’aumento dello stock del debito e sia per l’aumento degli interessi il cui peso passerà dai 77 miliardi del 2012, ai 94 di quest’anno per superare poi quota 100 l’anno successivo.
Continua ...

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